Tic Tac, Tic Tac ....Frau Merkel - alberta
¶
By: alberta on Mercoledì 23 Novembre 2011 13:03
Il tempo sta per scadere......... Ma la Germania aspetterà di vedere le macerie, come al solito
MILANO (MF-DJ)--L'asta tedesca del nuovo benchmark a 10 anni ha ricevuto una domanda di 3,9 mld euro, "piuttosto bassa se paragonata all'offerta di 6 mld". Lo sostiene uno strategist contattato da MF-DowJones, spiegando che la scarsa domanda e' stata causata dai "rendimenti bassi" offerti dal Bund decennale. Quanto alla reazione del mercato, lo strategist sottolinea che sta continuando il trend visto prima dell'asta, con "un lieve aumento dei tassi" sulla parte a 10 anni della curva tedesca. Di conseguenza, conclude l'esperto, lo spread decennale italiano e' in calo a 486 pb, nonostante la crescita dei rendimenti del Btp.
______________________________________
UNA CRISI NON SOLO ITALIANA. SOFFRONO ANCHE BANCHE DI SPAGNA E FRANCIA
Per quanto le banche italiane siano al momento le più colpite dal trend al rialzo dei rendimenti dei bond da loro emessi, una situazione analoga sta riguardando gli istituti di Spagna e Francia, non a caso gli altri due Paesi oggettp degli attacchi speculativi.
Ad esempio, i bond Santander mostrano rendimenti molto simili a quelli di Intesa, ma con la differenza che vengono scambiati sul mercato, mentre quelli di Intesa incontrano molte difficoltà.
D’altronde, che ci sia un rischio-Paese maggiore per l’Italia è fuori di dubbio, dato che la stessa situazione si sta riscontrando tra i “corporate bond” italiani, ossia le obbligazioni emesse dalle società, che offrono rendimenti anche doppi rispetto a quelli di imprese tedesche o francesi per le stesse scadenze.
Questa crisi potrebbe affievolirsi solo con l’attenuarsi del rischio-Paese, quindi, con il rientro della sfiducia sui nostri bond, cosa che difficilmente potrebbe avvenire in tempi rapidi, a causa di un forte disinvestimento dal portafoglio degli operatori sul mercato.
________________________________
Mercoledì, 23 Novembre 2011
Nuove preoccupazioni accompagnate da un tonfo alla Borsa di Francoforte nella seduta del 22 novembre per la Commerzbank, la seconda banca tedesca, in parte statalizzata dopo la crisi finanziaria del 2008.
«Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, la Commerzbank avrà bisogno di molti più capitali rispetto a quello che era stato preventivato per centrare il target di Core Tier 1 al 9% entro giugno 2012», ha scritto l'Handelsblatt nell'edizione del 23 novembre.
PRONTI 5 MILIARDI DI EURO. La nuova cifra che è circolata potrebbe aggirarsi attorno ai 5 miliardi di euro e l'indicazione proverrebbe da un rapporto interno degli analisti della banca.
«Questa ipotesi», ha proseguito il quotidiano di Düsseldorf, «diventerebbe realtà nel caso in cui le autorità di controllo bancario europeo dell'Eba dovessero portare avanti il piano di imporre requisiti patrimoniali più severi per gli istituti di credito, per accrescere le difese contro ulteriori tempeste finanziarie».
TITOLO IN ROSSO DEL 10%. La notizia si è sparsa velocemente sui mercati e gli operatori di Borsa, di questi tempi estremamente sensibili, hanno punito il titolo di Commerzbank che ha ceduto quasi il 10%, toccando il valore negativo record di 1,2180 euro. L'Handelsblatt ha poi spiegato: «Sulla base dei dati riferiti al secondo trimestre, la banca tedesca aveva stimato un fabbisogno di capitale attorno ai 2,9 miliardi di euro. Ma i dati del terzo trimestre hanno peggiorato la situazione, facendo registrare una perdita di ulteriori 700 milioni di euro, anche se non è chiaro fino a che punto questa perdita abbia inciso sul nuovo calcolo del fabbisogno di capitale».
