Black out (Fusione Fredda, Andrea Rossi....)

 

  By: Cures on Martedì 24 Settembre 2013 18:10

Sospeso noiose attività manutenzione casa e fatto prova. In mancanza di bic, usato portamine da 0.5mm vuoto. Diametro troppo grande per immagine di foro. Cerchi equispaziati frutto di interferenza costruttiva per riflessioni sulle pareti. Propagazione modale su ampio spettro luce bianca. Torno a noiose attività

 

  By: Cures on Martedì 24 Settembre 2013 15:39

Preso in pieno dal primo cancellino. Oggi faccio la prova ma mi manca il secondo cancellino. Il tubicino è una guida d’onda che trasmette solo le onde incidenti che incidono sulle pareti, che sono trasparenti, al di sopra di in determinato angolo di incidenza. L’angolo di incidenza e quello di rifrazione attraverso la parete dipendono dall’indice di rifrazione che dipende a sua volta dalla lunghezza d’onda. Mi sa che ci trovo una immagine colorata anche se la sorgente è in luce bianca. Farò una prova

 

  By: Nevanlinna on Martedì 24 Settembre 2013 15:21

@Cures Certo, cerchi concentrici. Ma il foro è troppo grosso per generarli e non torna né la luminosità né la spaziatura. "http://en.wikipedia.org/wiki/Waveguide", c'è anche un'animazione - come vede esperienze concettualmento complesse possono essere nascoste in oggetti semplicissimi. Dio è sottile ... [o, per i laici: le declinazioni delle leggi generali nella materia sono innumerevoli e sorprendenti].

 

  By: Cures on Martedì 24 Settembre 2013 15:20

D'istinto e senza aver fatto la prova, direi la figura di interferenza del foro. Cerchi concentrici. E' libero di tirarmi il cancellino

 

  By: Nevanlinna on Martedì 24 Settembre 2013 15:05

Post duplicato per errore di rete.

 

  By: Nevanlinna on Martedì 24 Settembre 2013 15:05

@Cures Ora devo raccontarle anch'io qualcosa di personale. Sappia che, fin da ragazzo, ho avuto forti simpatie e antipatie "ideologiche". Una generalissima consisteva nel disprezzare tutto quello che mi appariva faticosamente complicato, da cui ad es. un non interesse essenziale per i conti dell'ottica geometrica [che confrontavo negativamente col principio di Fermat], o per lo sfracello di espedienti della teoria delle equazioni differenziali ordinarie [salvo gli argomenti analitico-topologici di Poincaré-Arnold, che costituiscono una bella pagina dell'Analisi moderna]. Anche nella dualità onda/particella mi sono sempre schierato a favore delle particelle, essenzialmente per ragioni di pulizia geometrica [ho giocato per anni a biliardo, e non male]. Detto questo, mi permetto di suggerirle questa esperienza: prenda una penna biro BIC a punta fine [non so se si trova ancora, ma ciò che serve è un cilindro opaco di 5x150 mm], le tolga il cappuccio, il tappo da una parte e la cannuccia con l'inchiostro dall'altra, tappi il buco dalla parte della cannuccia avvolgendoci sopra un po' di Domopack; si assicuri che sopra il buco sia teso un singolo strato di foglio di alluminio, prenda uno spillo e pratichi un forellino centrale nella membrana, non importa se piccolo o grande. Rivolga ora il forellino verso una sorgente luminosa e ci guardi dentro dalla parte opposta. Mi dica cosa si aspetta di vedere, e sappia che il giovane laureato che preparava le esperienze di fisica nel laboratorio del liceo ha dovuto studiare la cosa due giorni prima di venirne a capo. Io, da parte mia. avevo abbozzatto dopo una settimana di tentativi e una risma di fogli protocollo pieni di schemi "particellari" - ma sono certo che Lei e Raman [che sospetto ondulatori] riuscirete a trovare la risposta in meno di dieci secondi. Da questa storiella si può trarre una morale: il progresso della conoscenza ha luogo [quasi sempre] in contesti concettuali definiti, i quali in certe situazioni di minoranza possono essere altamente fuorvianti - e infatti è stato proprio un approccio sbagliato che mi ha impedito di riconoscere una guida d'onda e ha contagiato anche il tecnico. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

 

  By: duca on Martedì 24 Settembre 2013 13:26

X Cures Fantastica la descrizione della realizzazione del laser.............

