W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Venerdì 06 Dicembre 2019 14:36

Non ho mai capito perché postare le notizie come fa Pana vi dia tanto fastidio.

In ogni caso più  13 % è un bel salto in su.

Muschio, a differenza di Berlusconi io non ho alcuna posizione politica da difendere e nessuno mi ha votato.. Ma farsi una idea della realtà mi è molto utile, ad esempio quando l'anno scorso ho comprato la licenza taxi sulla base delle mie proiezioni sulla città di Milano  o se devo prendere qualsiasi altra decisione. 

 


 Last edited by: gianlini on Venerdì 06 Dicembre 2019 14:44, edited 5 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: muschio on Venerdì 06 Dicembre 2019 14:27

No, Gianlini fa come Berlusconi con i ristoranti pieni :)

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Venerdì 06 Dicembre 2019 12:03

A proposito di spostamenti...sarà che i cassonetti nostrani non offrono più occasioni...

Natale e Capodanno, prenotazioni viaggi +13%

Le più amate Maldive, Mar Rosso, Caraibi, Sud-est asiatico, Usa

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Giovedì 05 Dicembre 2019 14:39

un incrocio di dati interessante:

 

180.000 laureati e lavoratori qualificati lasciano la Germania ogni anno

Tre quarti hanno un titolo universitario. Inoltre, gli emigranti hanno circa 36,6 anni. Questo è circa dieci anni inferiore all’età media della popolazione totale. I ricercatori hanno anche scoperto che il soggiorno all’estero è per lo più temporaneo

La destinazione di gran lunga più importante per gli emigranti tedeschi negli ultimi dieci anni è stata la Svizzera a quasi 200.000, davanti agli Stati Uniti (127.000), all’Austria (108.000) e alla Gran Bretagna (82.000).

https://www.bib.bund.de/EN/Research/Migration/Projects/German-Emigration-Remigration-Panel-Study.html

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...le criptovalute in Svizzera possono orgogliosamente vantare le seguenti cifre impressionanti: nei primi sei mesi del 2019 le prime 50 società blockchain hanno raddoppiato la loro valutazione da $20 miliardi a $40 miliardi. Oltre 800 aziende con oltre 4.000 dipendenti sono ora attivamente impegnate in questo settore emergente.

Inoltre sei Unicorni (start-up per un valore superiore a un miliardo di dollari) hanno sede nella Crypto Valley svizzera. L'ultimo momento saliente è arrivato alla fine di agosto: con Sygnum AG e Seba Crypto AG la Svizzera è la prima nazione ad avere due banche crypto ufficialmente approvate dall'autorità di regolamentazione responsabile. Lo scorso luglio Bitcoin Suisse AG ha inoltre richiesto una licenza bancaria e per commercianti di valori mobiliari. Tra gli altri fornitori di servizi finanziari in Svizzera ci sono Crypto Finance AG, Lykke, Token Suisse, Bity e Swiss Crypto Exchange.

Le criptovalute possono far evolvere il sistema bancario svizzero?

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ovviamente sto sottolineando il fatto che un paese attira intelligenza se è aperto all'innovazione.

ps: magari gli imbecilli de "la svizzera è ricca perchè ricicla" potrebbero darsi una svegliata (non ci spero)

 

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Mercoledì 04 Dicembre 2019 14:01

dai, dai! l'eurss unita! che figata...

