Quando gira il mercato ?

 

  By: Ostinato on Sabato 24 Febbraio 2007 11:46

Molti dei maggiori declini sono arrivati verso marzo Per chi ne ha ancora...io consiglio di stare short e/o di incrementare se sale ancora Stiamo per sperimentare un crash, forse in stile 1987 Riempitevi di opzioni PUT se sale ancora verso la metà/fine di marzo Non potete perdere il trade del secolo, c'è da diventare milionari in poche sedute Sto seguendo questa analisi frattale che a quanto pare non lascia scampo!!

 

  By: andreax66 on Sabato 24 Febbraio 2007 09:39

Credo che sia doveroso, soprattutto da parte di chi si sente ORSO, precisare quale è la propria idea sui mercati riguardo al prossimo futuro e, magari, anche un pò oltre. E' innegabile che chi sposa uno "scenario alla Zibordi", tanto per semplificare, non si può accontentare di un 15% di correzione. Quella view, che io sposo in pieno, dovrebbe generare invece un qualcosa in stile 2000/2003. Per cui, per coerenza, se da lunedi il mercato cominciasse a scendere e prendesse un -15% in faccia, cosa significa? Mi butto a comprare? Teoricamente non lo dovrei fare, perché il danno me lo aspetto molto più grosso, anche a livello di sistema. Il fatto è che io non credo che oggi siamo messi come nel marzo 2000 (a rischio massacro imminente), piuttosto da qualche parte nel 1997 o 1998 (a rischio schiaffone). Secondo me lo "scenario Zibordi" è ben costruito ed ha una logica ferrea, ma non è detto che produca effetti domani. Io credo che porterà tanti danni, forse molti di più di quelli che ci immaginiamo, ma indubbiamente nessuno può sapere QUANDO. Personalmente mi attendo invece un imminente incremento della volatilità (il VDAX è ormai un encefalogramma piatto) con conseguente sciacquone da utilizzare per cominciare a rifare qualche posizione, magari sui titoli più distanti dai massimi (in Europa tech ed assicurativi) e soprattutto evitando le small cap e gli emergenti (me ne frego se salgono entrambi del 10% al giorno). Secondo me questo non è un mondo idilliaco, anzi credo che sia molto pericoloso soprattutto dal punto di vista finanziario. So per certo, tanto per fare un esempio, che alcune banche italiane nella corsa ad accaparrarsi più clienti da mutuo possibili, prendono ormai tranquillamente per buona la perizia di stima del tecnico di parte (cliente) senza stare ad verificare la sua veridicità, e su quell'importo si eroga il finanziamento. Quando si verificherà anche la metà dello "scenario Zibordi" ne vedremo delle belle su questo settore. Ricordiamoci che le sofferenze delle banche non sono solo quelle iscritte in bilancio ormai conclamate, ma anche quelle latenti che, come il mio esempio conferma, potrebbero essere altrettanto dannose, soprattutto una volta passata la sbornia (o luna di miele) da M&A. Buon fine settimana a tutti.

 

  By: GZ on Venerdì 23 Febbraio 2007 22:43

Allo stesso tempo che l'indice ^ABX sui mutui immobiliari tossici perde un -24% dal 18 gennaio#http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=avTR8S7Yr5Kw&refer=home^ quando l'hanno cominciato a calcolare (il che significa che un mese fa costava 300 mila dollari assicurarne 10 milioni per 5 anni e ora ne costa circa 1 milione...) e CBNC e i giornali fanno i titoli sul "bagno di sangue dei subprime" oggi il Financial Time riporta che all'opposto l'indice dei junk bond (obbligazioni potenzialmente tossiche emesse dalle società peggiori come rating) ha toccato il minimo storico con 1.7% di differenza dai bonds AAAA cioè il debito aziendale "junk" non è mai stato cosi appettibile, le società coi rating peggiori pagano meno del 7% Se la FED abbassa i tassi per aiutare i mutui "subrime", mutui che non avrebbero dovuto mai essere emessi, poi tutto il debito "junk" che è ora alle stelle chissà a cosa arriva, alla fine rende come i titoli di stato

 

  By: gib on Venerdì 23 Febbraio 2007 22:14

^Vai qui#http://www.mlindex.ml.com/gispublic/bin/Registration.asp^ e iscriviti. Quando hai fatto ^vai qui#http://www.mlindex.ml.com/GISPublic/bin/QuickChart.asp?cboMem=TRRV%7E0%7E1%7CTotal%20Return%20Index%20Val&txtCUSIP=H0A0&hdnAction=R&hdnFreq=4^ . Si dovrebbe aprire la pagina dei dati del Merrill Lynch High Yield Master. Se non si apre è perché non sei ancora loggato quindi metti l'email che hai usato per registrarti e poi riprova: vedrai che entri (fatto la prima volta poi funziona sempre). Una volta dentro sulla tendina MEMBER seleziona OAS e poi premi VIEW DATA. Lì c'è lo storico.

