Liquidità delle Banche ed ELA

 

  By: GZ on Martedì 27 Gennaio 2015 10:50

#F_START# size=4 color=red #F_MID#^"Festa Popolare"#http://www.linkerblog.biz/2015/01/24/festa-popolare/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=festa-popolare^#F_END# #F_START# size=4 color=blue #F_MID#di Fabio Bolognini#F_END# 24 gennaio 2015 da: linkerblog.biz Non potevano mancare polemiche e dietrologie per individuare chi abbia ispirato il blitz di Renzi e Padoan che costringerà 10 banche popolari italiane a modificare la struttura cooperativa per diventare società per azioni a tutti gli effetti. Indiziato n.1 il finanziere Serra che non ha mai nascosto simpatie per l’azione riformistica di Renzi. Lasciando il compito di indagare sui movimenti anomali dei titoli quotati alla CONSOB, posso indicare senza timore di smentita a chi faccia sicuramente piacere la decisione del governo sulla trasformazione delle banche popolari: 1. BANCHE D’AFFARI. Con la compagnia di Mediobanca e forse BANCA IMI, tutte le investment bank estere guardano alla novità con l’acquolina in bocca. Proporre combinazioni e fusioni direttamente alle banche o comparire in perfetto completo gessato per consegnare book orizzontali elegantemente rilegati a investitori istituzionali di tutto il mondo e sollecitare la loro entrata nella mano di poker poco cambia, in entrambi i casi essere chiamati a gestirle significa spartirsi piatti ultra-milionari di commissioni e incassare bonus da favola. La parola ‘consolidation’ è musica per gli specialisti delle fusioni nel settore bancario, che staranno già lavorando sulle ipotesi possibili. 2. ANALISTI DI BORSA italiani e internazionali. Non troppo lontano dagli uffici dei ‘rain-makers’ del M&A, e spesso nelle stesse banche, centinaia di oscuri ma preparati analisti stanno freneticamente producendo ricerche griffate sulle probabili combinazioni tra banche popolari e tra alcune di queste e MPS o Carige. Quintali di carta, calcoli e previsioni basate sull’idea che qualcuno compri qualcun altro e che le 10 banche diventino finalmente soggette alle regole del mercato borsistico internazionale, senza limiti di voti bloccati. Un sogno che si avvera e che potrebbe costringere anche Veneto Banca e Popolare Vicenza alla quotazione in Borsa (altre ricerche, altre commissioni). 3. GESTORI PATRIMONIALI e custodi del risparmio degli italiani che ora -sulla scorta delle analisi sfornate dalle principali case di ricerca- hanno qualche argomento nuovo e piccante da discutere con i clienti VIP, per sollecitare qualche posizione lunga o corta d’investimento e magari qualche versamento aggiuntivo di fondi. Ultimamente si stavano annoiando con i tassi così bassi, i troppi rischi sugli emerging market; grazie a Renzi e Draghi con i suoi 60 miliardi di acquisti al mese ora possono prendere il telefono e fare due proposte ai clienti su argomenti vicini a casa. 4. AVVOCATI D’AFFARI, da questa possibile ondata di affari e combinazioni bancarie usciranno trionfatori con parcelle stratosferiche un manipolo di avvocati italiani, anche se in studi con nomi anglosassoni, chiamati a stilare complicati accordi e strutturare impianti legali di operazioni finanziarie, di emissioni di titoli o cartolarizzazioni che sono attese in accelerazione. 5. FONDI HEDGE SPECULATIVI, quasi tutti con sede all’estero che preparano le munizioni da utilizzare per costruirsi posizioni di trading di breve o brevissimo periodo e sfruttare le voci sui titoli più volatili a cominciare da Banca Etruria che non alcuna possibilità di autonoma sopravvivenza e perciò nelle braccia di qualcuno prima o poi deve cadere. 6. GLI SPECIALISTI DELLE SOFFERENZE, fondi esteri e fondi italiani liquidissimi e pronti a investire acquistando in Italia. Guidati da ex-investment bankers che hanno i canini affilati ben sapendo che le 10 banche popolari devono prima o poi liberarsi del fardello di sofferenze (loro le chiamano ‘en-pi-el’ (NPL) nel gergo finanziario a prezzi interessanti per fare ritorni sul capitale del 50%. Un affare che giustifica un lungo corteggiamento, come è evidente nel caso del recupero del relitto di Banca Marche, che sta richiedendo molto più tempo del previsto. E dietro a loro altri specialisti del recupero crediti, chi per strutturare i veicoli necessari e altri avvocati che riceveranno tonnellate di incartamenti per recuperare in tribunale i crediti. 7. i TRADER FAI-DA-TE che hanno finalmente argomenti succulenti per discutere e sfidarsi a chi la sa più lunga sui tanti forum online che popolano la rete. Sul carro di chi si frega le mani per i prossimi 18 mesi c’è sicuramente qualche altro personaggio da aggiungere, ma questi bastano per capire quanto la riforma delle popolari sia distante dall’economia reale e piaccia molto al mondo della finanza. A cui francamente di tutta questa manfrina del credito alle piccole imprese e alle famiglie importa davvero poco. Degli articoli a difesa dell’ecosistema delle microimprese famigliari si fanno sicuramente sonore risate a Londra. A scanso di equivoci non c’è alcun giudizio di valore negativo o tentativo di demonizzare i personaggi descritti. Tutte queste categorie professionali appartengono a un mondo vero, che muove masse di denaro. Sono meccanismi necessari, l’altra faccia del mondo, quello della finanza, senza la quale nemmeno la sciacquata di liquidità da 1000 miliardi che Draghi sta immettendo nel circuito arriverebbe mai all’economia reale. Perciò quando politici e giornalisti accostano il problema delle banche popolari a quello, decisamente molto più faticoso, della sopravvivenza delle piccole imprese anche grazie al credito bancario, non si scordino di fare i conti con chi oggi fa festa.