TAGLIO SULLA CONCESSIONE DI CREDITI. Il consiglio di amministrazione ha promesso di raggiungere l'obiettivo riducendo in prima linea il rischio di bilancio attraverso la sottoscrizione di capitale, poi bloccando la nuova attività della finanziaria immobiliare Eurohypo, infine diminuendo il raggio di concessione dei crediti a lunga scadenza, che saranno affidati solo a quelle attività che hanno a che fare con i mercati tedeschi e polacchi, che rappresentano il core-business dell'istituto.
Ma molti analisti finanziari ritengono che anche i Länder e i Comuni tedeschi dovranno mettere in preventivo un drastico taglio nella concessione dei crediti.
_____________________________________________
23/11/2011
Dexia: a rischio il piano di salvataggio. Francia a un passo dal perdere la tripla A
A rischio il piano di salvataggio di Dexia. Secondo De Standaard il Belgio potrebbe non sostenere la sua quota di finanziamento. Sempre più probabile la perdita della tripla A da parte di Parigi
Il piano di salvataggio della banca franco-belga Dexia rischia di fallire. E' quanto riporta il giornale belga De Standaard, spiegando che il cambiamento delle condizioni di mercato avrebbe portato a forti dubbi sulla capacità di ogni paese di sostenere la propria parte di finanziamenti (in particolar modo il Belgio) e si vorrebbe dunque procedere a rinegoziare l’accordo.
Parigi dal canto suo non vuole aumentare la sua esposizione per il timore di perdere il rating di tripla A sul proprio debito pubblico. Le finanze francesi finirebbero, infatti, ancora di più sotto pressione.
A ottobre era stato raggiunto un accordo tra i governi di Francia, Belgio e Lussemburgo per salvare la Dexia e il consiglio d’amministrazione del gruppo si era espresso favorevolmente.
Il piano prevedeva che Bruxelles sborsasse 4 miliardi di euro per rilevare Dexia Bank Belgium, braccio belga del gruppo. La Francia sarebbe stata chiamata a pagare 700 milioni di euro per le attività locali. Inoltre sarebbe dovuta essere costituita una “bad bank” in cui far confluire le attività a rischio di Dexia, con garanzie per dieci anni pari a 90 miliardi di euro dai governi di Belgio, Francia e Lussemburgo. Il Belgio avrebbe garantito il 60,5% della cifra, 54 miliardi di euro. La Francia il 36,5% e il Lussemburgo per il 3%.
La Commissione europea aveva espresso forti dubbi sulla capacità di Francia, Belgio e Lussemburgo di finanziare un piano con tali garanzie.
Il primo ministro belga, Yves Leterme, al momento dell’accordo si era dichiarato soddisfatto per una misura che avrebbe messo in sicurezza la banca sul suolo belga e le famiglie sarebbero state certe che i loro soldi si trovavano al sicuro sul proprio conto corrente. E aveva aggiunto “il rischio è sotto controllo e il costo dell'operazione è relativo”. Le ultime parole famose.
_______________________________
PECHINO, 23 novembre (Reuters) - Il settore industriale cinese ha segnato a novembre la più ampia contrazione da 32 mesi per effetto della caduta degli ordini, alimentando le preoccupazione per una brusca frenata dell'economia cinese e i timori di una recessione globale.
L'indice flash Pmi Hsbc è infatti scivolato a 48 punti dai 51 di ottobre, un livello mai visto da marzo 2009.
La soglia di 50 demarca l'espansione dalla contrazione. L'ultima volta che l'indice Pmi è sceso sotto quota 50 è stato lo scorso settembre, quando si era attestato a 49,9.
Il dato evidenzia l'impatto che la debole crescita globale sta avendo anche sulla Cina e che ha messo in allarme i mercati, già scossi dalla crisi del debito della zona euro.
Rafforza inoltre le aspettative che Pechino possa spostare il focus delle sue politiche economiche dal sostegno selettivo di alcuni settori del sistema economico verso misure di più ampia portata come la riduzione dei requisiti di riserva delle banche a livello nazionale o l'introduzione di stimoli fiscali.
"Il peggio deve ancora arrivare", commenta Conita Hung, responsabile della ricerca azionaria di Delta Asia Financial Group. "Le società attive nei trasporti, export ma anche banche e finanza saranno colpite", aggiunge.
_________________________________
Tik toc, tic tac ........
http://www.youtube.com/watch?v=G15Yqq_5VrY