 

  By: mrcpss on Venerdì 23 Febbraio 2007 21:47

gib: Ecco qui i rendimenti junk con il grafico dell's&p500 e poi sotto il benchmark di Merrill per lo spread dei Junk sui TBond. ................. Salve Gib, potresti fornire un link dove controllare l'andamento di questo benchmark?

 

  By: gib on Venerdì 23 Febbraio 2007 20:32

I bond oggi (insieme all'oro che vola) mi sembrano più una reazione alla carneficina sui subprime, qualcosa come un fly to quality. Ma potrei sbagliarmi. Intanto, parlando di multipli, oggi s'è quotata a Honk Kong China Huiyuan Juice, partita con un +70% circa il giorno di quotazione. Alla chiusura quotava 50 di p/e, e come dice il nome, fa... succhi di frutta. Che notoriamente è un growth business in cina paragonabile a internet negli anni d'oro di inizio millennio. Io non capisco perchè Massimo vi spaventi. Leggevo questo forum già 3,4,5 anni fa e non ho ricordi di un massimo negativo sui mercati, nemmeno quando sputavano sangue. E' sempre stato rialzista su tutto, borse, dollaro (cantonata tremenda, tranne poi dire che un $ debole era anche quello buono per le borse; insomma qualcosa del tipo se era forte andava bene, se era debole andava meglio..). Non per dileggiarlo, ma è come il campanello di casa tua: se lo suoni fa sempre lo stesso rumore.

 

  By: massimo on Venerdì 23 Febbraio 2007 20:06

se guardi agli utili attuali il mercato è senz'altro sottovalutato, perché ha multipli inferiori alla media storica, vedi SeP500, solo che una parte della sottovalutazione è perché sconta un rallentamento degli utili; solo che gli utili attesi per il 2007, che solitamente non si discostano di grosse cifre da quello che sarà il risultato di fine anno, se rapportato ai prezzi attuali, mostra che il mercato ha scontato un ribasso eccessivo, come ogni anno dal 2003 in poi, quindi oggi che a differenza degli anni passati il rallentamento è arrivato nelle stime 2007 e negli outlook e negli utili 2006 del settore immobiliare e che tutto pare abbia un fondo tra inizio e fine 2007, perché una leggera ripresa segnala che il 2008 almeno peggio del 2007 non è, allora il mercato se prezza bene gli utili rallentati del 2007 non avendo più timori di altri rallentamenti, allora VOLA e poiché questa presa di coscienza sta accadendo in questi giorni, ecco la mia chiamata, ciao

 

  By: andreax66 on Venerdì 23 Febbraio 2007 19:44

Ma gli utili in calo non possono essere ancora nei prezzi per il semplice motivo che gli utili non sono ancora calati, anzi, sono ai massimi di sempre! L'unica differenza rispetto al 2000 è che per fortuna oggi non si ragiona guardando gli utili attuali, i quali proiettati per 5 anni danno una crescita di X e quindi un eps di Y ed allora possiamo già dare un target price di "prezzo last+20%". Le azioni oggi vengono prezzate per gli utili che fanno e basta non per quelli che farebbero se mantenessero lo stesso ritmo anche in futuro (vedi titoli tech del 2000). Questo mette indubbiamente al riparo da devastazioni stile 2001/2003, ma sai meglio di me che dopo una salita quasi verticale e visto che ora stanno guadagnando proprio tutti, se c'è un intoppo prima si vende e poi si ragiona. In ogni caso è un piacere scambiare opinioni con te. Ciao

 

  By: defilstrok on Venerdì 23 Febbraio 2007 19:39

GZ: "Questo tipo di irrazionalità non dura" -------------------------- Le chiedo, Zibordi, di rispondermi in due sole righe. La mia sensazione è che il PPT sia in perpetua azione e che già adesso stia agendo per impedire agli indici di scendere. La Sua, mi pare di capire, è invece quella di un mercato irrazionale. Si schieri per cortesia: manipolazione o bolla speculativa?

 

  By: massimo on Venerdì 23 Febbraio 2007 19:22

andrea non è come tu dici, ho detto che gli utili sono in calo, ma meno din quanto sia nei prezzi se uno guarda ai multipli, quindi per avere i multipli giusti, visto che oltre quello che vediamo gli utili non calano, allora i prezzi devono salire.

 

  By: andreax66 on Venerdì 23 Febbraio 2007 19:18

Per carità Massimo, avrai pure ragione e da lunedì inizierà una mega-tirata dei mercati azionari di quelle che lasciano in mutande anche i ribassisti più scafati, ma secondo il tuo ragionamento il mercato non scende mai! Le cose vanno bene? Allora via, salgono gli utili e salgono le borse! Le cose vanno male? Chi se ne frega, tanto abbassano i tassi e le azioni sono più appetibili!

