GRECIA (Bond e Default)

 

  By: Paolo_B on Sabato 13 Agosto 2011 01:31

pagavano molto. Vado a memoria ma proprio qualche settimana fa avevo appurato che l'inflazione media dell'italia dalla Repubblica fino all'entrata dell'euro è stata del 9 e rotti per cento, mentre il debito pubblico ha sempre dato interessi reali positivi tranne nella crisi del decennio 70, in cui l'inflazione ha superato anche ampiamente i rendimenti dei titoli. Mi pare che ci siano i grafici dei rendimenti reali sul sito di Beppe Scienza. Date diverse analogie con quegli anni è ragionevole che possa ripetersi il caso dell'inflazione che superi gli interessi corrisposti dai titoli del tesoro. Mai sarebbe più utile che oggi, di fatto. Il problema è che fanno fatica ad inflazionare e sembra che vogliano farlo con le tasse. La BCE o qualche ente che tiene artificialmente bassi le rese dei titoli potrebbero aiutare molto.

 

  By: pana on Venerdì 12 Agosto 2011 20:34

ma quanto pagavano i BTP negli anni 90? quando si svalutava un anno si e uno no? esteban aveva postato un grafico del debti/PIL e mi ricordo che il superamento e'stato nel 92 , anno della famosa svalutazione..

USA News | Trump’s ‘Only Choice’ May Be To Declare Bankruptcy As $454m Bond Deadline Looms | N18V - YouTube

 

  By: Paolo_B on Venerdì 12 Agosto 2011 20:04

Non lo so, può darsi che sia cosi' e una svalutazione del 30 % riempi di nuovo l'italia di fabrichétte come negli anni 70-80. Però qualche dubbio l'ho. Quelli erano anni di sviluppo grlobale in cui mancava completamente il problema dell'overcapacity. Anche nei paesi in via di sviluppo (il brasile è stato più volte una promessa di sviluppo sempre poi tradita dalle crisi), anche in quei paesi ai tempi se qualcuno voleva un macchinario, una pompa idraulica, una pressa, qualsiasi cosa, gli unici ad offrire erano USA ed Europa. E se l'italia svalutava riusciva a convincere il compratore di prendere la pressa italiana invece che quella tedesca. E fra sviluppo demografico e innovazione tecnologica la richiesta era sempre in aumento e l'offerta faceva fatica a seguire. Perché a nessuno gli veniva in mente di acquistare macchinari romeni, polacchi o russi o cinesi. Là c'era il socialismo reale che limitava la qualità dei prodotti, e quei pochi buoni erano magari ostacolati/bloccati per motivi politici. Oggi la situazione è un pochino diversa. C'è overcapacity (basta leggersi tutte le newsletter di Hugh Hendry anche di quest'anno per i dati). Ci sono troppi che già producono più magliette, utensili, macchinari e beni di quanti ne servano. E si tratta di gente che ha anche potenzialità di svalutare. In definitiva, un ritorno alla lira e la svalutazione del 30% rischia di essere niente altro che una bella e grossa patrimoniale sugli italiani senza la sicurezza di un ritorno economico come prima. Non ultimo c'è il problema che allora il debito andava ripagato in lire svalutate, oggi in euro. Quindi più che l'uscita dell'italia occorrerebbe l'uscita della germania e forse della francia. Che dovrebbero supportare comunque il loro sistema finanziario per i crediti svalutati che ha verso di noi... Credo che queste siano le ragione per cui in Europa puntano all'austerità con al massimo il defualt parziale, ma sempre mantenendo integro l'euro. Del resto se la Merkel va giù arrivano quelli dell'SPD che erano più europeisti di lei e già da tempo favorevoli agli eurobonds.

