Ritorniamo alla lira?

 

  By: shabib on Lunedì 02 Dicembre 2013 17:51

http://www.scienzepolitiche.uniba.it/area_docenti/documenti_docente/materiali_didattici/108_Commento_al_Trattato_di_Lisbona.pdf 3. Un ulteriore elemento che sottolinea la caratterizzazione internazionalistica del processo di integrazione è dato dalla clausola di recesso: questo è stato espressamente disciplinato (artt. 50 NTUE e 218 par. 3 TFUE), consentendo pertanto di evitare complessi dibattiti sulla riconducibilità o meno di tale ipotesi alle norme generalmente previste in materia dalla Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati del 1969 (art. 56). È vero che la procedura del ritiro volontario dall’Unione è particolarmente articolata e che, una volta notificata tale intenzione da parte dello Stato membro, l’Unione apre con esso una trattativa per negoziare le modalità di questo ritiro: il Consiglio dei ministri, a maggioranza qualificata e previa approvazione del Parlamento europeo, può così concludere l’accordo sancendo l’uscita dall’UE. A fronte di una regolamentazione atta ad indicare la specificità della realtà comunitaria rispetto alle tradizionali organizzazioni internazionali, tuttavia il par. 3 dell’art. 50 NTUE prevede che, in mancanza di tale accordo, il Trattato cessi comunque di applicarsi allo Stato interessato due anni dopo la notifica in questione, salvo ulteriore proroga concordata. Allo Stato membro, in altri termini, alla fine è lasciata piena libertà di svincolarsi dai legami dell’Unione (almeno in astratto). È quindi indubbio che si tratti di un passo indietro rispetto alla disciplina prevista dall’art. 51 del Trattato dell’Unione Europea (d’ora in poi T.U.E.), che indica per lo stesso una durata illimitata (come del resto l’art. 3 del Trattato di Lisbona) senza tuttavia alcun riferimento formale ed esplicito all’ipotesi di recesso. Ed anche se appare difficile escludere comunque l’esercizio di tale istituto nel contesto giuridico preesistente, il significato “politico” che ne deriva non è certamente incoraggiante nell’ottica della irreversibilità del processo su base sovranazionale. Così a proposito delle procedure di revisione o emendamento, la disciplina proposta (art. 48 NTUE) si basa sul tradizionale metodo della Conferenza intergovernativa (e quindi il criterio dell’unanimità) per consentire una qualsiasi modifica.In effetti, l’aver sostanzialmente riprodotto la disciplina dell’art. 48 T.U.E. rispetto ad una realtà giuridica abbastanza diversa appare per lo meno singolare. È vero che per la convocazione della Conferenza è sufficiente la maggioranza semplice ai fini dell’esame delle modifiche proposte (par. 2), ma si tratta di un aspetto del tutto secondario. E soprattutto, nella stessa disposizione per la prima volta viene messo in discussione l’acquis comunitario al momento in cui si consente al governo di qualsiasi Stato membro, al Parlamento europeo o alla Commissione la facoltà di sottoporre al Consiglio progetti intesi a modificare i trattati anche nel senso di ridurre le competenze attribuite all’Unione (par. 2); si sancisce in altri termini un’ipotesi di retromarcia, se generalizzata, o di cooperazione indebolita, ove limitata ad alcuni Stati membri! 21 etc etc

 