 

  By: MR on Giovedì 03 Aprile 2014 02:05

Tutto vero, ma dimentica una cosa: quel modello in realtà nasce italiano, ed italiano sarà per mezzo secolo,garantendo livelli di crescita mai sperimentati. É un modello fondato sulla repressione finanziaria, il controllo pubblico del credito, il protezionismo, l'impresa di Stato e la flessibilità dei cambi. Dirigista senza dubbio, corrotto altrettanto, perfettibile finchè si vuole ma...funzionava. E molto bene, oltretutto.

Zingales!!!!! - GZ  

  By: GZ on Giovedì 03 Aprile 2014 01:18

^"La deflazione si combatte con la ripresa del credito" di Luigi Zingales #http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-04-02/la-deflazione-si-combatte-la-ripresa-credito-063609.shtml?uuid=ABJcmd7^ 2 aprile 2014, Il Sole24 A marzo l'inflazione del l'area euro è scesa allo 0,5% su base annua. Per la mia generazione cresciuta con il terrore dell'inflazione può sembrare una buona notizia, ma non lo è. Innanzitutto, un'inflazione così bassa rende difficile per il Sud Europa recuperare il gap di competitività con il Nord Europa senza cadere in deflazione. In Italia i prezzi sono saliti dello 0,3% contro lo 0,9% della Germania. A questo ritmo per recuperare un gap di costo del lavoro del 30% ci vogliono 50 anni.#F_START# size=3 color=red #F_MID# OK!#F_END# La Spagna, che ha registrato un -0,2% nei prezzi, ci metterebbe solo 27 anni, ma nel frattempo rischia il default di imprese e famiglie. Con debiti e mutui fissi in valore nominale, una deflazione aumenta il peso reale del debito. Una inflazione così bassa (o peggio una deflazione) riduce anche i benefici che l'Italia può trarre da una caduta dello spread. La sostenibilità del nostro debito è determinata dalla differenza tra il tasso di interesse reale pagato sui titoli del debito pubblico e il tasso di crescita reale del Pil. Con un'inflazione allo 0,5%, il tasso di interesse reale sui titoli del nostro debito pubblico rimane al 2,8%, di gran lunga superiore al nostro tasso di crescita reale (se siamo fortunati uno 0,5%). Questo significa che un surplus primario (ovvero al netto degli interessi) del 3% del Pil riesce solo a non far crescere il nostro rapporto tra debito e Pil, mentre noi dovremmo progressivamente ridurlo. Infine, una crescita dei prezzi così limitata indica che la domanda aggregata nell'area euro è ancora molto asfittica e/o che la politica monetaria è eccessivamente restrittiva. In entrambi i casi, non fa ben presagire per la nostra crescita futura, e mette la Banca Centrale Europea (Bce) di fronte a delle scelte difficili. #F_START# size=3 color=red #F_MID# OK!#F_END# Può sembrare strano parlare di politica monetaria restrittiva, quando il tasso di interesse che la Bce pratica sui prestiti è un misero 0,25%. Ma il tasso sui prestiti è un input della politica monetaria, non l'outcome. E l'outcome è lungi dall'essere espansivo. L'aggregato monetario più ampio (M3) è cresciuto solo dell'1,2% negli ultimi tre mesi: non abbastanza per sostenere un tasso di inflazione del 2%. Contemporaneamente i prestiti al settore privato nell'Eurozona sono scesi del 2,3% negli ultimi 3 mesi. Il problema non è tanto che i tassi della Bce sono troppo elevati, ma che il meccanismo di trasmissione della politica monetaria (ovvero il settore bancario) è in difficoltà. Nella sua riunione di giovedì la Bce dovrà affrontare il problema, ma come? #F_START# size=3 color=red #F_MID# OK!#F_END# Gli strumenti possibili sono due. Il primo è di iniziare a pagare un tasso negativo sulle riserve che le banche detengono presso la banca centrale (ovvero a tassare le riserve). Date le difficoltà del sistema economico e le ancora maggiori difficoltà di quello bancario, molte banche preferiscono parcheggiare le loro riserve di liquidità presso la banca centrale invece che utilizzarle. Un tasso di interesse negativo indurrebbe molte di esse a usare queste riserve, possibilmente in prestiti. Questa strategia ha due problemi. Il primo che se il tasso di interesse diventa fortemente negativo, le banche cominceranno a detenere le loro riserve in contante invece che in depositi presso la banca centrale per evitare la tassa. L'altro problema è che per stimolare i prestiti, questo meccanismo finisce per tassare tutte le banche, peggiorando la situazione patrimoniale delle banche stesse. #F_START# size=3 color=red #F_MID# OK....