Manuale del Trader - angelo
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By: angelo on Venerdì 31 Ottobre 2003 18:21
Tutti i trader - prima o dopo - conoscono un periodo di perdite elevate. Credo che questa sia la prima cosa da ricordare quando ci capita a noi:
1) Se facciamo trading capita. Non sappiamo quando ma capita. A tutti.
Io in questo periodo sto leggendo "When genius failed", la storia del Long Term Capital management di Meriwether. All'inizio del 3° capitolo son rimasto colpito da un fatto citato per inciso e che non conoscevo: nel 1994 Michael Steinhardt ha perso sui bonds 800 milioni di dollari in un solo giorno (e Soros 650 milioni in due giorni).
Perchè mi ha colpito? Perchè Michael Steinhardt è uno dei Market Wizard descritti nel libro di Jack Schwager.
Si dice nel libro, la società di Steinhardt ha realizzato per un periodo di 21 anni un profitto medio superiore al 30% annuo, avendo solo due anni chiusi in perdita, ma inferiore al 2%.
Eppure questo signore ha perso in un giorno 800 milioni di dollari!!! E non tradando sui titoli internet, ma sui bonds!!!
2)In secondo luogo, è sempre bene porsi dei limiti di perdita. Limiti giornalieri, settimanali, mensili, oltre che limiti per trade. Conosco persone che se perdono il 2% in un giorno, dopo smettono. Staccano il video, vanno in palestra, vanno in bici, ma non pensano più al mercato. Idem, per le perdite settimanali e mensili.
Questo aiuta a "spalmare" le ferite psicologiche (oltre che quelle finanziarie) nel tempo.
3) Quando non si sta facendo trading non sarebbe male rivedere i nostri sistemi, e soprattutto: a)in base a che cosa entriamo in posizione? b) in base a che cosa usciamo in perdita?
Le nostre regole di trading ci danno quella che gli americani definiscono "an edge", cioè una aspettativa di guadagno?
Storicamente, ogni 100 trades, quanto è il guadagno medio?
In base a queste statistiche, l'ultimo periodo di perdita rientra nelle cose che hanno la possibilità di accadere oppure c'è qualche altra ragione che le ha causate?
Per esempio, il FIB è cambiato moltissimo in questi anni: prima del 2000 le giornate con una escursione di 1000 punti erano alquanto frequenti. Oggi sono scomparse.
Alcuni sistemi che sul FIB guadagnavano molto nel 2000 (esempio: tutta la famiglia dei volatility breakout) oggi fan fatica. Perdono soldi. Non è che abbian perso validità. E' che bisogna trovare qualcosa di meglio su cui applicarli che non il FIB. Oppure, sul FIB bisogna trovare nuovi metodi.
In sintesi: capire se il nostro modo di fare trading ha una validità intrinseca e perchè abbiamo perso è necessario per riacquistare confidenza. E bisogna essere onesti: non può dipendere dai blocchi di IW QuickTrade, o dal fatto che mi hanno disturbato quando il dato del GDP Usa esce al 7%!! Questi motivi possono spiegare una giornata storta (QuickTrade per la verità qualcosa di più.......), ma non sono le VERE motivazioni per cui abbiam perso soldi nel medio termine!
4) la quarta cosa essenziale è crecare di ripartire dal semplice. Fai trading veloce sui future? riparti dalle azioni del Mib 30 (se si esclude STM, è più semplice, prova e poi dimmi....)
5) un'altra cosa fondamentale è già citata da Zibordi. Quando si riprende, bisogna farlo con posizioni piccole. Mark Ritchie, descritto in "The New market Wizard" consiglia di aprire posizioni così contenute che possono sembrare quasi una perdita di tempo.
Usa la leva al contrario: hai 100.000 Euro? Investine 20.000.
Segui il tuo metodo, con la consapevolezza che se anche il segnale è sbagliato niente di stravolgente succederà al tuo conto.
6) E' anche necessario essere coscienti che anche noi, per quanto si riesca a sistematizzare, non siamo mai uguali nel nostro modo di "sentire" il mercato. Io, quest'estate, non sono andato in ferie ad agosto: trovavo il mercato estremamente facile da tradare. Oggi, alle 17: 00 di un venerdì pomeriggio invece che a tradare sto scrivendo su un forum. Un comportamento inusuale, per me il segnale che non sono più tanto in sintonia con questo mercato ed i miei segnali operativi.
Questi ultimi son generalmente al rialzo, mentre qualcosa dentro di me "non si fida".
Niente di male, siamo umani. La cosa importante in questi momenti è sapere che siamo più vulnerabili psicologicamente, ed il rimedio è sempre lo stesso. Si segue il proprio sistema, ma con posizioni più piccole.