  By: Acmen on Lunedì 02 Dicembre 2013 17:36

La Germania non acccetterà mai un' € di serie A e B perchè : la BCE ha fissato allo 0.25 il tasso di sconto . L'interesse che lo stato dovrebbe pagare sui titoli di stato dovrebbe essere di poco superiore e quindi invece di 85 miliardi di euro ne dovremmo pagare meno di 10. Con i 75 miliardi di avanzo la crisi sarebbe automaticamente finita. E' ovvio che il "mercato" ovvero le rendite finanziarie non sarebbero d'accordo, ma se la Bce potesse sostituirsi ai mercati il gioco sarebbe fatto. Questo se la Bce fosse una banca centrale di una nazione e non una simil-banca centrale di un insieme di nazioni con economie completamente diverse. La Germania non paga interessi sul debito e non è affatto interessata ad una banca centrale che intervenga per abbassare gli interessi sul debito, mentre , fin quando le sue esportazioni tirano non è affatto interessata ad una svalutazione dell'euro. Questi sono gli squilibri dell'euro che da noi si sovrappongono a governanti ladri ed incapaci. Abbiamo due problemi che vanno affrontati all'unisono e l'uno non esclude l'altro. Non si tratta di essere antitedeschi , fanno il loro gioco, ma di essere messi in condizioni di poter avere una politica monetaria che si adatti alla nostra situazione e non a quella europea. Se non si esce dall'euro quindi non c'è storia , neppure se avessimo il miglior governo al mondo. Quindi : L’Italia annuncia unilateralmente che non rispetterà più i trattati europei sinora firmati perchè immorali e procede a un ritorno alla lira per quanto riguarda il pagamento delle tasse e i pagamenti interni, ma i depositi bancari e i prestiti in euro potrebbero rimanere in euro (le banche convertirebbero i depositi da euro in lire solo su richiesta dei depositanti). La Banca d’Italia concederebbe prestiti a zero interessi allo Stato. Il debito dello Stato in euro verrebbe onorato nei tempi decisi dall’Italia. L’economia sarebbe rifondata sul principio dell’esclusivo Interesse Pubblico, che mira essenzialmente alla creazione di una piena occupazione per tutti. Oppure seconda soluzione lo Stato che uscirà applicherà il principio della Lex Monetae, in base al quale uno Stato sovrano sceglie liberamente quale valuta usare. Ne consegue che i contratti regolati dal diritto nazionale possono essere semplicemente riconvertiti nella nuova unità di conto, senza che alcuna delle parti contraenti possa eccepire questa conversione come motivo di recesso dalle obbligazioni contrattuali (né avrebbe particolare interesse a farlo.- E questo vale per i depositi bancari, e per i mutui, Le conseguenze di questo principio sono disciplinate dagli art. 1277 e seguenti del Codice Civile Art. 1277 Debito di somma di danaro I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale. Se la somma dovuta era determinata in una moneta che non ha più corso legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla prima.

 

  By: Giovanni-bg on Lunedì 02 Dicembre 2013 17:00

Di tutta sta faccenda dell'abbandonare l'euro in ordine sparso (ognuno con al sua valuta) o in ordine ordinato (euro di serie A ed euro di serie B) rimane un grossa questione da disaminare. Ovvero in entrambe le opzioni si tratterà comunque di dover rinominare i debiti di alcune nazioni nella nuova valuta (che sia nazionale o euro B poco conta) perché se i debiti rimangono nella valute forte chi ha fatto il passaggio alla valuta debole si impicca con le sue mani. Ora ieri ho sentito un giornalista tedesco (ma guarda caso) su La7 dire e ridire che id debiti restano in euro (A) anche atterrassero i marziani Forse ha ragione o forse no, non lo so lo vorrei sapere. Però quando siamo entrati nell'euro i vari BTP CCT ecc. ecc. sono stati tutti rinominati nella nuova valuta penso in base a qualche articolo di tratto. Ma è proprio sicuro che l'operazione inversa non sia prevista o sia vietata in base ai trattati? Qualcuno ne sa qualcosa?

 

  By: robom1 on Sabato 23 Novembre 2013 23:56

Gianlini Io sono d'accordo sul tuo commento inserito nella colonna dei migliori del blog. Comunque occorre anche ricordare che nel 2003, mentre l'italia gozzovigliava, la Germania ha fatto la fame (e le riforme), e che la riduzione di costo è avvenuta anche grazie all'impiego di manodopera dell'est che aveva un salario molto piu' basso.

 

  By: robom1 on Sabato 23 Novembre 2013 23:39

La Merkel rifiuta di ridurre l'export. Ma nell'articolo c'è la risoluzione: apertura al salario minimo in germania. siamo cosi tutti a posto http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-21/merkel-no-riduzione-export-e-qualita-accontentare-ue--115910.shtml?uuid=ABQITee&fromSearch

 

  By: Trucco on Sabato 23 Novembre 2013 20:56

beh se non è antisistema uno che ^scrive#http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=743^ che evadere le tasse è il primo passo per la salvezza nazionale allora dimmelo tu chi chiamare... Giovanni, mi dai quel numero che mi hai promesso...

