Il Problema è l'Europa

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Mercoledì 05 Giugno 2019 08:33

Dove è la sede non conta un cazzo

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Ma sei scemo? ma secondo te il governo italiano ha giurisdizione su una società incorporata all'estero????

allora già che ci siamo possiamo provare a prenderci una golden share in Bayer (ha stabilimenti in Italia) o Glaxo (ha stabilimenti in Italia)

 

"Questo problema si pone ora con questo governo.". che come direbbe Cetto, non ci può fare una beata minchia!

Spiegami tu però come dovrebbe fare, visto che sei così intelligente.

 


 Last edited by: gianlini on Mercoledì 05 Giugno 2019 08:35, edited 2 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Mercoledì 05 Giugno 2019 08:23

Gano, mi stai parlando sempre di aziende francesi con sede in Francia.

FCA ha sede ad Amsterdam e Londra, è un entità estera per lo Stato Italiano, così come lo è la Gano S.r.l..

Il problema risale al famoso deal Chrisler-Fiat, è a quei tempi in cui Fiat aveva ancora sede a Torino, che si sarebbe dovuto prendere una golden share.

Chi era al governo ai tempi?

 


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Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Mercoledì 05 Giugno 2019 08:19

Cosa c'entra l'euro?

la Francia ha l'euro, eppure ha il 15 % di Renault (e di PSA)

Quindi secondo te, l'Italia avrebbe dovuto scalare FCA (tramite Cdp immagino) comprando sul mercato per poi avere una sufficiente forza contrattuale?

La vedo difficile prendere una golden share in una società con sede ad Amsterdam.

 

 


 Last edited by: gianlini on Mercoledì 05 Giugno 2019 08:22, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Mercoledì 05 Giugno 2019 08:02

Bull, io ho fatto ujna domanda precisa. Cosa dovrebbero fare Di Maio e Conte in questo caso?

Tu continui a non rispondere a questa domanda tirando in ballo questioni che nulla attengono al caso in oggetto.

Vediamo se Gano ha qualche idea a proposito.

 


 Last edited by: gianlini on Mercoledì 05 Giugno 2019 08:02, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: pana on Mercoledì 05 Giugno 2019 07:30

"non voglio esporre i londinesi al rischio di incotrare donald trump"

ahahah

https://www.youtube.com/watch?v=p4EAc0QFubs

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Mercoledì 05 Giugno 2019 00:02

E dulcis in fondo arrivo' anche l'altro c......e....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente


 Last edited by: Bullfin on Mercoledì 05 Giugno 2019 00:37, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: traderosca on Martedì 04 Giugno 2019 23:57

Bullfin, ma che fesserie scrivi....

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Martedì 04 Giugno 2019 23:24

TOH UN REPERTORIO DI QUELLO CHE VADO DICENDO....E MI VIENI A PARLARE DI SOGGETTO ESTERNO??? MA ALLORA SEI PROPRIO CRETINO!!!....

E PER NON PARLARE DELLA VICENDA MIGRANTI...QUELLO SPORCO OPPORTUNISTA DI MACRON A FARE LA MORALE A NOI QUANDO CI SIAMO CARICATI COME MULI DI AFRICANI IGNORANTI COME CAPRE, LA MERKEL SI PRENDE GLI INGEGNERI E LUI NON FA PASSARE NESSUN IMMIGRATO....

 

 

Macron, l’europeista liberista ipocrita che tutela gli interessi della Francia. E fa bene Obiettivo: rafforzare ruolo di Parigi in Ue

Su Libia e cantieri Stx il presidente francese tratta l’Italia da subalterna, come i capitani delle squadre ciclistiche coi loro gregari, che nel gergo del pedale d'oltralpe non a caso sono chiamati "doméstiques". Domestici. I transalpini hanno scalato i nostri settori strategici, i loro sono santuari intoccabili. E ora, mentre sta per annunciare tagli alla spesa pubblica, il capo dell'Eliseo ha bisogno di una compensazione che distragga l’opinione pubblica

