Cina vs. resto del mondo

più la cosa dura e peggio sarà quando finisce - gz  

  By: GZ on Mercoledì 28 Marzo 2007 02:32

le banche centrali sono il governo e la burocrazia, se fossero in grado di pianificare e programmare l'economia sarebbe la prima volta che succede nella storia il gioco sta funzionando perchè hanno le banche, le banche d'affari, gli hedge funds e i private equity che stanno facendo miliardi e quindi "collaborano" diciamo, ma come spiega ai suoi partner nel memorandum che è stat pubblicato dal Washington Post il capo del Carlyle Group, forse l'investitore più astuto che ci sia oggi in giro assieme a Schwarman di Blackstone "questa situazione di eccessiva liquidità non può continuare ...più la cosa dura e peggio sarà quando finisce.."

 

  By: Fortunato on Mercoledì 28 Marzo 2007 01:29

Zibordi, pienamente d'accordo ma tutto ciò accadrà quando decideranno le banche centrali, non prima come nel 1997. Occorre uno scopo e un fine a carattere generale, tra l'altro non posso biasimare la politica monetaria delle banche centrali, anche se Bernanke non lo ritengo all'altezza degli altri. Forse per questo lo hanno messo sotto tutela e gli inetrventi di Greenspan si intensificheranno, penso. Fortunato

 

  By: GZ on Martedì 27 Marzo 2007 15:46

...Quando la banca del Giappone ricomincerà a pompare liquidità su richiesta del sistema lo yen probabilmente ricomincerà ad indebolirsi ed una bella scommessa contro ci sta tutta( anche perchè a termine vale il 4,75% in + contro dollaro).... ---------------- ci sono due fatti macroscopici, grandi come una casa 1) in febbraio lo Yen rispetto al paniere di tutte le altre valute è sceso al minimo degli ultimi 20 anni 2) il surplus di bilancia dei pagamenti rispetto a tutti i paesi del mondo e in particolare Europa ed America del Giappone è oggi al livello maggiore della storia Cioè i giapponesi a forza di svalutare il cambio ora stanno esportando alla grande accumulando riserve in dollari, euro e sterline a livelli record Tutto questo non ha senso, che un paese super-competitivo come il Giappone abbia bisogno di tenere i tassi allo 0.5% in modo che i capitali escano dallo Yen, lo yen si svaluti e così venda più Toyota massacrando General Motors e Ford e accumuli surplus enormi mentre europa ed america accumulano deficit enormi Lo Yen deve salire del 20% almeno, questa manipolazione dei tassi e del cambio un bel giorno finisce e come nel 1997 un giorno ti alzi e c'è stato il botto e lo Yen è salito del 10% in un giorno

 

  By: Esteban on Martedì 27 Marzo 2007 13:37

Salve ... Non ci sono pasti gratis in borsa ... be in certi momenti capita ... Come posso acq. titoli della borsa di shenzhen ... c'è modo ? Si riesce a fare uno special sulla cina ( sino a quando ne vale la pena ? ) Quasi ogni titolo ha praticamente + che duplicato il proprio valore appena dopo il 26 ... come rubare le caramelle ai bambini. Quì non c'era da far fatica ... scrivevo : 26 April 2006 0:36 Se uno invece volesse investire su di uno strumento simile, ma legato sullo shenzhen . Chiedo perchè li quasi tutte le società stanno superando la MM250gg . Nel caso di investimento lungo 1/3 anni esiste qualche cosa in merito ? oppure è un mercato troppo leggero rispetto ad Hong kong ? Ci possono essere dei problemi in questo senso ?

 

  By: Gano* on Lunedì 05 Marzo 2007 17:31

Anch'io. Starei infatti attento a vendere la pelle del (carry trade) prima di averlo impallinato.

 

  By: defilstrok on Lunedì 05 Marzo 2007 15:22

Hobi: "...e quindi i carry trade riprenderanno perchè l'interesse generale è per uno yen debole". ---------------------------------- Probabilissimo. Le prime resistenze-chiave le abbiamo sfiorate oggi e le ritesteremo in settimana, pronti magari ad oltrepassarle facendo ancora un po' di casino fino al 31 marzo. Poi cercheranno di fissare nuovi punti di equilibrio da cui ripartire. Direi che pure agli svizzeri interessa un cambio debole. E' vero, ha guadagnato qualcosa vs euro, ma lì era in overshooting e un rientro era legittimo. Ma se guardiamo UsdChf, malgrado lo sbraitare della Banca Centrale e l'unwind dello Yen, ha recuperato pochissimo.

