Re: Corona Virus ¶
By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 22 Luglio 2020 17:46
pana> "50 milioni di morti !!"
Appunto. Mica 500mila.
Slava Cocaïnii!
By: Ganzo il Magnifico on Mercoledì 22 Luglio 2020 17:46
pana> "50 milioni di morti !!"
Appunto. Mica 500mila.
Slava Cocaïnii!
By: antitrader on Mercoledì 22 Luglio 2020 17:39
" Questo lavoro "
Lavoro de che? Forse la sig.ra non e' mai stata nelle risaie o nelle miniere di litio argentine, ergo,
scambia per "lavoro" scrivere 2 fregnacce.
Ma dove sei andata a pescarla quest'altra? Ma e' mai possibile che tutti te le conosci ?
Ma rob de matt !
By: XTOL on Mercoledì 22 Luglio 2020 17:33
INFORMAZIONE IN PANDEMIA O INFORMAZIONE PANDEMICA? ECCO COME I MEDIA HANNO COMUNICATO IL COVID
di Francesca Capelli
(Sociologa, ricercatrice, giornalista – Università del Salvador, Buenos Aires)
Con quali metafore i giornali raccontano il coronavirus? In che modo la narrazione mediatica del Coronavirus si appella al nostro immaginario?
***
Questo lavoro si propone come obiettivo l’analisi dei titoli di quotidiani su notizie legate alla pandemia. Il lavoro non vuole entrare nel merito dei contenuti dell’articolo, della veridicità delle notizie o della maggiore o minore attendibilità degli studi o degli scienziati menzionati; non si occupa nemmeno dell’eventuale non corrispondenza tra “promessa” del titolo e testo dell’articolo. Il corpus di questa analisi è esclusivamente costituito dai titoli e da una metariflessione sul discorso in essi contenuto, ricordando che tutto ciò che analizziamo in quanto segno, linguaggio e discorso è ideologico.
L’assunto alla base di questo lavoro, quindi, è che i titoli dei giornali, al di là delle intenzioni dei singoli autori, non siano neutri, ma corrispondano, anche in modo inconsapevole, a ideologie e visioni del mondo, e siano funzionali a strategie volte a costruire, rafforzare o destrutturare queste stesse visioni.
LA METAFORA DELLA TRINCEA
Nelle prime settimane della pandemia, nei titoli prevalevano le metafore belliche: “guerra”, “combattere”, “eroi”, ma soprattutto “trincea” erano parole ricorrenti. “In trincea contro il virus, ecco gli eroi silenziosi che combattono contro il contagio e la paura” (Secolo XIX, 6 marzo 2020); “Negli ospedali siamo in guerra” (Corsera, 9 marzo); “Coronavirus, rianimatori in trincea: ‘Se va avanti così sarà difficile curare tutti’” (La Stampa, 21 marzo); “Medici disarmati in trincea, così diffondiamo il virus” (La Stampa, 22 marzo); “Lo specializzando: in trincea contro il virus per aiutare la mia città” (La Repubblica, 22 marzo); “Brescia in trincea contro il virus, aperto un nuovo reparto da 180 posti” (Tg la7, 4 aprile); “Coronavirus, farmacisti in trincea: ‘Anche noi esausti ma non possiamo abbassare la guardia’” (La Stampa, 6 aprile); “Gli specializzandi in trincea contro il virus: ‘Non chiamateci eroi, la paura diventa coraggio e amore’” (Cesena Today, 24 aprile); “Due mesi in trincea contro il virus” (Il Giorno, 6 maggio); “Io, medico e mamma nella doppia trincea contro il Covid” (Corsera, 13 maggio); “Miriam, per tre mesi in trincea contro il virus” (Il Centro, 1 giugno). La parola “trincea” rimanda a una guerra di posizione, lenta, estenuante (come fu la prima guerra mondiale) e non – questo aspetto è di un certo interesse – alle guerre tecnologiche a cui siamo stati abituati negli ultimi 30 anni, probabilmente dalla prima guerra del golfo (1990-1991).
