By: Gano* on Lunedì 21 Novembre 2011 00:50
Che il debito italiano sia impagabile e' un'altra balla colossale.
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'N hai capito E per altro lo ha spiegato benissimo anche GZ l' altro giorno. I forum alla fin dei conti non dovrebbero essere fatti solo per sparare sentenze ma magari ogni tanto anche per far caso a quello che scrivono gli altri... :)
Se hai restrizione del credito, se non puoi stampare moneta, se la valuta e' troppo forte per la tua economia per farti avere un saldo commerciale positivo e se non fai debito -o peggio, se cerchi di ripagarlo- vai in recessione. E' matematico. Non è un' opinione.
Cosi' il debito per noi, se si resta nell' euro a queste condizioni e' destinato a crescere, o alternativamente, l' economia a contrarsi, fino a non essere piu' sostenibile.
Ed è cosi' matematico che scrissi gia' da tempo che in queste condizioni la crisi del debito avrebbe toccato tutti i paesi dell' area euro, e non solo i PIIGS, tutti i paesi meno la Germania e l' Olanda intorno alle cui economie e' stato disegnata la valuta comune. Non era una previsione difficile. E infatti e' andata proprio cosi' con gli AOT francesi che sono ora sotto tensione (quelli belgi oramai e' da mo' che lo sono).
Questo non solo e' stato scritto, ma ripetuto almeno venti volte negli ultimi giorni, in tutte le salse, ultimamente anche qui sotto dove viene confrontato il debito di UK, Giappone e Stati Uniti, paesi che possono liberamente stampare moneta, tutti piu' o meno al 2%, con quello dei paesi con debiti denominati in Euro.
Sic rebus stantibus l' unica cosa che puo' fare Monti non è solo cercare di arrivare ad un pareggio del bilancio primario, ma soprattutto e' cercare di rendere piu' competitiva la nostra economia, tagliando e redistribuendo, in modo da tornare ad avere un saldo commerciale positivo. Una creazione di moneta, che e' quello che oggi ci manca. Se non la puoi stampare prendila da fuori. Ma e' un' impresa quasi impossibile in un mondo dove tutti vorrebbero essere esportatori ma non tutti possono ovviamente esserlo, e dovendo competere con colossi del calibro della Cina e della Germania, che oltre a tutto, almeno in Europa, scrivono loro pro domo sua le regole del gioco.