W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Lunedì 23 Settembre 2019 10:11

eccessiva prudenza e tatto ma comunque qualcosa nella giusta direzione si comincia a fare, la finiamo di arricchire sceicchi avvelenandoci

https://www.vaielettrico.it/decreto-clima-10-miliardi-da-recuperare-dallinquinamento-agevolato/

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Lunedì 23 Settembre 2019 08:34

ci sono solo 2 tipi di personaggetti che non condividerebbero quello che scrive rossi («Da meridionale tendo a pensare che l'unico futuro possibile per le politiche territoriali - se si ha a cuore il Mezzogiorno - sia la loro eliminazione tout court»): quelli che prendono i soldi (gli im-prenditori) e quelli che li "gestiscono" (i politici, nelle cui tasche si fermano).

è esattamente come per gli incentivi di ogni altro tipo, ma vai a farlo capire al gregge...

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Lunedì 23 Settembre 2019 07:51

INTANTO METTO QUESTO....SEMPRE DETTO, SEMPRE PENSATO...HO SEMPRE RAGIONE IN PRATICA...

 

 
Carlo Lottieri
Rassegna stampa
 
Così gli aiuti hanno ucciso il Sud
Lo studio di due economisti Bankitalia
È un'analisi spietata sulle politiche italiane di sostegno all'economia del Sud quella che due economisti della Banca d'Italia, Antonio Accetturo e Guido de Blasio, hanno sviluppato in un libro pubblicato di recente da IBL Libri. Intitolato Morire di aiuti. I fallimenti delle politiche per il Sud (e come evitarli), il volume utilizza una serie di tecniche dell'econometria applicata per valutare l'impatto che il denaro pubblico destinato a fare crescere il Meridione ha effettivamente avuto sull'economia di quelle regioni. E il risultato è sconcertante.

Come gli autori riconoscono, «è scarsa, molto scarsa, l'evidenza empirica relativa agli effetti positivi degli aiuti al Sud». In sostanza, quello che si può ricavare dal volume, è che una redistribuzione territoriale protrattasi per decenni e molto costosa per i contribuenti settentrionali non ha favorito lo sviluppo del Mezzogiorno, che di recente ha dovuto perfino prendere atto che il suo Pil pro capite è ormai allo stesso livello di quello della Romania (che trent'anni fa, ovviamente, era in condizioni molto peggiori). In particolare, dallo studio dei due economisti emerge che gli aiuti hanno effetti di breve durata e, in molti casi, solo ridistributivi. Nel caso dei Contratti di programma, ad esempio, i finanziamenti statali hanno generato un modesto miglioramento nelle aree interessate, ma «questo effetto avviene per lo più a scapito delle aree confinanti». Analogamente, un esame della legge 488 del 1992 mostra che «gli incentivi avrebbero indotto soprattutto effetti di anticipazione delle decisioni d'investimento», dato che alla fine del periodo interessato dagli aiuti «le imprese beneficiarie riducono significativamente il volume degli investimenti, portandoli in media a livelli inferiori a quelli delle imprese che non avevano beneficiato delle agevolazioni». In altre parole, l'azione statale non crea un consolidamento generale del sistema produttivo del Sud, che nel suo insieme non è in grado di offrire opportunità ai giovani (sempre costretti a trasferirsi al Nord o in altri Paesi).

Oltre a ciò, Accetturo e de Blasio sottolineano che una serie di ricerche sul campo, in linea anche con analisi teoriche, evidenzia come l'aiuto sia un farmaco nelle intenzioni di chi lo somministra, ma alla fine può funzionare come un veleno per chi lo riceve. Chi ha letto Friedrich von Hayek sa che il decisore politico non può disporre delle informazioni necessarie a organizzare la vita economica e il fallimento è inevitabile. Per di più l'aiuto pubblico distorce l'utilizzo delle risorse umane, che si dirigono dove vi sono i finanziamenti e non più dove c'è il mercato, ma soprattutto la spesa statale crea una politicizzazione che rende ancora più forte quel legame tra economia e politica che è uno dei punti di debolezza del Mezzogiorno.

Va aggiunto che il quadro potrebbe essere perfino più cupo di quanto non emerga dal libro. In effetti, lo studio esamina essenzialmente le politiche di spesa, ma una riflessione più generale sui danni che lo Stato italiano ha fatto all'economia meridionale dovrebbe prendere soprattutto in considerazione quel sistema di regole che ha indotto, ad esempio, un gran numero di imprenditori lombardi e veneti ad andare in Romania o in Bulgaria invece che in Puglia o in Basilicata. Perché il Sud muore di aiuti di Stato, questo è palese, ma anche di contratti nazionali uniformi, di una tassazione pensata per le aree più ricche, di salari pubblici troppo elevati in rapporto al costo della vita (che spingono verso il posto fisso statale e allontanano dal mercato privato).

