TARGET2 (i vantaggi dell'euro...)

 

  By: gianlini on Mercoledì 27 Marzo 2013 11:04

hobi, fintanchè cause e opportunità sono di origine interne, va benissimo che la comunità economica nazionale (e con essa anche i cittadini privati) metta mano al portafoglio per sanare situazioni di difficoltà, ma la domanda è : se le banche cipriote avessero avuto solo capitali ciprioti, sarebbero fallite? ho sentito su questo sito più voci levarsi in difesa dei poveri russi che ci han rimesso dei soldi....ma perchè non se li sono tenuti a casa loro quei soldi? di che si arrabbiano ora?

 

  By: hobi50 on Mercoledì 27 Marzo 2013 11:02

Se dimentichiamo un'attimo i ciprioti ( chissenefrega ),si puo ragionare sull'Italia ( che forse interessa di più ). Il sistema bancario italiano non è male ma sta malissimo perchè sta malissimo l'economia italiana. Nessun sistema bancario puo andare bene se l'economia va male. Due anni fa c'era qualcuno ( un po somaro ) che parlava ,qui sul forum ,di plusvalenze immobiliari nei bilanci delle banche. Tutte cagate ,scrivevo,perchè gli attivi dei bilanci non sono buoni : i prestiti al consumo,i prestiti immobiliari,i prestiti aziendali ,i titoli di stato ...fanno schifo. E, ad aggravare la situazione ,nessuno ricorda che hanno già fatto diverse moratorie ( ancore in essere )....per non far emergere i contenziosi . Ma se l'economia continua ad avvitarsi il sistema bancario va in crisi E NON é SALVABILE. Pochi sanno che il fondo interbancario di tutela dei depositi NON ha acun gruzzoletto da parte cui attingere. Se salta qualche banche il sistema bancario è chiamato a COPRIRE LE PERDITE pro quota a carico dei bilanci prossimi venturi. Ma ,se le perdite sono sistemiche ,...ciccia. Rimane lo Stato Italiano. E dove li prende i soldi se non li ha ? Dall'Europa ovviamente !! Balle ! Balle spaziali ! I tedeschi ,giustamente ,per 5,7 miliardi da dare ai ciprioti hanno stabilito un precedente che sta allarmando i mercati. Ma per l'Italia non c'è niente . Un debito statale del 130% del Pil, con un'economia come la nostra, NON è INCREMENTABILE. Quindi l'Italia (ed il suo sistema bancario )o si salva da sola o non c'è Europa. Hobi

 

  By: traderosca on Mercoledì 27 Marzo 2013 10:48

"Nessuna soluzione che non sia di mercato, ovvero che chi sbaglia fallisce, danneggia gli uni e gli altri." Hobi,quella regola vale solo per me...........GM Docet

 

  By: gianlini on Mercoledì 27 Marzo 2013 10:38

è incredibile come spesso gli ingegneri arrivino autonomamente alle stesse conclusioni....;)

 

  By: VincenzoS on Mercoledì 27 Marzo 2013 10:32

x Hobi50 I ciprioti devono essere contenti per la soluzione che l'Europa ha messo in piedi perchè ci sono 10 miliardi di Euro ( 60% del loro Pil ) che sono piovuti dal cielo nelle loro tasche. Chi dovrebbe lamentarsi è il tax payer europeo ( Hobi in primis ...gli altri nella grande maggioranza capiscono poco ). ----------------------------------------- A dire il vero dovrebbero lamentarsi sia i ciprioti che il taxpayer europeo. Nessuna soluzione che non sia di mercato, ovvero che chi sbaglia fallisce, danneggia gli uni e gli altri.

