Quando gira il mercato ?

 

  By: giuseppe cuneo on Sabato 20 Gennaio 2007 17:07

Cerchiamo qualche aspetto ottimistico: Il mese delle trimestrali: Fino alla scorsa estate per 14 volte di file hanno fatto correggere il mercato, anche se erano positive. In questi giorni Apple, intel, amd e simantec hanno deluso ( soprattutto con le previsioni future)....speriamo.

 

  By: Gano* on Sabato 20 Gennaio 2007 15:42

E' difficile predire il futuro, ma io penso che i tassi li manterranno bassi, per contenere i deficit pubblici, specialmente quello americano, permettere il debito privato, e allo stesso tempo mantenere lo sviluppo e la piena occupazione. Avete fatto bene a parlare di immigrazione. Certo, perche' non ci ho pensato prima? Quella verra' non solo mantenuta, ma favorita per mantenere sufficientemente bassi i salari, la produttivita' ragionevolmente a buon mercato e quindi i prezzi dei beni di consumo contenuti (*). Il cerchio si chiude quando con prezzi dei beni di consumo contenuti, salari in crescita moderata e quindi con una blanda inflazione dichiarata, puoi tenere bassi i tassi d' interesse. E' geniale. La bolla immobiliare non puo' scoppiare, perche' e' quella che sta "facendo il prezzo" (**). Sono quelli i prezzi reali, non quelli delle Adidas o dei Levi's, o dei salari che stanno precipitando in una spirale al ribasso (***). Quello che penso che possa succedere, e che probabilmente succedera' quando il sistema sara' saturo e ci sara' il crack, sara' un riallineamento dei prezzi (e dei tassi) a quelli dei beni d' investimento. Ci sara' cioe' inflazione. Per arrivare a questo ci vorranno pero' degli anni. Sara' necessario cioe' che si estingua la presente congiuntura: che il costo del lavoro si sia omogeneizzato su scala globale e che la spinta immigratoria si sia sostanzialmente esaurita. Ma a quel momento probabilmente ne avranno inventata un' altra. (*) Non solo, questi milioni di immigrati vorranno pure abitare da qualche parte, contribuendo cosi' a dare benzina al mercato immobiliare e a permettere ulteriore debito. (**) Non credo infatti sia il paradosso del decennio che oro, immobili ed azioni si muovano insieme. Loro infatti non si muovono. Sono le monete che perdono valore a causa dell' eccesso di liquidita'. A questi aggiungerei anche l' energia, il cui ribasso di queste settimane mi sembra congiunturale e conseguente ad eccessi e non strutturale. (***) Quando ti ci vorranno cinque generazioni per pagarti la casa probabilmente qualcosa potrebbe succedere.

 

  By: Parigino on Sabato 20 Gennaio 2007 14:37

Direi che con questi numeri da brivido, la Spagna in recessione ci va da sola, non ce la manda mica nessuno. Non mi sembra una brillante idea importare il modello americano "debiti fino alle orecchie"... E’ un modello che può stimolare l’economia nel breve periodo, ma che non credo possa durare nel tempo senza craccare... Sarebbe sensato guardare anche un pochettino avanti! E poi queste case, costruire, costruire. D’accordo che ora gli immobili sono delle galline dalle uova d’oro. Ma a fronte di un offerta che negli ultimi anni è cresciuta a dismisura siamo sicuri che la domanda di case si manterrà sempre così alta, visti i livelli di prezzo raggiunti ???????

 

