Il Modello ciclico dei mercati

 

  By: themaui on Domenica 28 Agosto 2011 22:55

"HA PRESENTE WEIMAR ?" DI MASSIMO FINI ilgazzettino.it Modello di sviluppo avviato verso l’apocalisse finanziaria Tutto sembra come al solito. Guardo dalla finestra le macchine che sfrecciano sul largo viale della Liberazione, poche perché fa un caldo becco e a Milano c’è rimasto solo chi non può fare altrimenti. In quest’atmosfera rovente gli operai, in slip, continuano a lavorare al grattacielo che si innalzerà per 35 piani davanti a casa mia. La Cgil ha proclamato uno sciopero. Nei rari bar aperti, la gente fa progetti. Il campionato di calcio sta per cominciare. Nessuno sembra rendersi conto che fra non molto si troverà di fronte al seguente siparietto. Un elegante signore percorre di notte una superstrada nel sud del Paese. Ha assoluto bisogno di fare benzina. Ha trovato tutti gli autogrill chiusi. È normale, è una superstrada ed è notte. Finalmente le luci di un distributore, si avvicina il benzinaio, un giovane sui trent’anni. "100 euro di verde": "Euro? Mi dia piuttosto una gallina, un coniglio, delle uova o anche degli attrezzi". "Gallina... attrezzi. Mi sta prendendo in giro?" "Nient’affatto". "Cos’è? Una nuova forma di proposta?" "Ma allora non sa nulla?" "No, non ho letto i giornali. Il chiosco era chiuso". "Per forza. I giornali non escono". "Scioperano anche loro?" "No" "E allora cosa sta succedendo?" "Senta, lei mi sembra una persona colta. Lo ero anch’io. Mi sono laureato in Scienza delle comunicazioni. Poi, non trovando lavoro mi son messo a fare il benzinaio". "Ebbene?" "Ha presente Weimar?" "Certo, la grande inflazione tedesca del 1922. Quando un francobollo costava 4 miliardi di marchi". "Ecco, siamo a quel punto lì. Solo che non riguarda la Germania, ma tutto il mondo industrializzato. È crollato il sistema del denaro". "Senta, io sono una persona previdente, avevo comprato dell’oro, il classico bene-rifugio. Ho dei Luigi del ’700. Mi sembra un buon affare per un mezzo pieno di benzina". "Ah, ah. Ma allora non ha capito niente. Ricorda il mito di Re Mida? Si può mangiare l’oro? Comunque è inutile che prosegua. Intorno alle città troverà mostruosi ingorghi di macchine. Vuote. I passeggeri sono scesi e si sono diretti verso le campagne. È in atto una sanguinosa guerra civile fra urbanizzati e contadini che li respingono a colpi di kalashnikov. Qui, per ora, ci salviamo perché è una terra povera e tutti hanno conservato un piccolo pezzo di terra da coltivare". "E io?" "Che lavoro faceva?" "Il manager". "Non ci servono manager. Ma chi sa dare di zappa o anche maniscalchi, idraulici, falegnami. Mi spiace". La gente non si rende conto che questa crisi, che sussegue ad altre degli ultimi anni (bancarotta del Messico del 1996; tracollo delle "piccole tigri" del ’97, "subrime" del 2008 con continui rimbalzi e controrimbalzi fra Stati Uniti, Europa e Asia), segna il punto di arrivo di un modello di sviluppo basato sulle crescite esponenziali. Lo si sapeva da tempo. Ma le leadership mondiali si sono ostinate ad "andare avanti", nella stessa direzione. Si sono comportate come chi, arrivato con una potente macchina davanti a un muro invalicabile, si intestardisca a forzare il motore rimanendo inesorabilmente fermo, invece di fare una prudente retromarcia per vedere se si poteva imboccare qualche via alternativa. E così la fusione del motore avverrà di colpo. Apocalipse dixit. Massimo Fini Fonte: www.gazzettino.it 26.08.2011 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8879

 

  By: Mr.Fog on Domenica 28 Agosto 2011 19:28

Per chi ha tempo e voglia consiglio di leggere: ^"Quando muore la moneta" di Fergusson.#http://www.ibs.it/code/9788854504776/fergusson-adam/quando-moneta-muore.html^ Capirà perchè per il Tedesco medio la parola inflazione sia vietata. Capirà che inflazione non significa aumento della massa monetaria ma perdita di fiducia; non nella moneta in senso stretto ma fiducia nello stato, nella sua capacità di assolvere gli impegni presi. In ultima analisi: di pagare i debiti.

