Quando gira il mercato ?

 

  By: omero on Lunedì 18 Giugno 2007 12:20

Per essere un po' toro. Si puo' anche dire che stiamo "vendendo" al mondo intero la tecnologia accumulata in Europa e USA nel corso degli ultimi secoli. OK le commodities e il lavoro, ma é' la tecnologia la cosa che ha più valore dal punto di vista economico, ed é normale che sopratutto in questo momento sia la cosa più cara sul mercato. Tanto é vero che gli altri popoli lavorano quasi gratis (dal nostro punto di vista) per averla.

 

  By: gianlini on Lunedì 18 Giugno 2007 11:49

gano, le nazioni più forte stanno spingendo lo sviluppo degli altri, non il proprio, per il tornaconto personale dei politici (che sanno di non rischiare più, in nessun luogo al mondo, una rivoluzione popolare) ho proprio conosciuto sabato una simpatica signora peruviana di 40-42 anni che fa la domestica a tempo pieno, e che è affetta, povera lei, da una malattia abbastanza misteriosa ha fatto in questi mesi tramite ricoveri "ad hoc" al pronto soccorso, qualcosa come 20.000 euro di analisi (gratis ovviamente) e la cosa che più la stupiva è che la sua padrona, punta da un pericoloso calabrone, fosse finita curata nello stesso reparto in cui era ricoverata lei in peru nessun padrone entrerebbe mai neanche 2 minuti in un ospedale in cui sono ricoverati i suoi domestici (che probabilmente non verrebbero neanche ricoverati, ndr) che il sistema sanitario valesse per tutti e due era una cosa davvero sconvolgente per lei (e le faceva superare con il sorriso il suo malessere§) ah....naturalmente la signora è clandestina da 4 anni in italia (e non è sicura di voler emergere, perchè poi le tocca pagare le tasse....)

 

  By: Moderator on Lunedì 18 Giugno 2007 11:18

orsi a metà giugno :-) .

 

  By: Gano* on Lunedì 18 Giugno 2007 04:57

Cosa stanno facendo? Fortunato -------------------------------------------------------------------------- Le nazioni piu' forti spingono lo sviluppo globale sia con la liquidita' che con i tassi bassi, anche a rischio di surriscaldare le economie.

 

  By: Fortunato on Lunedì 18 Giugno 2007 03:05

Cosa stanno facendo? Fortunato

 

  By: Gano* on Lunedì 18 Giugno 2007 03:03

Quello che stanno facendo le banche centrali ora e' esattamente quello che farei io in questa congiuntura.

 

  By: Fortunato on Lunedì 18 Giugno 2007 03:00

Evviva! Fortunato

 

  By: defilstrok on Lunedì 18 Giugno 2007 02:34

Ciao a tutti. Il mio modo di vedere si avvicina di più a quelli di Andreax66 e Pitagora. Non voglio quindi parafrasarli nei ragionamenti, né ripetere quanto ho già scritto in altre occasioni, salvo sottolineare il fatto che, indubbiamente, DOBBIAMO prendere atto che le borse prima si identificavano con l'Occidente, oggi non più. Ci sono altri investitori, altri movimenti di capitale, altre logiche e soprattutto un mondo che cambia a dismisura, di cui in Occidente ci rendiamo assai poco conto, ma che - questo sì - è invece riflesso dalle dinamiche dei mercati. C'è invece un aspetto "occidentale" che a mio avviso va riscontrato nell'accresciuta attenzione ed utilizzo dei mercati finanziari da parte dei governi e delle istituzioni, rispetto ad una decade fa. C'è il caso eclatante di Paulson, ma ho riportato più d'una volta anche più di un "caso Prodi", e in generale c'è il famoso e fantomatico vertice di Basilea di metà 2002 patrocinato da Blair. C'è infine un industria della finanza che, tra diavolerie sovra-strutturate e sistemi di trading computerizzato, ha non poche responsabilità. Anche per tutte queste ragioni ho professionalmente fatto un passo indietro già qualche anno fa, nella convinzione che i mercati sarà sempre più difficile non dico prevederli, ma semplicemente "capirli". In questa specialissima fase, però un elemento, grande come una casa ce l'abbiamo: l'ipotesi di un "doppio massimo secolare" su indici di peso come S&P e Dax. Un'ipotesi venutasi a creare su un max (quello del 2000) che ha poi dato luogo alla cancellazione del listino "tech&dot" tedesco (il Neuer Markt). Credo perciò che le tre ragioni su accennate (in breve: cambiamenti epocali; interessenze con la politica; industria della finanza parte in gioco del meccanismo globale) faranno l'impossibile per impedire il collasso che rischierebbe di trasformare l'ipotesi in un vero e proprio doppio max. Anzi, a maggior ragione, mi aspetto una profusione di energie per oltrepassare il Rubicone del 2000 e cancellare dagli orizzonti questa ipotesi di double top. Sarò pure "deviato" nelle mie elucubrazioni, ma con il proclama nipponico di giovedì notte, e con l'ascesa a razzo dell'euro 15 ore dopo su una sfilza di dati pro-dollaro che non si vedeva da mesi e mesi (dal saldo commerciale, ai TICs (111 vs la media di 64) forse a dimostrare la validità empirica del già citato "J effect") mi pare sufficientemente smagliante il grado di connivenza tra politica e finanza. Diversamente non potremmo spiegare neppure ex post un'infinità di conundrum.

