è giusto essere "razzisti" ?

 

  By: lutrom on Martedì 01 Aprile 2014 17:02

Come volevasi dimostrare... Adesso gli insegnanti che hanno accompagnato il ragazzo in gita senza prendere un euro in più dovranno rispondere su come hanno vigilato sul ragazzo di notte e di giorno, perché un minorenne magari abbia bevuto (ma i genitori, che fino a ieri magari dicevano che era impossibile che il figlio bevesse, ora accuseranno la scuola di scarsa sorveglianza), ecc. ecc. ----------------------------------------- Quindicenne in gita cade dalla nave a Barcellona e muore http://www.corriere.it/cronache/14_marzo_31/studente-catanese-cade-nave-barcellona-muore-a6fbaa02-b8d1-11e3-917e-4c908e083af6.shtml

 

  By: DOTT JOSE on Martedì 01 Aprile 2014 13:55

Troppo bella questa ! Il partito neonazista tedesco ha cacciatola portavoce,la nota pornostar Ina Goll, perchè avrebbe fatto sesso con attore nero !! ahahahah http://www.agi.it/gallerie-fotografiche/neonazisti-cacciano-la-pornostar-ina-groll/la-pornostar-ina-groll-facebook12

10 febbraio 1947 MATERIALI DI RESISTENZA STORICA GIORNO DEL RICORDO FOIBE dieci febbraio | MILLENOVECENTOQUARANTASETTE

 