 

  By: Gano* on Domenica 28 Agosto 2011 19:12

Alla fine ci si rendera' conto che non si possa fare una moneta unica, una politica monetaria unica e avere debiti completamente separati. Se unifichi la moneta devi alla fine unificare anche il debito. O vicaversa, puoi riseparare la moneta. Mi ha sospreso che le critiche su questo punto siano venute proprio da un trombone della Banca d' Italia.

 

  By: Giovanni-bg on Domenica 28 Agosto 2011 18:42

Gano Lei ha perfettmente ragione su tutta la linea. Aggiungo solo 4 cose 1) la Germania è terrorizzata dall'inflazione per ragioni storiche. Prma della WWII l'alta inflazione ha portato al nazismo. Dopo la WWII non ha mai più avuto inflazione oltre il 5% per più di due anni consecutivi e mai oltre il 6,3% per cui mai hanno avtuo periodi di inflazione ai nostri livelli o anche della Francia. L'inflazione è una cosa che sconvolge il tedesco medio e il governo quindi ne ha molta paura. 2) sono d'accordissimo che i Tremonti bond sono un tenativo di far accettare i costi della moneta unica ANCHE alla germania del tipo: signori tedeschi mo' ci siamo rotti delle ramanzine da primi della classe che lucrano sulle disgrazie altrui per cui scegliete o eurobond o inflazione o sbaraccamento dell'euro. A voi la prima mossa. Alla fine mi sa che quando si renderanno conto sceglieranno gli eurobond ma questo non basterà per cui dopo un po' saremo allo scegliete tra inflazione e sbaraccamento dall'euro. E lì sarà interessante vedere che succede. C'è veramente il rischio che tra le due i tedeschi decidano di uscire dall'euro. 3) Quanto Lei dice fa il paio con l'ultimo post di GZ. Il problema in EU (ma anche in USA in alcuini periodi) è la deflazione NON l'inflazione. In realtà come si è creata deflazione è semplice da capire: basta guardare ad oriente. Nonostante i prezzi dei servizi e beni locali (cibo) aumentino i prezzi dei prodotti diminisucono perchè quasi tutto viene importato da oriente. Quindi nel "paniere" entrano molti prodotti importati con prezzi in diminuzione E ancora una volta i più grandi importatori europei da oriente guarda caso sono le multinazionali tedesche. Alla BCE come al solito vivono sulle nuvole e sono convinti che dato che la loro mission è (grazie ai diktat tedeschi) controllare l'inflazione questa ci sia sempre e comunque a prescindere. Bisognerebbe mettere nello statuto che la BCE deve difendere l'EU sia dall'inflazione che dalla deflazione ma è utopia con i tedeschi in EU. 4) l'inflazione se non a due cifre almeno oltre il 6-7% annuo è un dafult mascherato ma è il più morbido dei default possibli per cui bisonga augurarsela davvero.

 