#F_END# L'altra possibilità è quella di ricorrere a qualche forma di quantitative easing, ovvero di acquisti di titoli da parte della banca centrale. Ma questo pone un grosso problema alla Bce: che titoli comprare? Negli Stati Uniti la Fed ha comprato titoli di Stato o con garanzia statale. In Europa, però, di sStati ce ne sono molti e non tutti con uguale affidabilità. La Bce comprerà titoli greci o italiani? Dal punto di vista tedesco, potrebbe essere un pericoloso precedente per ulteriori aiuti della banca centrale ai Paesi in difficoltà, aiuti che tolgono la pressione per le riforme. L'altra possibilità è che la Bce compri titoli di alta qualità emessi dal settore privato. Non a caso una settimana fa il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, non ha escluso la possibilità di acquisti di titoli da parte della Bce. Data la sua reputazione di falco, la dichiarazione ha fatto giustamente notizia. Non deve però stupire la sua predilezione a favore di acquisti di titoli del settore privato.#F_START# size=3 color=red #F_MID# perchè "non deve stupire" ?Spiegalo... è perchè non vogliono deficit esteri in Spagna o Italia... non li vogliono forse perchè dovrebbero finanziarli loro tramite Target2?...#F_END# Questi acquisti avrebbero solo la funzione di aumentare la massa monetaria in circolazione, non di aiutare gli Stati in difficoltà. Anzi alcuni commentatori hanno visto nelle dichiarazioni di Weidmann il desiderio di giocare d'anticipo, evitando di essere messo in minoranza nel prossimo consiglio della Bce, come era capitato di recente. Se Weidmann si dichiara favorevole al quantitative easing purché avvenga con acquisti di titoli del settore privato, riduce il rischio che si formi una coalizione per un quantitative easing fatto con acquisti di titoli pubblici di Paesi periferici (il peggior outcome dal punto di vista della Germania). Questa è anche la soluzione migliore da un punto di vista di possibili effetti sull'economia, perché aggira il problema creato da un sistema bancario in difficoltà. #F_START# size=3 color=red #F_MID# il sistema bancario è in difficoltà perchè gli si è imposto di aumentare dal 4% al 12% del bilancio il capitale, cioè i soldi veri, per cui devono ridurre i bilanci, cioè i prestiti...i 1,000 mld dell'LTRO però gli hanno fatto guadagnare come banditi coi BTP...#F_END# Purtroppo l'Italia non è nella posizione di avvantaggiarsi molto di una simile manovra. Gli acquisti dovranno essere limitati a titoli di alta qualità. Noi non abbiamo molte imprese che emettono titoli e ancora meno imprese che emettono titoli con un rating elevato. Un quantitative easing di questo tipo finirebbe quindi per penalizzarci a dismisura rispetto agli altri Paesi. Spetta al governatore di Bankitalia difendere le ragioni italiane alla prossima riunione della Bce. Può valere più di una manovra economica.#F_START# size=3 color=red #F_MID# Comprare BTP con riserve create dalla BCE farebbe solo scendere dal 2,8% medio al 1,8% medio forse il costo del debito pubblico di nuova emissione... cioè forse risparmi ...10 mld...ma riduci però così anche il reddito da cedole di banche e famiglie italiane che ne hanno il 70% di 7 mld...#F_END# #b# Zingales!!!!! l'analisi sembra ok, ma poi non riesci a fare le somme e vedere che anche se facessero QE in Europa per l'Italia sarebbero forse 10-12 miliardi di deficit in meno,ma compensati da 7-8 mld di cedole incassate in meno dal settore privato ???? Cioè il massimo massimo che ti aspetti, se proprio va di cul, se la Bundesbank cede, se avviene u un miracolo a Francoforte per te... sono 4 miliardi in più di amento del denaro che circola ?! Ehi il PIL è 1550 mld, è uno 0,25% in più di cui parli, ma se sei una famiglia con 1550 euro di reddito e ti danno 5 euro in più in un anno che razzo ci fai ?...#/b#

