non prendete badanti georgiane - Moderatore
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By: Moderatore on Giovedì 11 Luglio 2013 02:06
Non prendete ^badanti georgiane#http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_10/banda-georgiani-clan-leoni-colpi-appartamento-scassinatori-furti-2222082126157.shtml^, fanno da informatrici alle bande di ladri georgiani che si sono impiantate in Italia (a proposito il governo Letta sta per far uscire dal carcere tutti quelli con condanne sotto i sei anni stando a quello che si legge)
(ricordate che Stalin e Beria non erano russi, erano georgiani che è un paese che confina con l'Iran e il Turkmenistan e questi due georgiani hanno sterminato i russi....non sono stati i russi... Non gliene fregava niente di sterminare, in tempo di pace e senza motivo, gli ukraini a milioni a Stalin e Beria perchè loro erano georgiani e odiavano i russi...)
^Il clan dei «leoni»: cento furti in città#http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_10/banda-georgiani-clan-leoni-colpi-appartamento-scassinatori-furti-2222082126157.shtml^
---...I ladri georgiani sono organizzati in batterie, hanno un «coordinatore», e capi più in alto che pianificano le linee generali delle loro azioni. Rubano nelle case: portano via oro, gioielli e materiale elettronico. Vendono al più presto a ricettatori locali. E una parte dell’incasso la versano per ingrossare la obshak , la cassa comune dei clan. Durante le perquisizioni dell’altra notte i carabinieri di Novara, guidati dal colonnello Maurilio Liore (comandante del reparto operativo) e dal capitano Vittorio Balbo (a capo del nucleo investigativo), hanno trovato merce per un valore di circa 150 mila euro, più 25 mila euro in contanti.
Ladri espertissimi, «tecnici» che passavano intere giornate a esercitarsi. Nelle case della banda gli investigatori hanno trovato una serie di serrature fissate sul ciglio dei tavoli per fare «allenamento» con ferri e grimaldelli. E in passato hanno ascoltato conversazioni come queste: «Quello non facciamolo più lavorare, è troppo lento», diceva uno dei capi. E ancora: «Il ragazzo è bravo, ma ha ancora poca esperienza, deve esercitarsi». Proprio i rumori di ferraglia provenienti dall’interno di un appartamento sono stati uno dei segnali che ha insospettito gli investigatori. Altri strumenti sequestrati nei covi: fiamme ossidriche utilizzate per aprire le casseforti; attrezzature per la valutazione di pietre e metalli preziosi; passaporti ucraini, lituani, russi e greci («opere» di falsari molto esperti).
Gli arresti di ieri rientrano nella più vasta indagine che è stata battezzata «Operazione Odessa», che finora ha portato a 36 arresti, tra cui quelli di due badanti (sempre georgiane) che assicuravano appoggi ai ladri e informazioni sulle case in cui andare a rubare. I carabinieri di Novara sono arrivati alle basi degli scassinatori a Milano seguendo la catena di furti partita dal Piemonte. L’inchiesta va avanti in collaborazione con l’Europol perché i clan georgiani sono radicati in Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Paesi dell’Est.
Il «capo» dell’ultima batteria arrestata si chiama Zviad Bokoveli, detto Zvio, e a giudicare dalle città di nascita il gruppo appartiene ai clan mafiosi della Svanezia (regione della Georgia). Negli ultimi due anni si sono fronteggiati anche in Italia i due più grandi clan della mafia ex-sovietica, quello legato alla città di Kutaisi e quello di origine tra Rustavi e Tbilisi. Un uomo del clan Kutaisi è stato ucciso dal gruppo rivale il 6 gennaio 2012 a Bari. Il suo presunto killer era un ladro georgiano, partito da Pioltello. Nelle intercettazioni si lamentava perché in Italia c’erano troppi svanezi.I ladri georgiani sono organizzati in batterie, hanno un «coordinatore», e capi più in alto che pianificano le linee generali delle loro azioni. Rubano nelle case: portano via oro, gioielli e materiale elettronico. Vendono al più presto a ricettatori locali. E una parte dell'incasso la versano per ingrossare la obshak , la cassa comune dei clan. Durante le perquisizioni dell'altra notte i carabinieri di Novara, guidati dal colonnello Maurilio Liore (comandante del reparto operativo) e dal capitano Vittorio Balbo (a capo del nucleo investigativo), hanno trovato merce per un valore di circa 150 mila euro, più 25 mila euro in contanti.
Ladri espertissimi, «tecnici» che passavano intere giornate a esercitarsi. Nelle case della banda gli investigatori hanno trovato una serie di serrature fissate sul ciglio dei tavoli per fare «allenamento» con ferri e grimaldelli. E in passato hanno ascoltato conversazioni come queste: «Quello non facciamolo più lavorare, è troppo lento», diceva uno dei capi. E ancora: «Il ragazzo è bravo, ma ha ancora poca esperienza, deve esercitarsi». Proprio i rumori di ferraglia provenienti dall'interno di un appartamento sono stati uno dei segnali che ha insospettito gli investigatori. Altri strumenti sequestrati nei covi: fiamme ossidriche utilizzate per aprire le casseforti; attrezzature per la valutazione di pietre e metalli preziosi; passaporti ucraini, lituani, russi e greci («opere» di falsari molto esperti).
Gli arresti di ieri rientrano nella più vasta indagine che è stata battezzata «Operazione Odessa», che finora ha portato a 36 arresti, tra cui quelli di due badanti (sempre georgiane) che assicuravano appoggi ai ladri e informazioni sulle case in cui andare a rubare. I carabinieri di Novara sono arrivati alle basi degli scassinatori a Milano seguendo la catena di furti partita dal Piemonte. L'inchiesta va avanti in collaborazione con l'Europol perché i clan georgiani sono radicati in Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Paesi dell'Est.
Il «capo» dell'ultima batteria arrestata si chiama Zviad Bokoveli, detto Zvio, e a giudicare dalle città di nascita il gruppo appartiene ai clan mafiosi della Svanezia (regione della Georgia). Negli ultimi due anni si sono fronteggiati anche in Italia i due più grandi clan della mafia ex-sovietica, quello legato alla città di Kutaisi e quello di origine tra Rustavi e Tbilisi. Un uomo del clan Kutaisi è stato ucciso dal gruppo rivale il 6 gennaio 2012 a Bari. Il suo presunto killer era un ladro georgiano, partito da Pioltello. Nelle intercettazioni si lamentava perché in Italia c'erano troppi svanezi.