Sui ribassisti / catastrofisti e la situazione attuale

 

  By: carlog on Martedì 08 Novembre 2005 01:39

NORT - Sono stato assente (con probabile sollievo di Zibo, che ammiro e considero un mezzo genio) ------- 1/2 genio o anche 2/3, potrebbe essere la misura giusta per Zì ... PS - Compartecipo: a me gli anni dispari portano sfyga, in particolare quelli che finiscono per 5. Ma ormai il 2006 e' vicino e come ha scritto oggi Pirani: dopo il rally di fine anno ... il buio

 

  By: CORTO on Lunedì 07 Novembre 2005 23:04

Auguri Norton il forum e corto hanno voglia di leggerti Corto

 

  By: Mr.Fog on Lunedì 07 Novembre 2005 20:41

Norton, mi spiace davvero per quanto Ti e' accaduto. Un SINCERO " in bocca al lupo" A rileggerTi presto, prestissimo, subito! Alex

 

  By: polipolio on Lunedì 07 Novembre 2005 18:09

Ohi Norton, l'hai scampata da una donna al volante, l'hai scampata dai tuoi colleghi nonostante che tu sia stato per 55 giorni nelle loro mani, a questo punto puoi metterti a fare scalping a 100 contratti alla volta sul Bund ! Quel che un po' preoccupa è che dopo la convalescenza, in cui avrai avuto modo di leggere e documentarti ulteriormente neanche lo Zibo dei giorni migliori riuscirà più a controbattere, seppur debolmente, le tue argomentazioni sull'effetto serra.

 

  By: GZ on Lunedì 07 Novembre 2005 17:37

mamma che referto.... spero che non le dia nessun tipo di strascico una volta rimesse assieme le ossa perchè sembra che questa signora avesse una buona mira in bocca al lupo e grazie anche in suo onore abbiamo inserito una ricerca dei post sul sito tramite google già impostata su "Norton" in modo che si possano trovare subito i suoi scritti Durante la convalescenza comunque sarà costretto alla lettura per passare il tempo e rinnovo il suggerimento di "Stato di Paura" di Michael Crichton

 

  By: Andrea on Lunedì 07 Novembre 2005 17:18

Bentornato Norton! Felice di saperti in recupero! Spero che le discussioni su Cobraf possano servirti a stringere i denti e pensare ad altro perché dopo un'episodio così immagino che gli strascichi dolorosi non siano pochi. Coraggio! Andrea

 

  By: gianlini on Lunedì 07 Novembre 2005 17:07

norton! bentornato fra noi! e speriamo tutti tu sia guarito pienamente o in corso di piena guarigione!!

 

  By: Moderator on Lunedì 07 Novembre 2005 16:55

salve Poli ,mi inserisco in ritardo per motivi medici e solo ora riesco a toccare i tasti. Sono stato assente (con probabile sollievo di Zibo ,che ammiro e considero un mezzo genio)perchè , come una volta si era accennato , le donne non sanno guidare ,e il 26 agosto una signora mi ha centrato in pieno mentre ero in giro in moto fuori città : Rianimazione per 55 giorni ,i medici hanno detto che pochi sarebbero sopravissuti, trasfusioni,bacino rotto con chiodi per fissare i pezzi,polso fratturato ,perone e radio idem. Quattro interventi all'addome ,ascesso polmonare . Vedo che siete sempre bravi ,saluto tutti(quelli che vogliono essere salutati) mi scuso per quest'intromissione del privato in un forum pubblico e di finanza, ma mi era sembrato un gentile invito di Polipolio a far vedere che non ero in polemica o stufo di voi ciao e buon trading

 