  By: lutrom on Lunedì 24 Marzo 2014 21:42

Giovanni, devi dire alla tua amica che non andasse ad accompagnare gli studenti in gita: io ci andai una sola volta circa 11 anni fa, il primo anno che diventai di ruolo; avevo una buona classe, però capii la "musica" e da allora lasciai perdere. Per diversi anni sono stato vicepreside nel liceo statale in cui ancora insegno ma mi sono sempre guardato bene dall'accompagnare altre classi (non lo escludo al 100% per il futuro, però cercherò sempre di evitare!!). Il fatto è che molti colleghi non si rendono conto che l'accompagnare i ragazzi di oggi in gita è una cosa rischiosa (speso non succede niente di grave, ma ciò non significa che vada sempre tutto liscio!!!!). Innanzitutto accompagnare i ragazzi in gita significa quasi sempre non dormire quasi mai la notte per diversi giorni in quanto tra ormoni e spinelli i ragazzi e le ragazze sono al settimo cielo (senza contare che spesso, per motivi di risparmio nelle gare di appalto, ti spediscono nei ristoranti dove si mangia e dorme peggio...). Tutto questo senza contare che per diversi giorni di impegni e responsabilità di 24 ore su 24, ormai non ti danno neanche un euro in più; prima ti davano qualcosa ma si trattava sempre di pochi euro (più simbolici che altro, ma ora neanche più il simbolo ti danno!!!!...). Poi i miei colleghi non sono a conoscenza del fatto che la legislazione è attualmente fondamentalmente contro il docente accompagnatore: ci sono state già diverse sentenze e casi. Vado a memoria, però più o meno le cose si sono svolte così: in un caso un docente era tornato da una escursione con i ragazzi, allora venne un tizio che propose un'altra escursione; purtroppo nel corso di questa escursione il mezzo si ribaltò e morì o restarono gravemente feriti dei ragazzi; il giudice condannò il docente perché l'escursione non era prevista dal programma. In un altro caso un docente è stato condannato perché in un albergo c'erano problemi di sicurezza, qualche ragazzo si fece male o cose del genere, ed il docente che in questo è equiparato ad una specie di "datore di lavoro", fu condannato perché non aveva controllato che l'albergo fosse a posto per quanto riguarda le norme sulla sicurezza (!!!!!), ecc. ecc. ecc. ecc. Poi vorrei vedere quanti docenti sono capaci di dire no ai ragazzi che chiedono di andare in discoteca dopo cena (lo feci anche io, ed oltretutto dovemmo anche far partire l'autobus fuori orario!!!!): il fatto è che la discoteche NON viene mai citata da nessun programma; ora poniamo che accada qualcosa in discoteca, è quasi certo che il docente lo prenda in quel posto senza vasellina Un paio di anni fa accompagnai una classe quarta (quasi tutte brave ragazze, e pure belle) ad una visita guidata di un giorno (insomma una "gita" di un giorno, visto che a quelle di più giorni non vado più, ma ora sto evitando anche quelle di un giorno...). Ebbene a Roma ad un certo punto, di 18 ragazze circa che accompagnavo, rimasi solo con due: le altre, nonostante tutti gli appelli miei, erano scomparse, a passeggio per fatti loro (intendiamoci, questa è quasi la regola, di solito anzi i docenti danno un paio di ore di libertà ai ragazzi ed un appuntamento per ritrovarsi...): però ora vi chiedo, se ad una delle suddette ragazze fosse successo qualcosa, io cosa avrei raccontato al giudice o ai genitori, considerato che ero rimasto per tre ore da solo quasi senza nessuna ragazza??... In pratica l'avrei preso in quel posto perché IO sono responsabile, io devo vigilare, non ho scusanti, se i ragazzi scompaiono io devo cercarli, avvertire le forze dell'ordine, e non andare a spasso liberamente pure io come di solito fanno tutti!!!!! Il giudice, che guadagna moooolto più del sottoscritto e che alla fine ha superato un concorso statale come lo ho superato io (ricordo che per insegnare italiano latino e greco bisognava superare uno scritto di italiano, un orale di storia geografia ed italiano, uno scritto di latino con traduzione e commento, un orale di latino e di storia romana, uno scritto di TRADUZIONE DAL GRECO IN LATINO con commento, un orale di greco, il tutto anche condito da elementi di legislazione scolastica, pedagogia e didattica!!!), dicevo il giudice che guadagna moooolto più del sottoscritto non sa certo cosa significa insegnare agli scalmanati con stipendio quasi da bidello, ed il giudice mi avrebbe sicuramente condannato, e senza vasellina... Racconto qualche altro episodio di gite recenti (a cui non ho partecipato, e siamo in un liceo statale frequentato da brava gente, fondamentalmente!!!): un ragazzo ricoverato per coma etilico, ragazzi che avevano vomitato e cacato ovunque in hotel causa alcool, ragazzo trattenuto dai poliziotti per droga, ragazzo che ha rischiato di cadere dalla finestra perché, causa calorie ormonali, cercava di andare nella camera delle ragazze passando dal cornicione (questa è quasi la regola perché i ragazzi in gita quasi impazziscono causa effetto gregge ed effetto ormoni al massimo), litigi con proprietari di hotel e di autobus perché i ragazzi distruggono tutto e quindi bisogna risarcire, ecc. ecc. Perché allora molti docenti vanno?? Beh, alcuni vanno per ignoranza, altri per paura dei presidi, altri per senso del dovere, altri per viaggiare a gratis (i pezzenti)... Io preferisco evitare: onesto sì, coglionazzo NO!!

 

  By: lutrom on Lunedì 24 Marzo 2014 20:53

Paolo, è triste, molto triste, ma hai detto la PURA verità (eccezioni a parte, naturalmente, ma sono appunto eccezioni!). Paolo, confermi di essere una delle persone più intelligenti di questo forum e sicuramente non uno dei ragliatori, il che non è poco per un forum frequentato da persone veramente intelligenti e capaci ma anche da diversi ragliatori-pappagalli!

 