 

  By: Cures on Martedì 24 Settembre 2013 10:19

X Nevanlinna Spero che mi si perdonerà una digressione fuori tema, ma i laser e il termine cacciavitaro mi hanno ricordato tempi migliori. Oltre trent’anni fa decidemmo in tre amici di verificare, nel tempo libero, una certa ipotesi. Per fare questo dovevamo costruire un laser CO2 di potenza con materiali poveri che più poveri non si può perché era a spese nostre. Doveva funzionare solo per il tempo necessario, ma funzionò invece per parecchio tempo. Il tubo gas era fatto di allumina di quella che si usa nelle stufe elettriche e sulle quali si avvolge la resistenza (in costantana pure là). Ha una buona conducibilità termica che consente di smaltire il calore interno, è isolante, resiste alle alte temperature e costa pochissimo se la vai a comprare come parte di ricambio della stufetta. Smanettando con il tornio,il trapano a colonna e un tubo pieno di acciaio inox, allestimmo due teste a fungo con un foro centrale uguale al diametro esterno del tubo di allumina. Sulla testa piatta del fungo ricavammo tre fori filettati e, lateralmente, un foro filettato di passaggio sul quale avvitammo un tubicino inox. Incollammo il tutto sulle estremità del tubo di allumina tramite un mastice della 3M che aveva la proprietà di non sviluppare vapori nocivi per la miscela laser e resisteva al calore. La parte più costosa e problematica, che ci fece piangere un po’, fu l’acquisto di uno specchio riflettente dorato e di uno semiriflettente al seleniuro di zinco. Entrambi convergenti. Serviva poi una pompa a vuoto che acquistammo, rigorosamente di seconda mano, da un rivenditore di attrezzature per alimenti. Esistevano già allora e adesso si trovano anche al supermercato, più belle che pria. Serviva poi un alimentatore in alta tensione da collegare alle due teste a fungo. Senza nessun pudore scientifico, ci facemmo regalare un trasformatore da neonisti da un artigiano, di quelli che allestiscono le insegne, che non sapeva che farsene perché era uno scarto dei lavori fatti. Acquistammo poi la miscela laser dalla Rivoira, che ritirai personalmente, perché gli altri due sfaticati asserirono di non essere in grado di maneggiare la pesante bombola. E così la trasportai in macchina, mezza fuori e mezza dentro, scegliendo stradine laterali per evitare curiosità inopportune dei vigili visto che era caricata a 150 bar e spuntava dal finestrino. Gli specchi vennero montati su un supportino mobile costituito da una rondella inox con tre fori passanti, che premeva gli specchi contro una guarnizione a sua volta pressata contro la testa a fungo. Il gas partiva dalla bombola, passava per il regolatore di pressione a 30 millibar circa, entrava nel primo tubicino, percorreva il tubo internamente, usciva dal secondo tubicino per entrare nella pompa a vuoto che lo aspirava scaricando in aria. Finestre sempre aperte e ben ventilate. A questo punto si trattava di allineare gli assi ottici degli specchi ma l’operazione si fa con l’alimentazione inserita che era di circa 13000 Volt. Il che si presentava come una operazione piuttosto pericolosa stante che il tutto violava ogni norma di sicurezza presente e futura. Secondo la nota regola che il più debole soccombe, venne imposto al più pratico di offrirsi volontario aspirante suicida. La regolazione venne effettuata tramite un lunghissimo cacciavite di plastica isolante, ma quello che venne rumorosamente apprezzato fu la tecnica di regolazione perché l’eroe si cautelò indossando scarpe di gomma, che servivano comunque a poco, e, mentre con una mano impugnava il cacciavite, si era infilato l’altra nel posteriore dei pantaloni per impedirsi eventuali manovre istintive che lo portassero a toccare le parti in tensione. Naturalmente, gli altri due fifoni stavano a debita distanza, muniti di un bel manico di scopa in legno col quale scostarlo via in caso di incidente. Fu proprio in quella occasione che usammo come bersaglio un mattone pieno che il laser bucò allegramente in poco tempo. Uno spettacolo..

 

  By: Cures on Lunedì 23 Settembre 2013 23:53

x Nevanlinna L’efficienza dei laser dipende soprattutto della efficienza di pompaggio. Se si prende un laser al Nd pompato con lampada, la sua efficienza fa schifo(qualche %) perché lo spettro di assorbimento del Nd è composto da poche e strette righe spettrali mente quello della lampada è molto ampio . Ma se lo pompa con laser a semiconduttore, che abbiano lo spettro di emissione coincidente con le righe spettrali del Nd, l’efficienza globale del sistema cambia radicalmente. Il CO2 ha di suo una efficienza elevata che mi sembra di ricordare sia attorno al 30%. Purché la scarica elettrica interessi la maggior parte del gas e non si crei l’arco fra gli elettrodi che sono in genere contrapposti e paralleli all’asse del tubo. Si usa da tempo per il taglio lamiere proprio per la sua efficienza. Il discorso armi laser è diverso. Ma poi scatena una discussione stile “Voyager” e “Mistero” e comunque fuori tema...