 

  By: corcas on Lunedì 05 Marzo 2007 11:39

Visti i dati di stanotte mi trovi più che d'accordo

 

  By: hobi on Lunedì 05 Marzo 2007 11:22

La mia è solo un'idea macro: non ho la + pallida idea di quale potrà essere il pot dello yen. Ma ritengo che i consumi in Giappone non abbiano ancora svoltato e quindi solo l'export puo scongiurare la deflazione. E quindi i carry trade riprenderanno perchè l'interesse generale è per uno yen debole. Hobi

 

  By: corcas on Lunedì 05 Marzo 2007 11:14

Hobi, tocca capire quando si fermerà....è tutto lì! :-) I livelli attuali cominciano a non essere malaccio

 

  By: hobi on Lunedì 05 Marzo 2007 11:10

In occasione del sell off del maggio scorso la massa monetaria dello yen si contrasse del 20% circa. Era il sistema bancario giapponese che, inondato dalla liquidità riveniente dal rimborso dei prestiti, la portava in banca centrale. Ora dovrebbe avvenire lo stesso. Quando la banca del Giappone ricomincerà a pompare liquidità su richiesta del sistema lo yen probabilmente ricomincerà ad indebolirsi ed una bella scommessa contro ci sta tutta( anche perchè a termine vale il 4,75% in + contro dollaro). Hobi

 

  By: corcas on Lunedì 05 Marzo 2007 09:56

Cavolo, è un'ecatombe oggi. Il vero lunedì nero! Lo yen ha fatto banzai e la vedo tanto tanto male per gli states e per noi quanto a equity. Target 38.700 su FIB come primo baluardo comunque!

l'"indice di borsa cinese" non esiste - gz  

  By: GZ on Lunedì 05 Marzo 2007 02:42

l'indice cinese a Shangai (ne esiste uno anche a Hong Kong e uno a NY ) cedendo del -10% lunedì sembra aver dato inizio a questa correzione del -5% circa di tutte le borse Questo è ridicolo se un pensa che l'"indice di borsa cinese" non esiste, è solo un casinò senza regole che in teoria capitalizza 1.4 mila miliardi di $, ma in realtà ha solo 160 miliardi di flottante che è trattato da pubblico o fondi e tutto il resto è in mano al partito comunista cinese (sono tutte società statali controllate, controllate dal partito) ----------------- ....Although the official market capitalization is $1.3-trillion, most of this amount is in shares that cannot legally be traded until 2008 or 2009 because of rules imposed when they were converted to A-shares, explained Arthur Kroeber, director of Dragonomics Research in Beijing. Only about $400-billion worth of shares can be legally traded now, he said, and of this amount, only about $160-billion are held by retail or institutional investors. This means that 60 per cent of tradable shares are controlled by state corporations, government agencies, the police, the army, or large private investors with dubious legal status. Despite the reforms of recent years, the Chinese market is still riddled with manipulation and insider trading, and it will take at least another 10 years before it reaches any level of maturity, Mr. Kroeber predicted. “The market prices aren't set by any transparent process,” he said. “The prices of the stocks are unrelated to their value. Nobody really knows who owns the stocks. This is basically the same old casino that it always was.” Mr. Li recalls that only two or three years ago, economists were warning Chinese investors to stay away from the stock market because it resembled a casino. Today, nobody seems to listen. “Now look at these old men and women, struggling to pour into the market,” he said, nodding at the people around him in the cramped trading hall. “Did they forget all those warnings? The stock market is like a lion that eats meat, and I believe that most of the newcomers and old people will become meat.”