 

  By: gianlini on Sabato 23 Novembre 2013 15:37

trucco uno che è stato con Santoro, in Rai e soprattutto a Rai3 e che ora parla "contro il regime"?? aahahahahha...sembra mia mamma che poco fa inveiva contro chi venera il denaro, lei che è di uno spilorcio indicibile!!

 

  By: Trucco on Sabato 23 Novembre 2013 14:08

ecco il volantino alternativo (quello black) del ^convegno di Barnard di venerdì 29 novembre a Savigliano (articolo descrittivo a questo link)#http://www.truccofinanza.it/economy/paolo-barnard-a-savigliano-venerdi-29-novembre/^ di cui prima ho postato la pagina Facebook. Oggi ho distribuito circa 200 volantini io, e lo stesso altri 3 attivisti, chissà se riempiremo il teatro... I momenti tristi della vita sono quando tu sei lì con le palle congelate e ti sforzi di sorridere tendendo il volantino (quello bruttino) ed un pensionato ti ferma e ti dice: "ma senza l'euro saremmo peggio del Cile" e altri commenti così... secondo voi qual'è il volantino migliore? quello ufficiale è il secondo

 

  By: Morphy on Sabato 23 Novembre 2013 08:42

Purtroppo si, dovrà esse violento. L'ironia è che il "Progetto Europa" prevedeva tutta una serie di cose e non per ultimo (anzi) la "Strategia di Lisbona". ^SdL#http://it.wikipedia.org/wiki/Strategia_di_Lisbona^ L'obiettivo espressamente dichiarato (della SdL) è quello di fare dell'Unione la più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010. Tante che entro il 2015, in Europa, si prevede che ci saranno circa un(1) milione di posti di lavoro vacanti nel settore dell’Information and Communication Technology. E questo perché è stato calcolato che ci sarà scarsità di esperti nel settore. Ovviamente, per quanto riguarda l'Italia, avendo messo al governo un "tizio molto sibillino" bisognava capire che il vero conflitto di interessi non era quello di cui tanto si andava strombazzando in ogni angolo più remoto del paese... ma era, udite udite, un altro. Visti dove si sono fatti i tagli di spesa posso tranquillamente affermare che ci si è spazzati il sedere con certi obiettivi. Eh si certo, continuiamo a parlare di "moneta sovrana" senza affrontare i progetti e poi vediamo come si va a finire. Abbiamo circa due anni alla scadenza del 2015 e poi vedremo se presentandoci alla porta del milione di posti di lavoro ci chiederanno, a garanzia, la sovranità monetaria o le competenze. Continuiamo a perseguire (unicamente) la strada della riduzione del costo della manodopera che è una strada senza uscita. Oramai abbiamo ragazzi (quelli che hanno la fortuna di lavorare) che lavorano a 700 euro al mese. Evidentemente a noi italioti piace molto il concetto di schiavismo. La sinistra ha inventato il lavoro a tempo solo per poter mettere i loro galoppini a dirigere le agenzie interinali. Bene così abbiamo distrutto le competenze, in pratica abbiamo detto alle persone che potevano rimanere dei deficienti. Ora abbiamo una nuova classe, i "deficienti inoccupabili". Sostanzialmente, come esseri umani, abbiamo rinunciato ad utilizzare il cervello, che il buon Dio ci ha donato, ed invece di usare l'intelligenza e la lungimiranza ci siamo affidati al destino che prevede invariabilmente ed ineluttabilmente l'uso della violenza come mezzo di cambiamento. Come dire che la natura fa il suo corso (in sostanza delle bestie). Alle prossime elezioni spero si candidi il tal Barnard. Sai che fi-gata. Quello che più mi da fastidio è sapere (conoscendone parecchie) che ci sono persone in gamba nel nostro paese. Ma in un sistema sgangherato come il nostro non è assolutamente sufficiente essere in gamba, in pratica devi essere un genio per emergere. E un paese che spera "nei geni" è un paese che è destinato alla rovina. morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Trucco on Sabato 23 Novembre 2013 08:12

^ecco a voi la pagina Facebook della conferenza di Barnard a Savigliano (CN)#https://www.facebook.com/events/1436674813220652/?source=1^ Dopo il 29 vi racconto i retroscena... Zibo mi mandi il numero che mi avevi promesso?