 

  By: Nevanlinna on Lunedì 23 Settembre 2013 23:44

"Reactor runaway in pyrolysis gasoline hydrogenation" "http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0167299197800213" ..."December 23, 1994 the wall of the first stage pyrolysis gasoline hydrogenation reactor in DSM's NAK3 steam cracker ruptured, requiring an emergency shutdown of the plant. A mixture of gasoline, hydrogen and nickel catalyst escaped through the crack and immediately caught fire. There were no personal injuries, but property damage was substantial. ... Thermodynamic calculations, analysis of the process data and of the catalyst and reactor wall indicated that the bulge and subsequent rupture of the reactor wall were caused by a brief local temperature excursion to 700–750 °C at an operating pressure of 30 bar. This temperature excursion can be explained by maldistribution of the liquid and thus poor heat transfer caused by local excessive carbon formation in the reactor in the period preceding the incident."

 

  By: Nevanlinna on Lunedì 23 Settembre 2013 23:16

Così abbiamo appurato che il Nostro non solo non sa nulla di fisica quantistica [mi sarei meravigliato del contrario], ma si vanta di cose normalissime. E infatti nel suo brevetto fa notare con orgoglio l'aspetto "scaglioso" del trovato, rimandando con orgoglio a una microfotografia che, nella classe dei catalizzatori bimetallici strutturati nickel-molibdeno, è banale. [L'immagine proviene da "Electrodeposition and Characterization of Nanocrystalline Ni-Mo Catalysts for Hydrogen Production" - "http://downloads.hindawi.com/journals/jnm/2012/845673.pdf"] ___________________________________________________________________________________________ @Cures, @Raman Per cento più, per cento meno, mi è stato insegnato al liceo che tutti i laser lavorano fuori dall'equilibrio, per cui i rendimenti fanno sempre schifo. E infatti non è un'idea brillantissima cercare di farci un raggio della morte, magari dentro a un Boeing 747 [http://www.ausairpower.net/APA-DEW-HEL-Analysis.html].

 

  By: Cures on Lunedì 23 Settembre 2013 18:39

X Nevanlinna ”…vi siete interessati di combustioni, caldaie e trasmissioni [o sottrazioni] di calore..” Non è proprio così. Mi sono interessato "anche" di questi argomenti per ragioni professionali. Ma la mia formazione è più simile a quella del manager che sa niente di tutto. E approfondisce all’occorrenza al fine di gestire uno sviluppo di qualcosa realizzato da specialisti esperti. Quelli delle battaglie che non finiscono mai… X Raman Da antichissimi ricordi mi sembra che l’efficienza di un CO2 sia circa il triplo. Nevanlinna mi correggerà all’occorrenza. Ricordi coi quali mi sono bruciato le dita per aver afferrato incautamente l’ossidiana di un mattone pieno appena perforato da un CO2. Bei tempi. Perché avevo decenni di meno...

 

  By: Nevanlinna on Lunedì 23 Settembre 2013 18:27

@Raman Grazie [anche se non capisco].

 

  By: raman on Lunedì 23 Settembre 2013 18:14

 

  By: raman on Lunedì 23 Settembre 2013 18:11

@Nevanlinna Grazie per la segnalazione del lavoro, che è stato presentato anche a CLEO 2013, conferenza molto importante dell'OSA (e i ricercatori sono molto seri). Ora faccio l'avvocato del diavolo. "Furthermore, the emission at 980nm contains 27% of the total emission power, and 1% of the total input power deposited into the system. Such efficiency is many orders of magnitude better than any related prior art we are aware of. In fact, we are able to observe more than an order of magnitude enhancement in Ytterbium emission under partial pressure of 300mbar, measured through the vacuum chamber window. This indicates a total conversion efficiency in excess of 10%. This can be attributed to the reduction in the surface thermal losses." Quindi si è ottenuto l'1%, è possibile il 10% in alcune condizioni ambientali. Unico neo: la luce di un laser CO2 non è gratuita, si paga con un'efficienza bassa (10% ?) rispetto a una resistenza comune. Siamo sempre comunque a livello di energie da orbitale: l'up-conversion a 10 micron è un po' diversa da quella a 10 picometri di lunghezza d'onda. Non sono io ancorato alle tradizioni, è che molte cose sono davvero difficili, altrimenti almeno il 95% lo avrebbero già fatto da tempo. Impossibile non c'è nulla, solo molto ma molto ma molto improbabile.