La nuova civiltà

 

  By: Giovanni-bg on Venerdì 15 Agosto 2014 15:59

Morphy attenzione però che ci sono molti settori specie quelli della produzione che non si possono totalmente automatizzare. I servizi sono più facili da automatizzare. Nel caso dei prodotti che faccio io per esempio (meccanica) nonostante ci siano da anni robot e macchine CNC oltre un certo livello non ce n'è non si riesce ad andare tecnicamente perchè non si possono prevedere a priori tutte le variabili che possono incorrere in un processo produttivo. Nel mio settore ad esempio se 100 è l'automatizzazione totale tecnicamente si può arrivare a 40 al massimo Ma 40 non è il livello più efficiente perchè automatizzare a 40 ancora non conviene economicamente per cui ci si ferma 30 - 35 Macchine e robot che hanno avuto uno sviluppo pazzesco negli anni 80 e 90 in cui si è passati dalle schede perforate anni 70 ai sistemi di lettura ottica automatica del pezzo in 3D è da circa 10 anni che sono fermi. Non ci sono innovazioni di rilievo. Nada de nada. Un CNC oggi è sostanzialmente poco differente da quello che si faceva 10 anni fa e i costi sono circa i medesimi. Neanche i costi scendono più. Forse la cosa più innovativa che è uscita sono le stampanti al plasma in 3D ma hanno settori di applicazione molto molto limitati perchè i materiali che riescono a produrre sono pochi e i costi sono ancora totalmente non convenienti per produzioni di largo consumo. Ci puoi fare alcuni particolari pezzi dell'F35 come fanno a Cameri ma sicuramente non i ricambi per la Golf. Ci sono poi settori che è ancor peggio. Per esempio non si è ancora riusciti a fare una macchina che produce interamente una scarpa. Ci sono macchine che fanno in automatico delle fasi molto parziali e basta. E guardi quante scarpe si vendono nel mondo e come sostanzialmente è semplice un scarpa.

 

  By: Moderatore on Venerdì 15 Agosto 2014 15:45

Gianlini, se vuoi la versione sofisticata del discorso puoi leggerti come raccomandato tante volte tutta l'elaborazione di Maurice Allais, l'economista appena deceduto, unico premio Nobel per l'economia francese, su cui si basa la Santa Marina LePen (^"Maurice Allais : Les effets destructeurs de la Mondialisation"#http://www.les-crises.fr/allais-les-effets-destructeurs/^) oppure anche tanti altri, come l'economista del lavoro di Harvard più noto, ora in ^"Immigration Economics" – May 12, 2014 by George J. Borjas#http://www.amazon.com/Immigration-Economics-George-J-Borjas/dp/0674049772/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1406635870&sr=8-1&keywords=immigration+economics^ che in modo molto cauto, perchè ad Harvard si sa che sono molto progressisti, illuminati e liberisti, ma alla fine dice che l'immigrazione ha come effetto di far arricchire una piccola minoranza e impoverire la stragrande maggioranza in America E' molto semplice. Se tu aumenti di milioni e milioni di persone "l'offerta di lavoro" il costo del lavoro sai cosa fa ? DIMINUISCE !!!! e se il prezzo o costo o remunerazione del lavoro si riduce, e si riduce di molto, cosa aumenta invece ? Prova a indovinare... la remunerazione del capitale o ricchezza, in diverse forme. Giusto ? Grosso modo la gente o vive del proprio lavoro o della ricchezza, che viene investita o prestata o forme equivalenti di ricchezza come avere della terra. C'è chi ha il lavoro da fornire per campare e chi ha invece capitale, che può essere capitale produttivo cioè aprire un azienda e questo in Italia ora non da molti risultati. Oppure #F_START# size=6 color=black #F_MID#rendita#F_END# cioè avere un terreno che diventa area fabbricabile (che funziona sempre) o avere fondi, azioni di multinazionali e paesi emergenti e bonds di paesi strangolati per pagare i creditori come la Grecia o l'Italia in portafoglio... (o essere top manager di Unicredit o Fiat e incassare 20 milioni in stock options grazie a sussidi statali, "inversione fiscale" in Olanda e delocalizzazione in Asia) Non si sta mica dicendo che tutti ci rimettono, anzi, è solo la maggioranza che ci rimette, quella che votando alle elezioni determina con il suo voto quale partito forma il governo.... [Una cosa è sicura però: la tecnologia in quanto tale non c'entra assolutamente niente]