  By: GZ on Sabato 20 Gennaio 2007 14:31

senza l'euro, un paese con un inflazione al 4%, deficit estero al 7.4% del PIL e indebitamento cumulato delle famiglie al 115% del reddito disponibile avrebbe i tassi di interesse al 6% minimo Gazie all'euro con la Germania che ha inflazione all'1.4% un paese con inflazione al 4% come la Spagna e che non esporta più ha invece tassi di interesse inferiori di un punto % all'inflazione, per cui ovviamente imprese e famiglie spagnole fanno a gara per indebitarsi, più debito hai più guadagni Ma è un aberrazione economica, l'Inghilterra che ha un economia più forte di quella spagnola grazie alla City e anche alle multinazionli che vi hanno investito ha tassi al 5.50% e lo stesso ha una bolla immobiliare e del debito delle famiglie Ad esempio la Nuova Zelanda ha numeri identici alla Spagna come deficit, indebitamento e boom immobiliare e paga già il 7.25% da due anni, mentre se fosse stata parte dell'euro avrebbe goduto di tassi dal 2.50 al 3.50% come la Spagna. Grazie al fatto che esporta materie prime direttamente per l'asia sta reggendo, ma la sua crescita è scesa sull'1.5% e la banca centrale è costretta a tenere i tassi al 7.25% Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna hanno dal 2002 grazie all'euro tassi di interesse REALI negativi, inflazione sul 4% e rotti e tassi di interesse che sono stati dal 2.5% al 3.5%, mentre avrebbero dovuto essere al 6% o 7% Senza i tassi di interesse negativi non ci sarebbe stato niente, nè boom immobiliare nè di borsa, anche l'immigrazione di 3 milioni di persone in inghilterra e di 4 milioni in spagna è solo una conseguenza e non la causa. Il costo del denaro è la cosa che muove il mondo Il Giappone ha fatto questo esperimento di pompare liquidità a manetta negli anni '80, nel 1990 quando dovuto alzare i tassi un poco al 6% sono scoppiate la bolla immobiliare e di borsa simultaneamente. Dopodichè gli immobili hanno perso un -40% e la borsa un -80% (da 39.000 a 8.000 il nikkei), deflazione generale, i tassi sono stati portati a zero per anni e anni e ancora oggi gli immobili sono ai livelli dei primi anni '80 come valori SOlo che allora erano da soli a fare questo esperimento, oggi è su scala planetaria e quindi va avanti di più, ma se guardi i casi limite come la Spagna vedi che è una piramide del debito a costo zero

 

  By: Gano* on Sabato 20 Gennaio 2007 11:30

Scusate, ma chi e' che ha interesse a mandare la Spagna in recessione? Suvvia, siamo realistici... E quando in Europa ci saranno 300 milioni di immigrati, i salari, per lo meno quelli dei lavori piu' semplici quanto verranno pagati? E gli immobili quanto costeranno? Pensate che questa spirale al rialzo dei prezzi di oro, azioni e immobili sia davvero *reversibile*?

 

  By: gianlini on Sabato 20 Gennaio 2007 11:13

mi sembra infatti che ci stiamo salvando dall'invasione dei rumeni proprio perchè pare preferiscano andare tutti in spagna leggo però che "basterebbe un rialzo dei tassi del 2 % in area euro per mandare la spagna in recessione" 2 % ....certo un valore "normale" nel ventesimo secolo ma ora?? neanche uno 0,25 % di rialzo in più è preso in considerazione dalle banche centrale; vedo una determinazione ostinata e impertinente a non far lievitare i tassi nemmeno di mezza unghia e allora quanti mesi o anni si può andare ancora avanti???

 

  By: fcoa on Sabato 20 Gennaio 2007 11:05

finchè la banca di mia zia non le propone un mutuo in yen io dormo tranquillo --------------------------------------- Considerazione giusta,ma ti do due input: - uno-due mesi fa,un tipo che emette finanziamenti mi ha contattato per chiedermi come coprire riskio cambio in mutui in yen,che diceva essere emessi con facilità -80% dei finanz. in ungheria sono in CHF(west yen)! Quindi c'è già "il pensionato che si ferma al terminale per vedere cosa fa tiscali"

 

  By: Gano* on Sabato 20 Gennaio 2007 09:53

E' vero. Leggendo il Suo post mi accorgo che c'e' un' altra variabile che avevo trascurato, la fortissima immigrazione in Europa: i prezzi dei beni di consumo possono restare depressi non solo perche' li produci in paesi come l' India che con prezzi bassissimi hanno output industriali che crescono del 14% l' anno invadendo sempre di piu' i mercati, ma anche perche' in Occidente avrai sempre piu' immigrati che deprimeranno i salari e quindi i costi. Questo per l' inflazione dei beni di consumo che resta tutto sommato contenuta. Vi e' pero' un' altra cosa da aggiungere anche per l' inflazione dei beni capitale che sta schizzando all' insu': quando avremo 300 milioni di immigrati voglio vedere se gli immobili non continueranno a salire e che prezzi raggiungeranno. Al di la' delle statistiche, siamo tornati ad inflazioni da anni '70, se non peggio, ma con tutta questa liquidita' come potrebbe essere altrimenti? (leggo piu' sotto +150% per gli immobili in Spagna) con il *piccolo* dettaglio che i prezzi dei beni di consumo restano sotto controllo, cosi' che la gente comune ed insieme a loro i governi e le banche centrali non se ne "accorgono" e possono tenere tassi ridicolmente bassi con i quali continuare a stimolare lo sviluppo e allo stesso tempo ripagare in modo irrisorio il proprio debito...

