By: giorgiofra on Sabato 22 Marzo 2014 20:05
Pochi si rendono conto della violenza insita nel pretendere di controllare i sentimenti delle persone. Ogni sentimento, per quanto detestabile possa essere, è parte della natura umana, ed è imprescindibilmente legato all'esercizio supremo del libero arbitrio.
Ed è proprio l'esercizio del libero arbitrio che fa di un uomo un essere diverso rispetto ad ogni altro animale.
Il razzismo è un sentimento, e come tale è sempre legittimo. Ogni uomo deve avere il diritto di detestare chiunque voglia, e nessuno può sindacare la legittimità delle sue ragioni. Cosa diversa, naturalmente, è l'esercizio della violenza in conseguenza di ragioni puramente razziali.
In fondo siamo tutti, e dico tutti, razzisti. Chi di voi sarebbe felice se la propria figlia decidesse di sposare uno zingaro? E chi di voi sarebbe felice di ospitare nel proprio condominio famiglie di cultura diversa, assolutamente irrispettose delle regole alle quali siete abituati?
Che poi, in fondo, si spaccia per razzismo qualcosa che in fondo ha poco o nulla a che fare con la razza. Quasi sempre quello che viene definito razzismo non è altro che il desiderio di non vedere stravolte le regole che la cultura alla quale si appartiene ha decantato nel corso dei secoli.
Provate ad abitare in un condominio in cui vi abita anche una famiglia di zingari, e vi accorgerete che la pace e l'ordine nei quali ambivate vivere saranno stravolti. Nessun condomino vorrebbe un certo tipo di coinquilini. E se uno mette un cartello con su scritto "si affitta, escluso agli zingari" perchè si finge di scandalizzarsi? E cosa centra il razzismo con tutto questo? Della razza degli zingari non frega niente a nessuno, ma del loro modo di vivere, si.
L'ipocrisia del politicamente corretto ha, francamente, cacato il Kazzo.