W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Lunedì 26 Agosto 2019 09:38

se l'obiettivo era devastare quel che resta dell'economia italiota, ci sarebbe riuscito anche stando fuori dal governo.

di statalisti attaccati alle poltrone già ce ne erano in abbondanza

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Lunedì 26 Agosto 2019 09:28

beh, vedere il M5S che è solo come un cane contro tutti (parlamento e informazione) incredibilmente riuscire lo stesso a stare al governo e realizzare i propri obiettivi (compreso la distruzione totale dei nemici appena citati) per me è uno spasso

:-))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))


 Last edited by: lmwillys1 on Lunedì 26 Agosto 2019 09:30, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: hobi50 on Lunedì 26 Agosto 2019 09:23

Mwillis ,è una vera fortuna essere sempre contenti ...

Hobi

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Lunedì 26 Agosto 2019 09:07

ancora con le ipotesi ?

 

domani nasce il giallorosso (bellissima accoppiata di colori) e si cancella l'unica vera traccia (il sicurezza bis, quota 100 è anche nostra) di un anno di lega al governo

i leghisti saranno contenti e salvini andrà al 99%

:-)))


 Last edited by: lmwillys1 on Lunedì 26 Agosto 2019 09:12, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Lunedì 26 Agosto 2019 08:40

facciamo un'ipotesi

salvini vuole andare a elezioni

se aspetta ancora un paio di mesi, si libera draghi e il governo del presidente dura una legislatura

se esce adesso, costringe mattarella e i 5s a un inciucio inguardabile

voi cosa avreste fatto?

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Lunedì 26 Agosto 2019 08:23

quella dell'amazzonia che brucia è una bufala paragonabile solo a quella della groenlandia che si scioglie: sono storielle per sempliciotti.

basta sentire al tg che è colpa del cambiamento climatico e uno normale capisce

 


 Last edited by: XTOL on Lunedì 26 Agosto 2019 08:24, edited 1 time in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Lunedì 26 Agosto 2019 00:38

CAro il mio terrone, infatti io gli ho chiesto di mettere le fonti dato che non è uno "formato" in materia ambientale, insomma anche io posso fare un articolo di giornale e scrivere alla cazzum. Questa la risposta.

 

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Lunedì 26 Agosto 2019 00:03

Ecco,

adesso ci facciamo spiegare la chimica, la fisica e i fenomeni atmosferici da chi?

Da tal filippo facci noto scienziato nelle suddette discipline.

E poi, che cazzzz la leggi a fare quella roba li' vale a dire libero, il giornale, il tempo,

la verita' etc... etc... etc... son gli stessi che ti hanno raccontato per 25 anni quanto

era bello e quanto era statista il cav.

E quale e' stato il risultato di cotanto "statismo"? Un paese fallito!

ma rob de matt!

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 25 Agosto 2019 22:59

Ti diro' Willis, tra avere minibot e avere patrimoniali e tasse ecologiste etc. non so cosa sia peggio...

Intanto per l'ambiente incollo questo l'ho letto solo delle parti non ho tempo.

La solita campagna della sinistra mondiale contro leader che non sono uniformati ad essa. La sinistra è il male di tutti i mali.

 

 

 

 

 

L'Amazzonia l'ossigeno se lo tiene. Tutto

Studi scientifici alla mano, la casa non sta bruciando e l'Amazzonia nemmeno. L'Amazzonia peraltro non è affatto il polmone verde del Pianeta, ed è falso che dire che produca il 20 per cento dell'ossigeno: in linea puramente teorica produrrebbe venti volte il fabbisogno dell'intera umanità, ma è ossigeno che la foresta pluviale produce e consuma interamente.
Neanche un centimetro cubo lascia l'Amazzonia, che pure è grande sedici volte l'Italia.

Per quanto riguarda gli incendi di questi giorni, i media di tutto il mondo hanno fatto vedere le immagini del cielo grigio sopra San Paolo: ma è stato appurato che trattasi del fumo di incendi che ci sono nel vicino Paraguay, mentre la foto con un incendio amazzonico che Emmanuel Macron ha postato su Twitter risala addirittura al 1989.

Ognuno spara dati e cazzate, ma sui dati non si può barare più di tanto: i fuochi amazzonici, che ci sono ogni anno, soprattutto nella stagione secca, sono monitorati dai satelliti della Nasa e dal programma Copernicus dell’Unione Europea, non soltanto dall’Istituto di ricerche spaziali del Brasile di Jair Bolsonaro.
Tutti hanno scritto che da gennaio ci sono stati 74mila incendi, ma è un numero che si riferisce all’intero Brasile: in Amazzonia sono stati 39mila.

