Sui ribassisti / catastrofisti e la situazione attuale

 

  By: defilstrok on Venerdì 01 Giugno 2007 00:18

E' appena uscito. Non l'ho letto, ma so che contiene documentazioni precise (e vomitevoli), come il resoconto di un TG1 di cui appunta notizie e ora e minuto della diffusione: dopo i soliti 15 min di quaqquaraqua dei politici, un servizio sulla dieta, un altro sull'anatra che ha partorito nel giardino della Casa Bianca e via di seguito fino alle 20:30. Nel frattempo, già alle 19:45 l'ANSA comunicava l'incriminazione di Fazio ma non ne fecero menzione optando per il mantenimento della scaletta. E' solo un esempio, ma il titolo è da incorniciare. P.S.: Gian, comunque vadano le cose, mi sa che un giorno varrà la pena di incontrarci, non dico per una cena di pesce (ovvio!) ma almeno per un panino.

 

  By: gianlini on Venerdì 01 Giugno 2007 00:08

Davvero Travaglio ha partorito un tale titolo per un suo libro?? Bellissimo! Guadagna 10 punti nella mia personale scaletta di gradimento (anche se partiva da molto in basso devo dire) per noi nati a metà degli anni '60, che abbiamo vissuto i ruggenti anni '70 e '80, con rapimenti, dirottamenti di aerei, assalti di brigatisti, faide di mafia, guerra fredda, scudo spaziale, colpi di stato, inflazione a 2 cifre (e non dopo la virgola!!!), ritocchi di tassi a botte di unità (e non dello 0,125 % come adesso), megatamponamenti per nebbia (Avete notato che qs anno nemmeno quelli ci sono stati?), crack finanziari, ecc.ecc. è diventata una vera noia 'sto mondo.

 

  By: defilstrok on Giovedì 31 Maggio 2007 23:57

Riporto qua ricollegandomi alla "Situazione Attuale" e al fatto che non se ne parli proprio più (altro che assuefazione): BAGHDAD (Reuters) - The U.S. military reported three more deaths in Iraq on Thursday, taking the death toll to 122 for May, already the worst month for U.S. forces there in more than two years. Niente di più azzeccato del titolo dell'ultimo di Travaglio: "La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni"

 

  By: Esteban on Giovedì 31 Maggio 2007 17:00

Faber per Credit suisse - Aprile 2005 Q14: Quale ruolo svolge il Giappone nello sviluppo dell’Asia nel suo complesso? A14: Il Giappone è un Paese che non crescerà più. Tra il 1950 e il 1990 la crescita del prodotto nazionale lordo è stata del 6% circa; tassi analoghi non si raggiungeranno mai più. Ma si tratta di una circostanza irrilevante: ciò che conta è l’andamento degli utili aziendali. Operando in Asia e potendo delocalizzare la propria produzione, le aziende giapponesi godono a mio avviso già per questo di buone opportunità di crescita. Infatti la mentalità degli imprenditori giapponesi di oggi non è più quella di 20 anni fa; oggigiorno sono molto più orientati ai profitti. Poiché la crescita proviene dalla Cina, le aziende possono ulteriormente incrementare i propri profitti intrattenendo relazioni d’affari con la Cina. Confrontando tra loro le azioni e le obbligazioni giapponesi emerge che la borsa giapponese mostra valutazioni convenienti. La borsa offre rendimenti da dividendi nell’ordine dell’1,5% circa, pressoché uguali a quelli offerti dalle obbligazioni. Acquistando azioni non si va dunque incontro a perdite. Le azioni dovrebbero salire, per cui i rendimenti da dividendi dovrebbero diminuire, attestandosi al di sotto dei rendimenti obbligazionari, analogamente a quanto succede di consueto in altri Paesi. In un’ottica relativa, le azioni mostrano pertanto quotazioni piuttosto basse. Aprile 2005

 

  By: Gano* on Giovedì 31 Maggio 2007 16:42

Gianlini, forse quella e' una semplificazione eccessiva. Se devo rispondere cosi' nudo e crudo alla tua domanda risponderei di no. Ma la Cina di domani e' sicuramente parte della big picture.