di | 27 Luglio 2017
 

Macron l’Hypocrite, altro che Macron il Liberista. Dice di essere fermamente europeista, ma lo è a senso unico: quello della Francia. Parla di diritti di tutti, e soprattutto degli altri, poi si contraddice, difende innanzitutto i diritti suoi: applica cioè allegramente la vecchia pratica politica dei due pesi, due misure. Ovviamente, la misura francese conta più delle altre. Anzi: il giovane presidente francese sostiene di avere la ricetta per guarire l’Unione Europea. Promette di volerla “ridisegnare e riprogettare” per rinnovarla e riequilibrarla – i prefissi “ri” si sprecano nel lessico macroniano, ad uso e consumo degli elettori: a settembre si vota per il Senato e lì la partita non è in discesa come per le recenti amministrative, visto il brusco calo di popolarità. Al massimo, considera paritetico il rapporto con la Germania, mentre tratta l’Italia da subalterna, come i capitani delle squadre ciclistiche coi loro gregari, che nel gergo transalpino del pedale non a caso sono chiamati doméstiques. Domestici. Che stiano al loro posto e rispettino le gerarchie.

Intendiamoci: l’enarca Macron fa benissimo a difendere gli interessi della sua patria, termine che ha sfruttato disinvoltamente fin dalla campagna elettorale, scippandolo cinicamente ai frontisti di Marine Le Pen. Il patriottismo economico, nella società globalizzata del caos, stravolge ogni paradigma finanziario, e funziona quando non si hanno altri argomenti validi. Come nel caso dell’ostracismo contro l’Italia. Pensiamo a Ventimiglia. O ai ripensamenti sulla Tav. Roma paga peccati antichi: come il gas che Mattei ottenne dal governo di Algeri, subito dopo l’indipendenza, spodestando i francesi. O, più di recente, quando Fincantieri ha scalzato la Francia, acquisendo la sontuosa commessa del Qatar per creare una vera e propria flotta, comprese le dotazioni di protezione e di armamento, nonché una manutenzione quindicennale: due mini portaerei, quattro corvette, due pattugliatori. Tutto verrà prodotto in Liguria. Consegna entro i Mondiali di calcio del 2022. Doha ha punito Parigi per le forniture militari all’Egitto col finanziamento degli Emirati Arabi Uniti, nemico del Qatar.

 

Dunque, Macron sa quali risentimenti covano nell’operazione Fincatieri di Saint-Nazaire, santuario della produzione navale militare francese. Mentre sta per annunciare tagli alla spesa pubblica, ha bisogno di una compensazione che distragga l’opinione pubblica: non solo ci hanno fregato col Qatar, ma ora ci comprano un asset non cedibile, questi inaffidabili italiani. Dimenticando che semmai, la bilancia del compro e vendo pende a loro favore, e non da oggi. Le acquisizioni francesi in Italia sono state a go-go: banche, made in Italy, tentativi di scalata a Telecom, per esempio. Scorribande impunite di corsari della finanza che raccattano gruppi risanati coi soldi italiani.

C’è poi la maldestra “operazione Libia” gestita da Macron che ha messo in piedi un vertice tra Al Sarraj e Haftar a Parigi, durato l’espace d’un matin. Haftar, infatti, ha attaccato Al Sarraj, definendolo un “fanfarone” e uno che non conta nulla Tripoli. Dopo la richiesta di Al Serraj, delle navi militari italiane libere di solcare le acque territoriali tripoline, ha replicato con la solita grandiosità annunciando che intende aprire degli hotspot a Tripoli con o senza l’assenso di Bruxelles: “Voglio inviare missioni dell’Ofpra (l’ufficio francese di protezione per i rifugiati e gli apolidi, ndr) negli hotspot italiani e sono pronto ad inviarli in Libia. Gli altri Paesi europei sono riluttanti, cercheremo di farlo con l’Europa. Ma noi, la Francia, lo faremo. Entro quest’estate”.

Al solito, lo smorzatore Paolo Gentiloni che non è cuor di leone si è mostrato prudente: “Noi restiamo fedeli alla nostra agenda che ci impegna sul piano dell’accoglienza a cui non rinunciamo…”, l’impegno a discutere con le ong nuove regole, nonché “l’ulteriore passo” di assistenza alle autorità libiche per il controllo del loro territorio. Chiaro l’intento di Macron: infilare la flotta francese nelle acque territoriali tripoline promesse all’Italia da Al Sarraj.