Chissà se nel G7 di questi giorni discuteranno dell'allarmismo catastrofista di cui si sta rendendo epicentro soprattutto Macron, che ha scritto delle cretinate colossali per ragioni politiche sue: «La nostra casa sta bruciando. Letteralmente. La foresta pluviale amazzonica - il polmone che produce il 20% dell'ossigeno del nostro pianeta - è in fiamme. È una crisi internazionale. Membri del vertice del G7, discutiamo di questa emergenza tra due giorni! #ActForTheAmazon».

Allora ricominciamo dalle basi, come qualsiasi biologo, astronomo o naturalista potrebbe confermarvi: il monitoraggio satellitare dell'atmosfera, in Amazzonia e in tutto il Pianeta, mostra che i polmoni del mondo (intesi come aree di grande produzione di ossigeno) sono notoriamente gli oceani, in
particolare vicino all'Artico e all'Antartide. In Amazzonia, come detto, la produzione di ossigeno è equivalente al consumo, essenzialmente per la traspirazione della vegetazione: un contributo dinamico pari a zero. Il ruolo di quell'enorme e preziosa foresta pluviale è un altro, e per ora non risulta in pericolo: è quello di fungere da condizionatore d'aria del Pianeta e di inviare cioè costantemente umidità e calore alle alte latitudini (tanto che dallo spazio è difficilissimo fotografare quella zona) secondo un meccanismo che, anche qui, non scopriamo certo noi.

La maggior parte dell'ossigeno (99,5 per cento) si trova nella crosta terrestre e nel cosiddetto mantello. Solo una piccola porzione si trova nell'atmosfera: lo 0,36 per cento. Volendo restare all'Amazzonia e utilizzandola come esempio, ogni anno 27 milioni di tonnellate di polveri provenienti dai deserti salati africani (tempeste ben visibili dallo spazio) si riversano su questa foresta brasiliana (ma non solo brasiliana) e fanno da fertilizzante per flora e alberi che trasformano l'anidride carbonica in ossigeno: ciascun albero nella sua vita ne produrrebbe una quantità sufficiente a due persone, e, come pure detto, l'intera Amazzonia venti volte quello che l'umanità potrebbe consumare. Ma non un solo alito di ossigeno lascia l'immensa foresta, che consuma tutto quello che produce.

Tuttavia il bacino amazzonico è sempre ricoperto di nuvole, e questo fiume di nuvole galleggia sopra tutto il Sudamerica sinché si scontra per esempio con i 7000 chilometri di cordigliera delle Ande e ricade sotto forma di pioggia equatoriale nel bacino amazzonico, e attraverso i corsi d'acqua giunge sino al mare dopo aver eroso roccia e sedimenti. Ed è qui che compaiono le vere artefici dell'ossigenazione del Pianeta: le diatomee, organismi quattro volte più sottili di un capello che attuano la fotosintesi producendo ossigeno. Dai satelliti, guardando gli oceani, s'intravedono delle correnti azzurrine o verdognole: sono loro, le diatomee, che insieme ad altri organismi formano il plancton e ci tengono in vita. Amano nutrirsi dei sedimenti celati nei ghiacciai che si sciolgono o che, ai poli, crollano spettacolarmente coi loro seracchi: per questo la produzione mondiale di ossigeno è concentrata in Artide e Antartide. Ma, anche quando muoiono, le diatomee fanno la loro parte; ricadono sul fondo dell'oceano come neve marina e, in milioni di anni, quando le terre riemergono e ridivengono deserti, compongono la polvere – milioni di gusci di diatomee – che le tempeste spingono tra l'altro in Amazzonia. E il ciclo ricomincia.

L'ossigeno prodotto dalle foreste (che se lo tengono, assorbendolo soprattutto a causa della decomposizione degli organismi vegetali) ) e l'ossigeno prodotto dagli oceani, in una parola, nasce per fotosintesi: ma è anche lo stesso ossigeno che è è chimicamente responsabile della proliferazione degli incendi. L'aumento dei livelli di ossigeno ha minacciato più volte la vita sulla Terra: sino a 300 milioni di anni fa il nostro Pianeta bruciava, e autentiche catastrofi dell'ossigeno estinsero le primitive forme di vita anaerobica durante il periodo Proterozoico. Ma si fa complicata.

