due info a proposito del prox nobel per la pace:
Per ragioni di tempo
GRETA THUNBERG
ha dovuto volare in aereo tra Stoccolma e Montecarlo e poi da Nizza a Londra.
Ora è imbarcata col magnifico skipper amburghese Boris Herrmann sul veloce sloop d'altura "Malizia II".
Il Sessanta piedi ha un prezzo a nuovo, in allestimento con albero e vele da regata "extreme", di circa 3.5 milioni di euro.
Come è noto, Greta andrà a New York, probabilmente per "timbrare" il suo premio Nobel per la pace, in barca a vela "per non inquinare" in compagnia del principe ereditario Pierre Casiraghi.
Pochi però sanno che Greta è accompagnata da una troupe cine-giornalistica che viaggia su uno yacht da 77 piedi, spinto da due motori da 750 kw ognuno.
Un autentico raggiro mediatico.
Ah, ma poi, Greta da New York tornerà in aereo o sulla stessa barca?
Ma non è questo il punto.
Prima di imbarcarsi da Plymouth, la ragazzina (è rimasta piuttosto nana) che si esprime in un buon inglese complessivamente, è stata intervistata da diverse TV. Ho sentito la BBC, che è stata piuttosto lacunosa e laconica, e ho sentito soprattutto Al Jazeera.
Povera piccola: ripete gli stessi quattro, brevi, concetti sull'ambiente, ripetuti allo sfinimento, tanto che l'ho sentita incepparsi nel rispondere ad una semplice domanda proprio come un vero disco rotto, segnato sul vinile, dove la puntina saltava.
Che grandissima tristezza.
Per me Greta non è altro che un «baby soldier», di quelli dei quali condanniamo l'ignobile utilizzo da parte di loschi e spregevole adulti. Non vedo alcuna differenza tra chi utilizza un bambino congolese e chi utilizza Greta. Le hanno strappato l'adolescenza.
Se già prima non la prendevo troppo in giro, dopo che la ho sentita oggi mi è scomparsa la residua tentazione di farlo. Quanto vorrei fosse un sentimento comune con altri!