  By: Gano on Domenica 06 Novembre 2005 18:58

Se la ragione non e' la Chiesa (non lo credo nemmeno io), sarebbe interessante capire i motivi di questa denatalita'... Ma quella tabella sta creandomi piu' interrogativi di quanti non me ne risolva... Perche' infatti la denatalita' sta incominciando ad esserci in modo preoccupante anche in Tailandia e nel Sud Est Asiatico, Korea compresa? E perche' Irlanda, UK, Paesi Scandinavi ed USA si difendono meglio di Italia, Germania, Austria, Spagna e Francia? E perche', a parte paesi estremamente poveri come Niger, Chad e Uganda, i paesi musulmani, anche ricchi, come Kuwait, Bahrain e Saudi Arabia, fanno tendenzialmente piu' figli dei paesi occidentali o sud est asiatici? E perche' invece questo non accade per Iran, Turchia ed Algeria? E perche' in Algeria la natalita' e' bassa (comparabile a molti paesi europei), ma in Francia, dove la maggior parte degli immigrati musulmani sono algerini, questi hanno -cosi' almeno mi pare di capire- una natalita' molto piu' elevata dei francesi? Vedo anche che l' Iraq ne fa una quantita' impressionante, per non parlare dell' Afghanistan... Ma anche la Siria si difende bene e l' Egitto non delude. E la Korea del Nord che fa molti piu' figli della Korea del Sud? E il Laos (e in parte anche la Cambogia) che si distingue per natalita' all' interno del Sud Est Asiatico, a differenza per es. di Birmania e Vietnam, che pure sono in condizioni economiche e politiche non troppo diverse? E gli USA che hanno la stessa natalita' di Nord Korea e Albania? Che conclusione devo trarne? ;-) E poi, la Russia puo' anche essere kaputt, ma perche' -basandosi solo sulla natalita'- lo stesso discorso non deve valere anche per Italia, Spagna, Austria, Svizzera e Korea del Sud? (attenzione, con questo non dico che non debba valere anche per loro...). In fondo le differenze di natalita' non mi sembrano cosi' grosse. Inoltre, in quali di questi paesi e' possibile invertire la tendenza e quali invece possiamo oramai darli per estinti? Quelli sulla denatalita' mi sembrano dati molto importanti ma anche di difficile analisi ed una loro semplice scorsa, senza considerare molti altri parametri, potrebbe portare a conclusioni inappropriate. Comunque concordo sul bottom line, che e' quello che in fondo interessa a noi, cioe' su una tendenziale contrazione generale della popolazione con un occhio quindi sulla strategia degli investimenti nel lungo periodo.

 

  By: GZ on Domenica 06 Novembre 2005 17:30

...Non conosco la demografia delle Tigri del Sud Est Asiatico (anche se posso immaginarla) cioe' di Tailandia, Singapore, Malesia, Indonesia e Filippine ma potrebbero essere paesi ancora piu' interessanti.... ---------------------------- Su internet in due minuti trovi tutto, ^i dati sono tutti qua ad esempio#http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/rankorder/2127rank.html^ per tutti i paesi del mondo. Capirli è semplice: il numero medio di figli per MANTERE STABILE LA POPOLAZIONE è 2.1 per donna (2 per rimpiazzare padre e madre e 0.1 per tenere conto di sterilità o morti precoci). Se hai 1.1 figli per donna, come accade ora agli italiani "autoctoni", in 30 anni un 20-25% della popolazione scompare, (prendi Excel e fai i conti) Quindi prima di partire per la tangente occorre guardare i dati, che mostrano UN CROLLO DELLA NATALITA' ovunque, particolarmente drammatico nei paesi arabi e asiatici negli ultimi anni (in Europa il crollo è iniziato a fine anni '70). In buona parte dei paesi in via di sviluppo essendo scesi ora sotto 2.1 figli per donna la popolazione sta diminuendo (l'hai letto da qualche parte in mezzo alle dozzine di articoli che danno la colpa alla chiesa della miseria dovuta a sovrappopolazione ? qualcuno ha mai sentito menzionato il fatto che tra 30 anni la popolazione mondiale sara INFERIORE a quella attuale ?) Ad esempio l'Iran, la Turchia, l'Algeria, la Tahilandia fanno leggermente meno figli degli USA, la Corea (1.27 figli per donna) è scesa ai livelli di crisi dell'Italia, Taiwan (1.57 figli) è scesa sotto la Francia (perchè non ha immigrati musulmani...), la Svezia, la Danimarca e l'Australia hanno tassi di fertilità pari alla Tunisia, all'Algeria e l'Iran ! ==> Nel lungo periodo investi sugli anziani, il vero settore in crescita ! (nel lungo periodo) compra il bio-farmaceutico-medicale, le cliniche private, compra chi gestisce le pensioni, il risparmio gestito e assicurativo, le crociere....