Non contento di intralciare il ruolo italiano nella questione libica, Macron agita la scure contro Fincantieri, che è un gruppo pubblico. Così, di fatto, Macron minaccia lo Stato italiano. Vuole il 50% della proprietà. Roma rifiuta lo schema proposto da Parigi. Macron scegli l’opzione di nazionalizzare i cantieri. L’Eliseo blinda i cantieri legati alla Difesa. Vuole gestire da sola il business militare. Ovviamente l’azienda italiana ricorda che ha già acquisito dalla società sudcoreana (fallita) il 66,7% dei cantieri francesi. Tutto nell’ambito delle normative europee cui la Francia dovrebbe attenersi. Macché. L’Hypocrite fa orecchie da mercante. I cantieri di Saint-Nazaire sono “competenza strategica nazionale”.

Proprio due giorni fa François Pinault – tramite Artémis, la holding di famiglia – ha ceduto la compartecipazione che deteneva in Fnac Darty (24,3% valutato 452 milioni di Euro) vendendo la quota, minoritaria ma pur sempre la più importante, alla tedesca Ceconomy di Dusseldorf, ex divisione di Metro, il gigante della distribuzione di elettrodomestici. Nessuno ha gridato allo scandalo. Eppure, quella di Fnac è un insegna un po’ mitica, fondata nel 1954 da due ex militanti dell’estrema sinistra per rendere i prodotti culturali accessibili a tutti. Un’icona francese che più francese non si può. Il cambiamento d’azionariato è stato vigoroso, fa di Ceconomy un’azionista di minoranza, ma in posizione di forza. Con ironìa, Le Monde ha titolato: “Tedesca la prima lingua per Fnac Darty”. E’ probabile che i tedeschi puntino ad un maggiore controllo. E’ nel gioco delle acquisizioni.

Con gli italiani, invece, Parigi ha alzato le barricate. In barba ai sorrisi, alle strette di mano e alle parole d’amicizia rivolte all’Italia. Inutile negarlo: sta scoppiando la guerra dei soldi tra i due Paesi. E del Mediterraneo, con la questione libica. L’ultimatum dell’Eliseo è la goccia che fa traboccare il vaso: inaccettabile. Ha ragione Giuseppe Bono, l’amministratore delegato dell’azienda italiana a sbottare: “La nostra pazienza è finita”. L’ultimatum è visto dal ministro Carlo Calenda come un’offesa che non può essere subìta: “Anche per una questione di dignità e di orgoglio nazionale”. I coreani vi andavano bene, perché gli italiani no?

Il problema è che Macron ha appena vinto le elezioni e per cinque anni sarà lui a comandare, in Francia. Mentre il nostro governo va avanti di conserva, ed è sempre sotto tiro. La Francia fa sistema. L’Italia va a bande. Macron e la Merkel sottoscrivono accordi nell’ambito strategico dell’apparato militare industriale, uno dei progetti più ambiziosi è la costruzione di un superjet Kombat (lo ha scritto il sito Jane) e di droni altamente sofisticati. Gli italiani seguono invece le intese con gli americani (vedi F-35): declassandosi ad assemblatori.

I francesi hanno scalato i nostri settori strategici, i loro sono santuari intoccabili. Al massimo ci lasciano comprare l’aeroporto di Nizza, o il caffé Carte Noire. La Campari vende il whisky ma conquista il Grand Marnier. C’è uno studio Mediobanca che ha confrontato i maggiori gruppi italiani quotati in Borsa con quelli francesi, inglesi e tedeschi. La radiografia è deprimente: siamo povera cosa, rispetto agli altri. Soprattutto quando operiamo all’estero: nani contro giganti.

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Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Martedì 04 Giugno 2019 23:13

Dai dai Gianlini smettila di rompere i coglioni. I francesi hanno cambiato anche normative (andando pure contro quelle europee) per contrastare acquisizioni italiane. Ok? questi sono fatti e se la metti allora sul piano della giustizia ed equita' alla luce di queste considerazioni che sono dati di fatto sei una grande testa di c. Ok?. Perchè  a tutto c'è un limite. Anche io sono per le cose corrette, oneste, per l'etica ma quando al tavolo giochi con chi bara se non vuoi finire sotto terra devi o barare o ti tiri fuori dal gioco. Siccome il gioco è l'economia e giocoforza ci sei dentro ti adatti e ti comporti come l'interlocutore.