 

  By: Morphy on Venerdì 15 Agosto 2014 15:34

Il problema è un po' più complicato di quello che vi spiegano gli economisti. Oggi, per assurdo, hai più probabilità di vederci chiaro se non ha fatto studi di economia. A patto che tu abbia un certo tipo di cultura. Che gli economisti non abbiano le idee chiare e che non vogliano capire il mondo che cambia è anche comprensibile quando devi buttare alle ortiche gli studi sui quali hai sputato sangue. Il nucleo che è causa della crisi attuale è noto da parecchi anni e non è nemmeno un mistero. Esistono studi su studi. Si chiama "tecnologie informatiche". Questo tipo di tecnologia impatta violentemente sulla produttività (vedi figura) causandoci una serie di problemi. La miniaturizzazione di queste tecnologie è stata molto rapida e sembra quasi ci sia sfuggita di mano. Se non concentriamo i nostri sforzi per comprendere a pieno questo fenomeno e non ci si muove nella direzione per risolvere i suoi effetti secondari che sono deleteri poi si arriva al disagio sociale. Le industri che operano nel settore delle tecnologie sono molto aggressive e viaggiano spedite ed è per questo che la politica deve viaggiare in modo altrettanto spedito. Se pensiamo alla tecnologia subito la nostra mente va alla Microsoft, Google, STM, Intel... e pensiamo che queste siano le aziende che più rapidamente delle altre adottano moderne tecnologie. Questo è vero ma fino ad un certo punto. Nel senso che c'è un altro settore che è molto reattivo ad adottare le tecnologie (anzi il più reattivo): ed è la finanza. La struttura tecnologica delle banche è semplicemente impressionante. Struttura che viene messa a disposizione dell'economia. Per questo noi paghiamo le banche. Queste strutture hanno un costo molto elevato e non possiamo pretendere di poterle utilizzare gratuitamente come facciamo con youporn o whatsapp. Necessariamente abbiamo dovuto unificare i mercati, unificare le monete, unificare le politiche. E necessariamente dovremo unificare i protocolli e le contabilità. Quando tu hai macchine che lavorano come direbbe Crozza H24; o hai i mercati che ricevono oppure di ingrippi. Quando tu hai una struttura bancaria e dei mercati finanziari come quella attuale; o standardizzi le procedure oppure ti ingrippi. Quando hai strutture di questo tipo che hanno costi globali enormi; o hai monete stabili o ti ingrippi. Non è che ingripparsi sia vietato o poco onorevole. E' che la gente rompe il caz.zo e vuole consumare e allora dobbiamo crescere e produrre a BASSO costo. Se si guarda la figura che ho postato si vedono le due curve che dal 2000 cominciano a divergere in modo importante. La produttività (valore molto caro agli economisti perché indica ricchezza) cresce mentre la curva dell'occupazione cala. Si avete capito bene, non cresce meno: CALA. Ci sono due prof. del MIT (Brynjolfsson e McAfee) che sostengono che le tecnologie informatiche spiegano sia l'aumento della produttività sia il calo dell'occupazione. Questo però ci sta creando dei grossi problemi. A me spiace per la vecchia guardia che fa svolazzare il cartello anti Euro nei cieli italiani, purtroppo il problema è altrove e state prendendo lucciole per lanterne. O meglio cercate una soluzione ma siete ciechi e non la trovate. La divergenza che vi ho messo nella figura va a fare il paio con la divergenza che voi sbandierate sempre a vanvera tra l'Italia e la Germania (sulla produttività credo) e prendete l'euro come causa di ciò. Consideriamo anche che la Germania in questo processo ha messo a libro paga anche coloro i quali, da questo processo di ammodernamento, ne sarebbero usciti con le ossa rotte. Sono i mini-job e cioè quelli che io chiamo gli inoccupabili. Quando Beppe Grillo dice che i lavori che scompaiono non tornano dice una cosa assolutamente vera e andrebbe ascoltato. Non mi è particolarmente simpatico ma SU QUESTO ha ragione. La problematica principale è che il processo innovativo è in fase acceleratoria. Cioè GROSSI CAZ.ZI. Il totale abbattimento dei costi dei sensori (oggi te li tirano addosso) permette di infilare automazione anche in linee di prodotti per "piccoli" mercati. Se tutta la baracca tiene, se cioè i pazzi del mondo non schiacciano i bottoni rossi e ci bruciano, entro 10 anni la questione della delocalizzazione potrebbe essere un fenomeno da museo (con buona pace dei complottisti). Comunque penso anche che crisi del tipo quella che stiamo passando non derivino unicamente da un singolo fattore e che ci debbano essere delle più cause che si sommano. La questione dei mutui a basso costo a tutti, per esempio, è stata una vera e propria mazzata che ci ha piegato sulle ginocchia. Cioè ha piegato sulle ginocchia l'occidente. Allora alla fine del pistolotto la mia proposta è che se dobbiamo tirare fuori la pila e fare investimenti lo dobbiamo fare per un nuovo tipo di economia cioè quella che probabilmente verrà. Dobbiamo investire prima i tutto sull'economia leggera. E si ritorna sempre alla questione "scuola". Tra l'altro vi ricordo che la Cina (quella che fabbrica le ciabatte) sta sfornando più matematici di tutto l'occidente messo assieme. Ciò significa che questi avranno gli occhi stretti ma ci vedono più di noi. La mia paura o meglio il mio dubbio è che in Italia se riesci a trovare 300 miliardi da spendere sicuramente vedremo riaprirsi i cantieri del cemento, ponti, autostrade inutili e così via. Per cui è vero che per fare gli investimenti occorrono "banalmente" i soldi ma se li cacci nel cesso banalmente rimani peggio di prima. Tra la vecchia leva, cioè i ladri cementificatori, e la nuova leva, cioè quelli del complotto monetario, mi sembra manchino i pragmatici. Sono sempre i soliti due discorsi che si fanno. Mai nulla di nuovo sotto il sole. morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Bullfin on Venerdì 15 Agosto 2014 12:46