 

  By: duca on Mercoledì 26 Marzo 2014 17:38

X Hobi. MPS interessi personali e non politici ??????? Cosaaaa???? Qui casca l'asino....pardon il somaro. ma come si fa a dire che una banca governata per 70 anni da un partito fa gli interessi di una persona e non del partito......è la vecchia tesi del PCI quando si sbagliavano tiravano in ballo l'errore del singolo e non del partito.....ma come si fa a dire una tale sciocchezza? E come si fa a discriminare in Italia le banche pubbliche da quelle private......non basta vedere se appartengono allo stato o se sono quotate..... Unicredit, MPS e banca Intesa sono formalmente private ma sono state governate da anni dalle fondazioni i cui presidenti erano scelti da politici....... Unicredit ha appena fatto una perdita di 14 MLD e MPS è tecnicamente fallita.

 

  By: hobi50 on Mercoledì 26 Marzo 2014 15:04

L'operazione scandalo del MPS (l'acquisto di Antonveneta da un soggetto ESTERO)mi pare riconducibile ad interessi personali e non politici . Per non parlare delle operazioni in derivati inquadrabili solo in logiche truffaldine e non politiche. Quello a cui mi riferisco sono le pressioni della politica ,ad esempio su Ponzelini della BPM,per far accedere a fnanziamenti gli amici degli amici... Hobi

 

  By: VincenzoS on Mercoledì 26 Marzo 2014 14:42

x Hobi50 Ma perché MPS non è tecnicamente fallita? E comunque, anche se formalmente privata, è controllata dalla politica quanto e più delle "gloriose" Banco di Napoli e Banco di Sicilia. In realtà, comunque, tutto il sistema bancario in Italia è fortemente colluso con la politica

 

  By: hobi50 on Mercoledì 26 Marzo 2014 13:09

Ha preso l'esempio sbagliato ( MPS ). Le banche pubbliche in passato ( Banco di Napoli,Banco di Sicilia ad esempio ) sono FALLITE quando tutto il sistema bancario GUADAGNAVA ! Solo chi ha venduto nella vita frutta e verdura ( ed anche vino ) può pensare che siano meglio le banche pubbliche di quelle private. Il rischio principale nell'attività bancaria è la concessione del credito. Ed in questo campo non c'è un decalogo di regole cui attenersi( altrimenti lo potrebbero fare tutti ). Ci vuole intelligenza,onestà,intuizione. Tutte cose che sono ridondanti e di ostacolo per la politica che è mossa da interessi che conosciamo benissimo dagli scandali che ogni giorno affollano giornali e telegiornali. Proprio nel caso del sistema bancario il profitto è l'unico faro. I prestiti devono ritornare indietro ! Punto e basta .Chi pensa a questo come un optional è un co..glione. Nella banca pubblica il prestito concesso oggi in omaggio alla clientela e che va male fra qualche anno,passa nel dimenticatoio. Nella banca privata no:il monitoraggio è continuo. C'è spazio solo per gli errori e la truffa del singolo. Il sistema di controllo non è mai colluso come nella banca pubblica in cui il prestito clientelare è il naturale ordine delle cose. Hobi

 

  By: VincenzoS on Mercoledì 26 Marzo 2014 09:12

x GZ Perchè questo circolo vizioso di creazione e distruzione di denaro da parte delle banche che crea prima bolle e poi crac e depressione ? Perchè si finge che il sistema bancario sia come il mercato dei cellulari, del vino, delle poltrone o dei laterizi. Non è un mercato con domanda e offerta di beni, è un monopolio che crea denaro dal niente. In quanto tale va prima smembrato in tante piccole banche e locali, non quotate, senza stock options e bous, e va diretto dallo stato (dalle regioni o comuni). Per il sistema bancario ci vuole il Socialismo (per il resto dell'economia il contrario, bisogna liberalizzare e deregolamentare) --------- Zibordi, per una volta tanto concordo (quasi) completamente con Lei. Ed in particolare concordo quando Lei afferma che il credito è stato usato non per finanziare miglioramenti produttivi ma consumo, speculazione e tutto quanto di improduttivo si possa immaginare. La cosa su cui non concordo è la conclusione, ovvero che per il sistema bancario ci vuole il socialismo. E' vero esattamente il contrario. Il socialismo nel settore bancario è quello che ci sta oggi: banche colluse con il potere politico. Non insegna niente il caso MPS? Le banche, invece, devono essere libere di creare credito ognuna in concorrenza con l'altra e senza nessuna garanzia di salvataggio, di nessun tipo, da parte dello Stato o della Banca Centrale che deve svolgere unicamente la funzione di sorveglianza. E si lasci ai correntisti la responsabilità di scegliersi la banca più solida senza tutele paternalistiche. In fondo se scelgo una casa costruita male non è che lo Stato me la ripaga se poi viene giù.