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Mercoledì 04 Dicembre 2019 13:39

la riforma del mes introdotto per merito di berlusconi e salvini è solo una minima parte dei discorsi in corso, tanto per dire c'è anche l'unione bancaria, poi si farà quella militare , quella fiscale, ecc. ecc. fino agli stati Uniti d'Europa ... Luigi ha detto che la valutazione si fa sull'insieme delle riforme non solo su una

salvini non vuole l'Europa e l'euro (ammesso e non concesso che quel cranio possa partorire una qualche seppur aberrante idea), vuole l'Italietta coi minibot che piglia schiaffi ovunque ... per questo mi perplime Bull che dice che vuole l'euro loda salvini e se la piglia col M5S, non ha capito un cazzo ... e non sarebbe la prima volta :-))

se tu Gano vuoi i minibot è un problema tuo,  se salvini va al governo tu che lo sogni la notte torni e rimani qui, io sicuramente espatrio

:-)

 

 

si comincia a vedere i primi risultati di Luigi ministro degli esteri e del nostro governo CAPACE (mica i coglioni precedenti) unico sottoscrittore occidentale della via della seta

https://www.tgcom24.mediaset.it/economia/dietrofrontcandy-torna-in-italia-la-produzione-di-100mila-lavatrici-da-incasso_11922226-201902a.shtml


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Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 04 Dicembre 2019 12:43

Quello che hai postato Lmwillys è quello che pensa Travaglio di Conte alla Camera. Questo invece è quello che penso io di Conte alla Camera.

 

Il competente Conte alla Camera si è rimediato due schiaffi. Uno lo ha preso da Salvini che gli ha dato del bugiardo. Niente di strano, Salvini è all'opposizione. L'altro se lo è preso dal Movimento Cinque Stelle in particolare da Di Maio che si è infuriato quando Conte ha detto che "tutti nel governo sapevano". 

 

Per sortire cosa? Che la riforma del MES non è più incisa nel bronzo come avrebbe voluto lui e il suo ministro dell'economia, ma verrà ridiscussa.

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 04 Dicembre 2019 12:46, edited 3 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: lmwillys1 on Mercoledì 04 Dicembre 2019 11:51

un pò di buonumore .. 'bontà sua – “non replica agli insulti” e “non fa querele” (solo a noi, nove in tre anni: tutte perse)' ... :-))

L’Eurocazzaro

(pressreader.com) – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano – Ce ne vorrebbe uno al giorno, di confronto Conte-Salvini in Parlamento, per far capire agli italiani da chi sono governati oggi e da chi rischiano di esserlo domani. Da una parte una persona seria e competente. Dall’altro un caso umano in stato confusionale. Ieri, alla Camera e al Senato, si è visto un premier che sa ciò che dice e conosce le materie che tratta. E un aspirante successore che palesemente denota “disinvoltura a restituire la verità e resistenza a studiare i dossier”. Conte ha puntualmente ricostruito l’iter del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), il costante coinvolgimento del Parlamento e dei ministri dei suoi due governi fin da quando, il 27 giugno 2018, appena arrivato, il premier riferì le proposte della Commissione europea. E nessuno fece una piega. Due giorni dopo, al vertice Ue, Conte propose modifiche alla bozza del Mes e l’11 dicembre tornò a riferirne alle Camere: nessun’obiezione neppure allora. Ne riparlò al Parlamento il 19 marzo, vigilia del Consiglio europeo. E di nuovo il 19 giugno, prima dell’Eurosummit decisivo. Lì perfino il leghista No Euro Alberto Bagnai gli fece i complimenti: “Mi permetta, signor Presidente del Consiglio, di ringraziarla per il fatto che lei, in applicazione di questa norma e in completa coerenza con quel principio di centralità del Parlamento, fin dal primo giorno, affermò in questa sede di voler rispettare, sia venuto ad annunciarci che questo approfondimento tecnico ci sarà”.

