By: E.Laureti on Domenica 15 Marzo 2015 23:45
Riporto un post nel blog di Camillo Franchini circa il prossimo convegno FUF
... purtroppo ho la certezza che non provocherà commenti educati :-)
ICCF 19
Pubblicato il 15 marzo 2015di Camillo Franchini
Il testo che segue è stato stilato da Ascoli65 il 14 marzo 2015
I convitati di pietra dell’ICCF-19
In un recente commento, Camillo si chiedeva, giustamente, a proposito del prossimo ICCF-19: “Più dell’ENEA sarà interessante vedere che parte avranno i bolognesi.” La mia risposta è: “Saranno tra i convitati di pietra”. Lo saranno per tramite dell’ecat, la creatura che hanno tenuto a battesimo e a cui hanno donato il vero tesoro del loro Ateneo: la credibilità.
A Padova non ci sarà nessuno bolognese a narrare di quei giorni epici. E inoltre, da parte sua, l’inventore ha già detto che diserterà l’appuntamento, perchè non può lasciare neanche per poche ore l’impianto che sta megafondendo in qualche località segreta d’oltreoceano.
Ma lo spirito dell’ecat aleggerà comunque nell’aria del congresso e ne sarà il suo punto di riferimento, più o meno tacito. Lo scrive chiaramente McKubre nella 3a puntata (1) della sua interessante storia degli ICCF: “This result perhaps needs to be reevaluated, or at least remembered, in the light of our current interest in the results of Andrea Rossi.” McKubre si riferiva ad uno degli risultati presentati all’ICCF-9. Uno dei centinaia di risultati loffi, spiluccati ad-hoc tra una marea di test negativi. Nella sua 4a puntata (2) della saga fusionista, i riferimenti all’ecat si fanno ancora più evidenti: “In light of today’s discussion of Piantelli, Rossi, Parkhomov and the other nickel natural hydrogen claims for excess heat, this statement does not sound as strange today as it did then.” Immagino che nelle 2 ultime puntate, ancora inedite, e soprattutto nell’ultima che racconterà gli ultimi 3 ICCF, i riferimenti a Rossi, all’ecat e quindi alla filiera Ni-H sviluppata al DF di Bologna diverranno via via più frequenti.
Mi aspetto quindi che l’ecat sarà comunque oggetto di specifici interventi all’ICCF-19 condotti per interposta persona. Ne è un’avvisaglia la recente pubblicazione di una trentina di articoli sulle LENR (3) usciti sulla rivista indiana “Current Science”, rivista che dal 1932 pubblica articoli in varie discipline scientifiche (4). Due degli articoli sono infatti dedicati in gran parte all’ecat (5) e in generale alla tecnica Ni-H (6). Entrambi sono firmati da David J. Nagel.
In un altro articolo dedicato alle principali risultanze sperimentali in campo LENR (7), pur non venendo citato nè Rossi nè l’ecat, si riporta come primo riferimento il libro di Lewan “An Impossible Invention”. L’autore di questo ultimo articolo è Edmund Storms. Con lui si completa la magnifica cinquina che in questi anni ha appoggiato in vari modi la saga dell’ecat (Rothwell, Storms, Nagel, McKubre, Melich) e delle cui imprese ci aveva parlato Krivit fin dal 2011 (8). Come noto, Rothwell è stato l’autore di migliaia di interventi a favore dell’ecat e in uno degli ultimi annunciava ai suoi amici vorticiani proprio l’uscita del numero speciale di “Current Science” (9). Per quanto riguarda Melich, oltre a tutto quello che è già stato detto sul suo coinvolgimento nel JoNP e nella divulgazione dei risultati della demo bolognese del gennaio 2011, egli compare tra i membri dell’”International Adviser Committee” dell’ICCF-19 (10).