Tornando all'Amazzonia e al cretinismo catastrofista, non v'è dubbio che la foresta costituisca comunque uno degli ecosistemi più importanti per la vita sulla Terra e che la deforestazione lo metta a rischio: ma il fenomeno risale a secoli fa e il peggio agli anni Ottanta e Novanta, poi bloccato con la legislazione più restrittiva che esista in materia. Ma gli incendi c'entrano poco.

Non si può confondere l’incendio con il fuoco controllato: in Brasile c'è un sistema di monitoraggio orbitale dei fuochi controllati i cui risultati sono disponibili su Internet, caso unico a livello mondiale. Gli incendi calano e con la deforestazione c'entrano relativamente, ma sono scesi in piazza persino i vescovi brasiliani e c'è chi discute addirittura di dichiarare guerra a Jair Bolsonaro, ritenuto in qualche modo corresponsabile degli incendi: la rivista Foreign Policy si è chiesta se altri paesi potranno permettersi di restare a guardare, sapendo che la fine della foresta avrebbe conseguenze disastrose in tutto il mondo.
Questo, nonostante i paesi che hanno maggiore impatto sul clima mondiale non sono quelli come il Brasile, ma quelli più ricchi e militarmente potenti: Cina, Stati Uniti, India e Russia, che tra l'altro sono le principali produttrici di gas serra al mondo.
Saremmo alla prima guerra ecologica mondiale.

(Libero, 25 agosto 2019)

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Domenica 25 Agosto 2019 22:49

E' gia' tutto un proliferare di articoli rettiliani dove si dice che il capitone sia stato fatto fuori

dal "vero potere", praticamente il grande vecchio con le orecchie verdi.

Ma come? quello aveva vinto la lotteria, poi piglia un colpo di sole e si perde il biglietto

a mo' di un cretino! Praticamente ha fatto tutto da solo.

 

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Domenica 25 Agosto 2019 22:16

lo so che volete tanto i minibot in tasca ma ho il sospetto che dovrete rimandare questo successone economico 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 25 Agosto 2019 22:03

Basta sentire di queste idiozie!

 

Pienamente d'accordo.

Sul punto 8 poi, il piano per il sud...oh mai sentito questo una vera NOVITA'!!!!!! :(.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 25 Agosto 2019 21:00

 

 

GIORGIO OCCORRE DARLI IL PREMIO DEL TWEET PIU' BELLO DELL'ANNO :)

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Bullfin on Domenica 25 Agosto 2019 20:54

Tra l'altro, così facendo, Bull ha perso un'altra giornata nella sua ricerca di una stabilità affettiva.....

 

 

ahhaha, scusa Gian ho lavorato tutto il pomeriggio intensamente sono stanchetto, comunque quel discorso te lo faccio a breve.

Voglio essere in forma quando scrivero' :)

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Domenica 25 Agosto 2019 20:48

io li sostengo perché pretendo i 10 punti

 

1) taglio del numero dei parlamentari (deve essere un obiettivo di questa legislatura e unha priorita' del calendario in Aula); 

2) una manovra equa che preveda stop all'aumento dell'Iva, il salario minimo orario, il taglio del cuneo fiscale, la sburocratizzazione, il sostegno alle famiglie, alle nascite, alla disabilita' e all'emergenza abitativa; 

3) cambio di paradigma sull'ambiente, un'Italia al 100% rinnovabile; 

4) una legge sul conflitto di interessi e una riforma della Rai ispirata al modello Bbc; 

5) dimezzare i tempi della giustizia e riforma del metodo di elezione del Csm; 

6) autonomia differenziata e riforma degli enti locali; 

7) legalità, carcere ai grandi evasori, lotta a evasione e traffici illeciti; 

8) un piano straordinario di investimenti per il Sud; 

9) una riforma del sistema bancario che separi le banche di investimenti dalle banche commerciali; 

10) tutela dei beni comuni, scuola, acqua pubblica, sanita', revisione concessioni autostradali".

 

 

se il pd preferisce evaporare con la scissione subito al voto piuttosto che tra 3 anni pazienza, mattarella ha detto martedì

 

Gianlini, io non ho consigli da dare a chi ha forse scarso successo con l'altro sesso, avrei voluto averli io quei problemi


 Last edited by: lmwillys1 on Domenica 25 Agosto 2019 20:54, edited 1 time in total.