Parmalat in Cina - gz  

  By: GZ on Giovedì 08 Febbraio 2007 21:04

Per non dare l'impressione di avere ora un punto di vista preconcetto del tipo vedi tutto positivo o tutto negativo segnalo qui il pezzo di due giorni fa di ^Nicholas Vardy#http://www.theglobalguru.com^ che è uno che suggerisce sempre titoli da comprare sul ^Collasso Imminente delle Banche Cinesi#http://china.seekingalpha.com/article/25956^ Vardy nota che solo due anni fa i crediti fatti dalle banche cinesi alle imprese locali erano 3.700 miliardi di dollari, 2 volte il PIL ! (oggi dopo due anni di crescita accellerata ovviamente saranno molti di più) I crediti incagliati dovrebbero essere almeno 900 miliardi di dollari (secondo uno studio di Ernst & Young del 2005 che è stato soppresso subito dal governo cinese, con ^la società di contabilità lo ritrattò scusandosi del "rapporto erroneo"#http://www.asiabizblog.com/archives/2006/05/ernst_and_young.htm^). Probabilmente adesso saranno 1.000 miliardi Questi sono numeri assurdi, vuole dire che le banche cinesi che sono tuttora statali e al cui vertice siedono funzionari del partito prestano qualunque somma a qualunque azienda abbia legami con il governo locale o regionale o nazionale e non si sognano di farli pagare e nemmeno di farsi pagare gli interessi Se in Italia che ha un PIL uguale circa a quello della Cina le nostre banche facessero prestiti per 3.000 o 4.000 miliardi come in Cina la nostra economia crescerebbe più in fretta di quella cinese. Per qualche anno, fino a quando si riuscisse a tenere nascosti i numeri dei crediti incagliati e se potessimo manipolare i tassi di interesse, il cambio e le statistiche economiche dandola a bere alla comunità internazionale Diciamo che la Cina oltre ad avere milioni di persone estremamente intelligenti che lavorano duro ha però anche una struttura finanziari eredita dal feudalesimo+comunismo che è indentica a quella di Parmalat. Cioè Parmalat è una società che dal niente ha avuto una crescita incredibile in dieci anni ed era piena di gente che lavorava bene e i prodotti erano apprezzati. Ma da 20 milioni era arrivata a 8 miliardi di fatturato perchè aveva ricevuto prestiti su prestiti che non restituiva mai, ne prendeva sempre di nuovi e pagavi gli interessi di quelli vecchi con quelli nuovi raccontando a tutti che era in utile mentre le perdite si accumulavano ----------------------- ..At the end of 2004, bank debt in China stood at $3.7 trillion -- about twice the size of its GDP. That's the highest proportion of any economy in the world. And that debt is lent almost entirely by state-owned banks -- and over half of it by the Big Four. Today, Chinese state-owned enterprises [SOEs] owe banks over $2 trillion -- about the size of the entire Chinese economy. And the amount of outstanding loans is growing by $500 billion each year. None of this will shock any student of Communist economies. This is just the way financial institutions in "soft budget constraint" socialist economies work. That is the insight of Communist Eastern Europe's only Nobel Prize caliber economist (and now Harvard professor), the Hungarian Janos Kornai. In socialist economies, cheap loans combined keep inefficient state-owned enterprise afloat. They also mean that a lot of goods are produced that shouldn't be produced in the first place. Throw in China's cheap labor and you see why the Chinese are selling Honda knock-off motorcycles at the price of their weight in scrap metal in Vietnam. This may lead to impressive rates of "top-line" economic growth in the medium term. But it also leads to the kind of massive misallocation of resources that eventually brought the Soviet Empire to its knees. This makes the coming collapse of Chinese banks inevitable. And it won't be the first time it will have happened. In the Asian crisis of 1997, two Guandong banks went belly up -- exposing the massive non-performing loans given to the Chinese red chips floated in Hong Kong. Of course, investment bankers flogging shares of China's state-owned banks will tell you "this time it's different." But ply them with drinks at a Hong Kong hotel bar and they'll admit that much of the improvement in the balance sheets of China's banks comes from re-classifying hundreds of billions' worth of risky loans from "non-performing" to "special mention" -- and not because of any genuine change in lending practices. Indeed, when Ernst & Young suggested in 2005 that banks' bad debts in China might amount to as much as $911 billion, the Chinese government quickly suppressed the report. That should be no surprise. Repressing the truth is what Communist governments are best at. But the next time you hear about China's $1 trillion of foreign reserves, remember that this world record stash is barely enough to pay off its bad banking debts. And with cheap loans financing a big chunk of China's 10%+ annual economic expansion, bad debts may approach $2 trillion before the bubble bursts. ..

 

  By: omero on Mercoledì 07 Febbraio 2007 14:26

Questa storia sui lavoratori non residenti in Cina é molto interessante. Fa vedere come la cina riesca a limitare l'inflazione anche se la crescita é del 10%, le città si sviluppano e i prezzi immobilari salgono in verticale. Il legame tra immigrazione e politiche inflazioniste mi sembra molto stretto.

 

  By: gianlini on Mercoledì 07 Febbraio 2007 09:23

qualcosa di analogo c'è anche a Mosca a Mosca è vietato risiedere senza permesso "di soggiorno", se vieni dalle altre parti della russia devi procurartelo a Mosca ci sono russi clandestini, gente del tuo stesso stato che illegalmente vi risiede questo è il bello del post-comunismo! una continua storia di sfruttamento che sa evolvere verso nuove forme di sfruttamento!