By: Roberto964 on Domenica 20 Luglio 2014 07:25
MOLTO interessante
A lamiere ancora fumanti, ancor prima di sapere se si fosse in presenza di una disgrazia o di un abbattimento, sulla base del nulla informativo, senza riscontri, senza nemmeno porsi interrogativi, per la grancassa massmediatica euroatlantica tutto era già chiaro, acclarato, indiscutibile: la responsabilità della morte di quelle 298 persone in volo su un Boeing 777 della Malaysia Airlines, partito da Amsterdam alla volta di Kuala Lumpur e schiantatosi a 60 km dal confine con la Russia, nella regione di Shiaktiorsk, 40 chilometri a est di Donetsk, zona di combattimenti, è da attribuire alle milizie filo-russe. E di riflesso anche al governo russo, reo di averle dotate di armi sofisticate in grado di colpire un aereo come quel Boeing, che volava a 10mila metri d’altezza, ad una velocità di 900 km/h.
Lo stesso presidente USA, il premio nobel per la Pace Barack Obama, dirà poche ore dopo, in conferenza stampa alla Casa Bianca, che "molto probabilmente" sono state loro.
Ora, perché viene presa in considerazione solo la tesi dell’abbattimento tramite missile terra-aria, e non anche quella tramite missile aria-aria? Qui la risposta è semplice: un caccia in azione ricondurrebbe direttamente al governo di Kiev o a qualche aereo “alleato”, non avendo notoriamente le milizie filorusse disponibilità aerea (nota 1).
Per abbattere da terra quell’aereo, a quella altezza e a quella velocità di crociera, serve però un sistema missilistico altamente sofisticato e costoso, fornito di radar, il che è una strumentazione in dotazione all’esercito ucraino, che ha battaglioni presenti proprio in quella zona di guerra, ma non in dotazione alle milizie. La disponibilità antiaerea di queste ultime raggiunge al più i 5mila metri di altezza, non i 10mila. Ed infatti elicotteri ed aerei militari ucraini che mitragliano e bombardano villaggi e città vengono abbattuti quando volano sotto e non sopra quell’altezza. Un riscontro, di riflesso, lo abbiamo dallo stesso servizio aeronautico civile ucraino che aveva sì chiuso lo scorso 8 luglio lo spazio aereo ad est del Paese, per i combattimenti in corso, ma aveva autorizzato il transito dei velivoli solo sopra i 7900 metri. Come a dire che si era consapevoli del limitato armamentario delle milizie filo-russe e che si riteneva sicura quella parte superiore di cielo.
Di qui le accuse a Mosca: o ha armato per quell’obiettivo i ribelli o addirittura ha abbattuto direttamente quell’aereo civile.
La Bbc ricorda che si potrebbe fare chiarezza sull’accaduto, acquisendo immagini satellitari in grado di identificare le tracce ultraviolette lasciate da un missile.
Questo ci porta al “cui prodest”, a chi giova, ai vantaggi delle ricadute politiche e militari di un’azione del genere. Non zero, ma sotto zero, per le milizie filorusse e per Mosca.
Far ricadere su queste, ma in ultima istanza su Mosca, la responsabilità dell’abbattimento può invece servire alla controparte, a Kiev e agli atlantici, per orientare l’indignazione generale, esasperare la contrapposizione, costruire una “escalation” al conflitto. In tal caso, si tratterrebbe di una ‘forzatura’ autonoma di Kiev o di un’operazione combinata con l’alleato/padrone USA?
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(1) Quanto segue è da verificare e ben sviscerare. Lo si assuma, quindi, con beneficio di inventario.
L’agenzia Interfax diffonde la notizia che l'aereo presidenziale russo, con Putin a bordo, avrebbe incrociato –di ritorno dal vertice dei Brics in Brasile, giusto poco prima della tragedia– la rotta del volo MH17: "Stessi colori e stessa dimensione, facile confonderli a quella distanza". I due aerei a distanza possono sembrare uguali, confondersi. A questa curiosa notizia se ne affianca un’altra, diffusa dalle autorità di Kiev, secondo la quale negli stessi minuti oltre al Boeing cadeva giù, colpito, un caccia ucraino. Stante le altezze, abbattuto da chi?
Due curiose notizie che per la loro concomitanza ricorderebbero tanto fatti nostrani, Ustica, in quel 27 giugno 1980, che vide una battaglia nei cieli d’Italia, su cui USA, NATO e –subordinate/subalterne– autorità come quelle italiane ancora largamente tacciono, e che determinò l’abbattimento del DC-9 della compagnia aerea italiana Itavia e di un Mig-23 libico.
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