Una svolta nel tono è rappresentata dalla dichiarazione di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, ospite dalla trasmissione Piazza Pulita (La7, 14 maggio): “Noi, (i positivi) andiamo a scovarli casa per casa”, che dà l’idea di un raid e non più di una guerra di posizione. Una frase che viene letta (e cavalcata dalle opposizioni) più come un attacco ai cittadini che al virus, proprio nella delicatissima fase della riapertura. Infatti, la dichiarazione, rilanciata su giornali e social media, viene deformata per enfatizzare una sottesa minaccia. “La minaccia di Bonaccini: ‘Vi scoviamo casa per casa!’” (La Pressa, 17 maggio); “Dal prelievo forzoso al prelievo coatto: hanno trasformato la colpa del debitore in quella dell’untore”, dove nel testo dell’articolo si legge, proprio in riferimento alla frase di Bonaccini, “Metodi da rastrellamento in tempi di guerra” (L’Elzeviro, 15 luglio).
L’APOCALISSE PROSSIMA VENTURA
Nelle ultime settimane, le metafore prevalenti sono passate dalla guerra all’attesa di una seconda ondata, vista come una specie di apocalisse alla quale sarà impossibile sottrarsi. Ecco qualche esempio.
“Crisanti: ‘Nostro autunno sarà come nei mattatoi tedeschi’” (AdnKronos, 23 giugno) , dove l’analogia con il mattatoio – basata su un dato di realtà, ossia alcuni focolai in Germania – apre un immaginario di sangue, sofferenza e uccisioni di massa.
“Luca Ricolfi: ‘Con una seconda ondata a rischio la nostra civiltà’” (Huffington Post del 10 luglio). “Il virologo che ha scoperto Ebola: ‘La pandemia è appena cominciata” (Huffington Post del 2 luglio), dove “aver scoperto Ebola” (in che senso, poi? Ha isolato il virus, lo ha sequenziato, ha osservato i primi casi, ha ipotizzato il salto di specie? Non è dato saperlo) è garanzia di legittimità a compiere un atto linguistico di tipo performativo - come direbbe Bourdieu – in quanto chi parla appartiene al gruppo dei detentori della “legittima competenza, autorizzati a parlare con autorità” (Bourdieu, 2001: 43). Una competenza che gli viene attribuita da un’istituzione, ma deve essere riconosciuta dal pubblico a cui si rivolge.
“Oms: come la spagnola, giù in estate e poi ripresa feroce a settembre e ottobre” (La Repubblica, 26 giugno), dove si ripete un paragone con la spagnola, caro ai media (ma anche ad alcuni scienziati molto mediatici), come se da quell’epidemia non fosse passato un secolo nel quale la medicina e la tecnologia hanno prodotto antibiotici, antiretrovirali, respiratori, terapie intensive.
“Il virologo Crisanti: ‘Qualcosa non sta funzionando e in autunno non ci salveremo’ (Il Giornale, 19 giugno), che evoca forze del male invisibili che ci circondano e dalle quali non possiamo difenderci. Non più un nemico da combattere in trincea, per lo meno con strategie, armi e soldati, ma una forza misteriosa e invincibile, contro la quale qualsiasi arma è spuntata.
Speculare a questa rappresentazione, c’è l’attribuzione di una personalità al virus: “Galli: questo virus è in grado di fare il giro del mondo e tornarci addosso quando gli pare” (Huffington Post, 8 luglio). Salta all’occhio che questa oscillazione tra “forza del male” e “descrizione antropomorfa” corrisponde ai due modi in cui la teologia cattolica ha descritto Satana.