Intanto anche i ministri direttamente interessati, da Tria a Savona, riferivano infinite volte in Parlamento, in aula e nelle commissioni (a partire da quelle presiedute dai leghisti anti-Ue Borghi & Bagnai). E anche lì tutti muti. Per non parlare dei sette fra vertici di maggioranza e riunioni tecnico-politiche e dei cinque Consigli dei ministri convocati da Conte sul Mes o su vari temi fra cui il Mes: lì c’erano sempre il vicepremier Salvini e i suoi ministri, viceministri e sottosegretari: gli stessi che accusano il premier di aver fatto tutto di nascosto, di notte, a loro insaputa. Che facevano? Pensavano che il Mes fosse un vermouth? Dormivano? Si facevano piedino? Twittavano? Postavano su Facebook e su Instagram? Giocavano con l’iPhone? Guardavano porno sull’iPad? Se questi cialtroni straparlassero al bar o al Papeete, poco male: nessuno ne pagherebbe le conseguenze. Invece parlano ai media e in Parlamento: sono settimane che chiedono le dimissioni del premier (Salvini, già che c’è, anche l’“arresto per alto tradimento”, reato che può commettere solo il presidente della Repubblica) e scatenano risse e gazzarre in Parlamento.

Così quelle immagini e quegli sproloqui fanno il giro del mondo, screditano l’Italia e contribuiscono al rialzo dello spread, dopo mesi di bonaccia. E le conseguenze le paghiamo tutti noi. Questo è il vero, unico alto tradimento. O aggiotaggio, come suggerisce Monti. Quando Conte ha concluso il suo intervento ha parlato – anzi, ha ruttato – Salvini. Ci si attendeva che estraesse un formidabile asso dalla manica per inchiodare definitivamente il premier al suo alto tradimento e condurlo dritto e filato a Regina Coeli. Invece, come il 20 agosto – nel dibattito sulla crisi del mojito, come sempre – non aveva nulla di nulla. Nè nella manica, né nella testa.

Dopo aver calunniato Conte per giorni e giorni e mentre gli intimava di “vergognarsi” non si sa per cosa, il Cazzaro Verde si è travestito da linosotis simbolo di “umiltà” che cita Confucio senza sapere chi sia e – bontà sua – “non replica agli insulti” e “non fa querele” (solo a noi, nove in tre anni: tutte perse) perchè uso a “rispondere col lavoro”. Non avendo mai lavorato un minuto in vita sua. Si vedeva chiaramente che non ha la più pallida idea del Mes. Infatti ha attaccato un comiziaccio da bar sull’Ilva e l’Alitalia, che non c’entrano una mazza e che la Lega ha sul groppone per i suoi 10 anni al governo su 25 (il quintuplo di Conte). Poi è passato alle barzellette. Tipo questa: “Le banche in difficoltà sono in Germania, non in Italia” (ciao, core). O quella sulla raccolta firme di domenica prossima in “mille piazze d’Italia” (e perchè non centomila?) per “abrogare il Mes” (che non è stato ancora firmato e comunque non può essere abrogato) e “denunciare i papà e le mamme del trattato” (fra gli applausi dei suoi giannizzeri beotamente ghignanti, anch’essi padri e madri del Mes a loro insaputa).

In un paese normale, un politico ridotto a una figura tanto barbina si scaverebbe una fossa, ci si ficcherebbe dentro, chiuderebbe il tombino e ne uscirebbe fra quattro o cinque anni, sperando nella memoria corta della gente. Invece siamo in Italia, dunque il Cazzaro e i suoi simili continueranno a blaterare come se fossero dei politici, e non dei soggetti inabili al governo e anche al lavoro. Come quando Salvini accusò Conte di conflitto d’interessi sul caso Fiber 4.0-Retelit, poi si scoprì che il premier s’era astenuto e aveva deciso Salvini. O quandointimò al sottosegretario Spadafora di “rendere più veloci le adozioni”, poi Conte gli svelò che la delega sulle adozioni l’aveva il suo ministro Fontana. O quando accusò i giallo-rosa di aver bocciato un emendamento leghista al decreto Fiscale che prorogava le esenzioni dall’Imu agli immobili inagibili per il terremoto, poi si scoprì che era nel decreto Sisma appena approvato alla Camera. O quando strillò contro il Conte2 che imponeva ai sindaci di pignorare il conto in banca a chi “non riesce a pagare una multa”, poi si scoprì che era una balla. In questi casi, si dice che uno non c’era o, se c’era, dormiva. Il guaio di Salvini è che c’è quasi sempre, e bello sveglio. Ma purtroppo non studia, o non capisce. Dargli del cazzaro non è un insulto: è pura cronaca.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Mercoledì 04 Dicembre 2019 08:11

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: antitrader on Mercoledì 04 Dicembre 2019 00:23

Il caposardina, con la sua faccia da bravo ragazzo, si ritrova catapultato sotto i riflettori con

un atteggiamento di quello che "ma che ci faccio qui io"?