 

  By: hobi50 on Venerdì 22 Novembre 2013 11:17

C'è un sottile file logico che lega gli ultimi tre post(Gianlini,Morphy,Lelik). L'incapacità del popolo italiano a gestire soddisfacentemente il proprio destino cadendo per giunta nel vittimismo e nelle stramberie. In questi casi il cambiamento non può che essere violento . Hobi

 

  By: gianlini on Venerdì 22 Novembre 2013 10:54

la realtà è sempre dinamica finalmente ho trovato in qs giorni (coi discorsi sulla Germania e con la posizione in sofferenza sul DAX) la risposta ad una domanda che mi ponevo da anni....ma come mai i bergamaschi fino agli anni '70 era pezzenti e in 30 anni sono diventati tutti ricchi industriali? adesso l'ho capito

 

  By: Morphy on Venerdì 22 Novembre 2013 10:45

Gianlini non farti irretire dalle teorie economiche. La questione della svalutazione monetaria e cioè della svalutazione competitiva è una cosa che ha funzionato nei decenni scorsi. E se pensi che possa funzionare oggi solo perché lo dice un vecchio libro ammuffito, allora sei proprio belle che fritto. Bisogna mettersi nella testa che la globalizzazione è un atto dovuto all'industria. Ed a meno di bombe nucleari che partono questo è e questo sarà il modo di commerciare. In un mondo globale in cui l'interrelazione commerciale tra le aziende (piccole o grandi che siano) è esteso e sempre più omogeneo e diffuso, qualsiasi operazione di stimolo all'economia del proprio paese deve essere rivalutata con i parametri attuali. Faccio un esempio molto banale: se io do soldi a fondo perduto alla ditta Pippo e mi aspetto che questo generi occupazione o minkiate simili, mi trovo che Pippo comincia a spendere in giro per il mondo per ristrutturare le linee di produzione o per acquistare materiali di produzione con il risultato che il fatturato di Pippo aumenta, mette giù due robot in più (per cui l'occupazione diminuisce) e vende 100 unità di prodotto in più delle quali 95 fuori dai confini e 5 dentro i confini. Alla fine, come Stato, mi resta in mano un pugno di mosche secche ed una situazione finanziaria peggiore. Se mettiamo, su una mappa del mondo, delle lucine che lampeggiano per indicare le interrelazioni aziendali ci possiamo accorgere che le attività economiche di un paese non tengono conto dei confini, nel senso che se butti soldi sul mercato a fondo perduto (per stimolarlo) ti accorgi che lampeggiano più le lucine sparse per il mondo e meno quelle del tuo paese, per cui sono soldi buttati nel cesso. Tutte le teorie (ammuffite) sulla moneta sovrana, sui diavoli della terra cava e degli scarafaggi sui muri, devono includere necessariamente un controllo ferreo dei confini. Ti devi chiudere a riccio. E questo significherebbe per l'Italia un ritorno certo alle carrozze ed ai calessi. La questione italica è tanto comica quanto tragica. Già vedere che un letterato come Barnard, che si mette a parlare degli omini verdi della finanza, trova un folto seguito nei convegni e sulla stampa, ha semplicemente del RI-DI-CO-LO. Ma questo no basta per valutare il popolo italiano. Dovremmo includere anche che per decenni siamo andati a votare ogni sorta di politico demente ci proponessero salvo poi, dopo due mesi, cominciare a sparare a zero su chi si era votato. Ma non basta. Prendiamo oggi la nostra situazione economica. Di chi è la colpa? Del sud che non si è mai risollevato economicamente e che spende soldi pubblici relativamente tripli rispetto al nord? Della nostra classe politica che ruba tutto? Di noi italiani che mettiamo li quei politici? Del nostro ritardo sulle infrastrutture che è semplicemente spaventoso? Della struttura scolastica che fa schifo tanto che è bistrattata? No kazzo non è colpa nostra che ci siamo ridotti così, è kazzo colpa della Merkel (ultima grande moda rettiliana). Lo volete capire o no che la Merkel è un rettile venuto da Andromeda piegando lo spazio tempo su un astronave con motore a pannelli solari fatti con le molecole della lattuga. Ora poi è spassoso vedere come l'America incolpi la Germania di avere surplus commerciale e che questo, come fine ultimo, rischierà di contrarre la fantastica ripresa dell'economia americana. Ripresa...??? Ma dove e di cosa? Questi se non fanno partire dai porti le portaerei non smuovono il loro pil di un microgrammo. Allego tabella di mercoledì. morphy

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...

