Gianlini,i paesi sviluppati sono ancora risk on perchè tutti i problemi tendono a risolversi quando continua l'abbondanza di denaro.
Gli Usa poi sono un passo avanti a tutti perchè ,con la riforma fiscale ,si sono giocati pure la primogenitura mettendo su ,inutilmente ,ancora più debito.
Ovviamente più si riesce a far aumentare il debito,più l'economia migliora.
Invece nei paesi emergenti i problemi valutari connessi a molto debito in $ CON TASSI IN AUMENTO ,sono tutti li.
Hanno tamponato con l'aumento dei tassi che hanno raggiunto livelli tali da danneggiare ora l'economia.
Per questo andranno in difficoltà tutti i creditori dei paesi emergenti che sono ,ovviamente , i paesi sviluppati.
Poi c'è la Cina che merita un discorso a parte.
I cinesi sono in difficoltà perchè stanno cercando di ribilanciare la loro economia fatta di troppi investimenti( spesso molti cattivi ) e ,conseguentemente ,troppo debiti.
I dazi del trumpanaro in questo momento non sono assolutamente graditi perchè se gli si indebolisse anche l' export ,l'economia rallenterebbe troppo.
Per questo i cinesi sembrano aver fatto una scelta strategica di lungo periodo.
Da una parte aumento dei consumi interni favorito da maggiori salari e trasferimenti dello stato ,dall'altra ,invece che fare investimenti cazzuti all'interno,investimenti all'estero (soprattutto in Africa ).
Mi sembra ci sia un abisso culturale tra l'insipienza ignorante del trumpanaro che ha come orizzonte le elezioni di midterm,e la lungimiranza e serietà di Xi Jin Pin con prospettive decennali.
Hobi