Viene rilanciato periodicamente un sottotema della comunicazione iniziale, il famoso “Il virus è nell’aria più a lungo di quanto pensassimo” del 2 aprile di Repubblica. La stessa testata, il 6 luglio, pubblica di nuovo (peraltro in ottima compagnia), quasi autocitandosi: “Lettera di 239 scienziati all’Oms: Covid viaggia nell’aria più di quanto si pensava”.
Altro aspetto ricorrente è la previsione di nuovi target, indentificati con i gruppi che nella prima ondata sono stati preservati: “’Covid tornerà in autunno e si diffonderà tra i giovani’, Ricciardi ne è certo” (BlogSicilia del 24 giugno), un titolo foriero di punizioni per chi finora sembra averla scampata, ma viene accusato di essere tornato alla movida (peraltro promossa a inizio pandemia da chi giovane non era) e di mettere a rischio la salute pubblica.
Il 10 luglio, sempre sull’Huffington post, torna a sorpresa la metafora bellica: “A Cremona si ripopola l’ospedale: ‘Truppe stanche, non so come si potrebbe affrontare una nuova emergenza”.
NUOVI INTERROGATIVI, NESSUNA CONCLUSIONE
Un ulteriore elemento di complessità è costituito dal fatto che la pandemia potrebbe configurarsi come ciò che lo storico franco-egiziano Henry Rousso definisce “l’ultima catastrofe”, ossia l’evento drammatico che cambia totalmente, in una società, la relazione con la storia e la memoria e dà forma al pensiero e ai modi di vita degli anni successivi, in attesa di una nuova “ultima catastrofe”. Per l’Europa lo è stata la Shoah. Per sapere se lo sarà anche il Covid, dovremo aspettare i prossimi anni.
By: antitrader on Mercoledì 22 Luglio 2020 17:32
Ecco,
il trmpanaro e' riuscito ad agguantare anche le appestatissime piccole comunita'. Adesso ha nel mirino
perfino il Quatar.
Chi sa come se la ride il Compagno Xi: guarda quel deficiente, si e' appestato fin dentr il buco de c....
By: pana on Mercoledì 22 Luglio 2020 16:08
cmq i somaroni sono senza tempo pure durante la spagnola del 1918 qualcheduno
non voleva la mascherina...erano gli amici del bullo e di xtol
The Anti-Mask League of San Francisco was an organization formed to protest the requirement for people in San Francisco, California, to wear masks during the 1918 influenza pandemic.
50 milioni di morti !!
asniiiiiiiiiiiiiiiiii
By: antitrader on Mercoledì 22 Luglio 2020 14:58
L'insana pretesa di voler salvare, durante una pandemia, attivita' quali ristoranti, bar, palestre, cinema, spiagge,
alberghi, mostre e baggianate cantate, e' una delle tante bizzarre pretese dell'asino moderno, quello convinto
che a tutto ci sia soluzione.
I casi sono due; o fai un lock stalinista e la risolvi in breve tempo accollandoti i danni economici, oppure fai
"liberi tutti" nell'infantile illusione che poi mandrie di cretini si scapicollino sullle spiagge.
In questo caso il risultato e' ancora peggiore (quando si dice il destino cinico e baro), l'epidemia dura un multiplo
del tempo, il tasso di appestaggio e i morti ti si moltiplicano per 10 (vedi Svezia vs Norvegia/Danimarca/Finlandia)
e i danni economici sono piu' diluiti nel tempo ma alla fine saranno anche maggiori. (vedi prossimi dati USA).
By: Morphy on Mercoledì 22 Luglio 2020 14:41
Attenzione alle date
Andando a memoria a metà gennaio consigliavo le mascherine come forma di prevenzione (visto il casino di Wuhan) rispecchiando anche il buonsenso popolare che cominciava davvero ad aver paura ed evitava di andare nei ristoranti cinesi. Da li a pochi giorni il 30 gennaio a Roma vengono individuati due turisti cinesi infettati.