 

  By: gianlini on Mercoledì 27 Marzo 2013 10:20

forse non te ne sei accorto ma è tanto che se ne parla qui sul forum. ---------- Gano, se ne parla, a quanto mi pare, solo qui....appunto perchè è un forum specializzato su questi argomenti per onestà occorre dire che in realtà ne ha parlato qui per primo proprio Hobi, la gran parte di noi non lo sapeva o non se ne era accorto ma sul fatto che i ciprioti siano stati beneficiati non posso essere d'accordo con Hobi. I ciprioti nella stragrande maggioranza dei casi non c'entrano niente con le banche cipriote, sarebbe come dire che Gianlini c'entra con il MPS.....solo perchè il MPS ha sede in Italia e non a Maribor....i cittadini ciprioti sono parte lesa esattamente come tutti quelli che ci stanno perdendo soldi in questi magheggi infiniti

 

  By: hobi50 on Mercoledì 27 Marzo 2013 10:16

Io leggo invece dei poveri ciprioti rapinati dalla UE ... Che rapinati ,beneficiati dalla UE ! Hobi

 

  By: Gano* on Mercoledì 27 Marzo 2013 10:08

Chi dovrebbe lamentarsi è il tax payer europeo ( Hobi in primis ...gli altri nella grande maggioranza capiscono poco ). -------------------------------------------------------------------------------------------- E' vero, ma non mi pare che siano in pochi a lamentarsene. Forse non te ne sei accorto ma è tanto che se ne parla qui sul forum. Che dei 100 miliardi annui di debito e/o interessi sul debito che l' Italia è tenuta a pagare ^qualche decina finiscono ai vari meccanismi di stabilità europea e ai fondi salvastati#http://finanzanostop.finanza.com/2013/03/19/ecco-laiuto-dellitalia-40-miliardi-per-salvare-leuropa-ma-a-noi-chi-ci-salva/^. Buona parte grazie anche a Monti (mi pare che nel 2012 se ne sia pagati una 20). Stanno portandoci alla rovina anche così. Penso che su questo siano tutti d' accordo.

 

  By: hobi50 on Mercoledì 27 Marzo 2013 09:23

I ciprioti devono essere contenti per la soluzione che l'Europa ha messo in piedi perchè ci sono 10 miliardi di Euro ( 60% del loro Pil ) che sono piovuti dal cielo nelle loro tasche. Chi dovrebbe lamentarsi è il tax payer europeo ( Hobi in primis ...gli altri nella grande maggioranza capiscono poco ). Hobi

 

  By: Fr@ncesco on Mercoledì 27 Marzo 2013 01:20

Parrebbe che le perdite per i correntisti ciprioti siano "lievemente" salite: (ecco perché non aprono le banche, stanno a tutt'oggi calcolando quanto c'è ancora da rubare dai conti dei correntisti...)

 

  By: Moderatore on Martedì 26 Marzo 2013 21:46

l'S&P è un eccezione, dal Brasile alla Cina all'Italia, alla Francia alla Russia alla Corea tutti gli altri indici (eccetto il Nikkei) sono scesi, chi più chi meno. L'indice degli emergenti perde un -7% dal 1 gennaio ad esempio

 

  By: Roberto964 on Martedì 26 Marzo 2013 21:38

Paul Krugman sul New York Times, sulla crisi di Cipro e non solo. <....la fine di un'era per Cipro, che ha in effetti speso gli ultimi dieci anni nel farsi pubblicità come luogo in cui i ricchi che vogliono evitare tasse e controlli possono tranquillamente parcheggiare il proprio denaro, senza che nessuno gli faccia domande. Ma può anche segnare almeno l'inizio della fine di qualcosa di molto più grosso: l'epoca in cui la libera circolazione dei capitali è stata considerata come norma auspicabile in tutto il mondo. Non è stato sempre così. Nei primi due decenni dopo la seconda guerra mondiale, limiti ai flussi transfrontalieri di denaro sono stati ampiamente considerati una buona politica; erano più o meno universalmente adottati nelle nazioni più povere, e presenti anche nella maggior parte dei paesi più ricchi. La Gran Bretagna, ad esempio, ha limitato gli investimenti all'estero da parte dei suoi abitanti fino al 1979; altri paesi avanzati hanno mantenuto restrizioni fino agli anni '80. Anche gli Stati Uniti per un breve tempo hanno limitato il deflusso di capitali nel corso degli anni '60.> <Ma la verità, difficile da accettare per i dogmatici, è che la libera circolazione dei capitali appare sempre di più come un esperimento fallito. E' difficile da immaginare oggi, ma per più di tre decenni dopo la II guerra mondiale crisi finanziarie del tipo che ci sono recentemente diventate così familiari non sono quasi mai successe. Dal 1980, tuttavia, il ruolino di marcia è stato impressionante: Messico, Brasile, Argentina e Cile nel 1982. Svezia e Finlandia nel 1991. Messico nel 1995. Thailandia, Malesia, Indonesia e Corea nel 1998. Argentina nel 2002. E, naturalmente, la corsa dei più recenti disastri: Islanda, Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Cipro.> <...il miglior indicatore dell'arrivo di una crisi sono gli afflussi di capitali esteri: in tutti salvo un paio di casi che ho appena citato, le basi per la crisi sono state poste da un afflusso impetuoso di investimenti esteri in un paese, seguito da un improvviso ritiro. E non è solo l'Europa. In America lo scorso decennio abbiamo anche sperimentato una bolla immobiliare enorme alimentata da investimenti esteri, seguita da un brutto mal di testa dopo lo scoppio della bolla. Il danno è stato mitigato dal fatto che abbiamo fatto debiti nella nostra stessa moneta, ma è ancora la nostra peggiore crisi dagli anni '30.> <Proprio in questi giorni i bei vecchi tempi in cui non era così facile spostare un sacco di soldi attraverso le frontiere appaiono tempi piuttosto belli.> http://leprechaun.altervista.org/krugman_blues_danaro_scotta.shtml