  By: Gano* on Domenica 28 Agosto 2011 16:29

> Siccome anche gli ultimi 20 ammi di boom sono stati pure figli della grande finanza Ne sei sicuro? Capisco il gusto di tirare addosso a Tremonti "a prescindere", ma forse ti sei perso il fatto che in questi anni di boom c'e' stata anche, fra le altre cose, la rivoluzione informatica, forse una delle piu' grosse rivoluzioni tecnologiche del secolo scorso. Io trovo che Tremonti abbia ragione in quello che dice. Se la finanza avesse avuto altre regole, questa crisi non ci sarebbe stata. E qui si potrebbe riprendere anche il discorso che sta facendo GZ in un altro thread proprio a questo proposito. > un default controllato come in tutte le procedure concorsuali che si rispettano. Che succeda un qualcosa del genere e' molto probabile, altrimenti non capirei come possano pensare di ripianare il debito. Per inciso: ogni patrimoniale ora e' completamente inutile, default e' e default rimane. Chi la propone vuole solo mangiarci sopra le ultime briciole rimaste da mangiare. Un inevitabile default potrebbe pero' venire mascherato da un 6 o 7 anni di inflazione galoppante, possibilmente all' interno di un' economia espansiva, dopo di che i debiti sovrani, per lo meno quelli pregressi che sono il grosso e per quasi il 95% a tasso fisso, non costerebbero piu' niente o quasi. Inutile dire che questa ricetta sia vista come Satana dalla Germania. Mi pare, a naso, che la battaglia politica oggi verta proprio su questo punto. da un lato la Merkel e Deutsche Bank che vorebbero la stabilita' dei mercati, i tassi bassi, lk' inflazione contenuta e che ogni paese se la cavi da solo con lacrime e sangue (cosa impossibile). Dall' altro tutto il resto d' Europa (aiutata per altro dalla FED con il blocco dei tassi) che vorrebbe una politica espansiva e moderatamente (?) inflazionistica (*). Tremonti con gli E-Bonds cerca, a mio avviso giustamente, di sparigliare. Pensate che le lacrime e il sangue siano l' unico modo per uscire da questa crisi? Bene, prendetene una parte anche voi allora, cominciamo a "socializzare" il debito all' interno dell' Europa, perche' noi a questa ricetta non ci crediamo. Va anche detto che gli E-Bonds rappresenterebbero solo un aspetto' molto marginale dell' indebitamento, rappresentano infatti un impulso alla crescita attraverso la realizzazione di opere pubbliche finanziate da un' agenzia europea, ma sarebbe comunque un buon inizio. (*) La Marcegaglia ha detto infatti che questa ricetta, cui siamo stati costretti dalla BCE, e' recessiva. Penso che abbia ragione. Potrebbe pero', invece di dare solo fiato alle trombe, proporre ufficialmente al governo una ricetta alternativa, prodotta da uno dei tantissimi centri studi di Confindustria.

 

  By: hobi on Domenica 28 Agosto 2011 02:38

Mi voglio divertire a dare i miei rating. 1) Alfano e Calderoli hanno trovato la quadra per la cosiddetta "manovra". Sono due stupidotti con i quali non voglio perdere tempo. I mercati li seppelliranno presto( ma diranno che è la speculazione .. e qualche fessacchiotto ci crederà) 2)Tremonti ha detto che la crisi è figlia della grande finanza. Siccome anche gli ultimi 20 ammi di boom sono stati pure figli della grande finanza,darei al nostro Ministro del Tesoro un bel 5 perchè ha azzeccato al 50% 3) Saccomanni ha detto che gli Eurobond garantiti in parte da oro potrebbero servire solo per finanziare grandi progetti.Ho la sensazione( scherzo ovviamente ) che sia un alto papavero di Banca d'Italia e questo ( con rare eccezioni ) è una bella garanzia. Darei un nove ( non 10 perchè ho paura che qualche grande opera pubblica sia italiana ...) 4) Diciotto premi Nobel hanno detto che bisogna ridurre i deficit sovrani ... Mi sembra che per questa genialata abbiano acquisito il diritto di partecipare ai tavoli che in Italia il Governo organizza con parti sociali ,etc per lo sviluppo ... Sospenderai la valutazione perchè da loro mi sarei atteso qualcosa di più puntuale ( come del resto da C.Lagarde che ha addirittura copiato la banalità di cui sopra). 5)Ad Hobi ,naturalmente ,darei un bel 10 perchè è l'unico che predica un default controllato come in tutte le procedure concorsuali che si rispettano. Hobi

 

  By: Paolo_B on Sabato 27 Agosto 2011 20:15

Bisogna dire che Krugman non pare sia molto ascoltato fra i nobel. O forse è l'aria della germania che li induce a certe idee: -- (ANSA) - ROMA, 27 AGO (Stoccarda) - Misure di austerity per mettere mano ai deficit di Europa e Stati Uniti. A chiederle non e' una banca centrale, ma 18 premi Nobel per l'Economia, riuniti per un simposio. Secondo i 18 studiosi servono poi misure ''draconiane'' per intervenire sui debiti, anche se si raffreddano le aspettative di crescita. Particolarmente serio e' l'allarme lanciato da Robert Mundell, secondo cui la situazione in Europa e' ''molto pericolosa'', con la moneta unica che potrebbe ''andare in malora''. -- Ne consegue che l'immobile a Venezia l'ho pagato caro lo stesso, perché qui tira l'aria di deflazione. Anche l'andamento positivo dell'EURUSD a mio parere si può spiegare solo con una interna forte diminuzione di massa monetaria e con crisi di liquidità che sta inducendo tutte le entità finanziarie europee ad abbandonare gli investimenti esteri (vendono all'estero e portano a casa i soldi). Da qui la richiesta di euro.