 

  By: Giovanni-bg on Venerdì 12 Agosto 2011 19:24

Anti Lo sfaldamento dell'euro e' cosa certa, lo stanno dicendo i mercati. La quotazione EUR/USD a 1.42 e' in realta' la quotazione del marco tedesco. L'Italia non era capace nemmeno di reggere lo SME fugurati l'euro, ci serve una svalutazione del 30% che poi era quello che facevamo con la lira ogni 10 anni anche se l'economia italiana ai tempi era molto piu' forte di adesso. Insomma i passi sono questi: ritorno alla lira, inflazione a 2 cifre, rilancio delle esportazioni etc... ------------------------------- Tutto ciò mi trova d'accordo sono cose che sostengo da tempo immemore ----------------------------- Purtroppo uscire dall'euro senza fare default e' praticamente impossibile e questo pregiudica la possibilita' di una gesione ordinata del processo. ------------------ Questo no, non è conseguente a quanto sopra o meglio non è l'unico modo possibile per ottenere quanto sopra. Il modo migliore è che la Germania esca dell'euro riprendndosi il Marco. Molto più semplice per tutti. Ai tedeschi probabilmente non andrebbe bene perchè l'euro finirebbe a 1 contro il dollaro e il nuovo marco guadagnerebbe il 30% sul dollaro il che vuol dire export kapput. Quindi è ovvio che faranno resistenza. L'unico modo per fare la cosa è convincerli che non possono restare nell'euro... Come? Eh qui è il problema... ma una buon sistema sarebbe quello stabilire a livello comunitario che tutti bond da ora in avanti vengano tramutati in eurbond con tasso uguale per tutti i paesi La cosa sarebbe molto impopolare sul fronte interno della Germania e spingerebbe il governo tedesco a ritornare al marco. Certo si può anche provare la strada della minaccia del default che farebbe saltare DB ... Ma non penso che i tedeschi ci caschino sa troppo di muoia Sansone con tutti i filistei, minaccia poco credibile.

 

  By: alberta on Venerdì 12 Agosto 2011 18:52

Quando si afferma che l'Inps e' in attivo si intende che incassa piu' contributi delle prestazioni che eroga, ma rimane comunque un debito stellare relativo alle quote di pensione gia' maturate dagli attuali contribuenti a fronte delle quali non c'e' un fico secco ne' in titoli ne' in liquidita' o altri asset _______________________ No assolutamente. La liquidità viene comunque investita in Titoli di Stato a breve, medio e lungo periodo. E le cifre sono notevoli. Poi che i bilanci siano in passivo... è un' altra roba.....

 

  By: gianlini on Venerdì 12 Agosto 2011 18:21

non ha un po' di immobili l'INPS? se incassa di più di quanto spende, cmq una riserva liquida da qualche parte c'è

 

  By: antitrader on Venerdì 12 Agosto 2011 18:08

"Ma salta anche l'INPS che è ,ovviamente,pieno di titoli." Quello direi di no. L'inps oltre a non avere titoli non ha il becco di un quattrino. Il sistema pensionistico contributivo farebbe pensare a una forma di accumulo di un capitale su un conto individuale del contribuente. In realta' "l'accumulo" e' solo una scrittura contabile nei computer ma il controvalore NON ESISTE da nessuna parte, basti pensare alla gestione separata (quella dei cococo) che dovrebbe essere una gestione ad accumulazione per antonomasia. In realta' i contributi dei cococo (10 miliardi/anno) vengono usati per pagare le pensioni d'oro a ex palloni gonfiati ed ex parlamentari che i contributi non li hanno manco versati. Per ironia della sorte i cococo prenderanno al massimo 200/300 euro al mese di pensione media Per mettere ordine al sistema pensionistico basterebbe ricalcolare le pensioni in base alla contribuzione effettiva. SI scoprirebbe che nessun pensionato arriverebe a 3000 mensili. Quando si afferma che l'Inps e' in attivo si intende che incassa piu' contributi delle prestazioni che eroga, ma rimane comunque un debito stellare relativo alle quote di pensione gia' maturate dagli attuali contribuenti a fronte delle quali non c'e' un fico secco ne' in titoli ne' in liquidita' o altri asset.