 

  By: Mr.Fog on Domenica 06 Novembre 2005 15:36

visto cosi' la responsabilita' della denatalita' e' sopratutto della donna che, nella situazione attule, mi pare che abbia chiaro soprattutto cio' che NON vuole, rispetto a cio' che vuole ------------------------------------------------------------------- Ma..ragazzi possibile che a nessuno viene in mente che e' una questine di: presente contro aspettative e ruolo della famiglia? Inizio = forte natalita'---alta mortalita' infantile---necessita' di braccia per sostenere la famiglia--donna inabile alla caccia ed al "lavaoro". Durante = rivoluzione industriale--- nuove scoperte in campo medico--- figli sempre braccia per sostenere la famiglia--- donna comincia ad emanciparsi--- scopre un suo ruolo nell'economia. Ora = Figli da attivo nella famiglia diventano un costo--perche' possano portare reddito devono crescere, studiare, relazionarsi---ce la faranno?---prima bastava lavorare per guadagnare e sperare in un futuro migliore, ora lavorare non e' suffiente...pochi sono gli eletti che guadagnano veramente, gli altri spravvivono.... Quindi il passato e' visto con malinconia, il presente con preoccupazione ed il futuro assolutamente incerto. In fondo niente di nuovo...cosi' e' stato tutte le volte che ci si attende un cambio, uno di quei balzi che fa l'evoluzione del genere umano per progredire. La famiglia, la sua struttura e la distribuzione degli individuo nel suo interno fanno pero' la differenza. In Europa (un poco meno in Francia) ed in Giappone, la famiglia e' chiusa...i figli sono aiutati e protetti per sempre, anche dopo la maggiore eta'; nei paesi anglosassoni non e' la stessa cosa: i figli devono essere messi in grado di cavarsela da soli, sono incitati a combattere con le loro forze, la famiglia sara' sempre vicina ma non li sosterra' per sempre.... A partita' di visione ed aspettative c'e' una bella differenza tra stipulare un contratto per 20 anni ed uno per 50.... Ciao Alex P.S. Felice papa' di due maschietti.

 

  By: Gano on Domenica 06 Novembre 2005 15:35

Ai paesi con 1,1 % ca. di figli per donna, oltre ad Italia, Russia e Germania, aggiungiamoci pure anche il Giappone, visto che la sua economia non e' oramai piu' cosi' insignificante da poter essere trascurata. Nel lungo termine sembrerebbe quindi effettivamente sensato investire solo in USA(*), Scandinavia, Israele, Irlanda, Cile, Australia, Egitto, e non per esempio in Russia, Italia, Germania o Giappone(**). Non conosco la demografia delle Tigri del Sud Est Asiatico (anche se posso immaginarla) cioe' di Tailandia, Singapore, Malesia, Indonesia e Filippine ma potrebbero essere paesi ancora piu' interessanti, stanno oltretutto sviluppandosi piuttosto rapidamente (Singapore ha gia' un PIL pro capite piu' alto di Italia e Francia). E l' India che cresce vertiginosamente sia come PIL che come popolazione(***)? E quegli altri paesi che -nella mia modesta opinione- replicheranno le Tigri Asiatiche (Cambogia, Laos e Vietnam)? Forse oggi e' prematuro, ma domani -quando ci ritroveremo ad investire- parleremo sicuramente anche di loro. E la Korea? E' un paese industrializzato, sicuramente piu' di Cile, Irlanda o Australia. Ma a quanto cresce la sua popolazione? E' un paese che possiamo permetterci di trascurare quando diversifichiamo il portafoglio? (*) Gli USA hanno un tasso di mortalita' infantile maggiore dei paesi europei. Anche questo forse andrebbe preso in considerazione. E nonostante questo, per lo meno nel breve-medio periodo, credo piu' in un investimento in USA che in Europa. Nel lungo termine poi saremo tutti morti. (**) La Russia ha avuto un passaggio difficilissimo da comunismo a capitalismo. Vorrei vedere qualsiasi altro paese che nella sua storia non abbia mai conosciuto la democrazia, fargli avere 70 anni di comunismo e poi farlo diventare liberale all' improvviso, quando poi quello che guida la transizione e' uno come Yeltsin... E' gia' grassa che non si siano tutti estinti. Penso pero' -fino a prova contraria- che questa situazione della Russia sia congiunturale, cioe' transitoria, perche' motivata da incidentalita' oggettive. Ora c'e' stata una transizione difficilissima. Poi cosa succedera'? In Cina, che sono piu' saggi e meno permeabili all' influenza occidentale, fanno infatti procedere il passaggio da comunismo a capitalismo in modo estramamente controllato. La natalita' in Cina e' bassa perche' per legge non puoi fare piu' di un figlio, e la' le leggi sanno farle rispettare. Come togli questa regola diventano sei miliardi dall' oggi al domani. Mancando invece ragioni oggettive incidentali per la denatalita' in paesi come Italia, Germania e Giappone, credo che questa non sia piu' un fenomeno congiunturale. Che non sia cioe' piu' un problema transitorio, ma sia diventato oramai un problema strutturale e percio' molto piu' preoccupante. (***) Infatti crescendo tutt'e due, il PIL pro capite non riesce a schiodarsi.