L'impostazione del testo di Accetturo e de Blasio è essenzialmente «tecnica», tanto che alla fine i due autori sembrano ancora credere che sia possibile disegnare iniziative statali capaci di evitare i fallimenti del passato e favorire in qualche modo lo sviluppo meridionale, spostando risorse da una parte all'altra d'Italia. Sul punto, nella sua prefazione al volume, Nicola Rossi esprime invece più di un dubbio. Così che la sua conclusione è la seguente: «Da meridionale tendo a pensare che l'unico futuro possibile per le politiche territoriali - se si ha a cuore il Mezzogiorno - sia la loro eliminazione tout court», e questo perché «l'evidenza empirica ci mostra che da una scelta di questo tipo i meridionali non avrebbero nulla da temere e nulla da perdere. Al contrario».

Il testo di Accetturo e de Blasio ha senza dubbio tanti meriti, ma il principale è forse nel fatto che dopo decenni di un meridionalismo puramente rivendicativo qui non si chiedono «più soldi» per il Sud, ma ci si interroga sulle conseguenze di simili iniziative. E anche quanti ritengono che le aree più ricche abbiano un dovere giuridico a destinare una parte delle proprie risorse a quelle meno sviluppate, ora possono seriamente interrogarsi se sia il caso di continuare su questa strada o se, invece, non si debba ripensare tutto.

da Il Giornale, 18 settembre 2019

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 22 Settembre 2019 22:23

ed io cosa ho detto? ce li ha tutti contro... è evidente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 22 Settembre 2019 19:07

ha solo Mediaset che lo caga, Libero e Verita'...non dire cazzate

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Domenica 22 Settembre 2019 19:04

stasera ennesima prova che Matteo Salvini ha tutti i media contro, come sostengono i furbi del forum. 

Ospite principale della D'urso.


 Last edited by: gianlini on Domenica 22 Settembre 2019 19:05, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 22 Settembre 2019 16:11

Ambientalisti

Vittorio Feltri contro Greta Thunberg e i suoi seguaci: "Ragazzina antipatica che va protetta da se stessa"

21 Settembre 2019

 

A me Greta è antipatica anche se è una ragazzina che andrebbe protetta, soprattutto da se stessa perché invece di pensare al proprio futuro, va in giro col termometro in tasca per misurare la temperatura, come se fosse una novità che il caldo e il freddo si alternano in base alle stagioni. È sempre stato così. A volte si scoppia a causa del sole e a volte si trema, intirizziti. Chi scopre nel 2019 che il tempo è variabile di anno in anno è un povero allocco che si adegua alle mode chiamiamole pure culturali sebbene di culturale non abbiano niente.

Quasi 60 anni fa, ricordo che a febbraio sembrava di essere in primavera. Me ne andavo a spasso sulle fantastiche mura di Bergamo indossando solo la giacca, addio cappotto. Nessuno si stupiva del tepore esploso. Era, se non sbaglio, il 1962, e in aprile all'improvviso ci fu una nevicata pazzesca che invero durò un paio d'ore, e l'indomani tornò il sereno. Ma non c'era Greta o Gretina a stracciarsi le vesti. Nella mentalità corrente dell' epoca tre gradi in più o cinque in meno non costituivano motivo di preoccupazione né, tantomeno, di scandalo.

Al massimo la mamma, prima che tu uscissi di casa, ti diceva mettiti o togliti la maglietta di lana. Morta lì. Tragedie zero. Neanche un telegiornale, non un opinionista (allora fortunatamente non ce ne erano) ti ammorbava con previsioni catastrofistiche sui destini del pianeta, che continuava a roteare su se stesso senza rompere i coglioni all'umanità.

Rammentate il ministro Sirchia del governo Berlusconi all'inizio degli anni 2000? Durante una estate particolarmente torrida invitò gli anziani desiderosi di resistere all'afa a trascorrere i pomeriggi nelle chiese, notoriamente fresche, o, meglio ancora, nei supermercati. Il suo suggerimento scatenò una pubblica ilarità.

Sembrava una scemenza tipo le raccomandazioni della nonna. In realtà aveva ragione. O hai l'aria condizionata nel tinello oppure conviene che ti affidi alla parrocchia o all'Esselunga. Non ci fu un solo politico che ebbe una idea migliore allo scopo di trovare refrigerio.