 

  By: hobi on Venerdì 12 Agosto 2011 17:31

E allora ? Basta essere onesti per non incorrere in perdite finanziarie ? Dopo che hanno pagato i veri "danti causa " se manca ,come manca ,ancora qualcosa,poi pagano tutti in proporzione alle proprie risorse. Hobi

 

  By: alberta on Venerdì 12 Agosto 2011 16:50

La politica è scelta. Quando fanno i tavoli per la crescita ,l'ho già scritto ma repetita iuvant,mi vengono i sudori freddi. Invece si facessero delle domande. Lo stato è insolvente .Chi deve pagare ? Io direi i suoi creditori. Ma allora falliscono le banche.Chi deve pagare ? Io direi gli azionisti ed i bondholder. Ma falliscono anche le assicurazioni .Chi deve pagare ? Io direi ancora gli azionisti ed i bondholder. Ma salta anche l'INPS che è ,ovviamente,pieno di titoli.Purtroppo qui non ci sono azionisti ma è la fiscalità ordinaria e/o straordinaria che deve parare il buco. In molte situazione c'è il cosiddetto "dante causa " e non si deve andare lontano per chiedersi chi paga. _____________________________________ In via del tutto teorica, potrebbe essere un'ipotesi. Purtroppo, se approfondisci un attimo, il conto maggiore finiscono per pagarlo i piccoli risparmiatori, i pensionati, i contribuenti onesti, di ogni ordine e grado etc. E non credo che questo ti troverebbe d'accordo, come non trova d' accordo me....ovviamente.

 

  By: antitrader on Venerdì 12 Agosto 2011 14:59

Lo sfaldamento dell'euro e' cosa certa, lo stanno dicendo i mercati. La quotazione EUR/USD a 1.42 e' in realta' la quotazione del marco tedesco. L'Italia non era capace nemmeno di reggere lo SME fugurati l'euro, ci serve una svalutazione del 30% che poi era quello che facevamo con la lira ogni 10 anni anche se l'economia italiana ai tempi era molto piu' forte di adesso. Insomma i passi sono questi: ritorno alla lira, inflazione a 2 cifre, rilancio delle esportazioni etc... Purtroppo uscire dall'euro senza fare default e' praticamente impossibile e questo pregiudica la possibilita' di una gesione ordinata del processo.

 

  By: hobi on Venerdì 12 Agosto 2011 14:58

La politica è scelta. Quando fanno i tavoli per la crescita ,l'ho già scritto ma repetita iuvant,mi vengono i sudori freddi. Invece si facessero delle domande. Lo stato è insolvente .Chi deve pagare ? Io direi i suoi creditori. Ma allora falliscono le banche.Chi deve pagare ? Io direi gli azionisti ed i bondholder. Ma falliscono anche le assicurazioni .Chi deve pagare ? Io direi ancora gli azionisti ed i bondholder. Ma salta anche l'INPS che è ,ovviamente,pieno di titoli.Purtroppo qui non ci sono azionisti ma è la fiscalità ordinaria e/o straordinaria che deve parare il buco. In molte situazione c'è il cosiddetto "dante causa " e non si deve andare lontano per chiedersi chi paga. Ed allora ,ma solo allora ,si puo pensare ad una politica monetaria espansiva. Questi invece pensano di risolvere i problemi con la liquidità ( quando invece si tratta di insolvenza ) e si illudono di crescere quando vogliono delevereggiare. Hobi

 

  By: gianlini on Venerdì 12 Agosto 2011 14:52

certamente per i bookmakers quotare un evento che non si realizzerà mai è come scoprire il motore perpetuo

 

  By: Gano* on Venerdì 12 Agosto 2011 14:49

> questo lo dicono i bookmakers Maga Magoo invece che ne pensa?

 

  By: gianlini on Venerdì 12 Agosto 2011 14:44

gano se ho capito bene la grecia è data per probabile ad uscire dall'euro nel 2012 (questo lo dicono i bookmakers) per l'italia la quota è ancora lontana dall'essere molto probabile (l'uscita è data a 6), ma in queste cose conta molto il trend fino a pochissimi giorni fa ilmercato pensava che il dax valesse 7200 e il fib 20000 e pochi giorni dopo valgono il 25 % in meno tassando gli autonomi e i redditi alti inverti il trend? a me sembra di no, anzi, indebolendo ancor di più l'economia lo rendi ancor più probabile

 

  By: manx on Venerdì 12 Agosto 2011 14:41

.............e intanto lo yuan verso l'Euro si è svalutato in questi mesi del 7% , i grandi truffatori trattati sempre con massimo riguardo e comprensione, magari fanno la ramanzina sul debito , che senza debito dell'occidente stavano ancora alla ciotola di riso . Quale crescita può esistere finchè esiste questa idrovora della delocalizzazione