il nuovo modello di sviluppo: Indebitamento, Mercati che salgono e Immigrazione - gz  

  By: GZ on Sabato 20 Gennaio 2007 02:53

Questo è un articolo del Financial Times di giugno, quando l'indice spagnolo era un 10% più basso di oggi e davano per spacciata la Spagna ....dal 2002 i tassi di interesse sono stati sempre sotto l'inflazione che è al +4% oggi... metà del cemento che si consuma in europa viene usato in spagna... 400 mila nuove abitazioni nella zona di Madrid e 660.000 in tutta la Spagna (quanto il resto della UE).... ciononostante gli immobili saliti del +150% dal 1998...con il cambio che si apprezza e l'inflazione doppia della media europea la Spagna non esporta più e il deficit estero è il 7.4% del Pil, 70 miliardi di euro... il debito del consumatore è il 115% del reddito disponibile...mutui immobiliari a 50 anni...le ^famiglie spendono il 40% del reddito per pagare mutui e spese della casa#http://www.barcelonareporter.com/index.php/news/comments/property_boom_in_spain_leads_to_high_debt_levels_and_the_50_year_mortgage/^... società quotate con indebitamento record da acquisizioni... l'economia spagnola è cresciuta a più del 3% per 10 anni (la migliore in europa!.. ripetevano durante i dibattiti elettorali...) grazie al boom edilizio e l'indebitamento record del consumatore creati da tassi di interesse negativi e un afflusso di 4 milioni di immigrati che hanno depresso i salari e creato domanda per nuove abitazioni La Spagna illustra in modo estremo il motore del Boom attuale: Tassi di Interesse (reali) Zero che creano il Boom Immobiliare ed Azionario e spingono a indebitarsi le aziende e il consumatore, accoppiati ad Immigrazione senza precedenti che deprime i salari ------------------------------ .....^More than 400,000 homes have been built#http://www.ft.com/cms/s/32cd35d0-f68b-11da-b09f-0000779e2340.html^ in and around Madrid in the past five years, in part to accommodate 1m immigrants who have settled in the capital. The traffic above ground will be slow and ill-tempered. Thanks to plentiful consumer credit at negative real interest rates, there are 3m more cars on the road than five years ago. "There are two factors sustaining Spain's economic growth," says José Luis Feito, a Spanish economist. "The first is low euro interest rates, which have been lower than Spanish inflation since 2002. The second is immigration, which has moderated wage growth while increasing demand for all kinds of goods and services including housing." The Spanish economy is in its 11th year of uninterrupted growth, making it a rare bright spot within an otherwise sluggish eurozone. Spain expanded by an annualised 3.5 per cent in the first quarter of 2006, compared with the eurozone average of 1.9 per cent. Signs of overheating have been evident for some time. House prices have risen by 150 per cent since 1998, even though the housing stock has doubled over the same period. (Spain consumes half of all the cement in the European Union.) The country's inflation rate of 4 per cent is the highest in the 12-nation eurozone, leading to a dramatic loss of competitiveness against its main trading partners. The €67bn ($86bn, £46bn) current account deficit is the second biggest in the world after the US in absolute terms, and the world's largest in relative terms, at 7.4 per cent of gross domestic product. For some time now, economists have warned that growth based on a property bubble and a consumer spending spree - both fuelled by cheap credit - cannot last. Concern deepened when family indebtedness reached a record 115 per cent of disposable income at the end of last year, according to the Bank of Spain. "The foundations of economic growth are now extremely fragile," says Rafael Pampillón, head of the economics department at the Instituto de Empresa business school in Madrid. "A rise in interest rates, higher unemployment, a drop in demand for new homes, fewer tourists - any of these factors could pierce the property bubble." Mr Feito says a rise of two percentage points in euro interest rates, to 4.5 per cent, would be enough to tip Spain into recession. Antoni Espasa, an economics professor at the Carlos III University in Madrid, says Spain has only a narrow window of opportunity to defuse the "time bomb" of chronic high inflation and declining competitiveness. "We need more deregulation in all sectors of the economy," he says. "We need more investment in research and development." But it is difficult to push through change in times of bonanza. "There is a lot of complacency in business and government," says Mr Pampillón. Record tax and social security receipts have encouraged the Socialist government to increase spending, excluding debt servicing, by almost 7 per cent this year. This, says Mr Pampillón, is contributing to inflationary pressures. "The government could help engineer a soft landing by adopting an austere budget, but this is unlikely as 2007 and 2008 are election years," he says. Spanish economists are reluctant to predict if or when a crash will come. The consensus is that Spain has, at most, two more years of strong growth before latent problems come to the fore. "The Spanish economy is living on borrowed time," says Emilio Ontiveros, a professor of business economics at the Autonomous University of Madrid. Banks continue to extend credit - 40-year mortgages are now available as house prices have climbed beyond the reach of most first-time buyers - and Spaniards are sinking deeper into debt. The only factors delaying a crash are low interest rates and the demand created by 4m immigrants, who have brought about a 10 per cent increase in Spain's population in the past six years. Mr Ontiveros, who predicts consumer spending will slow down this year, sees the chance of a soft landing if Spanish exports recover and replace some of the activity of a cooling construction sector. "We need a better economic mix to achieve sustainable growth," he says. "At the moment what we have is a monoculture based on bricks and mortar alone."