Per il sistema bancario ci vuole del socialismo - GZ  

  By: GZ on Mercoledì 26 Marzo 2014 01:21

Fabio Bolognini oggi commenta l'importante discorso di Draghi sulla crisi del sistema bancario a Parigi: ^"Draghi spiega la pulizia del sistema bancario"#http://www.linkerblog.biz/2014/03/25/draghi-spiega-la-pulizia-del-sistema-bancario/#comment-11675^ 25 marzo 2014. Questo ci consente di passare dalla teoria della moneta vista nelle pagine precedenti alla pratica. Nel discorso a Parigi citato Draghi dice che le passività delle banche (i loro bilanci in pratica, sia all'attivo che al passivo) #b#dal 2005 al 2012 sono aumentate di più del 60% del PIL dell'eurozona#/b# . In numeri, (che le % ingannano), il PIL dell'eurozona era sugli 8 mila miliardi di euro nel 2005 per cui le passività e #F_START# size=3 color=red #F_MID# attività delle banche sono aumentate di 5 mila miliardi dal 2005 #F_END#(il 60% del PIL dell'Eurozona). Questa è la causa della Crisi. Tutti gli altri discorsi sulla competitività, gli sprechi, l' euro troppo caro ecc... sono poco rilevanti al confronto, parliamo di #F_START# size=3 color=red #F_MID#5mila miliardi di denaro creato dal 2005. Che poi è scomparso.#F_END# (come spiega Draghi nel discorso) Come spiegato fino alla noia, questo equivaleva ad un aumento del denaro che circola di circa 5mila miliardi, solo dal 2005 al 2012 perchè anche i più tonti qui sul forum forse non credono che di colpo dal 2005 le famiglie in Europa abbiano "trovato" 5mila miliardi, li abbiano portati in banca e questi li abbiano prestati (spero). D'altra parte l'economia reale non aveva chiesto tutti questi soldi, le banche li hanno creati al 90% per la speculazione immobiliare, i mutui, credito al consumo, intermediazione e manipolazione finanziaria. Ora ^Draghi ammette però che le banche si sono largamente "finanziate" con debito, dal 2005#http://www.linkerblog.biz/2014/03/25/draghi-spiega-la-pulizia-del-sistema-bancario/#comment-11675^. Ma chi ha prestato loro i soldi ? Sempre le famiglie che mettevano i loro soldi in fondi monetari o comuni ? In parte, ma le banche si finanziano soprattutto con "repos" sul mercato monetario, che durano pochi giorni e questi vengono da fondi americani specializzati o hedge funds. Questi fondi a loro volta si indebitano... Questo è un gioco in cui alla fine trovi sempre sotto del debito... Tutto il discorso di Draghi che Bolognini commenta, assume che le banche possano aumentare di 5 mila miliardi in sei anni i loro assets e sia una cosa abbastanza normale, che ha dato problemi solo perchè le bancbe si sarebbero finanziate con del debito in modo eccessivo. In sostanza, le banche hanno creato 5mila miliardi (su un PIL di 8mila in Europa) e hanno esagerato, ma di per sè è OK, perchè sono aziende private, in concorrenza tra loro, che massimizzano il profitto e se vedevano opportunità di allargarsi.. #F_START# size=3 color=red #F_MID#BALLE!#F_END# Draghi ieri descriveva la crisi del sistema bancario europeo che è stata il risultato di questa enorme espansione delle banche, e come si sa la BCE ha risposto alla crisi, creando circa 3 mila miliardi di euro tra il 2011 e oggi. Quindi i numeri quadrano: dal 2005 le banche aumentano di 5 mila miliardi il credito, in parte indebitandosi loro stesse, poi vanno in crisi, ^riducono i loro bilanci dice Draghi del -20%#http://www.linkerblog.biz/2014/03/25/draghi-spiega-la-pulizia-del-sistema-bancario/#comment-11675^ (che sarebbe una cifra sui 5-6 mila miliardi) e la BCE per tappare il buco crea 3 mila miliardi come sappiamo. Se traduci il discorso di Draghi sulla crisi del sistema bancario in MIGLIAIA DI MILIARDI DI EURO, diventa tutto chiaro: 1) le banche creano denaro per 5mila miliardi, lo usano quasi tutto per attività improduttive (mutui, immobili, derivati, credito al consumo, fusioni e acquisizioni tipo i 7 miliardi di Antonveneta...), 2) dopo qualche anno si ritrovano perdite, crediti e bonds non rimborsati, 3) allora riducono il credito a tutti e vendono debito, per.... circa 5mila miliardi!!!! #F_START# size=3 color=red #F_MID#Le banche hanno creato 5mila miliardi dopo il 2005 e hanno distrutto 5mila miliardi dopo il 2011 !!!