 

  By: Parigino on Lunedì 18 Giugno 2007 01:32

Si però quanto a irrazionalità (a livelli nettamente superiori alla normale irrazionalità dei mercati) c’è una bella lotta tra oggi ed il 2000. Il delirio del 2000 certo è difficile da superare. Basta pensare che un giorno, un titolo di nome Basicnet prendeva improvvisamente il volo senza un valido motivo. Si è scoperto poi che quel “net” che si ritrova nel nome aveva indotto qualcuno a pensare che si trattasse di una dot company. In quei tempi eravamo quasi arrivati al punto che bastava che una società fosse dotata di un computer perché diventasse un titolo interessante… Oggi invece, tra le tante altre cose, lascia perplessi una frase che si sente sempre dire ogni volta che si vede un accenno di ribasso: “E’ una buona occasione per comprare”. Sinceramente, questa frase mi sembra sempre più un disco rotto. Certo alcuni p/e raggiunti nel 2000 oggi non si vedono ma in borsa i tempi di reazione sono molto rapidi ed alle prime avvisaglie di un rallentamento economico a lettura palesemente univoca, le attuali quotazioni potranno apparire improvvisamente esagerate rispetto ai p/e attesi

 

  By: gianlini on Lunedì 18 Giugno 2007 01:05

e' un peccato che per il terzo week end di fila il nostro zibordi ci faccia mancare qualche sua analisi+ anche se magari errate per il trading (in questo momento), il suo stile è arguto e divertente, come sa essere un emiliano, e la sua capacità di ricercare notizie e commenti eccezionale

 

  By: Fortunato on Domenica 17 Giugno 2007 23:19

Da domani cosa accadrà sui mercati finanziari? Fortunato

 

  By: omero on Domenica 17 Giugno 2007 19:06

Quello che rende difficile il paragone con il 1999 é che nel 1999 si vedevano dei P/E demenzali mentre i profitti scendevano. Potevi dedurre che la "promessa" a cui il mercato credeva era troppo irrealista. In questo momento : - i profitti salgono ancora, - I P/E sono nella media, stabili o salgano di poco (a parte la Cina e qualche small cap) - il debito cresce, in maniera che a molti sembra demenziale, ma é difficile avere indicatori per tenerne conto. Nel 1999 bene o male i bilanci delle società che spingevano il mercato verso l'alto erano noti, ora cosa sappiamo sui fondi in private equity ? Voglio dire a parte il fatto che sono fantastici e le banche fanno a gara per prestagli denaro, il che é un buon indice, ma anche se prendi il migliore come Blackstone non trovi niente a proposito del rendimento che deve avere e quali tassi deve pagare per essere vincente in questo momento e tra 5 anni.

 

  By: Gano* on Domenica 17 Giugno 2007 18:42

Ogni tanto ho la seguente impressione, che cioe' l' andamento dei mercati sia soggetto ad un numero enorme di variabili interdipendenti, rendendolo cosi' un sistema complesso dinamico e non lineare, del tipo del moto turbolento o della metereologia, la' dove cioe' si applica la teoria del caos ed e' quindi molto difficile fare una predizione delle traiettorie del sistema. La non conoscenza di una variabile anche molto piccola puo' cosi' avere effetti molto grandi sul medio e lungo termine. Penso anche che il cervello umano abbia dei meccanismi per compensare a questa mancanza di conoscenza di ogni singolo stato dinamico di ogni singola variabile per quanto piccola, e riesca quindi a costruire modelli piu' o meno aderenti alla realta' dell' evoluzione del sistema dinamico stesso, che in questo caso sono i mercati. Il processo di costruzione di questi modelli e' inconscio e consciamente invece vengono date delle ragioni logiche che sono *a posteriori* al perche' si e' preso queste determinate posizioni nei mercati. Bene, queste ragioni lasciano il tempo che trovano, perche' appunto date a posteriori, ma se confortate dai mercati sono comunque quelle "giuste" proprio perche' confortate dai mercati... ;-)

 

  By: andreax66 on Domenica 17 Giugno 2007 18:33

Scusa ci ho ripensato, sviluppo meglio il concetto. Quando tra il 1999 ed 2000 si sentivano le tesi più strampalate a supporto di quotazioni inverosimili, secondo quello che dici Gano, i rialzisti avrebbero avuto comunque ragione, almeno in quel momento, perché comunque sia il mercato dava loro ragione. A distanza di tempo possiamo dire che avevano preso una bellissima cantonata e che probabilmente si cercava una tesi funzionale a spiegare un movimento di mercato non facilmente giustificabile. Oggi non so a che punto siamo a livello di mercato, so soltanto che, almeno a mio parere, ciò che ha spesso funzionato bene in passato come metodo previsionale, non sta funzionando ora. Mi interrogo quindi, io ribassista, come modificare l'approccio alla nuova situazione. Ma anche chi è toro dovrebbe capire che non ci sono molti appoggi concreti per essere fiduciosi sul rialzo, se escludiamo i soliti discorsi Cina, carry trade, ecc., che oggi vengono usati per far salire i mercati, tra due giorni possono essere utilizzati per farlo scendere (febbario 2007 docet).

 

  By: andreax66 on Domenica 17 Giugno 2007 18:24

Non sono della stessa opinione, comunque grazie per il commento.