By: shabib on Venerdì 23 Maggio 2014 05:28
RIPROPONGO PERCHE' INTERESSA
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19 Maggio 2014 09:52Quando i comunisti erano veri comunisti duri e puri non le mammolette di oggi
Nel lontano 1978 il Partico Comunista Italiano spiegava i rischi dell entrare nello SME,
http://www.ilfattoquotidiano.it
Napolitano lo spiega con incredibile, profetica chiarezza: “Inserendoci in quest’area, nella quale il marco e il governo tedesco hanno un peso di fondo, dovremo subire un apprezzamento della lira e un sostegno artificiale alla nostra moneta. Nonostante ci sia concesso un periodo di oscillazione al 6%, saremo costretti a intaccare l’attivo della bilancia dei pagamenti.
E INTEGRO :
Esiste un Governo mondiale?
L'enorme processo di concentrazione delle ricchezze rende plausibile questa ipotesi
Esiste un Governo occulto che dirige il mondo occidentale? Questa domanda ricorre sempre più frequentemente ed è il frutto della consapevolezza crescente che i singoli vecchi Stati nazionali e le loro istituzioni hanno perso gran parte del loro potere e devono sottomettersi al volere delle istituzioni internazionali o ai diktat dei mercati finanziari. Qualcosa di occulto sembra dunque guidare le sorti del mondo.
E’ evidente che da sempre i diversi Paesi sono retti da una ristretta oligarchia. Nei sistemi democratici – come sostiene il professor Luciano Canfora - questa oligarchia governa con il beneplacito della moltitudine dei votanti. Quindi, da sempre un esiguo numero di persone per cultura e per censo ha sempre esercitato il potere. Si potrebbe quindi dire: nulla di nuovo sotto il sole. L’attenzione nei confronti di questa problematica è però cresciuta negli ultimi tempi, poiché vi è una crescente divaricazione tra le aspirazioni delle popolazioni e le politiche seguite dai Governi. In altri termini, le politiche economiche non riescono più a soddisfare l’obiettivo di includere un numero crescente di persone nel mondo del lavoro, di assicurare redditi crescenti e di garantire un minimo di sicurezza. Queste contraddizioni, esistenti già da tempo, sono diventate più stridenti con l’esplosione della crisi finanziaria e con la successiva crisi dell’euro. Esse – come abbiamo sempre sostenuto – sono da ascrivere al peso sempre maggiore dell’industria finanziaria e alle conseguenze della globalizzazione che ha portato ad un aumento della disoccupazione e delle diseguaglianze dei redditi. Esse sono anche e soprattutto dovute alle politiche liberiste che hanno favorito e accompagnato questi processi senza cercare di regolarli e di attutirne gli effetti negativi.
Si può dire che si manifesta quindi una contrapposizione tra larghi strati della popolazione e i rispettivi Governi. Ciò è evidente soprattutto in Europa come reazione alle politiche di austerità imposte ai Paesi mediterranei. Ma tutto ciò è solo dovuto all’attuale congiuntura economica oppure c’è qualcosa di più sostanziale? Qui le letture della realtà possono divergere. Appare comunque evidente che dominano i dettami dei paradigmi economici dell’attuale economia finanziaria. E’ pure evidente che questi paradigmi stanno favorendo solo un ristretto numero di persone, ossia quello che molti definiscono l’1% più fortunato. E’ pure difficilmente contestabile che non esiste nel mondo occidentale una risposta politica convincente e ancor meno un progetto politico alternativo. Possiamo dunque concludere che alla plancia di comando siede una ristretta oligarchia che determina gran parte delle sorti del mondo. Ma chi sono questi oligarchi, che dirigono le loro pedine (Governi, parlamenti, mass-media, ecc.)? La risposta è chiara sono i grandi gruppi finanziari e le grandi multinazionali che hanno interessi convergenti. Basti ricordare che secondo uno studio di Stefania Vitali, James Glattfelder e Stefano Battiston dell’Istituto di tecnologia di Zurigo, 147 società multinazionali controllano il 40% del valore economico e finanziario di 43'060 società multinazionali. La concentrazione del potere è impressionante. Come pure è impressionante la concentrazione della ricchezza nelle mani di poche persone: negli Stati Uniti l’1% più ricco si è appropriato del 60% della crescita del PIL americano nei trent’anni dal 1977 al 2007. Questi dati indicano che i veri poteri forti sono da cercate tra queste società e queste persone.
Resta aperta la grande questione se si tratta solo di una comunanza di interessi oppure se esista un vero e proprio direttorio. La risposta non è rilevante, poiché nella sostanza cambia poco. Per chi si ritrova in queste posizioni è importante che i Governi seguano quelle politiche che garantiscono i loro privilegi. Le modalità di esecuzione vengono lasciate all’intendenza, ossia alle attuali classi politiche che sono anche chiamate ad evitare che si sviluppi una vera alternativa.
Redazione | 14 mag 2014 06:35
http://www.ticinonews.ch/tuor-blog/200707/esiste-