#F_END# prima creano e poi distruggono denaro e in quantità colossali, parliamo del 60% del PIL.... e la BCE interviene e compra debito o lo fa comprare per via indiretta alle banche Perchè questo circolo vizioso di creazione e distruzione di denaro da parte delle banche che crea prima bolle e poi crac e depressione ? Perchè si finge che il sistema bancario sia come il mercato dei cellulari, del vino, delle poltrone o dei laterizi. #b# Non è un mercato con domanda e offerta di beni, è un monopolio che crea denaro dal niente. In quanto tale va prima smembrato in tante piccole banche e locali, non quotate, senza stock options e bous, e va diretto dallo stato (dalle regioni o comuni)#/b#. #F_START# size=3 color=red #F_MID#Per il sistema bancario ci vuole il Socialismo#F_END# (per il resto dell'economia il contrario, bisogna liberalizzare e deregolamentare) ---- Un estratto dall’intervento del presidente della ECB, Mario Draghi “A consistent strategy for a sustained recovery” a Parigi oggi, in cui Draghi tratta in modo efficace e chiaro l’evolversi della crisi del sistema bancario ----- #/i# [...] Cleaning up the banking sector Prior to the crisis, euro area banks had entered a rapid period of balance sheet expansion. From the start of that expansion in 2005 to its peak in 2012, banks assets increased by more than 60 percentage points of GDP. This was associated with the development of unsustainable bank business models. Banks relied too much on debt to finance their lending, and that debt depended too much on wholesale market funding and too little on deposits... [...]#/i# [Bolognini] I punti chiave di questo passaggio dedicato alla crisi delle banche europee e al percorso con cui la Banca Centrale Europea intende rimettere in piedi un intero settore sono questi: • dal 2005 al 2012 le banche hanno esagerato nell’attività di prestito, operando con modelli di business insostenibili, in bilico sull’eccesso di impieghi rispetto alla raccolta di risparmio, basandosi sulla fiducia di una disponibilità illimitata di fondi dal mercato all’ingrosso dei capitali. Un modello non auspicabile né sostenibile fondato sulla falsa certezza della garanzia di ultima istanza degli Stati sul debito delle banche. Giudizio piuttosto severo verso chi ha portato le banche in questo baratro. • la correzione degli eccessi bancari andava fatta con un processo di deleveraging (riduzione della leva finanziaria) ‘buono’ e non basato su chi dimagrisce operando una stretta creditizia e aspettando che le sofferenze riprendano valore. Piuttosto diretto il rimbrotto a banche che hanno atteso troppo (e forse stanno attendendo ancora) la ripresa di valore dei crediti dubbi, le ‘zombie banks’ costrette a vendere le sofferenze a prezzi molto bassi. • la BCE ha salvato una prima volta le zombie-banks immettendo ampia liquidità ma non intende farlo una seconda volta a gratis e quindi le banche devono passare per il crash-test dell’Asset Quality Review (AQR) e arrivarci in forma, non con un carico di sofferenze nascoste. E servono corposi aumenti di capitale. • nel percorso verso il buon deleveraging le banche devono fare chiarezza nel portafoglio crediti deteriorati e anche costituire bad bank per cedere le sofferenze, anche prima dell’AQR. • infine un richiamo ad accompagnare il processo di pulizia bancaria e di crescita con un chiaro sostegno ai mercati obbligazionari locali, che serviranno a finanziare imprese dove le banche non potranno più arrivare. Non so perché ciascuno di questi punti sembra un richiamo esplicito alle banche italiane e indica che quanto è stato già fatto -a denti stretti- per classificare nuove sofferenze, fare accantonamenti straordinari e varare aumenti di capitale è stato frutto di una regia alta della BCE che le banche hanno dovuto subire e a cui stanno rispondendo in ritardo. Notizia di oggi è la perdita di quasi 100 milioni di Veneto Banca nel bilancio 2103 causa sofferenze e rettifiche e la proposta di aumento di capitale di 500 milioni. Nel caso fosse servita un’altra prova delle parole di Dragh - See more at: http://www.linkerblog.biz/2014/03/25/draghi-spiega-la-pulizia-del-sistema-bancario/#comment-11675