 

  By: Trucco on Martedì 26 Marzo 2013 21:26

Possiamo passare al rublo anche noi italiani? Sarebbe già molto meglio di oggi

 

  By: Roberto964 on Martedì 26 Marzo 2013 21:17

La crisi di Cipro è ben lungi dall'essere risolta....intanto, la Russia, sorniona, NON vede l'ora di avere una "portaerei inaffondabile" nel cuore del mediterraneo....le ipotesi sostenute QUI giorni addietro trovano conferma in quest'articolo di "vocidallestero" uno stralcio: <Ora che l'Unione europea ha presentato un ultimatum apparentemente irreversibile, ai Ciprioti parrebbe non rimanga altra scelta che farsi tagliare i depositi in euro come richiesto dalla Troika o vedere questi stessi depositi trasformati in inutili nuove sterline cipriote. Ma cosa succederebbe se invece i depositi in euro venissero convertiti in rubli, affidabili quanto gli euro che hanno sostituito? Una conversione euro-rubli potrebbe essere attuata in 24 ore se sostenuta dalla liquidità della Banca centrale russa, unitamente ad alcune modeste iniezioni di capitale da parte delle banche russe o delle amministrazioni pubbliche o da banche, pari ai 6 miliardi di € originariamente richiesti dall'UE.> ancora: <Quantità illimitate di rubli potrebbero venir fornite dalla BCR alle banche cipriote, così come la BCE rifornisce di Euro le banche insolventi in Irlanda, Grecia e Spagna. Le banche cipriote non avrebbero quindi alcun problema a soddisfare tutte le richieste di prelievo, senza alcun “bail-in”, né prelievi né “hair-cut”.> e poi: <L'economia di Cipro potrebbe rifiorire rapidamente e le banche potrebbero tornare al business solito, anche se di nuova proprietà russa e probabilmente con meno investimenti "patriottici" in titoli greci incoraggiati dalla UE e che hanno rovinato Cipro.> ed infine: <...la Russia potrebbe riaffermarsi come una superpotenza mondiale con la visione geopolitica e l'acume finanziario per avere la meglio sulla Germania e sull'Unione europea. Putin potrebbe realizzare tutto questo se facesse una generosa offerta di conversione in tempo per condizionare il voto del parlamento di Cipro sulle richieste dell'UE di ripulire i depositi bancari. Ma deve agire prima che le banche di Cipro aprano. Ha solo 24 ore.> Penso che Putin ci proverà fortemente; del resto, la UE, governata in modo INDECENTE da quattro cinici tecnocrati autoreferenziati (responsabili di aver causato il disastro a cui stiamo assistendo inermi), ha fatto un assist clamoroso a Putin e Medvediev, dando loro la possibilità di finire nei libri di Storia. http://vocidallestero.blogspot.it/2013/03/putin-tentera-di-salvare-cipro.html

 

  By: Adam on Martedì 26 Marzo 2013 17:19

Su un altro sito settimana scorsa c'era un grafico che nelle prime posizioni come rapporto tra assets finanziari/pil indicava Lussemburgo Malta Cipro e Islanda non Irlanda...