Quando gira il mercato ?

 

  By: ciciola on Giovedì 22 Marzo 2007 13:35

Ieri ho fatto una chiacchierata con un mio amico di san francisco che si occupa di rifinanziamento di mutui... Il succo del discorso è che sta incontrando gente "disperata" che non sa come andare avanti... Mi è sembrato molto preoccupato per la situazione in generale: la sua previsione (per quello che può valere...) è che entro l'anno ci sarà una tale quantità di immobili sul mercato che crolla tutto... Staremo a vedere...

 

  By: Esteban on Giovedì 22 Marzo 2007 12:47

Salve Paolo, Fantastico quel post ... puoi inserire il link ?

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Marzo 2007 12:26

la realtà è che qui c'era gente che aveva in mano un sacco di liquidità da buttare sui mercati e appena non gli hanno detto che è tutto un disastro l'ha riversata sui mercati come fosse carta straccia il dax dopo aver fatto 120 punti in un giorno a malapena ha ritracciato di 15 ma dopo un quarto d'ora era già su di nuovo ditemi voi se non è indice di liquidità traboccante!!

 

  By: corcas on Giovedì 22 Marzo 2007 12:15

Ciao Andrea, io la penso come te, l'ho riletto poco fa a mente fredda e quanto più possibile distaccata. Credo che a Berny abbiano solo detto di minimizzare il contraccolpo sui mercati già fragili e che non essendo Greenspan ha fatto un bel casino. Ma è opinione mia!

 

  By: Paolo Sentiment on Giovedì 22 Marzo 2007 12:09

Il campionato sui mercati finanziari volge alla fase finale, siamo in zona play-off. Lo scontro si fà duro. Chi alzerà la coppa? I tifosi della squadrà degli "ottimisti" hanno vinto la prima partita, ne mancano ancora 5 (se non sbaglio, prendendo a prestito il basket Usa).

 

  By: andreax66 on Giovedì 22 Marzo 2007 11:52

Leggendo lo statement della Fed il più attentamente possibile, la cosa che noto è che è più bearish di quanto io stesso potessi aspettarmi. Sarà che è diventata ormai una deformazione mentale da parte di chi è orso sui mercati come lo sono io da un pò di tempo, ma sinceramente mi sfugge totalmente l'euforia di ieri. Il succo è che la Fed è tecnicamente incastrata dal non poter alzare i tassi per combattere l'inflazione e dal non poterli abbassare per contrastare il casino sui mutui, per altro ben sottolineato anche nello stesso statement. "Hanno tolto la possibilità di alzare i tassi a breve", dicono tutti,...e allora? Chi ci avrebbe creduto se non lo avessero fatto? Andatevi a rivedere lo statement di fine 1999....

 

  By: defilstrok on Giovedì 22 Marzo 2007 10:36

Comunque sia, il passaggio dal tightening bias a un neutral bias significa che, se non danno proprio ragione a Greenspan e a Zibordi (contento GZ di questo affiancamento?), quanto meno temono che possa avere ragione. E allora facciamole pure salire per qualche ora 'ste borse, ma vedrete che poi si ridimensioneranno comunque

 

  By: Gano* on Giovedì 22 Marzo 2007 10:31

Non solo, ma finche' continua l' artificio di far marciare l'economia giapponese solo con le esportazioni e quindi di poter mantenere tassi irrealisticamente vicini allo zero e finche' lo yuan resta sempre artificalmente cosi' basso, negli USA potrebbero permettersi anche di cominciare a pensare di abbassare i loro di tassi. Sono infatti convinto che ad un certo livello interessi evitare una crisi finanziaria/economica. L' unico modo per evitarla ora e' -a mio avviso- di mantenere e/o accellerare lo sviluppo, specialmente nell' area della Cina e del subcontinente indiano, sia per mantenere bassi i prezzi ora dei beni al consumo e finanziare il debito americano tramite una partita di giro che espanda la liquidita', sia per promuovere (enormi) consumi futuri. La grande crisi della Bubble Economy giapponese non comincio' infatti per ragioni finanziarie; comincio' quando si arresto' lo sviluppo economico del paese, quando si passo' da un' industria che forniva "set", cioe' televisioni, radio, amplificatori, giradischi, walkman etc etc, cioe' un' industria basata sul hardware, dove il valore aggiunto era dato dalla parte di hardware -che era il fondamento dell' industria giapponese-, ad un' industria basata sul software. Questo coincise con la fine degli anni '80 e mise in crisi l' industria giapponese e QUINDI il suo sistema creditizio, che avrebbe invece potuto continuare a funzionare benissimo con un' economia che avesse continuato ad espandersi al 5%. Era un sistema lasso ma che ben si adeguava a quella che era stata la congiuntura storica fino ad allora. Fu proprio in quegli anni, per chi ha memoria, che usci' il libro "Il Giappone che sa dire di no", di Ishiara e Morita, a quel tempo chairman della Sony, che fu proprio il canto del cigno di questo tipo di industria. Penso che il Giappone in un certo senso sia stato lasciato cadere. Ricordo quando negli anni '80 distruggevano a mazzate le auto giapponesi sulla pubblica via in America. Probabilmente l' aggressivita' dell'export giapponese se l' erano legata al dito in tanti e negli anni '90 qualche sassolino dalle scarpe al momento buono forse se lo sono anche tolto. Inoltre quello giapponese era un sistema a fine corsa. Era un sistema cotto, senza ulteriori spazi di crescita e di rinnovamento. Non era realisticamente credibile che un' ulteriore periodo di espansione -anche fosse stato possibile- avrebbe potuto sistemare le cose. Oggi, con la Cina il discorso e' diverso. Una crisi cinese avrebbe rispercussioni enormi anche in occidente e specialmente negli Stati Uniti. L' export della Cina inoltre non minaccia, almeno per ora, settori vitali dell' Occidente. Anzi, direi che ne sia complementare. Infine il sistema cinese e' un sistema giovane. Ha strada da percorrere e stpazio per correggersi. Per questo penso che questa crisi non avverra', o che per lo meno tutti, governi e banche centrali, faranno il possibile per evitarla. Perche' non avvenga bisogna che lo sviluppo continui a ritmi serrati. E perche' lo sviluppo continui a ritmi serrati bisogna che questo stato di cose si mantenga. Ah... magari avvertite Kaufman. ;-)