 

  By: defilstrok on Venerdì 26 Agosto 2011 20:54

Paolo_B come vado ripetendo da un po' guardare eurusd è sbagliato, perché la chiave di lettura sta in euryen e stava in eurchf. Verso questo l'euro ha invertito; il prossimo passo sarà l'inversione verso yen. Solo a quel punto, quando le due ciofeghe avranno invertito verso euro, allora il dollaro potrà fare un po' di strada, per quanto ritengo sia difficile, nel brevissimo, vederlo andare oltre 1,3950. Da notare la volata dell'Ausd dopo una settimana di zig-zag. Se oltrepassa gli attuali livelli riuscirà a scardinare anch'esso la resistenza vs yen e dovrebbe ripristinarsi la più classica dinamica: ausd su e yen giù

 

  By: Paolo_B on Venerdì 26 Agosto 2011 20:48

E' tutto molto molto strano. Bernanke non ha tirato fuori gli elicotteri e l'euro, invece di cedere, rimane forte. Anzi, sembra persino prepararsi al breakout. E cio' nonostante in europa non si stia strutturalmente risolvendo niente. Né a livello europeo (che si è fermi al diniego tedesco) né a livello nazionale. Qualcuno sa cosa ufficialmente hanno risposto alla proposta di Prodi degli eurobond garantiti con l'oro ? In italia invece stanno trasformando una manovra che dovrebbe essere strutturale, permettendo nuova competitività, nella solita soluzione una tantum. Adesso c'è pure la fantomatica patrimoniale anti-evasori. Spero davvero che chi può dimostrare di aver pagato tutte le tasse ne rimanga fuori. A tal proposito sento direttamente sulla pelle quanto deflattiva sia la tassazione in generale. Se infatti mi sconquassano non faro' ulteriori acquisti immobiliari, altrimenti qualcos'altro lo volevo acquistare.

 

  By: gianlini on Giovedì 25 Agosto 2011 19:45

Paolo penso che soffrano la concorrenza dei pomidoro cinesi e relativi derivati

 

  By: Paolo_B on Giovedì 25 Agosto 2011 19:43

Qualche giorno fa chiedevo a qualcuno se conosceva La Doria, il maggiore produttore italiano di pomodoro e legumi. Mi piaceva l'idea che anche in tempi di crisi pasta e fagioli non se li nega nessuno. Inoltre poteva essere al contempo un investimento sulle commodities anti inflazione. Ora esce l'ultimo bilancio e parlano di crisi dei prezzi. Allora la deflazione c'è davvero ? Se fanno fatica a vendere il sugo di pomodoro chissà il resto .... --- giovedì, 25 agosto 2011 - 17:03 Il Consiglio di Amministrazione di La Doria (Milano: LD.MI - notizie) ha approvato oggi ad Angri (Salerno) la Relazione Finanziaria Semestrale al 30.06.2011. I risultati del primo semestre 2011, in linea con le previsioni, scontano uno scenario di mercato molto critico per il settore conserviero ed in particolare per il comparto dei derivati del pomodoro. L’attesa forte flessione dei prezzi di vendita registrata a seguito della campagna di trasformazione del pomodoro dell’estate 2010, si è tradotta in una sensibile flessione della marginalità aziendale nei primi sei mesi del corrente anno, pur in presenza di una diminuzione dei costi di produzione che ha caratterizzato tale campagna. In tale scenario di forte calo dei prezzi, la Società ha concentrato i propri sforzi sull’incremento dei volumi di vendita complessivi, registrando nello specifico una crescita della linea frutta, della linea legumi e dei prodotti commercializzati. Nel primo semestre 2011 i ricavi totali consolidati si sono attestati a 228.3 milioni di Euro, in progresso dello 0.9% rispetto a 226.1 milioni del primo semestre 2010. Il fatturato del Gruppo è stato generato nel settore dei derivati del pomodoro (26.3%), succhi di frutta (19.7%), legumi (24.5%) e altre vendite (29.5%). I principali margini di redditività a livello consolidato risultano: - il margine operativo lordo (EBITDA), che è stato pari a 11.4 milioni di Euro, a fronte di 19.2 milioni dei primi sei mesi del 2010. Ebitda margin al 5% dall’8.5% del primo semestre 2010; - il risultato operativo (EBIT), che ammonta a 7.4 milioni di Euro, contro 15 milioni dei primi sei mesi 2010. L’Ebit margin attestato al 3.2% contro il 6.6% del primo semestre 2010; - l’utile netto consolidato, che è stato pari a 2.9 milioni di euro rispetto all’utile di 6.6 milioni al 30.06.2010. La parte di pertinenza di terzi è stata pari a 2.2 milioni di Euro contro 1.2 milioni al 30 Giugno 2010.

