By: Esteban on Venerdì 25 Maggio 2007 20:05
Ciao Fortunato ,
Si ... c'è qualche cosa di strano :-)
Tramite le variazioni del coefficiente di riserva obbligatoria la banca centrale ha un controllo pressoché completo dell'offerta di moneta anche in un sistema in cui gran parte della moneta è costituita da moneta bancaria. Ad un coefficiente più elevato corrisponderà un moltiplicatore dei depositi più piccolo, cosicché minore sarà l'ammontare dei depositi bancari conseguente ad una variazione della base monetaria;
— i tassi d'interesse del mercato monetario;
— i controlli diretti (o amministrativi) sui flussi finanziari.
Rispetto al controllo della base monetaria ed alle variazioni dei saggi d'interesse, i controlli amministrativi del credito presentano il vantaggio di un'applicabilità più diretta, non mediata dal mercato. Nel lungo periodo, però, essi possono provocare effetti distorsivi sull'ottimale allocazione delle risorse finanziarie. In Italia, in particolare, sono stati adottati per qualche tempo il massimale sui prestiti bancari ed il vincolo di portafoglio.
Gli strumenti di volta in volta azionati dalle autorità monetarie non influenzano direttamente gli obiettivi perseguiti ma agiscono su variabili intermedie. Nella versione più semplice, un aumento dell'offerta di moneta (esogena) provoca una riduzione del tasso d'interesse (per l'accresciuta domanda di moneta speculativa) stimolando così gli investimenti e, di conseguenza, il reddito.
In sostanza, un aumento della quantità di moneta detenuta dalle banche provoca una riduzione del tasso d'interesse che incentiva la richiesta di credito da parte degli operatori economici; a sua volta un aumento del credito, ed in particolare il suo minor costo, potrebbero essere un fattore stimolante per l'intero sistema economico: facilitando un aumento degli investimenti e, in ultima analisi, facendo aumentare il livello del reddito di equilibrio.
Al contrario una politica monetaria restrittiva, facendo aumentare il tasso d'interesse (indice della scarsità di moneta nel circuito economico), scoraggia gli investimenti privati e quindi provoca una riduzione del reddito di equilibrio.
Nel grafico sono rappresentati gli effetti di una politica monetaria espansiva e restrittiva con l'ausilio del modello IS-LM. Partendo da una posizione iniziale in cui il reddito è pari a Y0 ed il tasso d'interesse è i0, un aumento dell'offerta di moneta (da LMo a LM1) provoca una riduzione del tasso d'interesse (da i0 a i1) ed un aumento del reddito di equilibrio (da Y0 a Y1). Viceversa, una politica restrittiva (da LM0 a LM2) farà aumentare il tasso d'interesse (da i0 a i2) e diminuire il livello del reddito nazionale (da Y0 a Y2).
Ora ....
Pare che ci sia qualche cosa che non Quadra ....
O almeno la realtà non rispecchia questo grafico ...
Non è + bastone e carota ... è solo bastone .
http://www.simone.it/economia/sos/22.htm