By: Gano on Domenica 06 Novembre 2005 15:35
Ai paesi con 1,1 % ca. di figli per donna, oltre ad Italia, Russia e Germania, aggiungiamoci pure anche il Giappone, visto che la sua economia non e' oramai piu' cosi' insignificante da poter essere trascurata. Nel lungo termine sembrerebbe quindi effettivamente sensato investire solo in USA(*), Scandinavia, Israele, Irlanda, Cile, Australia, Egitto, e non per esempio in Russia, Italia, Germania o Giappone(**). Non conosco la demografia delle Tigri del Sud Est Asiatico (anche se posso immaginarla) cioe' di Tailandia, Singapore, Malesia, Indonesia e Filippine ma potrebbero essere paesi ancora piu' interessanti, stanno oltretutto sviluppandosi piuttosto rapidamente (Singapore ha gia' un PIL pro capite piu' alto di Italia e Francia).
E l' India che cresce vertiginosamente sia come PIL che come popolazione(***)?
E quegli altri paesi che -nella mia modesta opinione- replicheranno le Tigri Asiatiche (Cambogia, Laos e Vietnam)? Forse oggi e' prematuro, ma domani -quando ci ritroveremo ad investire- parleremo sicuramente anche di loro.
E la Korea? E' un paese industrializzato, sicuramente piu' di Cile, Irlanda o Australia. Ma a quanto cresce la sua popolazione? E' un paese che possiamo permetterci di trascurare quando diversifichiamo il portafoglio?
(*) Gli USA hanno un tasso di mortalita' infantile maggiore dei paesi europei. Anche questo forse andrebbe preso in considerazione. E nonostante questo, per lo meno nel breve-medio periodo, credo piu' in un investimento in USA che in Europa. Nel lungo termine poi saremo tutti morti.
(**) La Russia ha avuto un passaggio difficilissimo da comunismo a capitalismo. Vorrei vedere qualsiasi altro paese che nella sua storia non abbia mai conosciuto la democrazia, fargli avere 70 anni di comunismo e poi farlo diventare liberale all' improvviso, quando poi quello che guida la transizione e' uno come Yeltsin... E' gia' grassa che non si siano tutti estinti. Penso pero' -fino a prova contraria- che questa situazione della Russia sia congiunturale, cioe' transitoria, perche' motivata da incidentalita' oggettive. Ora c'e' stata una transizione difficilissima. Poi cosa succedera'? In Cina, che sono piu' saggi e meno permeabili all' influenza occidentale, fanno infatti procedere il passaggio da comunismo a capitalismo in modo estramamente controllato. La natalita' in Cina e' bassa perche' per legge non puoi fare piu' di un figlio, e la' le leggi sanno farle rispettare. Come togli questa regola diventano sei miliardi dall' oggi al domani. Mancando invece ragioni oggettive incidentali per la denatalita' in paesi come Italia, Germania e Giappone, credo che questa non sia piu' un fenomeno congiunturale. Che non sia cioe' piu' un problema transitorio, ma sia diventato oramai un problema strutturale e percio' molto piu' preoccupante.
(***) Infatti crescendo tutt'e due, il PIL pro capite non riesce a schiodarsi.