By: Cures on Giovedì 19 Settembre 2013 09:35
X GoKatto
Considerato che si sta discutendo civilmente, aggiungo ancora qualcosa sulla demo del 28 ottobre 2011 e poi la pianto lì perché tutta la faccenda, per quanto mi riguarda, è morta e sepolta e non vedo il motivo di rispondere alle contestazioni Vulgata: chemmenefregamme?
La demo, nelle intenzioni di Rossi, doveva rispondere alla sarabanda web di COP qui e COP là facendo vedere che il sistema poteva funzionare anche in assenza di alimentazione elettrica e cioè a COP infinito.
I vari moduli erano divisi in due gruppi alimentati separatamente da una pompa corredata di vaso d’espansione seguito da un tubo da 100 a fondo cieco al quale erano collegati i moduli in parallelo . C’era anche un secondo circuito di emergenza, identico al primo e rimasto chiuso per tutta la durata della prova, che serviva a duplicare la portata dell'acqua nel caso il sistema andasse fuori controllo nella fase di autosostentamento.
Dopo le operazioni iniziali (caricamento dell’idrogeno, accensione dell’alimentazione dei vari moduli, accensione delle cariche interne) l’alimentazione elettrica dei moduli fu staccata alle 12h36 e restarono sotto tensione solo i servizi.
Immediatamente le termocoppie dei moduli segnalarono un veloce pericoloso aumento della temperatura delle cariche di molti moduli, il che significava senza dubbio che non stavano ricevendo acqua a sufficienza per qualche ragione. Nel giro di un’ora vennero esclusi dal circuito idraulico generale. Ne restarono in funzione un pò meno della metà. Da una analisi successiva condotta stendendo l’equivalente elettrico del circuito idraulico e calcolando le varie impedenze tramite Nusselt, Reynolds ecc., emerse che con molta probabilità la miscela bifasica creata all’interno dei moduli era risalita verso il tubo da 100 frazionandosi nella fase vapore e in quella liquida. La fase vapore ristagnava verso il fondo cieco del tubo da 100 e quella liquida verso il suo ingresso acqua. Infatti i moduli restati stabilmente in funzione erano proprio quelli vicini all’ingresso acqua.
Le ragioni erano dovute a diverse carenze che riguardavano le pompe, gli insufficienti vasi d’espansione, la tenuta delle guarnizioni inidonee a reggere la miscela bifasica, effetti sifone in vari tratti ecc
Apro una parente, come diceva Totò. Ho letto senza sorpresa gli scherni circa il serie-parallelo ecc. Solo un incompetente può pensare che si possa trascurare la serie idraulica del singolo modulo Ecat che è necessario invece calcolare per benino quando si stende la rete equivalente. E si scopre quanto influiscono quei tratti di condotte sul funzionamento generale.
Prima di parlare accertarsi che il cervello sia inserito.
x Nevanlinna
Grazie della pubblicazione. Gentile come al solito. A proposito mi chiedo anche io perché abbia scelto di farmi di nuovo vivo in questo blog. Sarà masochismo...