By: Moderatore on Domenica 21 Settembre 2003 02:17
È attesa alle 16 del 22 settembre a Dubai la proposta di ristrutturazione del debito argentino. Ma per l’Fmi l’accordo tra governo e obbligazionisti arriverà solo a metà 2004.
Milano Finanza - 20-09-2003
di Stefania Peveraro
Lunedì, Tango
«L’accordo tra gli obbligazionisti privati e il governo argentino si troverà, ma sarà siglato non prima della metà del 2004», ha pronosticato il numero due del Fondo monetario internazionale, Anne Krueger, a margine dei lavori dell’assemblea annuale dell’Fmi a Dubai. Lunedì 22, comunque, sarà il giorno della prova del nove. Nel corso dei lavori dell’Fmi, alle 16 ora locale, il ministro dell’economia argentino Roberto Lavagna presenterà infatti ai creditori la proposta di ristrutturazione del debito estero o meglio, come anticipato proprio da Lavagna, la serie di opzioni tra le quali gli obbligazionisti potranno scegliere.
Più pessimista di Krueger sui tempi dell’accordo si era dimostrata Standard & Poor’s in un suo rapporto diffuso giovedì 18 sui default di paesi sovrani negli ultimi anni, dove sottolineava che «per ora sembra improbabile che il processo di ristrutturazione del debito si possa concludere entro l’anno prossimo». Le attese in effetti sono per il cosiddetto «haircut» (letteralmente, sforbiciata) di almeno il 70%, forse addirittura dell’80% del valore nominale dei bond, il che significa che agli obbligazionisti saranno proposti rimborsi dell’ordine del 20-30% del valore nominale dei titoli in loro possesso. Un haircut, dunque, più alto di quello implicito negli attuali valori di mercato dei bond che vanno da 27-28, nel peggiore dei casi, fino a 34-35 nel migliore.
Intanto, il governo argentino nel documento in cui traccia le linee guida della politica economica per il prossimo anno, pubblicato mercoledì 17 settembre, ha previsto che il 15% delle entrate fiscali del 2004 sia destinato al pagamento degli interessi del debito non in default e cioè quello verso gli organismi internazionali (Fmi, Banca mondiale): una percentuale ben più alta di quella messa a disposizione nel 2003, pari al 12,5%.
La rinegoziazione del debito pubblico argentino coinvolge 152 tipi diversi di obbligazioni emesse in 14 diverse valute per un controvalore totale di circa 100 miliardi di dollari.
La proposta di ristrutturazione del debito pubblico argentino condizionerà in via indiretta anche le proposte di ristrutturazione che devono ancora arrivare da alcuni emittenti corporate come Telecom Argentina. Dopo l’insuccesso dell’opa sui propri bond lo scorso giugno, il colosso tlc sudamericano deve infatti ancora formulare una nuova proposta agli obbligazionisti.
Anche il successo del piano di ristrutturazione dei bond del Banco hipotecario dipende dall’accordo che il governo argentino riuscirà a spuntare con i propri bondholder. Il prospetto dell’offerta di acquisto e scambio sui propri bond per un ammontare complessivo di 923 milioni di dollari, di cui circa il 15% in circolazione in Italia, prevede tre diverse soluzioni e una di queste offre agli aderenti la possibilità di convertire dal gennaio 2004 in ogni momento le nuove obbligazioni in titoli del debito pubblico della Repubblica argentina