 

  By: massimo on Venerdì 23 Febbraio 2007 18:44

Infatti in coincidenza il dollaro cede, anticipando tagli dei tassi per aiutare il settore immobiliare, cioè quello che serve a far volere le borse.

 

  By: GZ on Venerdì 23 Febbraio 2007 18:41

i bonds usa hanno appena bucato il massimo degli ultimi due mesi su notizie di inflazione PEGGIORE non è un interpretazione soggettiva mia che vedo tutto nero i TIPS che sono i bonds legati all'indice di inflazione hanno allargato il differenziale con i Treasury al 2.45% indicando che il mercato si aspetta più inflazione di 3 settimane fa ad esempio e l'oro da 660 è schizzato a 690 $ in una settimana Cioè: hai simultaneamente notizie di un economia più debole e un inflazione in aumento, ma il mercato è talmente abituato a ragionare che l'economia debole significa inflazione in calo che deve per forza far salire qualche cosa visto che le borse perdono qualche cosa per i dati deboli allora deve essere per forza positivo per i bonds Hai l'oro a 690, il petrolio quasi a 62, l'indice della materie prime vicino ai massimi degli ultimi 15 anni, i dati di ufficiali di inflazione al 2.7%, il dollaro debole e ti spingono i bonds ai massimi degli ultimi due mesi come se fossero notizie positive sull'inflazione ! Questo tipo di irrazionalità non dura

 

  By: defilstrok on Venerdì 23 Febbraio 2007 18:03

Certo che a guardare il Dax e pensare che tre anni fa valeva un terzo e si muoveva di 100 tick al giorno...girano veramente!!

 