 

  By: hobi on Giovedì 25 Agosto 2011 10:40

Io da un po di tempo scrivo che il Q3 non ha senso e non aiuterebbe di un briciolo l'economia . Qualcuno m'ha risposto ...e chi compre i TBonds ... Vedremo oggi Bernanke. Io credo che non farà nulla di interessante.Semmai è la BCE che ,in un futuro prossimo venturo,potrebbe essere costretta dagli eventi a mutare direzione( ed allora addio forza dell'Euro ). Immagino questo scenario. Di fronte al precipitare della situazione i tedeschi e francesi dicono picche ad altri aiuti ma ,per tamponare la situazione, permettono una politica monetaria molto "dovish". Dopotutto qualcosa del genere è già successo con il povero Trichet solo a montare una difesa dei titoli italiani e spagnoli. Si sa che all'inizio vincono le banche centrali,poi,quasi sempre,i mercati. Hobi

 

  By: zip2000 on Mercoledì 24 Agosto 2011 01:55

Mah... se per risolvere un probelma di debito si festaggia il qe3, vedremo poi quanto duri. In Italia ci si appresta a qualche aumento di capitale. questo è un pezzo uscito oggi sul sole: Giornata no per Piazza Affari che, in una seduta di rialzi nel resto d'Europa e a Wall Street, chiude in forte ribasso la seduta frenata soprattutto dai titoli delle banche. Al termine degli scambi gli indici FTSE IT All Share e FTSE MIB cedono rispettivamente lo 0,97 e l'1,04 per cento. Positive invece le altre Borse: il DAX 30 di Francoforte guadagna l'1,07%, mentre il CAC 40 di Parigi segna +1,08% mentre il Ftse 100 di Londra sale dello 0,60 per cento. Debole invece l'Ibex 35 di Madrid che chiude sotto la parità (-0,17%). Wall Street ha chiuso allungando il passo con un forte rimbalzo spinta dalla speranza che la Fed annunci presto nuove misure per rilanciare l'economia. Il Dow Jones ha guadagnato il 2,97% a quota 11,174.64 mentre il Nasdaq è cresciuto del 4,29% a 2446,06 punti, S&P 500 a +3,43%. Focus Piazza Affari Dopo un avvio di seduta brillante con gli indici sopra il 2%, Piazza Affari rallenta condizionata dal dietrofront dei bancari. Le vendite si concentrano su Banca Popolare di Milano (-4,89%) in attesa della semestrale e della decisione sull'aumento di capitale: l'argomento sarà affrontato giovedì dal cda e, secondo indiscrezioni, non sarebbe da escludere un rinvio in attesa della stabilizzazione del mercato. Pesanti anche anche Banco Popolare (-4,19%), Mediobanca (-4,15%) e Fondiaria - Sai (-3,47%). articoli correlati In generale è tutto il settore del credito a soffrire: l'indice settoriale eurostoxx cede lo 0,83% e i credit default swap sulle banche si sono impennati fino a raggiungere i massimi (l'Itraxx financial è salito a 257 punti base). L'Italia sembra comunque soffrire di più. Con l'intervento della Bce sul mercato secondario dei titoli di stato che ha raffreddato le tensioni sui debiti sovrani, sembra che il "rischio paese" si stia spostando sulle società quotate. In primis le banche. «La sensazione - commenta poi un operatore - è che qualche grosso investitore istituzionale stia liquidando il rischio Italia sull'azionario e che alcuni broker abbiano intercettato questi movimenti e si stiano accodando». Euro in calo dopo le parole di Greenspan Sul mercato dei cambi intanto l'euro ha subito uno scossone dopo le parole dell'ex numero uno della Fed Alan Greenspan che ha parlato di «euro vicino al collasso». La moneta unica é scesa sotto quota 1,44 dollari dopo