Le fil rouge - defilstrok
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By: defilstrok on Mercoledì 30 Luglio 2014 22:43
Circa dieci anni fa le quotazioni di Natural Gas alla borsa di Chicago sono passate in pochi mesi da 13 a 3 dollari. Cos'era successo?
All'epoca gli USA avevano iniziato le esplorazioni di Shale Oil e Shale Gas, trivellazioni che consentono la raccolta di petrolio e gas depositati nelle porosità degli scisti argillosi.
Per rendere chiaramente cosa ciò significhi, diciamo solo che gli Stati Uniti si trovano oggi ad un soffio dal superare la produzione di tutto il Medio Oriente.
Nel 2010-2011 inizia la Primavera Araba. Praticamente tutto il Mediterraneo si ribella a chi li governa reclamando democrazia e libertà, rovesciando i governanti di Tunisia, Libia ed Egitto.
Ma nel 2011 scoppia anche la crisi UEM che coinvolge Italia, Grecia, Spagna. Qualcuno prende di mira i titoli di Stato di quei paesi e, nello spazio di una settimana, li affossa creando anche lì, come sulla costa africana del Mediterraneo, le condizioni per rovesciare i governi.
Il piccolo stato del Qatar è da sempre un alleato prezioso degli USA. Da anni, infatti, ospita la Quinta Flotta statunitense nel Golfo Persico. Ma la sua collaborazione era giunta agli onori della cronaca quando, a inizio 2013, si era rivelato quale misterioso sponsor di armi e denaro dietro i mercenari “ribelli” al governo di Assad in Siria, per instaurare un governo fantoccio utile a facilitare il passaggio di un oleodotto di gas naturale all'interno del paese per poi procedere in Turchia e, da lì, fin dentro l'Europa, come mezzo per aggirare la dipendenza dell'Europa nei confronti della Russia.
Nel 2012 una crisi inattesa esplode a Cipro: l'Unione Europea è disposta a sostenere il sistema bancario cipriota, che sembrerebbe afflitto dalle perdite connesse alla detenzione di titoli greci, ma a una condizione: a patto che ciò avvenga con il contributo di un prelievo forzoso sui conti correnti: quelli degli oligarchi russi.
E a proposito di Russia, vale la pena ricordare come, già nel 2004, gli USA si fecero apertamente sponsor della “rivoluzione arancione” in Ukraina. Appoggiato dall'America, vinse Yushenko considerato “una ventata d'aria fresca” nella soffocante aria russa. Purtroppo fu una delusione e allora nel 2010, sempre sponsorizzato dagli USA, vinse l'antagonista delle elezioni di sei anni prima, quello Yanukovich pubblicamente riconosciuto come un autentico criminale. Senonché, consci della “cattiva scelta dei candidati”, gli americani sobillano manifestazioni di piazza che portano qualche mese fa ad eleggere un tal Poroschenko. Non è molto conosciuto dalla popolazione ma, essendo il “re del cioccolato”, gode fama di stimato imprenditore. E' l'uomo giusto su cui spingere per approfondire la divaricazione tra filo-Russia e filo-UE, è l'uomo adatto ad aprire il divario separatista.
Perché, anche in questo caso, la mano americana si fa tanto sentire in Ukraina? Ma perché dal 2013 un certo Edward Snowden, uomo dell'Intelligence USA (“the Whistleblower”, lo spifferatore) trova riparo in Russia, dove rilascia dettagliate rivelazioni sui metodi utilizzati dalla CIA nei suoi sistemi di sorveglianza concepiti per controllare anche mediaticamente, attraverso apparecchiature mobili ricche di “app” gratuite, social network appositamente congegnati, etc. Rivelazioni che, a suo dire, “costituiscono uno sforzo per informare il pubblico su ciò che viene fatto in loro nome, e quello che è fatto contro di loro”. Gli USA lo reclamano, ma il Cremlino lo protegge. E la Russia è il più grande fornitore di gas dell'Europa.
E' passato qualche mese e l'Ukraina, sempre più divisa, vede prima lo scoppio della guerra civile e poi il referendum per l'adesione o meno a Mosca da parte dei separatisti e, infine, l'esercito russo ai confini. E' questione nota: dai tempi di Cavour la Russia anéla un accesso al Mar Nero attraverso la penisola di Crimea, perduta dopo il dissolvimento del regime sovietico.