  By: giorgiofra on Lunedì 24 Marzo 2014 17:05

Paolo: Del gruppo dei ragazzi di buona famiglia non ne ricordo uno finito male. Viceversa se ti droghi e la tua famiglia era di poveracci o di oneste persone senza alcun potere sociale, rimarrai anche tu un poveraccio e senza alcun valore sociale, ma daranno la colpa al fatto che ti drogavi. Esatto Paolo. Tutti i miei compagni di scuola appartenenti a famiglie della ricca borghesia, si sono sistemati a dovere, iniziando da un buon matrimonio. E questo a prescindere dal fatto che studiassero o meno, oppure che si facessero o meno spinelli. Tra i grandi spinellatori c'è un notaio, un farmacista e tre direttori di banca. E qualcuno di loro, di tanto in tanto, si fa ancora una canna. Il laureato in economia di buona famiglia ha potuto fare un po di gavetta nello studio importante di un professore universitario, e, tramite le relazioni familiari, acquisire una clientela che muove tanti soldi, e che quindi paga bene. Il laureato figlio di un disgraziato, per quanto bravo fosse, si è accontentato di fare il commercialista per piccoli artigiani e commercianti, dai quali è sempre arduo farsi pagare una parcella, per quanto piccola fosse. Mi pare di aver letto da qualche parte uno studio americano che dimostrava che il 98% dei ricchi era figlio di ricchi. Alla faccia delle balle che si usa raccontare per illudere ogni americano che la strada del successo è aperta a tutti. Mi pare, invece, che per alcuni sia molto più aperta che per altri.

 

  By: Paolo_B on Lunedì 24 Marzo 2014 14:12

Francamente non so perché vi preoccupate con canne e droghe. Ricordo che all'università guardavo con una certa superiorità alcuni che si facevano canne e qualcuno sniffava pure. "Chissà come finiranno male" mi dicevo. Oggi fra loro c'è chi è primario di ospedale e uno ha fatto una importante carriera politica ... Del gruppo dei ragazzi di buona famiglia non ne ricordo uno finito male. Viceversa se ti droghi e la tua famiglia era di poveracci o di oneste persone senza alcun potere sociale, rimarrai anche tu un poveraccio e senza alcun valore sociale, ma daranno la colpa al fatto che ti drogavi. Di fatto non conta tanto quanto onesto o impegnato tu sia a scuola. Quello che conta è il network delle amicizie che sai coltivare e mantenere. Se riesci a conoscere le persone giuste e a coltivare e mantenere il rapporto con loro negli anni, a qualsiasi caz z ata tu faccia ci sarà rimedio e otterrai un buon posto di lavoro o nella società. Per questo se uno avesse figli e volesse favorirli, non deve pensare a dove lo preparano meglio, a dove si studia di più. Deve solo metterlo dove ci sono i figli della gente giusta. Così gli hai dato la sua possibilità. Se sarà socialmente inetto o disturbato non riuscrà a profittarne, ma se ha una buona intelligenza sociale, basta che a scuola abbia la sufficienza ma coltivi le sue amicizie, e avrà il futuro assicurato.

 

  By: gianlini on Lunedì 24 Marzo 2014 12:45

giovanni anche al liceo di mia figlia i controlli sono serrati... mia figlia dice appunto che tutti fumano, ma fuori.... PS torino è cmq una piazza davvero tremenda, sono stato a trovare un cliente settimana scorsa, è situato in una zona che il Bronx in confronto è meno degradato....ma anche il resto della città attraverso cui sono passato, non suscitava reazioni migliori...

 

  By: Giovanni-bg on Lunedì 24 Marzo 2014 12:07

per conforto ho chiesto a un mio collaboratore che ha un figlio in un liceo di Novara Mi ha detto che lì le cose non vanno assolutamente in quel modo. Se uno viene beccato a fumare in istituto o si presenta fatto alle lezioni viene immediatamente espulso. Alle stesso modo i ragazzi sono controllatissimi: lui è stato chiamato a colloqui col preside perchè un'insegnate ha beccato il figlio che facevo uno scherzo di nascondere l'astuccio in bagno a un compagno.. Quindi evidentemente la situazione è diventata molto molto variabile in base all'istituto.

 