 

  By: Moderatore on Lunedì 29 Luglio 2013 23:15

Il Fatto Quotidiano | 29 luglio 2013 ^Ispezioni di Bankitalia su alcune banche italiane. Possibile vendita forzata di asset#http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/29/wsj-ispezione-bankitalia-su-alcune-grandi-banche-potrebbe-spingere-a-vendita-asset/670862/^

 

  By: Bullfin on Mercoledì 12 Giugno 2013 01:17

Ahhhhhh Alberta, post bellissimo, sebbene non sono avvocato (sigh!!), di diritto piu' che qualcosa ne so. Non so se l'hai già fatto, ma lo metterei nel meglio. Merita. (p.s.: un saluto alla gnocca che è li da voi e che mesi orsono avevi postato la foto ;)))). Buona serata.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: alberta on Mercoledì 12 Giugno 2013 00:21

Giuridicamente non fa una piega, altrimenti che di che Unione stiamo parlando.... Corte giustizia europea è giudice naturale operato Bce-Moavero 11/06/2013 20:01 - RSF ROMA, 11 giugno (Reuters) - Giudice naturale dell'operato della Banca centrale europea può essere solo la Corte di giustizia europea e non il giudice nazionale anche se costituzionale. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei EnzoMoavero Milanesi il giorno dell'udienza alla Corte costituzionale tedesca sul programma di acquisto di bond Omt (Outright monetary transactions) accusato di essere un meccanismo illegale per finanziare in maniera mascherata i Paesi della zona euro. I Trattati europei hanno identificato "nel ruolo di interpretazione delle norme europee la Corte di giustizia europea", ha detto Moavero alla presentazione del libro "La moneta incompiuta" di Marcello Minenna. "Questo è importante se guardiamo a quanto avviene in questi giorni in Germania con la sottoposizione alla Corte costituzionale tedesca di un giudizio circa le scelte fatte nella sua indipendenza dalla Banca centrale europea, i cui comportamenti hanno come giudice naturale la Corte di giustizia e non una corte seppur eminente di uno Stato", ha proseguito Moavero che ha retto il ministero per gli Affari europei anche sotto il governo di Mario Monti. "Immaginiamoci cosa succede se tutte le corti nei 27, tra pochi giorni 28, Paesi si mettessero a giudicare ciascuno nel prisma del proprio diritto nazionale, quantunque costituzionale, il comportamento delle varie istituzioni europee". Aggiungo molto modestamente che le norme sovranazionali, in teoria, rimangono applicabili se una norma nazionale, seppur di rango costituzionale, contrasta con essa. Quindi una ipotetica decisione negativa della Corte Cost. tedesca, non ha rilevanza a livello di rispetto dei trattati europei. In parole povere, se la Costituzione tedesca contrasta con una norma europea, deve essere disapplicata la norma nazionale, salvo uscire dalla Comunita Europea, ovviamente, ovvero esporsi ad un giudizio innanzi alla Corte Europea per violazione di un trattato, con le sanzioni relative. La Germania pensa di essere piu uguale degli altri paesi europei ?