 

  By: defilstrok on Giovedì 31 Maggio 2007 16:41

Aggiungerei che il Giappone è la seconda economia mondiale, ma il Nikkei dov'è?

 

  By: gianlini on Giovedì 31 Maggio 2007 16:15

gano, quindi tu compri il dax a 7900 adesso perchè fra 25 anni la cina sarà una potenza economica nr. 1? non è lo stesso ragionamento di quelli che compravan il dax a 7900 nel 2000 perchè nel lungo periodo le azioni hanno reso di più dei bonds e poi internet si sarebbe espanso a tutto il mondo?

 

  By: Gano* on Giovedì 31 Maggio 2007 16:08

Il Giappone e' la seconda economia mondiale, che per essere partita dalla distruzione totale della II Guerra Mondiale non e' male. Forse non ce lo dovremmo scordare. Ma se il Giappone che ha 130 milioni di persone e' diventato la seconda economia mondiale, cosa puo' diventare la Cina che ne ha dieci volte tante (*)? Io non ho pregiudizi politici. Del fatto che la Cina fosse stata o sia tutt'ora comunista non me ne puo' fregare di meno. A me, in questa sede, interessa solo fare profitto (**). In un paese con un miliardo e duecento milioni di persone (quindi con il controllo di gran parte del mercato globale di domani) che cresce al 10% l' anno come PIL e quasi al 15% come produzione industriale, non faccio fatica a scommetterci per il lungo termine. (*) Ed un background culturale molto simile a quello di Hong Kong, Singapore e Taiwan, che si ritrovano oggi con un PIL pro capite superiore a quello di molti paesi europei. (**) La regola numero uno per fare profitto sui mercati e' dimenticarsi qualsiasi pregiudizio politico e/o ideologico.

 

  By: giveme5 on Giovedì 31 Maggio 2007 15:19

Come tutti leggo + fonti, come tutti parlo con chi ci è stato a lavorare, come tutti mi formo opinioni, come (quasi) tutti mi confronto con gli altri ....... E chi lo nega che lì si fa un gran business? Mi infastidisce come nei grandi networks si parli poco dell'altra faccia della medaglia. E sul "radioso sol dell'avvenire" cinese sono molto prudente. Ti ricordi cosa ci dicevano 20-25 anni fa circa l'inesorabile e certa presa della leadership economica (& finanziaria) mondiale del Giappone e delle Tigri asiatiche ? Ed era il Giappone.....

 

  By: Gano* on Giovedì 31 Maggio 2007 14:47

C'è in giro troppo ottimismo acritico sulla Cina... ---------------------------------------------------------------------- Appunto per questo. Mi pare si parli un po' tutti un po' troppo per sentito dire. Io ne sapro' poco, lo ammetto, ma giveme5? Proprio per questo anno prossimo vo' in Cina. Anch'io ogni tanto sento parlare di rivolte etc. etc., poi pero' vedo che si fa tutti a gara per aprirci un pezzettino di mercato, uno strapuntino al sole proprio li', in Cina... E guarda caso quelli piu' in gamba nelle esportazioni, come la Germania, sono stati i primi ad aprirsi la Cina come mercato. Sarei curioso di sapere chi sono quelli acritici...

