By: edda on Lunedì 10 Maggio 2004 16:17
Solo due parole sull'Arabia Saudita e sul petrolio in generale.
Nel 1985/1987 il petrolio scese a circa 8$ il barile e mi ricordo ancora Yamani (ministro petrolio Saudita, una potenza!) che appariva in Tv chiedendo di sostenere la domanda di petrolio (inaudito anche solo pensarlo). Nessuno penso' che forse era il momento di assicurarsi contratti vantaggiosi x le future forniture di petrolio (lungimiranza politica inesistente: gli italiani siglarono accordi x la fornitura di gas con algeria - a prezzi notevoli - e la russia).
Nel 1990 ci fu la guerra del golfo e gli USA si fermarono , lasciando Saddam al potere (in qualche modo legato in ogni caso agli usa per i loro precedenti foraggiamenti di $ ed armi) in quanto sapevano che - deposto saddam - l'intera area mediorientale sarebbe esplosa e non sarebbero riusciti a manterla sotto controllo (la siria non sarebbe stata a guardare, la giordania aveva già i suoi problemi con l'area cisgiordana ed i palestinesi, gli iraniani non vedevano l'ora - sin da allora - di mettere le mani sull'arabia saudita la cui famiglia regnante era rea di avere permesso agli usa di "calpestare il suolo di maometto" e di aprire le porte agli occidentali - questa la versione ufficiale - ma soprattutto per impadronirsi della penisola per i suoi immensi giacimenti petroliferi (già dotati di impianti di estrazione, raffinerie e quant'altro a massima tecnologia...) e per la sua invidiabile posizione strategia all'interno dell'area. Gli Emirati erano e sono tuttora un po una svizzera, e per il momento li lasciano tranquilli perchè in ogni caso su 7 (se non erro) emirati solo due o tre hanno il petrolio, il resto NISBA e comunque con la loro attuale distribuzione parziale (anche ai restanti emirati che non hanno petrolio) dei proventi derivanti dalla vendita dell'oro nero non si fanno guerra tra loro - per il momento - ma rappresentano una piccola isola facilmente inglobabile (da una parte o dall'altra) qualora si scateni la conquista dell'arabia saudita, del suo territorio e del suo petrolio.
Arabia Saudita la quale ha SEMPRE temuto per la sua indipendenza ed autorità in quanto - vista la limitata popolazione autoctona disposta su un territorio immenso - sarebbe da sempre facile preda degli altri paesi ed anche sottoposta ininterrottamente a sommosse e disordini realizzabili da parte degli immigrati residenti (soprattutto pakistani, indiani, libanesi ed egiziani) che sono circa IL DOPPIO dei sauditi oltre alla massa di fedeli che giornalmente si recano in pellegrinaggio alla mecca - iraniani compresi - (ricordiamoci come ando' a finire la rivolta alla mecca di una diecina di anni fa circa: non si lesse sui giornali italiani -come al solito impegnati in diatribe stupide da pollaio- ma ai rivoltosi asserragliati all'interno della mecca i sauditi non risposero con le armi: semplicemente immisero acqua nella moschea e poi fecero passare la corrente elettrica. I morti furono centinaia se non migliaia, moltissimi schiacciati dalla massa in cerca di vie di fuga)
Questo per condividere quanto asserito da altri in questo post: e cioè che - secondo una breve analisi - il prossimo stato a subire attacchi e disordini sarà l'arabia saudita (e le basi USA che sono insediate lì dal 1990 e quindi potenzialmente sono dei "cavalli di troia" per i terroristi musulmani).
E ricordiamoci che il petrolio della regione medio-orientale sarà pompato completamente in soli 20anni: chi vuole fare festa ha ancora poco tempo a disposizione.
Poi teniamo d'occhio anche l'egitto: il presidente mubarak non è ben visto dalla popolazione che - anzi - fremeva x entrare a fianco dell'iraq contro gli usa.
E gli europei che non hanno una linea unitaria e non sanno mai che pesci pigliare e quindi tutti sanno che nessuna reazione veloce nè tantomeno efficace potrà arrivare da tale fronte (la francia era lo sparring partner dell'iraq, l'italia finanzio' l'iraq nella guerra contro l'iran - beh, non ci saremo mica dimenticati dello scandalo BNL di Atlanta, vero?? - e tanto x non dimenticare, ricordiamoci di gheddafi che va a bruxelles e viene ricevuto con tutti gli onori dai pagliacci europei che già si sono dimenticati dell'attentato al boeing sui cieli dell'inghilterra e di tante altre amenità del "colonnello" tra le quali anche quello di avere chiuso nel 1982/1984 i pagamenti alle aziende italiane con le quali stava lavorando, improvvisamente e senza alcun richiamo "ufficiale" da parte dei ns papaveri di allora)
Insomma: un bel pasticcio con un bel po' di benzina pronta a prendere fuoco, basta un semplice cerino.
bah!