 

  By: Andrea on Domenica 06 Novembre 2005 06:40

Carlog, le cose sono in movimento: ^Il DARPA ha fretta di raddoppiare l'efficienza dei pannelli solari#http://www.eet.com/news/semi/showArticle.jhtml?articleID=173402860^ ^Qualcuno sostiene di aver trovato un'alternativa economica al Tokamak#http://www.opensourceenergy.org/txtlstvw.aspx?LstID=95defd1e-f25c-4a33-8002-a69aca481e6a^ ^Ma, nel frattempo, attenti a come disporre della CO2...#http://www.umich.edu/news/index.html?Releases/2005/Nov05/r110305^

 

  By: carlog on Domenica 06 Novembre 2005 00:02

Sempre puntuale John ... in effetti la demografia e' piu' importante della economia tuttavia hai tralasciato l'analisi delle cause e degli effetti all'origine c'e sicuramente un fattore tecnologico (la scoperta e diffusione di anticoncezionali) ed un fattore sociologico (modifica dei rapporti interpersonali e del ruolo della donna) visto cosi' la responsabilita' della denatalita' e' sopratutto della donna che, nella situazione attule, mi pare che abbia chiaro soprattutto cio' che NON vuole, rispetto a cio' che vuole comunque la denatalita' non mi pare un gran problema (la specie sapiens-sapiens non e' certo a rischio di estinzione) ed una stabilizzazione della popolazione potrebbe essere compatibile con tassi di crescita economica positivi. In ogni caso la variabile da tenere d'occhio deve essere il PIL/pro-capite Rispetto al cambiamento culturale indotto dalla immigrazione non mi preoccuperei tanto: la globalizzazione ha gia' maciullato la nostra cultura ed e' in grado di stendere anche quella islamica. Ti preoccupa forse che gli italiani futuri avranno la pelle piu' scura ?? Il discorso piu' serio e' sulla fine dell'era petrolifera i prodotti petroliferi possono essere sostituiti: - nel riscaldamento domestico (con pannelli solari) - nella produzione di elettricita' (col nucleare) - nell'alimentazione di autoveicoli (eletricita') - nell'alimentazione delle navi (ritorno al carbone) Ma allo stato attuale sono indispensabili: - nella produzione di materie plastiche e di sintesi - e sopratutto nel far volare aerei ... In una ottica di uso oculato e di lungo periodo delle riserve petrolifere (per usi veramente necessari) Il problema del razionamenti del petrolio potrebbe diventare molto piu' imminente di quanto non si pensi Nel contesto di produzione di elettricita' e riscaldamento, mi stupisce che tra le fonti pulite e rinnovabili venga sistematicamente dimentica l'energia geotermica Piuttosto che trapanare la terra per cercare petrolio e' piu' semplice farlo per produrre vapore per le turbine Ma tant'e: Se molte donne siedono sopra alla loro fortuna senza saperlo gli uomini camminano sul loro energia senza farci caso ...

 

  By: bearthatad on Sabato 05 Novembre 2005 23:48

alla fine noi che abbiamo il benessere ci ritroviamo un clima migliore e loro che al caldo ci sono già possono avere più benessere e comprarsi il condizionatore..." ---------------------------------- Io sono l'opposto di un ambientalista, intendo politicamente, ma cercare gli aspetti positivi del riscaldamneto del pianeta mi sembra un po'... azzardato. Tali e tante potrebbero essere le implicazioni di un tale fatto che, non per pessimismo ma per prudenza, è sicuramente meglio starne alla larga. Otto gradi renderebbero vaste aree inabitabili, anche con i condizionatori (si condizionerebbero le case, ma non le strade), e l'uso massiccio di questi disperderebbe tanta energia nell'ambiente che l'incremento termico non si fermerebbe a 8 gradi ma si spingerebbe col tempo sempre più avanti. Molto meglio, per il futuro del pianeta, ricorrere massicciamente al nucleare e cercare, in qualche decennio (pochi), di bandire l'uso dei combustibili fossili. Questo ovviamente perchè il problema attuale della Terra non è l'inquinamento da radiazioni (la radiazione di fondo ambientale è la stessa di 10 milioni di anni fa), ma da gas serra. L'Italia, ovviamente, rema sempre al contrario.