 

  By: gianlini on Sabato 20 Gennaio 2007 01:45

questo trend è ormai inesauribile rialzo senza fine l'ibex lunedì apre in gap up sopra 14400 e non torna più giù il dax è proiettato senz'altro verso 7000 perchè continuiamo a farci del male?? d'altronde era evidente, trend partito con paulson al tesoro, euforia ottimamente descritta ai tempi da zibordi, settembre-ottobre forti, nessun evento geopolitico in grado di alterare alcunchè, assenza di compratori (avete capito bene, assenza di compratori), tutto questo depone a favore di un trend up fino ad aprile come minimo non è possibile vendere delle call febbraio sull'ibex alle 11 e trovarsele raddoppiate 5 ore dopo!!!

 

  By: GZ on Sabato 20 Gennaio 2007 00:55

secondo il ciclo di DeMark la data del massimo per gli S&P e Nasdaq e DAX era giorni fa e finora è stata rispettata, anche se manca poco per DAX e S&P per sfondare di nuovo questo top secondo la cabala esoterica la data importante è il 22 gennaio che essendo un lunedì può essere visto anche a cavallo del weekend

 

  By: giuseppe cuneo on Sabato 20 Gennaio 2007 00:12

Una domanda per Zibordi ( o chi voglia rispondere ) Oggi 19 gennaio era considerata una data ciclica importante, che dovrebbe intercettare un minimo o un massimo (al solito non si sa prima, e, allora, a cosa serve ? ). Ora, a parte l'S&P 500 che a furia di +0,20% al giorno fa un marginale massimo nei 12 mesi tutti gli altri ( Mib, dax , russell, nasdaq ) fanno un minimo all'inizio della loro giornata borsistica per finire con un massimo. Nessuno dei due è il minimo o il massimo della settimana. Ergo, abbiamo avuto un minimo o un massimo ....o un nulla di fatto ? grazie

 

  By: Ostinato on Venerdì 19 Gennaio 2007 22:48

Quì si vede meglio Ioltre l'ultima rilevazione di TORI ieri era la più alta da molto tempo....67,86% e un 27.27% di ORSI AAII Data Bull Neutral Bear Bull% 10/11/06 48.98 13.27 37.76 56.47% 10/18/06 54.20 16.03 29.77 64.55% 10/25/06 52.17 17.39 30.43 63.16% 11/02/06 43.75 19.38 36.88 54.26% 11/08/06 50.60 22.89 26.51 65.62% 11/15/06 46.56 22.90 30.53 60.40% 11/22/06 41.94 16.13 41.94 50.00% 11/29/06 40.22 12.29 47.49 45.86% 12/06/06 38.94 19.47 41.59 48.35% 12/14/06 41.33 20.67 38.00 52.10% 12/20/06 39.08 18.39 42.53 47.89% 12/27/06 46.00 18.00 36.00 56.10% 01/03/07 49.14 21.55 29.31 62.64% 01/10/07 44.44 21.30 34.26 56.47% 01/17/07 57.58 15.15 27.27 67.86% Inoltre abbiamo che: ...We are now in the middle of the first big geocosmic “cluster” of planetary signatures of the year, January 8-22. These types of clusters have an 80+% correlation to reversals in many financial markets, for they are synchronistic to investor sentiment (the psychology of the collective).

 

  By: Ostinato on Venerdì 19 Gennaio 2007 22:38

Devi osservare i picchi sulla media a 5 gg. per vedere se siamo di fronte ad un possibile turning point. Sulle letture molto elevate noterai quasi sempre un short term top. Detto ciò, la rilevazione è potenzialmente ed estremamente bearish, ma nel breve

 

  By: gib on Venerdì 19 Gennaio 2007 22:27

Il put/call ratio sull'oex non è contrarian, è coincidente (se alto è bearish e viceversa). Almeno questo sapevo...