Soprattutto non ebbe spazio mediatico alcuna adolescente scriteriata che impose all'Italia e all'Europa di spegnere il mondo in fiamme. Adesso invece, nonostante il venticello giunto sospirato con settembre, Greta e i suoi numerosi seguaci rimbecilliti continuano a intossicarci l'anima con prediche di stampo ecologista invitandoci ad eliminare tutto ciò che, secondo una teoria da svitati, compromette l'ambiente.

La realtà è che l'ambiente sono costoro a rovinarlo con la loro presenza di queruli scassaballe, ignoranti o meglio disinformati. Ascoltino semmai le parole illuminate del Nobel Rubbia, il quale spiega senza enfasi che la terra fa la terra e si comporta da sempre come le garba, regalandoci gelo e arsura a proprio piacimento. Le automobili diesel non c'entrano un tubo di scappamento col clima, come non si possono incolpare le tecnologie dei nostri eterni disagi, le quali semmai sono risorse utili a tenere in equilibrio le città, i continenti.

Ciò che più sconvolge la vita non è certo il clima, ma sono i modaioli che illudendosi di beccare qualche voto degli ingenui si accodano a una bimbetta e la elevano a modello di moderna interprete di una ideologia salvifica. Mi riferisco in particolare a Zingaretti e a Di Maio la cui cultura è affine alla mancanza di cultura della piccola svedese.

di Vittorio Feltri

 

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 22 Settembre 2019 16:11

Vedi piccolo cretino terrone, io ho  gia' scontato questa cosa e abbondantemente, visto che l'auto nuova di pacca me l'hanno venduta con il 45% di sconto e in piu' il combustibile non lo pago nemmeno.

Capisci ora perchè sei una cretino? forse no...ed è la conferma che non vali un cazzo.

La variabile ambientale è puramente propaganda della sinistra mondiale con zero senso economico perchè il diesel è un motore super efficiente.

Ora infatti la sinistra internazionale sta puntando contro chi? contro Putin e Bolsonaro, guarda a caso di dx.

E' quindi una manovra politica con gli Stati ora costretti a supplire alla richiesta di energia elettrica a fare centraline anche su un ruscello pur di avere qualche po' di energia.

Pensare che due anni fa il sistema elettrico nazionale non sosteneva i climatizzatori in piena estate ed ora tutti a muoversi con l'elettrico stando lì 50 minuti a ricaricare e farsi seghe ovviamente...

dove andremmo a finire a causa della sinistra e dei comunisti IL MALE DI TUTTI I MALI.

Povero terrone, stupido e comunista.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente


 Last edited by: Bullfin on Domenica 22 Settembre 2019 17:19, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 22 Settembre 2019 15:47

Un fulgido esempio di italica cialtroneria.

Un mezzo rimbambito si va a comprare un'auto diesel quando e' gia' evidente dove si sta andando

a parare con la conseguenza che  la sua crapa, gia' piccola piccola, si riduce al tubo di scappamento

del catorcio che si e' comprato e che diventa l'orizzonte delle sua visione dell'universo.

Tra le altre cose, la vera vergogna e' che il gasolio, il carburante piu' lurido che esista, viene sussidiato,

per questo costa di meno. Ogni anno si 5 miliardi di sussidi.

 

 

 

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 22 Settembre 2019 15:01

FELTRI !!! UN MITO!! PRESIDENTE SUBITO!!!

 

Ambientalisti

Vittorio Feltri contro Greta Thunberg e i suoi seguaci: "Ragazzina antipatica che va protetta da se stessa"

21 Settembre 2019

 

A me Greta è antipatica anche se è una ragazzina che andrebbe protetta, soprattutto da se stessa perché invece di pensare al proprio futuro, va in giro col termometro in tasca per misurare la temperatura, come se fosse una novità che il caldo e il freddo si alternano in base alle stagioni. È sempre stato così. A volte si scoppia a causa del sole e a volte si trema, intirizziti. Chi scopre nel 2019 che il tempo è variabile di anno in anno è un povero allocco che si adegua alle mode chiamiamole pure culturali sebbene di culturale non abbiano niente.