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Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Martedì 04 Giugno 2019 23:09

Bull, la prima cosa che salta all'occhio è che lo Stato Francese possiede DIRETTAMENTE il 15 % sia di Renault che di Peugeot-Citroen.

Lo stato italiano no.

Spiegami però nella fattispecie, cosa dovrebbe fare Di Maio. Imporre, da soggetto esterno, al neonato grupppo franco-nipponico-italo-americano di mettere la sede a Torino, dopo che è stata proprio FCA a spostarla da Torino ad Amsterdam-Londra?

Imporre, da soggetto esterno, al neonato grupppo franco-nipponico-italo-americano di insediare nuovi stabilimenti produttivi in Italia, dopo che è stata proprio FCA a chiuderli?

Imporre, da soggetto esterno, al neonato grupppo franco-nipponico-italo-americano di avere un management italiano, dopo che è stata proprio FCA ad ingaggiare manager non italiani?

Voglio solo capire, meglio, cosa pensate che Di Maio dovrebbe fare.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Martedì 04 Giugno 2019 23:05

Gianlini caro, ti leggi tutti gli interventi di questi anni dei francesi (specie quando contro le aziende italiane), vi è una bibbia sterminata di tutela dei azzi propri. Con il moralismo non si va tanto avanti...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Martedì 04 Giugno 2019 22:50

Bull, visto che sei d'accordo con Gano* dimmi cosa dovrebbe fare di Maio nel caso specifico.  Dovrebbe forse convincere gli Agnelli a far saltare la fusione? Dovrebbe minacciare gli Agnelli di sanzioni se non insistono per non so che cosa debba essere fatto o insediato in ITalia? Dovrebbe minacciare gli Agnelli di offrire tutte le condizioni possibili ed immaginabili per far aprire ad esempio uno stabilmento Volkswagen in Italia? Dovrebbe offrire tutte le condizoini possibili ed immaginabili per insediare parte della nuova entità in Italia e farlo inserire nello statuto della nuova società?

 

 

Il corriere ripete le mie parole, sostanziaalmente

Lo Stato francese, che è il primo azionista di Renault con il 15% del capitale, «vigilerà sul rigoroso rispetto delle quattro condizioni» fissate da Parigi per condurre in porto l’unione con Fca: «Rispetto dell’alleanza Renault-Nissan, tutela dei posti di lavoro e degli stabilimenti industriali, governance equilibrata e partecipazione del futuro gruppo al progetto europeo sulle batterie elettriche».

 

* mi piacerebbe sapere cosa penserebbe Gano, se Di Maio imponesse che la Gano srl costituita all'estero venisse immediatamente trasferita in Italia


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Re: Il Problema è l'Europa  

  By: lutrom on Martedì 04 Giugno 2019 22:49

Bull e Gano hanno ragione!

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Bullfin on Martedì 04 Giugno 2019 22:42

Ha semplicemente ragione Gano. Gli altri tutelano i propri interessi che abbiano quote in un azienda o meno (la storia recente porta infiniti interventi statali francesi a tutela della propria nazionalita').

I ragionamenti di Gianlini, per l'amor del cielo, giusti dal punto di vista teorico, portano altro che al depauperamento della ricchezza industriale italiana.

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Martedì 04 Giugno 2019 22:22

Cosa c'entrano gli stabilimenti con le possibilità di intervento del governo italiano?

La società è un entità privata estera per il governo italiano; al limite il governo italiano dovrebbe rompere l'esclusività che ha FCA nell'essere l'unico produttore di auto in Italia ed offrire ad altri marchi l'opportunità di produrre da noi.

 

Invece lo Stato francese è li principale azionista con il 15 % di Renault, e Renault è il principale azionista con li 43 % di Nissan, quindi ha tutto il diritto di esporre le sue condizioni nella trattativa,

 

Lo stato francese possiede il 14,1 % anche di PSA, a cui appartengono Peugeot e Citroen. Il 14,1% di PSA è posseduto dal governo cinese (tramite la DongFeng Motors)

 

 

 

 

 


 Last edited by: gianlini on Martedì 04 Giugno 2019 22:43, edited 6 times in total.