  By: shabib on Lunedì 24 Marzo 2014 11:54

ci sono volute 48 ore per una reazione , finalmente , all'articolo postato sugli zingari. nessun commento al fatto che si equipara nell'articolo una categoria che chiaramente delinque e vive contravvenendo alle leggi del paese globalmente , a quella degli ebrei o degli africani , ovvero le associazioni politico-culturali fanno tutto un insieme in nome dell'antirazzismo , accumunando gli ebrei italiani o i lavoratori africani in italia , i quali africani per la maggior parte sono onesti e non contravvengono alle leggi , con gli zingari , che evidentemente non solo non lavorano perche' devono avere qualche vitalizio a vita donato non si sa da quale ente internazionale per virtu’ divina , ma per di piu'ricevono case , villaggi dalle strutture statali/regionali/comunali per essere inseriti , case dove si rifiutano di vivere e alla fine distruggono , vandalizzano . trovo amorale e ultrarazzista invece osare inviare un messaggio subliminale che accomuna gli ebrei italiani e gli africani agli zingari ed e’ anche fuorviante rilevando quanti ebrei hanno reso famosa e grande l’italia COL LORO INGEGNO E CON IL LORO LAVORO , sottomessi a leggi razziali , in fuga quando hanno dovuto salvare la loro vita , ma finche ‘ possibile sempre cittadini lavoratori e rispettosi del sistema delle leggi italiane , COSA CHE GLI ZINGARI NON SI SOGNANO DI FARE.

 

  By: gianlini on Lunedì 24 Marzo 2014 11:50

anche secondo mia figlia fumano tutti (tieni conto che in classe sono 21 ragazze e 7 ragazzi) mi sembra che il problema principale sia che ora le droghe costano davvero poco, una volta dovevi probabilmente ingegnarti per tirar su il gruzzoletto per comprarla, ora se la regalano fra ragazzi, segno che costa davvero niente

 

  By: Giovanni-bg on Lunedì 24 Marzo 2014 11:37

Ciao Ganlini Ieri ho parlato con una mi amica che insegna da anni in un liceo di Torino Mi ha raccontato che la settimana scorsa un suo studente si è sentito male svenendo due volte così che ha dovuto chiamare il 118. Il motivo dello svenimento era suo dire (e con buona ragione) un eccesso di canne... Gli ho chiesto quindi come ha gestito la cosa. La risposta è che non può fare nulla dato che 1) non può avere notizie sicure circa la causa dello svenimento causa la privacy 2) che il 100% dei sui studenti si fa canne 3) che molti genitori dei suoi studenti si fa canne per cui non si smetono di dovere di riprendere i figli che le fanno... Ora è molto preoccupata perchè deve portare la classe in gita e teme che qualcun altro svenga... Se la situazione è questa dico ma dove razzo volgiamo andare? PS credo ce da me qua nei paesi al situazione si un po' milgiore... però non so di preciso.

 

  By: gianlini on Lunedì 24 Marzo 2014 09:55

ottima analisi, Paolo aggiungo questo, in classe di mia figlia, 1a liceo linguistico, non c'è nemmeno un immigrato o figlio di immigrati e pochissimi hanno anche problemi in famiglia, a memoria sono un paio nella situazione di mia figlia (genitori che vivono separati) eppure metà classe ha gravi problemi di comportamento, tant'è che in pagella in 16 su 28 si sono presi 5 in comportamento pur avendo dovuto superare un test selettivo per entrare, (in media è entrato uno studente su 5), in pochi sembrano capaci di essere davvero interessati a quello che fanno

 

  By: Paolo_B on Lunedì 24 Marzo 2014 01:02

Anti, le scuole private per mandare avanti a calci in c. i figli della borghesia erano effettivamente una peculiarità degli anni 70/80/90. Le scuole private serie che garantivano una migliore preparazione esistevano ma erano pochissime. La maggior parte era un modo per "proteggere" di più il fanciullo e farlo arrivare alla fine più facilmente (tanto che contava era il pezzo di carta e poi la carriera nel lavoro si faceva grazie a parentela e conoscenze). I licei pubblici invece erano istituti che davano un'ottima preparazione, anche molto severi, pur se libertari e talvolta altrettanto ideologizzati. Questo però è il passato. Negli ultimi 10 anni le cose sono cambiate profondamente. Oggi la possibilità di insegnare lo stesso programma che si insegnava 30 anni fa è un'utopia. C'è stata un'esplosione di ragazzi problematici, con apparizione di bullismo e comportamenti asociali o malati in una scala prima sconosciuta, e la presenza di stranieri e figli di stranieri che hanno naturalmente maggiori difficoltà. Dulcis in fundo mettici il cambiamento stesso dei programmi e la preparazione stessa dei docenti. Oggi la scuola pubblica non è più in grado di offrire la stessa preparazione che offriva un tempo. Si assisterà effettivamente a una americanizzazione della scuola, con scuole di serie A e di serie B, il tutto attuato con varie strategie. I ricchissimi - come spesso hanno fatto - ricorreranno ai tutor privati. Poi ci saranno istituti con barriere di ingresso tramite voti ed esami. Altri con barriera monetaria. In alcune zone barriere linguistiche. Dal mio osservatorio in trentino ho assistito al fenomeno dei figli dei professionisti e benestanti della zona del basso trentino che spediscono i figli, se sono bravi studenti, nei collegi a Bolzano di lingua tedesca, che hanno meno immigrati, soprattutto se si tratta dei licei tedeschi. Ovvero, hai i genitori marocchini e fai già fatica a padroneggiare sia l'italiano che il tedesco. Se non sei più che bright non ti mettono nel liceo che insegna come prima lingua la più difficile ...