in ogni caso nessuno mi ha risposto su come il capitalismo potrebbe sopravvivere in una situazione di popolazione stabile e gradulamente invecchiante, cioè senza una continua apertura di nuovi mercati esterni Gianlini, l'hai detto proprio tu. Oserei dire perfetto!

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

 

  By: pana on Venerdì 15 Agosto 2014 11:54

e perche mai il capitalismo dovrebbe sopravvivere? cosi come e' nato morira nulla dura per sempre

U.S. Navy Ridiculed Over Picture Of Commander With Rifle; 'We're Going To Lose A War' | Viral - YouTube

 

  By: gianlini on Venerdì 15 Agosto 2014 11:17

giovanni, innanzitutto io ho parlato di etiopi e non di cinesi per la concorrenza ai cinesi, effettivamente quello è un altro discorso....prima però di provare ad opporsi a livello internazionale, sarebbe già buono riuscire ad opporsi a livello locale...e impedire che esistano da noi esercizi in cui gli addetti con occhi a mandorla lavorano dalle 16 alle 18 ore al giorno ... in ogni caso nessuno mi ha risposto su come il capitalismo potrebbe sopravvivere in una situazione di popolazione stabile e gradulamente invecchiante, cioè senza una continua apertura di nuovi mercati esterni

 

  By: Giovanni-bg on Venerdì 15 Agosto 2014 10:35

i marchigiani e i veneti devono mettersi a fare lavori a maggior valore aggiunto, che gli etiopi non sanno fare, e ripristinare quel gap che se ti metti a fare le stesse cose ovviamente c'è -------------- Gianlini mi stupisco anche Lei! Questa cosa me la aspetto da gente che non ha più il contatto con la realtà tipo Bertinotti non da Lei Mi dica un po' quali sono questi mitologici lavori ad alto valore aggiunto che noi sappiamo fare e i cinesi no. O forse crederà che i cinesi si spaventano davanti a un lavoro ad alto valore aggiunto e quindi si tirano indietro perchè loro tradizionalmente preferiscono essere mal pagati. Sentiamo un po. Sono curioso.