  By: giveme5 on Venerdì 23 Febbraio 2007 17:47

Scusate, l'ho già postato in altra sezione, ma questo articolo a supporto di quanto ci ha ripetutamente detto il sig. Zibordi in questi mesi è una autentica bomba. Lo metto per intero. USA, disastro immobiliare in corso. Crack ad aprile? Maurizio Blondet 23/02/2007 STATI UNITI - In Texas, ormai, una famiglia su 51 si è vista pignorare la casa per impossibilità di pagare il mutuo. Nel Colorado, il tasso di pignoramenti ha toccato una famiglia ogni 33. In Ohio, solo fra ottobre e dicembre 2006, sono state pignorate il 3,3 % delle abitazioni. La ricca California non sta meglio. Come prevedibile, il grande crack americano sta cominciando dalle famiglie, indebitate ed insolventi, e ricade immediatamente sul settore immobiliare. Nel 2006, dopo un aumento del tasso di insolvenza sui mutui del 46 %, si calcola che ormai una famiglia su 92 ha perso l’abitazione, sequestrata dai creditori. Un milione e mezzo di sequestri, significa da 4 a 5 milioni di americani rimasti senza casa, contando 3-4 persone a famiglia. Un impressionante fenomeno di massa. Solo in gennaio le nuove costruzioni sono cadute del 14,3 %, e i prezzi sono crollati in metà degli Stati; nonostante questo, le case in offerta sono salite del 34 %, il doppio della media. E’ l’esito finale della strategia, risalente ad Alan Greenspan, di drogare l’economia iniettando liquidità attraverso bassissimi tassi d’interesse, e la conseguente corsa del credito ad indebitare debitori poco solvibili, incitandoli a comprare case che non si potevano permettere offrendo mutui a tasso variabile. Hanno prestato fino al 100 % del valore a gente («Sub-prime debtor») che ha semplicemente dichiarato di guadagnare tot, senza doverne nemmeno dare prova. Li chiamano prestiti NINA (no income verification, no asstes), ossia niente verifica del reddito, niente garanzia solida. Ora milioni di americani, magari con lavoro precario, e che si sono mantenuti consumatori insaziabili pignorando la casa, devono pagare mutui il cui valore supera quello dell’immobile comprato, e parecchio. L’ ondata di fallimenti personali dolorosissimi si rifletterà immediatamente sulle banche. Queste hanno concesso negli ultimi sei anni mutui e prestiti dubbi per 4,3 mila miliardi, ed ora hanno in cassa riserve per… 44 miliardi. (1) Ben Bernanke, il capo della FED, sta ripetendo che l’economia è rosea: ma ciò viene letto come un messaggio alle banche di non tagliare i fondi ai «subprime lender», a chi ha fatto credito a debitori dubbi, e agli hedge funds. Perché poi toccherà a Wall Street: la Borsa suole seguire il crollo dell’immobiliare con un ritardo di sei mesi. Il tutto sarà amplificato dall’amplissimo uso di derivati a forte leva che sono proliferati sul settore del credito immobiliare, come i Credit Default Swaps, presunte «assicurazioni» contro i fallimenti. Il deficit dei conti correnti (che include il deficit commerciale), che corre al livello di 800 miliardi di dollari l’anno, richiede che gli USA possano attrarre capitali esteri (vendendo Buoni del Tesoro o obbligazioni) al ritmo di 70 miliardi di dollari al mese. Venerdì 16 febbraio è stato ufficialmente annunciato che lungi dal verificarsi questo afflusso di capitali, s’è registrato un «deflusso» di 11 miliardi di dollari fuggiti all’estero. A dicembre 2006 era stato quasi lo stesso: non solo l’acquisto di titoli del debito americano s’è fermato a dicembre, ma i ricchi del Paese avevano aumentato l’acquisto di titoli e obbligazioni estere di 9 miliardi di dollari. Fuga di capitali da panico. L’oro è schizzato a quasi 700 dollari l’oncia, il massimo da nove mesi. Ciò induce una potente spinta al ribasso del dollaro, e prelude ad un rincaro drammatico dell’euro. Ciò non è ancora avvenuto perché Cina e Giappone (che detengono insieme 1,7 mila miliardi di dollari in valuta, azioni e titoli USA) non possono permettersi di vedere sparire questa loro montagna di ricchezza cartacea, e dunque sostengono disperatamente la moneta USA. Ma questa obbligata generosità sta già mostrando i limiti, appunto col blocco degli acquisti di titoli di debito a dicembre e gennaio. Ormai, la FED ha solo una strada davanti: per attrarre denaro straniero, deve drammaticamente rincarare i tassi sui suoi Buoni del Tesoro a compensare lo scivolamento del dollaro. Ma naturalmente, un rincaro dei tassi avrà un effetto ulteriormente devastante sui mutui «a tasso variabile». Altri milioni di americani, forse dieci o forse più, saranno strangolati dai ratei, mentre ridurrà il PIL a numeri passivi. In altre parole, gli americani stanno per essere stritolati, come fra due ruote di molino, tra due crisi correlate ma distinte: una crisi monetaria e una crisi economica, ossia tra una iper-inflazione e una recessione. Come nella grande crisi del ‘29, questa è aggravata - e in essenza provocata - dall’aumento dell’iniquità sociale, in altre parole dalla scarsa retribuzione del lavoro (che ha guadagnato in produttività non compensata) rispetto alla scandalosa retribuzione del capitale. Dal 1920 al 1929, il capitale spendibile pro capite crebbe del 9 %; ma l’1 % della popolazione più ricca ebbe un aumento del 75 % pro capite. Tra il ‘23 e il ‘29, il prodotto industriale per lavoratore crebbe del 32 %, ma i salari solo dell’8 %. Questa iniquità è la causa radicale delle bolle speculative e delle follie finanziarie dei super-ricchi cui abbiamo assistito, come dell’aumento delle spese a credito per i meno fortunati. Allora seguì un decennio di depressione globale. Il sito francese «Europe 2020» prevede il convergere di numerose crisi concomitanti capaci di produrre la crisi sistemica mondiale per aprile. In particolare: - Un rialzo ulteriore e spettacolare dei sequestri di case: 10 milioni di americani sul marciapiede. - Accelerazione del ritmo delle bancarotte di società finanziarie in USA: attualmente sono in media una al mese, in aprile potrebbero essere una al giorno. - Calo dei prezzi immobiliari del 25 % in USA. - «Rovesciamento» del carry-trade (il carry trade è il trucco per cui gli speculatori globali prendono in prestito yen al tasso dello 0,25 % e li investono in Paesi, come Lettonia, Nuova Zelanda e Ungheria, dove rendono l’11 %). - Crollo brutale del dollaro rispetto all’euro, allo yen e allo yuan. Caduta della sterlina. - Vendite cinesi di dollari USA. - Possibile guerra commerciale tra USA e Cina. (2) In realtà, il segretario del Tesoro Hank Paulson (ex Goldman Sachs) ha appena stabilito una linea di comunicazione «calda» con le autorità monetarie di Pechino per rispondere in modo immediato e concertato a improvvisi mutamenti del mercato e crolli del dollaro, ed ha concordato di nuovo il «Plunge Protection Team», il segretissimo concilio di capi finanziari pubblici e privati che deve inventare qualche nuovo trucco per proteggere dal «tuffo» temuto (plunge) l’economia globale, manipolando le azioni attraverso la leva dei derivati. Vedremo cosa sapranno inventare questa volta. Maurizio Blondet Note: 1) Mike Whitney, «The second grand depression», Counterpunch, 21 febbraio 2007. 2) «Crise sistèmique globale, avril 2007», Europe 2020, 15 febbraio 2007. Copyright © - EFFEDIEFFE - all rights reserved