Altro membro del suddetto comitato internazionale è M.Srinivasan, uno dei due curatori del citato numero speciale di “Current Science”. Srinivasan è uno dei guru della prima ora della FF, avendo ricoperto il ruolo di direttore del centro di ricerca indiana (BARC), dove ha effettuato sperimentazioni FF fin dall’aprile 1989. Egli è stato anche il presidente e coordinatore dell’ICCF-16 di Chennai (India) del febbraio 2011, in cui vennero presentati i risultati della demo bolognese svoltasi il mese prima. Nel luglio successivo aveva inoltre firmato un lungo articolo sulle imminenti prospettive di utilizzo industriale della FF fondate sui risultati dei test bolognesi (11). Srinivasan ha già annunciato che sarà all’ICCF-19 (12), in un’intervista in cui ha accennato anche al sostegno dato da parte di un ministero federale indiano alle sue rinnovate iniziative fusioniste.
Per concludere questo lungo excursus su ciò che gira intorno all’ecat (che è molto più significativo di ciò che vi sta dentro) ritengo sia molto interessante segnalare quanto scritto da un così profondo conoscitore della realtà FF, qual è M.Srinivasan, nella sua prefazione al numero speciale di “Current Science”, articolo che sembra anticipare anche i temi del prossimo ICCF-19 (13). Il passaggio a mio avviso più significativo è il seguente:
” However, even after two decades of effort by diverse research groups in several countries, no group had come up with a reproducible experiment [omissis]. No one had demonstrated high enough levels of excess heat generation in Pd–D systems that could attract the attention of industry. Many of us who have been watching these developments from day one of the ‘cold fusion era’ were indeed beginning to get frustrated and impatient.
It is precisely at this juncture that there comes the latest twist in the LENR story. An unknown ‘outsider’, an engineer–inventor from Italy, Andrea Rossi surprised us all by announcing that he has invented a working, industrial-grade Ni–H LENR reactor. On 14 January 2011, he gave a semi-public demo of the same in the presence of an invited audience …”
E’ chiaro cosa dice uno dei principali guru della FF?! Dice che dopo 20 anni di fallimenti, lui e i suoi colleghi fusionisti erano oramai frustrati e sfiduciati, ma poi il 14 gennaio 2011 è arrivata la svolta con la demo semi pubblica dell’ecat, proprio quella documentata nei 3 video intitolati “Energy Catalyzer Bologna University Test” che hanno fatto il giro del mondo. Chiunque abbia una pallida idea di cosa sia accaduto quel pomeriggio, e sicuramente l’autore di quell’articolo ne è sufficientemente consapevole, al pari di tutti i professori e ricercatori che fecero da cornice a quell’evento, può dedurre facilmente per semplice analogia cosa sia stata la FF dal 1989 in poi, cosa sia tutt’ora a 4 anni di distanza da quella demo e qual è lo scenario in cui si andrà a svolgere il prossimo ICCF padovano.
Chi ritiene, secondo me a torto, che la storia ultra 25ennale della FF possa essere spiegata con gli interessi personali di alcuni protagonisti e di qualche loro amico, deve a questo punto chiedersi come è possibile che la nostra Presidenza del Consiglio e uno dei Ministeri più importanti abbiano concesso il loro patrocinio ad un consesso di cui l’ecat e la farsa bolognese del 14 gennaio 2011 sono destinati a farvi la parte dei principali “convitati di pietra”.
(1) http://www.iccf19.com/history3.html
(2) http://www.iccf19.com/history4.html
(3) http://www.currentscience.ac.in/php/toc.php?vol=108&issue=04
(4) http://www.infinite-energy.com/images/pdfs/CurrentScience.pdf
(5) http://www.currentscience.ac.in/Volumes/108/04/0641.pdf
(6) http://www.currentscience.ac.in/Volumes/108/04/0646.pdf
(7) http://www.currentscience.ac.in/Volumes/108/04/0535.pdf
(8) http://blog.newenergytimes.com/2011/02/21/rothwell-makes-pre-emptive-strike-against-new-lenr-textbook/
(9) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg101774.html
(10) http://www.iccf19.com/organization.html
(11) http://nopr.niscair.res.in/bitstream/123456789/12161/1/SR%2048%287%29%2026-30.pdf
(12) http://coldfusionnow.org/current-science-stimulates-indian-interest-