 

  By: Vaicru on Venerdì 15 Agosto 2014 10:34

Scarpe in Etiopia Anche la Geox qualche tempo fa aveva aperto una collaborazione in Etiopia per la produzione delle sue scarpe. I risultati pero' erano pessimi. Qualità del prodotto DISASTROSA. Chiuso tutto e riappaltato la produzione in Cina.

 

  By: gianlini on Venerdì 15 Agosto 2014 09:47

Zibordi, però questa è una visiione molto statica della vita cioè che i marchigiani e veneti devono continuare a fare scarpe e gli etiopi a morire di fame il sistema capitalistico impone una crescita costante anno dopo anno, tant'è che si guarda con orrore a dati quali una contrazione dello 0,20 % del PIL (cioè se il PIL decresce anche solo di un 500esimo è un disastro!) ...senza la globalizzazione come sarebbero cresciute le economie occidentali ormai demograficamente mature e con popolazioni stabili o in diminuzione?? i marchigiani e i veneti devono mettersi a fare lavori a maggior valore aggiunto, che gli etiopi non sanno fare, e ripristinare quel gap che se ti metti a fare le stesse cose ovviamente c'è esiste un limite nel QI della popolazione? cioè il 30 o 40 o 50 % per forza deve cmq fare lavori basic? tipo operaio o camionista?

fabbriche cinesi in Etiopia! (prega per Santa Marina Le Pen) - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 15 Agosto 2014 05:05

Buone notizie per i lavoratori italiani! Ora i cinesi stanno mettendo su fabbriche di scarpe e magliette in Etiopia, perchè il costo del lavoro per le scarpe tanto per dire è di 2 dollari al giorno in Cina e 20 centesimi in Etiopia (quindi sui 10 euro al giorno in Cina e intorno ad UN euro al giorno in Etiopia). ^"Turning Ethiopia Into China's China"#http://www.businessweek.com/articles/2014-07-24/ethiopia-vies-for-chinas-vanishing-factory-jobs#p2^ By Kevin Hamlin, Ilya Gridneff, and William Davison July 24,2014 #ALLEGATO_1# Poi i cinesi si lamentano molto dei costi di trasporto e dell'inefficienza generale degli etiopi, ma nell'articolo leggi che fanno cantare e marciare gli operai africani con marce cinesi per spronarli Quando scrivevo che con la Globalizzazione i miliardi di persone in Asia che lavorano per 10 euro al giorno e quelli che in Italia lavorano per 50 euro al giorno convergeranno (in occupazioni soggette alla concorrenza) tutti e due sui 20 euro al giorno ero troppo ottimista. Se i Cinesi cominciano a mettere al lavoro gli africani i numeri sono più bassi Tra i tanti misteri del mondo c'è quello del perchè i sindacati, la CGIL, SEL, Rifondazione non siano contro la Globalizzazione, non dicano che bisogna di smettere di commerciare con questi paesi che pagano la gente 1/10 di noi. Cosa c'è di così complicato da capire, se aumenti di 10 volte l'offerta di lavoro il suo costo si riduce e si riduce e si riduce... Come si fa essere così stupidi da pensare che due o tre miliardi di persone vedranno aumentare il loro reddito al livello medio europeo ? O meglio, forse lo raggiungeranno, ma perchè quello europeo medio, dei lavoratori senza particolari specializzazioni, si ridurrà... E una volta che una grossa fetta di lavoratori italiani vede ridursi il suo reddito, poi anche quello di chi non lavora in settore esposti alla concorrenza, ma comunque il cui reddito ha origine in Italia di riflesso si ridurrà, di meno, ma si ridurrà. Si salveranno solo quelli che hanno posizioni speciali di privilegio tipo possedere molta terra o patrimoni o il cui reddito è basato sull'economia globale Per la maggioranza degli italiani, specie giovani, l'unica è pregare per l'avvento di Santa Marina Le Pen, l'unico politico socialista rimasto ^"Francia, le idee della Le Pen: “Uscita dall’euro, protezionismo e spesa pubblica"#http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/29/francia-il-programma-economico-della-le-pen-al-primo-punto-luscita-dalleuro/795621/^