 

  By: antitrader on Domenica 23 Marzo 2014 19:08

"Un genitore che iscrive il proprio figlio ad una scuola privata, non lo fa per razzismo, ma per il desiderio di dare al proprio figlio una preparazione tale da affrontare con buone armi la competizione sociale." E qui ti sbagli di grosso. Quelli che mandano i figli alle scuole private si dividono in due categorie: il 98% e' costituito da sommi cretini (la ex classe media) che lo fanno al solo scopo di pavoneggiarsi con parenti e amici oppure lo fanno nell'illusione di liberarsi del senso di colpa per aver allevato dei grandi somari. In genere questa categoria qui sceglie quelle scuole private di cui e' piena la penisola e in cui non si fa un cazzzzz e si ha il 6 politico mentre quei cretini dei genitori son proprio quelli che tuonano (rimbecilliti dal giornalino o dal liberino o dal fogliettino) contro il 18 politico del mitico 68. Il rimanente 2% e' costituito da chi alla scuola privata ci deve andare per forza. Non e' pensabile mandare un rampollo degli agnelli in una scuola pubblica, i compagni di classe lo farebbero a pezzi, sarebbe come rimettere nella foresta un animale cresciuto in cattivita'.

 

  By: giorgiofra on Domenica 23 Marzo 2014 13:27

Paolo: Ritengo qualsiasi razzismo insensato e invece mi arrendo alla selezione sociale e culturale. Questa, purtroppo, devi farla, pena danni a te stesso. Esatto Paolo. Hai colto l'essenza del problema. Molto di quello che viene spacciato per razzismo non è altro che l'esercizio legittimo del diritto a vivere nel migliore dei modi possibile. Se uno non vuole dei vicini immigrati non è per una questione di razza, ma semplicemente perchè non vuole problemi. Nessuno obietterebbe di avere come vicino un iraniano, spesso colto ed educatissimo, e che magari svolge una professione molto qualificata. Ma nessuno amerebbe avere come vicini una famiglia nigeriana composta da 10 persone che vivono di espedienti, rumorosi, sporchi, non rispettosi delle regole e che magari non pagano le rate condominiali. Il razzismo, inteso come repulsione verso una razza, è una cosa assai rara. Ma il desiderio di non abbassare il proprio standard di vita, e di non avere problemi, è un sentimento universalmente diffuso. Un genitore che iscrive il proprio figlio ad una scuola privata, non lo fa per razzismo, ma per il desiderio di dare al proprio figlio una preparazione tale da affrontare con buone armi la competizione sociale. Se in una classe ci sono moltissimi figli di immigrati, che non conoscono la lingua, è chiaro che gli insegnanti avranno difficoltà a rispettare i programmi, con la conseguenza che, alla fine, il livello di preparazione sarà scarso, con ripercussioni serie sul proseguimento degli studi. La cosa che fa inkazzare è proprio il fatto che coloro che aspirano semplicemente a vivere decorosamente e senza problemi, vengono tacciati di razzismo. Vogliono imporci l'abbassamento dello standard di vita, senza, naturalmente, sentire il nostro parere. Eppure osservare quel che è accaduto nei paesi europei dove il flusso di immigrati è stato notevole, dovrebbe obbligare ogni governo ad una sana ed intelligente prudenza.