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Marzo 2007 10:23

addirittura, per un investitore americano che ragiona in dollari, ad occhio e croce gli indici europei sono già tornati sui massimi

 

  By: defilstrok on Giovedì 22 Marzo 2007 10:23

Sai gianlini, in queste situazioni bisogna distinguere tra l'essere incavolati e l'essere depressi. In entrambi i casi l'intelletto viene dopo le viscere, ma nel primo caso non si fa ancora abbattere. E l'intelletto dice che, comunque, sugli indici siamo in presenza di massimi relativi. Come diceva qualcuno ieri, ricordando la "funzione" svolta dalle sparate, ricordo che anche alla vigilia del 27 febbraio fecero quasi le stesse cose. Di diverso, stavolta, c'è solo che fra 8 giorni i giapponesi chiuderanno i bilanci, e questo potrebbe rallentare la nuova zampa di ribasso. Per cui non mi accanirei particolarmente sugli indici, e mi concentreri di più sui cambi. Quel benedetto Ciclo di Taylor, ad esempio, profetizzava la salita dell'euro (come quasi tutti i movimenti precedenti) e da oggi chiama la discesa. Io venderei l'euro sia contro yen che contro dollaro rispettivamente sotto 155,71 e 1,3417 (cioé praticamente qui)

 

  By: gianlini on Giovedì 22 Marzo 2007 10:08

l'ibex è tornato a 2 % dai massimi sparato su con il solito razzo come dicevo qualche giorno fa, se questi parlano parlano parlano ma poi non fanno niente, la giostra continuerà a girare girare girare... finchè qualcosa di molto grave accadrà ma per allora molti avranno preso la decisione intelligente di Tonaus e non potranno che assistere, tristi spettatori, al macello finale

 

  By: defilstrok on Giovedì 22 Marzo 2007 10:02

Ahahahahah!!

 

  By: Mr.Fog on Giovedì 22 Marzo 2007 09:51

E' tutta colpa di quelli che hanno trascritto il ^comunicato originale...#http://usmarket.seekingalpha.com/article/30292^ Nella fretta hanno tralasciato alcune righe considerate di poco conto.. " The Federal Open Market Committee decided today to keep its target for the federal funds rate at 5-1/4 percent. Recent indicators have been much worse than what we were hoping for: Housing is a bigger mess than we anticipated; Business Capex is heading south, as are durable goods. Retail sales have been punk for 3 months running, (and what' with those excuses from the retailers? Too hot! Too cold! Lunar eclipse!) Don't even ask about the Automakers. We expect the economy is likely to continue to soften until it slips to about a 1.5% GDP. Even worse, recent readings on inflation have been elevated. We were hoping that inflation pressures would moderate as the economy stabilized, but no such luck. In these circumstances, the Committee's predominant policy concern is that we have painted ourselves into a corner, and we are running out of options. On the one hand, Inflation remains an ongoing concern, as medical costs, food, and energy remain problematic. On the other hand, it is apparent that growth is cooling rapidly. Housing has flipped from a net positive for consumers and job seekers to a net negative. All told, we are running out of options until one or the other of these gets much much worse. Future policy adjustments, therefore, will depend on the evolution of the outlook for both inflation and economic growth, as implied by incoming information. As noted above, if GDP slips below 1.5%, we will be shifting our bias towards easing. Appreciably worse that 1.5%, and we will have to act on rates to prevent a recession -- inflation be damned. On a final note, the FOMC has taken up a collection, and as a retirement present, we are sending former Chairman Alan Greenspan to a lovely spa on Fiji Island for the foreseeable future. Since there are no satellite feeds, internet connections or any off island communications at all -- preferably, around December 2008

 

  By: Fortunato on Giovedì 22 Marzo 2007 02:27

Esteban, sii fiducioso; il grande e mitico Alan, colpirà. Nel frattempo dai un'occhiata di nuovo al mercato cinese. Fortunato

 

  By: omero on Giovedì 22 Marzo 2007 01:25

E questa la nuova corsa all'oro? Gli indici inseguono e raggiungono l'oro che sembra essere il migliore a antcipare le decisioni FED.