Da qualche mese sta succedendo una strana cosa: in Belgio, un conto non meglio identificato chiamato Bruxelles e “teoricamente” facente capo a un “privato” sta accumulando una quantità spaventosa di Titoli di Stato USA, facendone il maggior acquirente mondiale. Le ventate di crisi economica e geopolitica non scalfiscono l'euro e tanto meno le borse che continuano, imperterrite, ad osservare Wall Street in costante, impercettibile, ma comunque perentoria, ascesa. Finché un giorno Angela Merkel contesta agli Stati Uniti un'attività di spionaggio che, tra Stati amici, non dovrebbe esistere. Da lì a poco cominciano le prime espulsioni dalla Germania di alcune personaggi definiti diplomaticamente “non graditi”
Il 16 luglio 2014 i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che insieme hanno una popolazione di quasi 3 miliardi e un pil in continua crescita, stanchi del loro ruolo di subordine nei vari organismi internazionali, fondano la “loro” Banca Mondiale da contrapporre alla World Bank con sede a Washington. Il capitale della Banca Brics sarà di 50 miliardi di dollari, finanziato in parti eguali dai cinque Paesi fondatori, e avrà la sede a Shangai (Cina). Chi è il primo presidente del Consiglio dei governatori? Il nome non si sa ancora, ma sarà russo. Putin e i Paesi Brics fondano una Banca che sotterra Bretton Woods e rivoluziona la governance mondiale. Ma sui giornaloni italiani, però, neppure una riga.
Guarda un po' te le coincidenze... Sono passate 24 ore, è il 17 luglio e viene abbattuto un aereo malese di linea civile che, chissà perché, aveva deciso di sorvolare il teatro di guerra, seguendo una rotta mai percorsa negli ultimi 10 viaggi, proprio 5 minuti prima della chiusura delle borse europee nel giorno delle scadenze tecniche. Di chi vuoi che sia la colpa? Ma di Putin!
E... quando si dice il caso! Inizia a sfuriare una guerra israelo-palestinese come non si vedeva dagli anni '70. E risbuca fuori il Qatar: ora Israele accusa il Qatar di aver finanziato Hamas a Gaza. Mmmm... c'è qualcosa che non torna....
Qualche giorno prima gli USA avevano però già condannato BNP-Banque Nationale de Paris, a pagare una multa di 9 miliardi per aver finanziato operazioni che coinvolgevano soggetti sudanesi e iraniani, e le inibisce l'accesso al mercato dei capitali americano fatta salva la Federal Reserve di New York. Una scoppola spaventosa, che sostanzialmente inibisce alla prima banca di Francia l'accesso al mercato interbancario americano e le brucia ogni possibilità di affari con la clientela USA. Sarà un'altra coincidenza, ma è dello stesso giorno la notizia che la Francia ha consegnato alla Russia la potente nave da guerra “Mistral”.
Dall'altra parte., però, non se ne stanno con le mani in mano. Putin vieta l'acquisto di qualsiasi mezzo elettronico dotato di chips Intel o AMD. Alle limitazioni al mercato frapposte a Microsoft, così come l'inibizione di Facebook e Twitter sul territorio russo condivisa con altri paesi, tra cui la Cina, se ne aggiunge un'altra: proprio in Cina scoppia il Meat Scandal, lo scandalo dei cibi che praticamente affossa, in una guerra non dichiarata, tutta la rete Mc Donald in Russia e Cina.
Le ritorsioni russe e cinesi spingono gli americani a coinvolgere un'Europa riluttante, che nella Russia ha un partner strategico e il suo maggior fornitore di gas. Dopo aver ricattato la Francia è la volta della Germania: passano poche ore e le autorità di sorveglianza americane denunciano l'operatività di Deutsche Bank negli USA, attrubuendole molte carenze, mancanza di trasparenza ed eccesso di rischio. C'è il rischio di un seguito all'affaire BNP. Stranissimo, ma l'indice Cac40 della borsa di Parigi, da un paio di settimane è quello che performa peggio in tutta Europa...
Sono state così gettate le premesse per costringere l'Europa ad unirsi alla guerra economica contro la Russia. E l'UEM si piega, compiacente, ai voleri degli USA: a fine luglio approva un embargo contro la Russia che contempla anche le tecnologie estrattive del petrolio ma, tra tutto, esclude un solo campo e una società: il gas e Gazprom.
Lo stesso giorno gli USA, tramite l'alta corte dell'Aja capitanata da un americano e un canadese, condannano lo Stato russo a risarcire gli azionisti di Yucoz per diversi miliardi di dollari.
Mi fermo qui. Io il "fil rouge" (anzi, per i puristi, "filrouge") lo vedo.
Mi permetto un consiglio per i miscredenti: leggete “Confessioni di un sicario dell'economia”, o guardate “Wag the Dog". E poi tornate a dare una letta a quanto scritto