 

 

  By: Lelik on Giovedì 21 Novembre 2013 23:48

Bravo Gianlini, hai tracciato un parallelo ben illustrato, però hai dimenticato di tirare le conclusioni, anche se magari le ritenevi sottointese. Quindi, abbiamo un'unione monetaria tra nord Italia e sud Italia realizzata secondo i migliori canoni ideali possibili dal punto di vista economico, ovvero messo tutto il DEBITO in COMUNE, ampi (e anche di più) trasferimenti dalle regioni più ricche a quelle più povere, mobilità della manodopera... eppure il sud è rimasto estremamente indietro. In Europa invece non abbiamo nemmeno nessuna delle condizioni ideali sopra elencate (inclusa la mobilità di manodopera che è limitata dalla presenza di lingue differenti e titoli di studio non sempre di immediata equiparazione). Quindi cosa accade? Beh, basta vedere fuori, e rimanere ancora un po' alla finestra per capire il disastro. Ma non ho ancora fatto 2+2=4. Ovvero che, a mio parere, anche la tardiva applicazione da domani delle condizioni di unione ideali con debiti pubblici in comune e trasferimenti di denaro dalla Germania (e nord Europa) al sud Europa, non determinerebbe quel grande sviluppo del sud. Il quale sud (=Italia intera in questo caso rispetto al nord Europa) sarebbe meno depresso e povero di oggi, ma sempre destinato a deindustrializzarsi, a perdere iniziativa (e gente con iniziativa), e agganciato alla tetta "pubblica" europea, magari cercando qua e là di frodare più aiuti. E' questo il futuro che desiderate?

I bergamaschi erano miserabili, come hanno fatto a tirarsi su ? - gianlini  

  By: gianlini on Giovedì 21 Novembre 2013 16:12

noi tutti abbiamo la memoria molto corta chi è qui del nord, sa che fino a 40 anni fa zone come la Bergamasca, la gran parte del Veneto, e mezzo Trentino erano molto misere la gente emigrava all'estero o più recentemente verso Milano o Torino, io ricordo papà di miei compagni ricordare la dieta monoalimento (polenta, patate, cavoli, castagne) per mesi e mesi l'anno e le allucinazioni provocate dalla fame, ecc.ecc. nel giro di 30 o 40 anni sono diventate zone di benessere diffuso, gli ex-contadini poareti col Mercedes in Veneto un'icona di sviluppo, la pianura invasa da fabbriche e capannoni di ogni genere (ascoltare Paolini, ad esempio, ma chi percorreva la Milano-Verona 40 anni fa ricorda sicuramente i campi verdi dove ora c'è solo asfalto e insegne cosa era successo? esattamente , mutatis mutandis (per la gioia di Gano, un bell'ablativo assoluto!) quello che sta succedendo ora in Europa un unico paese con enormi differenze nord-sud, accomunato da un'unica moneta, più debole del dovuto per il nord produttivo data la zavorra del sud, e più forte del dovuto per il sud improduttivo, ma con un mercato, quello della CECA, poi CEE poi UE, sempre più aperto e ricettivo rispetto agli anni prima della guerra il nord con la sua popolazione laboriosa ha conosciuto il benessere, grazie alla moneta debole con cui esportava, il trasferimento di risorse dal nord al sud ha consentito che anche il meridione sopravvivesse il parallelo con l'europa di oggi, straordinariamente simile; moneta debole per la germania produttiva, forte per il sud; un mercato (la Cina, i Paesi del golfo, quelli del Sudamerica) di sbocco per le merci europee (in primis tedesche) in forte espansione, l'unica grande differenza con l'Italia, è che il nord tedesco non vuole sovvenzionare il sud mediterraneo come si sarebbe spaccata l'Italia, se milioni di meridionali non avessero ricevuto sussidi dal nord (in varia forma assunzioni clientelari, cassa del mezzogiorno, ecc.ecc.), così l'Europa, senza trasferimenti interni, si spaccherà del ruolo "benefico" che ha avuto il sud arretrato sui destini del nord produttivo sarebbe bene però ricordarsi più spesso quando si elogia il benessere degli itagliani ai tempi della lira