Accumula un "carry", un differenziale positivo di interesse annuale del 4% o 5% - gz
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By: GZ on Domenica 01 Luglio 2007 13:13
...Sono 30 anni che i tassi jpy oscillano tra 0.25 e 1.5: ebbene sono SEMPRE stati i più bassi DEL MONDO. Il carry trade sullo yen parte quando il grafico lo consente e finisce quando il grafico dice di uscirne. Lo yen ...
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Ci sono radicali differenze con il passato, in particolare una volta le valute avevano oscillazioni violente e c'erano le crisi valutarie per cui il differenziale di interesse contava meno, visto che potevi perdere un 20% sul cambio. Da qualche anno le valute sono sostanzialmente ferme e "controllate" e quindi ci si concentra sull'accumulare un "carry", un differenziale positivo di interesse annuale del 4% o 5%
Inannzitutto ricordiamo en passant che il carry trade è contrario alla logica, stare per anni interi investiti su una valuta che rende il 6% contro una valuta che costa l'1% non avrebbe senso.
Ad esempio la lira per decenni ha pagato tassi di interessi più alti del franco o marco o dollaro, ma SI SVALUTAVA contro di loro. E' ovvio no ? in Italia l'inflazione era maggiore e quindi la valuta si svalutava nel tempo e per compensarlo pagava tassi di interesse maggiori.
Comprare le valute che pagano tassi alti e indebitarsi in quelle che hanno tassi di interesse bassi da metà anni '90 invece funziona quasi sempre verso yen e franco svizzero, questo perchè i governi asiatici e il Giappone in particolare tengono artificialmente svalutate le loro valute ecc...e per altri motivi la svizzera ha tassi bassi
Questo era vero in media anche 10 anni fa, però era più pericoloso, ad esempio nel 1997 ci fu la crisi asiatica e lo Yen esplose del +20% in pochi giorni e la gente che era indebitata in yen con leva 1 a 5 per lucrare la differenza di interesse saltò per aria
Inoltre tra il 1996 e il 2001 il dollaro prima era salito molto e poi crollato, anche contro yen e queste oscillazioni violente rendevano meno interessante cercare di stare un anno intero investiti su una valuta che rende il 6% contro una valuta che costa l'1% perchè perdevi un 5% in tre giorni se eri dalla parte errata del cambio.
Nel 1993, 1997, 1998 e poi anche nel 2001-2002 ci furono le famose "CRISI" quelle di cui ora non si ha più memoria ormai, e il franco svizzero ad esempio come moneta rifugio aveva oscillazioni selvagge che ora sembrano scomparse. Inoltre non c'era l'euro per cui si speculava tra lira, marco, peseta e simili e il marco stesso era molto volatile dell'euro di oggi.
Oggi sulle valute come sui bonds e sulle borse c'è questo strano fenomeno che tutto sembra sotto controllo, nessuno dei tre mercati importanti ha più oscillazioni violente, tutti e tre si muovono in modo lento e graduale, anzi cambi e bonds non si sono praticamente mossi negli ultimi tre anni. Questo spinge la speculazione allora a concentrarsi non sui guadagni in conto capitale ma quelli in conto interesse e quindi a spingere al massimo il Carry Trade
Se però uno guarda la storia valutaria e dei mercati finanziari si rende conto che ci sono sempre dei cicli e una condizione di sopravvalutazione sistematica di una valuta e di bassa volatilità non dura mai più di qualche anno.
Alla fine non puoi continuare a spingere su valute di paesi in deficit e con inflazione relativamente e spingere in basso quelle dei paesi in surplus e con inflazione più bassa (Svizzera, Cina, Giappone, Taiwan, Hong Kong)
Il Brasile con inflazione all'8% non può rivalutarsi sempre su tutte le valute, la Nuova Zelanda con deficit estero al 10% del PIL non può rivalutare del 50% la sua valuta, il Giappone con inflazione zero e surplus di 300 miliardi non può svalutare sempre...
Il fatto che siano i governi a imporre artificialmente questa situazione significa semplicemente che succederà come con la lira e sterlina nel 1992 del "serpente monetario" le valuta asiatiche nel 1997 o il sudamerica in altri casi: un bel giorno si rompe la diga e le valute schizzano nella direzione opposta