che in mattinata avevano toccato un massimo intraday di 1,45 per attestarsi a quota 1,4409 alla chiusura delle piazze europee. Dati macro Usa Negativi i dati macroeconomici americani. Le vendite di case nuove si sono attestate a un tasso annuale destagionalizzato di 298mila, in calo dello 0,7% dal livello di giugno, rivisto a 300mila, ma il 6,8% al di sopra della stima di luglio 2010 (279mila). L'indice delle attività manifatturiere del distretto economico di Richmond poi è sceso a -10 punti a agosto da -1 punti di luglio. Nel mese il sottoindice delle spedizioni finali ai clienti è calato a -17 (da -1), quello sui ricavi del settore servizi è passato a -1 da +7 punti e il sottoindice sulle vendite retail è calato a-33 da +11. Cala oltre le attese l'indice Zew tedesco A frenare gli entusiasmi della mattinata sono stati alcuni dati macroeconomici negativi. L'indice Zew tedesco sulle aspettative per l'andamento dell'economia è calato a -37,6 punti in agosto dai -15,1 di luglio. Il dato è peggiore dei -26 punti attesi dagli analisti. L'indicatore sulle condizioni correnti è sceso a 53,5 punti da 90,6. Sul dato, spiega l'istituto di ricerca, pesano i timori di recessione negli Usa, il taglio del rating del debito di Washington e la situazione critica nell'Eurozona. Male anche l'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona sceso ad agosto a 49,7 al livello più basso da settembre del 2009. Il dato è comunque leggermente oltre le stime di 49,5 del mercato. A luglio la produzione manifatturiera segnava 50,4. L'indice dei servizi scende oltre le stime a 51,5 contro il 51,6 di luglio. L'indice composito, infine, è in linea con il mese precedente a 51,1. Oro verso quota 2000 dollari In deciso rialzo è anche l'oro con consegna a dicembre, che ha registrato un progresso dell'1,4% a 1.917,90 dollari l'oncia. In questo mese di agosto sconvolto dal crollo delle Borse il prezzo del metallo prezioso è aumentato del 16,8%, mettendo a segno la migliore performance mensile dal settembre 1999. Secondo gli analisti interpellati dall'agenzia Bloomberg, a questo punto, è possibile che venga raggiunta la soglia dei 2mila dollari entro la fine di dicembre, con un incremento annuale del 41%, il più alto degli ultimi 30 anni. Secondo gli operatori, la corsa del metallo prezioso è alimentata anche dalla recente decisione del Venezuela di Chavez di nazionalizzare le proprie riserve. Petrolio in lieve ripresa In lieve ripresa il prezzo del petrolio Brent del Mare del Nord. Un barile di greggio in consegna ad ottobre 2011 quota 108,6 dollari, in rialzo dello 0,22% rispetto alla chiusura precedente. Gli operatori guardano con apprensione agli sviluppi della rivolta in Libia. La fine delle ostilità potrebbe far ripartire la produzione nel paese che è il dodicesimo esporatore mondiale.

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 24 Agosto 2011 01:41

Può essere Giovanni e tutto sommato mi auguro sia così. Ma voglio vedere, a 1200 S&P rilancio e punto a scoprire il bluff...

 

  By: alberta on Mercoledì 24 Agosto 2011 01:37

Este, mi sembra una conseguenza naturale..... se le Borse si riprendono, Bund e Tbond devono correggere,,, è quello che mi aspetto, avendo venduto call naked che vanno in sofferenza sopra 136.50 circa.....di bund.... dal 2% lo spazio al rialzo mi sembra pochino, quello al ribasso molto più consistente.....