A metà febbraio (il 15 per la precisione) la comunità dei commercianti cinesi scendeva in piazza per protestare contro questa forma di razzismo, a dir loro ingiustificato, che danneggiava le proprie attività, le quali vedevano un calo dell'80% della clientela. Subito i nostri politici si sono mossi per salvare i commerci cinesi denunciando lo "stupido razzismo" del popolo italiano. E per questo si era mosso tutto l'apparato mediatico mainstream, dal Fatto (il giornale unico del virus), alla Rai fino alle sezioni dei partiti di sinistra.
Ad un certo punto il 20 febbraio un tizio al nord finisce in ospedale con gravi problemi respiratori e subito il fenomeno si allarga alla velocità della luce. Eravamo già tutti infettati.
Il capitolo della politica che DORME. In barba ai fatti e con grande sprezzo del pericolo, il 27 febbraio Zingaretti corre a Milano dal compagno di merende Sala i quali si prestano come sponsor per salvare le casse del commercio cinese suggellano il tutto con un bel apericena ai navigli a base di tartine e prosecco tra mille baci e abbracci (infatti poi uno dei coglioni si infetta pure).
Ad un certo punto la politica CHE DORME (non dimentichiamocelo mai), si accorge che forse è meglio intervenire. Nessuno di loro parla però di mascherine perchè oramai i più svegli (ma compreso) avevano rastrellato tutto il rastrellabile sul mercato. Il 10 marzo, a 50 giorni dall'allarme popolare, il governo fa scattare il lockdow. Le mascherine arriveranno a giugno (5 mesi dopo l'allarme razzista del popolo). Nel frattempo purtroppo avevamo già riempito i forni crematori...
– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...
By: hobi50 on Mercoledì 22 Luglio 2020 10:28
Che dire ....è un vero incoraggiamento per gli americani !
Eppure sono passati mesi e per gli Usa il peggio deve ancora avvenire.
Ieri da noi 1 morto( l'ha detto zangrillo ieri sera e non so se fosse riferito alla Lombardia o a tutta Italia ) ...negli Usa oltre 1000.
E c'è stato qualche pirla che paragonava la mortalità avutasi in un paese che è stata bravo a sconfiggere l'epidemia inizialmente molto violenta ( parliamo ovviamente dell'Italia ) con un paese ricco,avvertito di quello che stava succedendo ,che si trova in piena pandemia con il contatore dei morti che corre.
Stupidità o malafede ?
Per me ,quando la stupidità è a certi livelli ,ovviamente è malafede.
Viva HK
By: shera on Mercoledì 22 Luglio 2020 09:36
Coronavirus potrebbe essere l'inizio di "Storm"
per chi non capisce consiglio di informarsi su Qanon
By: pana on Mercoledì 22 Luglio 2020 09:17
mitici !
La foto al messaggio per i clienti, che sta facendo il giro dei social network, è stata scattata all'esterno di un negozio di Saragozza, in Spagna. Il messaggio è decisamente efficace e ha conquistato tantissimi utenti. «Se entri nel negozio senza mascherina, saremo costretti a misurarti la temperatura!» - si legge sul cartello - «Post scriptum: abbiamo solo termometri rettali».
By: shera on Mercoledì 22 Luglio 2020 08:52
non possiamo fare niente contro la psicosi covid, perchè è come l'influenza stagionale, muta in continuazione ed essendo nel 99% dei casi una banale influenza non si fermerà mai... in più falsificano i dati
possono andare avanti 200 anni a riempire la testa dei PC di paura e cacca, che fare quindi?
possiamo solo aspettare che i secondi fini per cui è stata lanciata l'epidemia mediatica si rimarginino
By: XTOL on Mercoledì 22 Luglio 2020 08:35
There is MASSIVE fraud taking place in COVID-19 reporting, which is clearly occurring for political purposes and should be declared a criminal act. I know people who signed up to be tested but never received a test because the line was too long. They subsequently were told they tested POSITIVE when they never were tested. Then people were recorded as POSITIVE when they only tested to see if they had antibodies.
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