Ho sempre visto con simpatia questi movimenti, temo pero' che dureranno quanto un gatto

sulla tangenziale a mo' del "popolo viola".

L'impressione che ho delle sardine e' che sembrano un'adunata di comunione e liberazioe o

dell'azione cattolica, Un movimento che nasce "a sostegno della politica" nel paese che ha

i politici piu' ladri e corrotti del mondo sembra una barzelletta.

Tra le altre cose dicono gia' che vogliono fare il partito delle sardine (o delle anguille).

Ciao ragazzi!

P.S.

La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezzà, con tanta grazia o cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.
 

 

 

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: Ganzo il Magnifico on Martedì 03 Dicembre 2019 14:55

Che sono sempre i soliti: Debenedetti, Agnelli, Benetton...

 

Marchionne non è un Agnelli, e ha fatto l'interesse della Fiat, spesso anche a discapito di quello degli Agnelli in senso stretto.

Slava Cocaïnii!


 Last edited by: Ganzo il Magnifico on Martedì 03 Dicembre 2019 14:57, edited 2 times in total.

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: gianlini on Martedì 03 Dicembre 2019 13:26

Nessuno che commenta il passaggio di Repubblica agli Agnelli?

(soprattutto Bull, che ha Marchionne come simbolo....)

 

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Martedì 03 Dicembre 2019 10:02

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: pana on Martedì 03 Dicembre 2019 09:51

eccerto xtoltino

se l oro e a Londra col fischio che lo lasciano la

con quel pazzoide di boris johnson che se ,o prende lui

con la brexit imminente meglio riportare i preziosi a casa...

Take the latest example. Former Slovak Premier Robert Fico, who has a shot at returning to power, urges parliament to compel the central bank into bringing home gold stocks stored in the U.K

ROBERTO FICO PREMIER SLOVACCO ??

DAJEEEEEEEEEEEEEE

Hamas leader Khaled Meshaal exclusive interview - BBC News - YouTube

Re: W l'Italia...l'Italia che lavora (De Gregori)  

  By: XTOL on Martedì 03 Dicembre 2019 09:42

ho come la vaga impressione che molti stati si stiano preparando seriamente a un patatrac dell'euro.

troppi stanno rimpatriando l'oro nazionale.

 

Serbia, Slovakia Join Sudden Eastern European Gold Repatriation Push

...libro edito lo scorso gennaio dalla Bundesbank con il titolo Germany’s gold e scritto da Carl-Ludwig Thiele, membro del board della banca centrale tedesca. Quasi un atto celebrativo a conclusione del rimpatrio a tappe forzate e con tre anni di anticipo sul programma di tutti i lingotti tedeschi detenuti all’estero

Forse, sarebbe il caso di chiedersi – davvero, stavolta – dove sia il nostro oro detenuto all’estero, quanto sia in controvalore rispetto al totale e quale sia il suo status, al netto delle rassicurazioni formali dello scorso inizio estate, da parte di Bankitalia e Bce.​

qualcuno, senza dire nulla a cittadini e Parlamento, in passato ha offerto le nostre riserve auree come collaterale di garanzia rispetto agli squilibri in seno a Target2, quasi un’assicurazione sul rischio di nostra uscita dall’euro? 

https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-la-febbre-delloro-con-una-domanda-scomoda-per-litalia/1955685/