Quasi 60 anni fa, ricordo che a febbraio sembrava di essere in primavera. Me ne andavo a spasso sulle fantastiche mura di Bergamo indossando solo la giacca, addio cappotto. Nessuno si stupiva del tepore esploso. Era, se non sbaglio, il 1962, e in aprile all'improvviso ci fu una nevicata pazzesca che invero durò un paio d'ore, e l'indomani tornò il sereno. Ma non c'era Greta o Gretina a stracciarsi le vesti. Nella mentalità corrente dell' epoca tre gradi in più o cinque in meno non costituivano motivo di preoccupazione né, tantomeno, di scandalo.

Al massimo la mamma, prima che tu uscissi di casa, ti diceva mettiti o togliti la maglietta di lana. Morta lì. Tragedie zero. Neanche un telegiornale, non un opinionista (allora fortunatamente non ce ne erano) ti ammorbava con previsioni catastrofistiche sui destini del pianeta, che continuava a roteare su se stesso senza rompere i coglioni all'umanità.

Rammentate il ministro Sirchia del governo Berlusconi all'inizio degli anni 2000? Durante una estate particolarmente torrida invitò gli anziani desiderosi di resistere all'afa a trascorrere i pomeriggi nelle chiese, notoriamente fresche, o, meglio ancora, nei supermercati. Il suo suggerimento scatenò una pubblica ilarità.

Sembrava una scemenza tipo le raccomandazioni della nonna. In realtà aveva ragione. O hai l'aria condizionata nel tinello oppure conviene che ti affidi alla parrocchia o all'Esselunga. Non ci fu un solo politico che ebbe una idea migliore allo scopo di trovare refrigerio.

Soprattutto non ebbe spazio mediatico alcuna adolescente scriteriata che impose all'Italia e all'Europa di spegnere il mondo in fiamme. Adesso invece, nonostante il venticello giunto sospirato con settembre, Greta e i suoi numerosi seguaci rimbecilliti continuano a intossicarci l'anima con prediche di stampo ecologista invitandoci ad eliminare tutto ciò che, secondo una teoria da svitati, compromette l'ambiente.

La realtà è che l'ambiente sono costoro a rovinarlo con la loro presenza di queruli scassaballe, ignoranti o meglio disinformati. Ascoltino semmai le parole illuminate del Nobel Rubbia, il quale spiega senza enfasi che la terra fa la terra e si comporta da sempre come le garba, regalandoci gelo e arsura a proprio piacimento. Le automobili diesel non c'entrano un tubo di scappamento col clima, come non si possono incolpare le tecnologie dei nostri eterni disagi, le quali semmai sono risorse utili a tenere in equilibrio le città, i continenti.

Ciò che più sconvolge la vita non è certo il clima, ma sono i modaioli che illudendosi di beccare qualche voto degli ingenui si accodano a una bimbetta e la elevano a modello di moderna interprete di una ideologia salvifica. Mi riferisco in particolare a Zingaretti e a Di Maio la cui cultura è affine alla mancanza di cultura della piccola svedese.

di Vittorio Feltri

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente


 Last edited by: Bullfin on Domenica 22 Settembre 2019 15:05, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: muschio on Domenica 22 Settembre 2019 09:29

Equanimemente: Mascron, Merkel, Orban...pensate ai vostri Paesi! Vergognosi gli italiani che giocano di sponda con chiunque non curi gli interessi italiani in primis.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Sabato 21 Settembre 2019 23:11

tutto il mondo è Sicilia....e cosa fa il TUO Governo???????????

 

 

AUTENTA LE TASSE..... MA VFC... VA...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Sabato 21 Settembre 2019 23:11

Anti, la quantità di idiozie nel forum ha raggiunto livelli veramente allarmanti, da quello che si lamenta delle tasse e cita l'iva che paga per il suo dipendente, a quell'altro che dice che siamo sommersi di ghiaccio e mette un articolo che dice che ne mancano milioni di km quadrati ... checcevoifa ... io sò veramente preoccupato

:-)

 

 

si giusto vero!!!! citiamo anche quello (in fatto DI IDIOZIE) che diceva che il capitalismo...non ha prodotto SVILUPPO E INVENZIONI!!!! ...AH QUELLO SI CHE è UN I D I O T A .....

AHAHAH.....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Sabato 21 Settembre 2019 21:05

Ecco, ogni mondo e' Sicilia.


Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Sabato 21 Settembre 2019 19:54

Anti, la quantità di idiozie nel forum ha raggiunto livelli veramente allarmanti, da quello che si lamenta delle tasse e cita l'iva che paga per il suo dipendente, a quell'altro che dice che siamo sommersi di ghiaccio e mette un articolo che dice che ne mancano milioni di km quadrati ... checcevoifa ... io sò veramente preoccupato

:-)