By: Nevanlinna on Domenica 06 Gennaio 2013 21:46
@Raman
Si ricordi, caro amico, che Mach era così rigoroso che fino alla morte non accettò il concetto di elettrone [forse voleva assaggiarlo o annusarlo, ... proprio lui, che aveva capito [quasi] tutto della scienza], da cui grandi litigi con Lorentz.
Per ragioni di regione di origine credo prevalentemente in quello che vedo, ma le ascendenze settentrionali mi rendono consapevole dell'esistenza dell'ignoto e dell' invisibile. Una grossa lente per considerare questi due termini ci viene data alla nascita, e si chiama ragione.
Noto come sia profondamente irragionevole ritenere che la conoscenza si fermi al qui e all'oggi. Non è mai stato cosi: ritiene Lei che sia giunta la fine dei tempi?
In questo modo Lei negherebbe sia il concetto di progresso che quello di speranza [e farebbe un cattivo affare]. Mi creda, sospenda il giudizio, perché le cose NON sono quello che sembrano.
La prego ancora di valutare le seguenti osservazioni.
a) L'ortodossia non ha bisogno di censori, perché è lo schema stesso che contiene le modalità di controllo e correzione.
[Anche se detto così è troppo semplice, in quanto non si considerano né le variabili socio-economiche [argomento caro alla sinistra], né il tempo di isteresi necessario al rientro [argomento non irrilevante per noi mortali]].
b) Non ci si deve accanire sugli insipienti perché i) è un gioco troppo facile, ii) non è bello, iii) in quel gruppo, oggi grande maggioranza non più assoggettata, c'è senz'altro un sottogruppo di individui più intelligenti di me e di Lei che vanno individuati ed educati.
[E infatti ogni civiltà che si rispetti ha sviluppato mezzi specifici e complessi per la selezione/formazione della classe intellettuale, mezzi che non contemplano i calci nel c**o proposti altrove come metodo sovrano].
c) Presumendo che la difesa dell'ortodossia sia necessaria, bisogna distinguere tra autorevolezza e autorità: Lei cosa proporrebbe di fare se l'autorità insediata rappresentasse il male? Perché il male esiste, e la domanda "sed quis custodiet ipsos custodes?" DEVE avere una risposta.
Mi sembra che a Lei piaccia la fantascienza. Ha letto "Dune" di Frank Herbert? Ecco, non vorrei che Lei lavorasse inconsapevolmente per gli Harkonnen. Comunque ha seicento pagine per ripensarci, quando [e se] verrà il momento.
Sappia che in "Dune" io sono Thufir Hawat, il Mentat. Oggi, integrando i dati, ho determinato l'identità di uno degli amici del Forum, problemi nominali a parte. Sono divertito e di buon umore - in fin dei conti era banale, ed è una garanzia. Com'è una garanzia la mia assoluta discrezione.