 

  By: giveme5 on Giovedì 31 Maggio 2007 14:37

Gano, tanto sono formidabili le potenzialità (e chi lo nega ?) tanto sono formidabili le crisi, i malesseri, le rivolte, le disfunzioni, la corruzione, la mancanza di libertà, gli atti criminali governativi, la possibilità di autodeflagrazione. C'è in giro troppo ottimismo acritico sulla Cina, le cose che io posto ogni tanto evidenziano l'altra faccia della medaglia, fatti reali. Mi permetto di suggerirti di non sottovalutare i fatti, tutti. E poi sono loro, la nomenklatura liberticida e corrotta al potere, che si dichiarano comunisti, non è mica una nostra attribuzione. La popolazione invece penso che se fosse libera dire cosa ne pensa aderirebbe all'ideologia del potere allo 0,5% max. Comunque la seriosa ed assassina nomenklatura cinese sa anche essere fine umorista, notizia di oggi: " Pechino 2008 sarà smoke-free, divieto di fumo nei siti olimpionici; in Cina 350 mil. di fumatori; OMS: occasione unica. " azz.!! mangiano cibo avvelenato, hanno le acque e la terra + inquinate del pianeta, ricavano il 70% del loro consumo energetico dalle centrali a carbone (mica quelle dell'ultima tecnologia che diceva Beppe)........ però il tabacco no diamine (negli impianti e basta eh), fa male. Anche l'OMS in quanto ad umorismo non è da meno....

 

  By: Gano* on Giovedì 31 Maggio 2007 12:26

Ci sono dei particolari interessanti che andrebbero osservati. Quando Shangai ha fatto il famoso -6%, quali sono stati dei titoli italiani che ne hanno risentito? Sicuramente i titoli di lusso: Bulgari, Luxottica... Ma certo! La Cina importa di tutto, ma puo' permettersi di importare il meglio da ogni paese. E dove siamo bravi noi? Nella moda e nel design, sorbole! La Cina e' un paese dalle potenzialita' formidabili e secondo me se ne parla qui sopra solo per sentito dire. Si legge un paio di articoli scritti da qualcuno, magari oltreoceano e ci si crede. Poi forse c'e' ancora qualcuno che pensa pure che siano comunisti... Ma la Cina e' probabilmente molto di piu' di quello che si pensa noi. E un paese cui si deve tenere conto quando si programmano gli investimenti per i prossimi cinque o dieci anni. E proprio per questo e' uno di quei paesi da conoscere non solo per sentito dire ma a cui fare una visita e' oramai diventato doveroso. Mi piacerebbe andarci infatti, lavoro permettendo, in occasione delle Olimpiadi del 2008. Bisogna pero' anche fare bene attenzione ad una cosa: a non confondere le potenzialita' di sviluppo economico della Cina e cio' che questo paese sara' tra cinque o dieci anni con quello che fara' la borsa di Shangai nel breve termine.

 

  By: gianlini on Giovedì 31 Maggio 2007 12:26

omero, all'effetto "attentato due torri" stavo pensando anche io ormai, o sbarcano (e in forze!!!) i marziani oppure non esiste cosa che possa spaventare qualcuno sul mercato peraltro si muovono solo soggetti che comprano in ogni caso: società che fanno buy-back stati sovrani che diversificano le loro riserve hedge fund che prendono a prestito (sono diventati immuni cioè perfino al ritiro di fondi da parte degli aderenti) quelli che una volta erano "le mani forte" e che avrebbero in situazione analoga venduto ai poveracci del parco buoi, oggi, nella veste dei soggetti di cui sopra, si guardano bene dal vendere...ergo non può scendere!

 

  By: omero on Giovedì 31 Maggio 2007 12:04

Bisogna dire che il mercato é oramai immunizzato contro ogni attentato inferiore alle torri gemelle, ogni fallimento di hedge fund, ogni crollo rapido della cina inferiore a -20%, ogni discorso anche il più pessimista di Greenspan. Appena vedono Shangai in forte rosso o Greenspan che risponde a una domanda sulla valorizzazione dei mercati partono i programmi di acquisto.

 

  By: gianlini on Giovedì 31 Maggio 2007 11:29

i peggiori 11 mesi della mia vita (forse solo i turbamenti adolescenziali della 3a liceo li ricordo come peggiori di questi)