Voglio ancora sperare - defilstrok
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By: defilstrok on Lunedì 15 Aprile 2013 01:40
"C'è qualcosa nell'aria che mi inquieta, nel senso che fa nascere in me il sospetto che stia per avverarsi qualcosa di eclatante, di assolutamente inaspettato. Sono troppi gli indizi che, letti con attenzione e con mente aperta, mi portano alla conclusione che ci sia un'attività sotterranea volta a sostenere un progetto di cui ancora mi sfuggono i particolari" (Giorgiofra)
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La sensazione è condivisa anche dal sottoscritto.
Giorgio ha fatto riferimento ai controlli sempre più stringenti sui conti e sui movimenti di capitale.
Ma c'è di più.
Innanzitutto l'emersione ai livelli più alti di varie tipologie di istituzioni e autorità, di soggetti compromessi con èlites trasversali. L'esempio di Monti è quello più fulgido: non eletto, fatto senatore a vita e nello spazio di poche ore presidente del consiglio del nostro Paese, è stato nel Commitee Stearing del Bilderberg e al vertice della Trilateral. Da questa è stato costretto a dimettersi due mesi dopo l'incarico alla presidenza. Al suo posto chi hanno nominato? Trichet! Mmmmmmm....
Accanto a questo aspetto relativo ai ruoli, ce n'è un altro, che definirei del "doppiogiochismo". C'è un interrogativo che ci poniamo noi stessi e che leggiamo ovunque, nei blog e da parte di commentatori italiani ed esteri: è mai possibile che siano così incapaci/ignoranti/inconsapevoli/indifferenti? Incapaci nel gestire il dramma economico e sociale? ignoranti dei più elementari rapporti causa-effetto di ogni loro azione? inconsapevoli dell'accumulo di errori che anziché risolvere peggiorano la situazione? indifferenti alle sorti di milioni di cittadini europei? No, davvero non mi sembra possibile. E se pure lo fossero, allora verrebbe da chiedersi: chi continua a legittimarli, lasciandoli al vertice dei posti di comando?
Suppongo dunque, deducendo quello che non so da quello che so, che lo facciano di proposito. E che siano supportati da un ampio contorno (come ho già scritto altre volte anche nel caso del PD, ad esempio, non riesco a bandire il sospetto "che sappiano" e/o che siano stati coinvolti. Non mi spiego diversamente tanta adesione alle politiche di Monti e al P.u.d.e. professata fino a qualche settimana fa).
In merito alle conclusioni di Giorgio, io ne ho delle altre. Seppur convinto che un Grande Fratello transnazionale si stia impiantando e diventerà sempre più una realtà negli anni a venire, non credo tuttavia che vi siano (al momento) le condizioni per una sorta di Spektra universale.
Voglio essere, invece, più speranzoso ed ottimista.
Voglio concedergli un'ultima chance di riscatto: sperare che si stiano muovendo con apparente cinismo ma con un obiettivo condivisibile.
Voglio cioé ancora credere che siano sufficientemente intelligenti da aver preso atto, qualche anno fa, che l'Euro non è solo un fallimento in sé, ma una iattura, una rovina per tutti i paesi membri.
Voglio illudermi che allorché liquidano e respingono con tanta sufficienza le critiche (articolate ma innumerevoli, che vengano da Soros, Stieglitz, Farage, Mosler, Munchau, Evans-Pritchard, o da bloggers e commentatori nostrani come Zibordi, Bagnai, Borghi, Messora o ^Passali#http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/4/14/FINANZA-2-Cosi-una-nuova-lira-puo-salvare-l-Italia/381039/^) le suddette critiche non siano da lor signori liquidate e respinte se non a livello di facciata.
Voglio credere che abbiano preso atto che il contesto mondiale ha davanti a sé problemi così gravi (dalla gestione del sistema pensionistico alla montagna di debito pubblico e privato, dalla difficoltà se non impossibilità di garantire lavoro in un contesto sventrato dalla globalizzazione e indebolito dall'avanzamento teconolgico) che non si conciliano più con un progetto della moneta unica abbozzato senza essersi spinti a rafforzarlo con un Europa Unica - anziché unita - e solidale.
Voglio infine sperare che tutto quello che ci stanno ammannendo da almeno due anni sia solo un teatrino preparatorio al grande passo indietro: organizzarsi per gestire il break-up dell'euro e ritornare alle valute nazionali, con la consapevolezza che se non saranno loro a gestire l'inevitabile, ne saranno travolti.
Se così non sarà (e, ovviamente ho più di un dubbio) i nostri destini saranno consegnati a una realtà distopica assai più orrenda di qualsiasi libro di Orwell
P.S.: non ho scelto l'urlo di Munch, perché quello è un urlo senza speranza alcuna