 

  By: Moderatore on Venerdì 15 Agosto 2014 05:04

Buone notizie per i lavoratori italiani! Ora i cinesi stanno mettendo su fabbriche di scarpe e magliette in Etiopia, perchè il costo del lavoro per le scarpe tanto per dire è di 2 dollari al giorno in Cina e 20 centesimi in Etiopia (quindi sui 10 euro al giorno in Cina e intorno ad UN euro al giorno in Etiopia). ^"Turning Ethiopia Into China's China"#http://www.businessweek.com/articles/2014-07-24/ethiopia-vies-for-chinas-vanishing-factory-jobs#p2^ By Kevin Hamlin, Ilya Gridneff, and William Davison July 24,2014 #ALLEGATO_1# Poi i cinesi si lamentano molto dei costi di trasporto e dell'inefficienza generale degli etiopi, ma nell'articolo leggi che fanno cantare e marciare gli operai africani con marce cinesi per spronarli Quando scrivevo che con la Globalizzazione i miliardi di persone in Asia che lavorano per 10 euro al giorno e quelli che in Italia lavorano per 50 euro al giorno convergeranno (in occupazioni soggette alla concorrenza) tutti e due sui 20 euro al giorno ero troppo ottimista. Se i Cinesi cominciano a mettere al lavoro gli africani i numeri sono più bassi Tra i tanti misteri del mondo c'è quello del perchè i sindacati, la CGIL, SEL, Rifondazione non siano contro la Globalizzazione, non dicano che bisogna di smettere di commerciare con questi paesi che pagano la gente 1/10 di noi. Cosa c'è di così complicato da capire, se aumenti di 10 volte l'offerta di lavoro il suo costo si riduce e si riduce e si riduce... Come si fa essere così stupidi da pensare che due o tre miliardi di persone vedranno aumentare il loro reddito al livello medio europeo ? O meglio, forse lo raggiungeranno, ma perchè quello europeo medio, dei lavoratori senza particolari specializzazioni, si ridurrà... E una volta che una grossa fetta di lavoratori italiani vede ridursi il suo reddito, poi anche quello di chi non lavora in settore esposti alla concorrenza, ma comunque il cui reddito ha origine in Italia di riflesso si ridurrà, di meno, ma si ridurrà. Si salveranno solo quelli che hanno posizioni speciali di privilegio tipo possedere molta terra o patrimoni o il cui reddito è basato sull'economia globale Per la maggioranza degli italiani, specie giovani, l'unica è pregare per l'avvento di Santa Marina Le Pen

 

  By: GZ on Venerdì 15 Agosto 2014 04:47

..

 

  By: pana on Mercoledì 23 Luglio 2014 02:07

questa non la sapevo neppure io ! I terribili fratelli Winklevoss, stanno lavorando per quotare un ETF BITCOIN ! sarebbe la definitiva consacrazione nell olimpo della finanza troppo veloce e dinamico per essere confinato ! il ticker dovrebbe essere COIN, tutti gli scettici potranno vendere al ribasso il BITCOIN sul nasdaq ith the bitcoin ETF – which is expected to trade under the ticker symbol ‘COIN’ – still awaiting regulatory approval, the WinkDex API launch suggests that the Winklevosses intend to push the platform beyond price indexing. http://www.coindesk.com/winkdex-bitcoin-price-index-launches-developer-api/ o

U.S. Navy Ridiculed Over Picture Of Commander With Rifle; 'We're Going To Lose A War' | Viral - YouTube

 

  By: shabib on Venerdì 18 Luglio 2014 03:02

The Reasons We Fight The New World Order http://www.zerohedge.com/news/2014-07-17/reasons-we-fight-new-world-order

 

  By: pana on Lunedì 28 Aprile 2014 09:43

27 Aprile 2014 giornata storica da ricordare !!! http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papi-santi-la-celebrazione.aspx

U.S. Navy Ridiculed Over Picture Of Commander With Rifle; 'We're Going To Lose A War' | Viral - YouTube