Ecco come si tutelano gli interessi nazionali - alberta  

  By: alberta on Lunedì 10 Giugno 2013 22:00

Il Belgio aveva introdotto un'esenzione fiscale riservata unicamente agli interessi corrisposti dalle banche belghe. La Commissione europea ritiene che il Belgio abbia istituito e mantenuto in essere un regime che prevede un’imposizione discriminatoria degli interessi corrisposti dalle banche non residenti. In pratica, il Regno del Belgio ha introdotto un’esenzione fiscale riservata unicamente agli interessi corrisposti dalle banche belghe, con l’effetto di dissuadere i residenti belgi dal ricorrere, per la gestione di conti di risparmio, ai servizi di banche stabilite in altri Stati membri dell’Unione e in altri Stati aderenti all’Accordo SEE (Accordo sullo Spazio economico europeo del 2 maggio). La Commissione, sul punto, ha precisato che gli interessi corrisposti da questi ultimi non possono mai godere di esenzione per il solo motivo che la banca debitrice non è stabilita in Belgio, anche quando quest’ultima sia pronta a rispondere a tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa belga in questione. Introducendo tale regime, dice la Commissione, il Belgio sarebbe venuto meno agli obblighi ad esso incombenti in forza degli articoli 56 TFUE (libera prestazione dei servizi) e 63 TFUE nonché degli articoli 36 e 40 dell’Accordo SEE (libera circolazione dei capitali). Ma il Belgio ha resistito, ha mantenuto la normativa ed ha atteso sino ad oggi la decisione della Corte di Giustizia Europea. La Corte ha riconosciuto fondato il ricorso della Commissione, dichiarando l’inadempimento del Belgio e condannandolo alle spese di giudizio, per violazione della libertà di prestazione dei servizi. Nella sentenza del 6 giugno 2013, la Corte UE si sofferma sulla violazione del principio della libera prestazione dei servizi (art. 56 TFUE). Nel caso in esame, la normativa belga prevede un regime fiscale differenziato degli interessi provenienti da un deposito di risparmio a seconda che siano corrisposti da banche stabilite o meno in Belgio. Secondo il Governo belga, questa differenza di trattamento trova spiegazione nell’impossibilità di applicare lo stesso regime in entrambi i casi al fine di evitare una doppia esenzione qualora il contribuente disponga di depositi di risparmio al tempo stesso in Belgio ed in un altro Stato membro. Il Governo belga, dunque, non nega, nel proprio controricorso, che la normativa in questione crei un ostacolo alla libertà di prestazione di servizi. Il motivo della condanna da parte della Corte UE si rintraccia, dunque, nel fatto che la normativa belga controversa distoglie i residenti belgi dal ricorrere ai servizi di banche stabilite in altri Stati membri e dall’aprire o mantenere conti di risparmio presso banche non stabilite in Belgio: tale effetto è determinato dal fatto che gli interessi pagati dalle banche stabilite all’estero non possono godere della stessa esenzione fiscale riconosciuta agli interessi pagati dalle banche belghe (tale possibilità è riservata solo alle banche stabilite sul territorio belga). Ulteriormente, la normativa belga dissuade i titolari di un conto di risparmio presso una banca stabilita sul territorio belga, che beneficino quindi di tale esenzione, dal trasferire il loro conto verso una banca stabilita in un altro Stato membro. Intanto, sino ad oggi, i correntisti di risparmio e parificati, hanno goduto in Belgio di una TOTALE esenzione fiscale. E noi paghiamo .......

 

  By: defilstrok on Domenica 09 Giugno 2013 23:57

Colgo l'occasione per ricordare che questa settimana Mario Draghi dovrà affrontare il giudizio della Corte Costituzionale di Karlsruhe sulla legittimità costituzionale degli OMT (Outright Monetary Transaction). Ebbene quest'oggi, di domenica, è uscita quest'agenzia Reuters: ^There is no limit to the European Central Bank's (ECB) bond-buying program, a spokesman for the bank said on Sunday, denying a German newspaper report published in the run-up to a court hearing on the scheme#http://www.reuters.com/article/2013/06/09/us-ecb-loans-idUSBRE95806Y20130609^. La questione, a me, appare abbastanza chiara: fino a poco tempo fa non c'era alcun dibattito sull'eventuale scioglimento dell'euro, di cui rimaneva eco solo nelle proteste dei greci e degli Indignados madrileni. Oggi, oltre alla presa di posizione dell'Inghilterra e alla clamorosa vittoria dell'UKIP, il dibattito è acceso tanto in Italia, quanto in Francia e Germania e coinvolge direttamente i politici di questi paesi. Il fatto stesso che se ne parli; il fatto che noi si sia aderito (grazie a Monti) sia al Fiscal Compact che all'ESM, mentre la Germania rimetta di volta in volta la legittimità delle singole questioni alla sua corte costituzionale alla faccia di ogni forma di solidarietà, mi sembrano elementi sufficienti per considerare l'"esperimento" euro già sulla via del tramonto

 

  By: Roberto964 on Lunedì 22 Aprile 2013 01:05

apppproposito di liquidità.. I NAZISTI comandano l'euro-pa leggete un po' cosa dice questo gran figlio di pribke: <BCE dovrebbe limitare quantità di liquidità nella zona euro, dice Wolfgang Schaeuble La Banca centrale europea dovrebbe cercare di limitare la quantità di liquidità nella zona euro, la Germania il ministro delle finanze ha detto, come ha avvertito che pompare denaro nelle economie crisi ha colpito non creerebbe crescita se non fossero accompagnati da riforme.> tradotto: togliamo del tutto la liquidità così falliscono ancora più aziende, si licenziano ancora più lavoranti, lasciamo che la curva di Philipps aumenti al massimo e poi le "riforme" saranno cosa fatta....re giorgio è essenziale a che tutto avvenga e perchè tutto vada per il meglio, come primo ministro verrà chiamato il ladro notturno e, per essere proprio sicuri che non si sbagli, alla vicepresidenza ci metteranno anche uno del bildenberg... http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/10006065/ECB-should-limit-amount-of-liquidity-in-the-eurozone-says-Wolfgang-Schaeuble.html