By: EMBI6 on Martedì 24 Giugno 2014 07:51
@Melchior
sapessi quanto mi trovi d'accordo! E' tanto che vado dicendo che per sperare di far un
po' di luce in un settore tanto complicato, occorrerebbero teste provenienti da diverse
discipline, un centro di ricerca, un po' di soldi e un po' sana intuizione ( *** ?!).Ricordo,
che un giorno, ne teorizzammo con Nevanlinna, tanto per sognare.
Di seguito quanto promesso:
[…] Ford non è l’unico fisico che abbia usato espressioni come “danza di creazione e distruzione” e“danza di energia. L’idea di ritmo e di danza viene spontanea alla mente quando si cerca di immaginare il flusso di energia che si trasmette attraverso le configurazioni che costituiscono il mondo delle particelle. La fisica moderna ci ha mostrato che movimento e ritmo sono proprietà essenziali della materia; che tutta la materia, sia qui sulla Terra sia nello spazio esterno, è coinvolta in una continua danza cosmica. I mistici orientali hanno una visione dinamica dell’universo simile a quella della fisica moderna, e di conseguenza non sorprende che anch’essi abbiano usato l’immagine della danza per comunicare la loro intuizione della natura.
Un bell’esempio di quest’immagine di ritmo e danza è fornito da Alexandra David-Nel nel suo libro Tibetan Journay, in cui descrive con le seguenti parole la sua concezione della materia:
“tutte le cose… sono aggregati di atomi che danzano e con i loro movimenti producono suoni. Quando il ritmo della danza cambia, cambia anche il suono prodotto … Ciascun atomo canta perennemente la sua canzone, e il suono, in ogni istante, crea forme dense e tenui”.
La somiglianza tra questa concezione e quella della fisica moderna risulta particolarmente impressionante se teniamo presente che ogni suono è un’onda con una determinata frequenza che cambia al variare del suono stesso, e che le particelle, l’equivalente moderno del vecchio concetto di atomi, sono anche onde con frequenze proporzionali alle loro energie. Secondo la teoria dei campi, è proprio vero che ciascuna particella “canta perennemente la sua canzone”, producendo configurazioni ritmiche di energia (le particelle virtuali) in “ forme dense e tenui”.
… tratto da: Il Tao della Fisica - di Fritjof Capra