Il Problema è l'Europa

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: shera on Sabato 27 Novembre 2021 21:14

Gano

Mai sentito del Conte, il venerabile maestro Giacomo Maria Ugolini ? sono atti usciti a 15 anni della morte del faccendiere, l'erede di andreotti e gelli

Mafia - massoneria deviata - servizi segreti (e pure qualche satanista)

 

Questa foto sembra dare ragione a Report che lunedì sera su Raitre, illustrando i risultati delle inchieste condotte dai magistrati calabresi sulla connivenza tra criminalità organizzata e massoneria deviata, ha affermato che il venerabile maestro Giacomo Maria Ugolini è stato il recondito prosecutore dell’opera del venerabile maestro Licio Gelli. Nella foto scattata al Cairo nel 1994 compaiono da sinistra il capo di stato maggiore dell’esercizio egiziano, il segretario generale
delle Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali, il presidente dell’Egitto Hosni Mubarak, e un alto dignitario del governo egiziano. Tutti impettiti davanti a un signore con barba e capelli bianchi, all’apparenza il più disinvolto e sorridente della compagnia: il conte Giacomo Maria Ugolini.

Secondo le indagini iniziate negli anni Novanta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e i procedimenti tuttora in corso nelle aule di giustizia calabresi, Cosa nostra e ’ndrangheta avrebbero realizzato per oltre 30 anni traffici internazionali di ogni tipo, dal mercato della contraffazione a quello delle armi, con la partecipazione attiva per molto tempo di autorevolissimi massoni iscritti alle logge segrete (Loggia La Fenice, Loggia di San Marino, Loggia di Montecarlo) gestite o partecipate dal conte Ugolini. Nella puntata di Report l’inviato Giorgio Mottola ha ricostruito attraverso testimonianze la gigantesca rete che a Ugolini faceva capo e che spaziava dai vertici dei servizi di sicurezza a quelli della politica, con frequentazioni a tutto campo: da Massimo D’Alema a Gianfranco Fini a Gianni Letta, pure se tutti e tre hanno prontamente smentito le
circostanze.

Giacomo Maria Ugolini è scomparso nel 2006. Nondimeno gli effetti del potere da lui costituito, secondo quanto esposto da Report, si avvertirebbero ancora oggi alla vigilia dell’elezione del presidente della repubblica italiana.

 

Parma, 11 April 1988. Licio Gelli (Photo: STF EPA)

 

Le accuse dei pentiti della ’Ndrangheta

Se di Licio Gelli, capo della loggia Propaganda Due, inquisito e condannato, sono state scritte montagne di articoli e libri, di Giacomo Maria Ugolini, sul quale non risultano pronunciamenti della autorità giudiziaria, si è cominciato a narrare solo di recente, ovvero da quando un imprenditore reggino, Cosimo Virgiglio, ha iniziato a collaborare alle indagini condotte dal procuratore Giovanni Bombardieri e il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo di Reggio Calabria e dal pool di
Catanzaro guidato dal procuratore Nicola Gratteri.

 

“Virgiglio era il massone referente delle cosche che, all’interno del porto di Gioia Tauro, ha allacciato rapporti incredibili con pezzi dello Stato. Era addirittura in contatto con personale del Sisde” si legge nell’inchiesta “Loggia Nostra” pubblicata dal mensile Millennium. Sentito come testimone al processo “‘Ndrangheta stragista” Virgiglio ha illustrato come ‘ndranghetisti e mafiosi di Cosa nostra entrarono in contatto con il cosiddetto “sistema Ugolini” riferito appunto a Giacomo Maria Ugolini. “Era al di sopra della Propaganda due – ha spiegato il collaboratore di giustizia – Era un sistema complesso, formato da persone molto influenti a livello internazionale”. Come dire che lo scioglimento della P2 è stato solo apparente perché “il conte Ugolini era riuscito a coinvolgere un potere, dove oggi neppure la magistratura può entrare, e cioè lo Stato Vaticano – sostiene Virgiglio – Non c’è più la possibilità di essere indagati. Quindi, era al di sopra, lui aveva in mano la notizia, lui aveva in mano i servizi di sicurezza, lui sapeva come accorpare i poteri, ecco”.

La loggia coperta di Ugolini secondo le rivelazioni del pentito calabrese consentiva alle mafie di mettere al sicuro i soldi sporchi attraverso “sistemi molto sofisticati di investimenti: quelli delle finanziarie sammarinesi, tipo la FinGestus. Questi soldi finivano là. – ha riferito Virgiglio ai giudici della Corte d’Assise di Reggio Calabria – Una volta che erano al sicuro, venivano utilizzati in forme
di investimento, in altri settori legalmente riconosciuti. Se io alla criminalità prendo e la accontento con i reinvestimenti dei loro capitali, loro di controparte a me dovranno dare i loro pacchetti elettorali, che non sono concentrati o in Sicilia o in Calabria, ma in tutto il territorio in cui loro hanno un proprio focolaio. Il sistema Ugolini voleva il consenso dei voti durante il periodo elettorale. Questo era il cambio”.

Dal Medio Oriente a San Marino

Ma cosa accomunava Ugolini con la Repubblica di San Marino, con le massime autorità dell’Egitto e con il segretario generale delle Nazioni Unite? Un incarico diplomatico. Giacomo Maria Ugolini è stato per quasi quindici anni ambasciatore di San Marino per l’Egitto e il regno Hashemita di Giordania. E Boutros Boutros-Ghali, era egiziano e suo buon amico.

A San Marino il cognome Ugolini è diffuso. E all’inizio degli anni Novanta al futuro ambasciatore le autorità del Titano riconobbero la cittadinanza grazie alla nonna materna, residente a Modena ma nata sammarinese. Ugolini non era al suo primo incarico diplomatico. Per anni aveva ricoperto il ruolo di Gran Referendario, ovvero ambasciatore unico, del patriarca greco-melchita Maximus V, arcivescovo a capo delle comunità cattoliche del Medio Oriente. Il primo dei governanti sammarinesi a incontrare Ugolini fu l’avvocato Alvaro Selva, comunista, segretario di stato agli Affari interni in un esecutivo all’insegna del compromesso storico: una coalizione tra democristiani e comunisti inaugurata nel 1986.

 

Il presidente Sandro Pertini in visita alla Repubblica di San Marino con il segretario di stato Alvaro Selva, 1984. (Photo: Carlo Filippini)

Il discusso crocifisso di Michelangelo

“Era il momento in cui i socialisti collocati all’opposizione chiedevano ai craxiani di Roma di giocare di sponda per ritornare al governo. – racconta Selva – Era cresciuta così l’intransigenza da parte dell’ufficio doganale italiano nei confronti delle operazioni di scambio merci con San Marino, un modo per esasperare la politica e spingerla a nuovi equilibri. Ugolini a quell’epoca era il rappresentante diplomatico del Patriarcato di Antiochia. Mi suggerirono che avrebbe potuto darci
una mano perché molto ben introdotto nel ministero delle Finanze. Andai a trovarlo nella sua villa di Casal Palocco, sul litorale romano. Fui accolto da una scorta della polizia italiana comandata da un capitano. Ad attendermi c’erano lui e il direttore generale delle dogane. Fu una serata all’insegna della cordialità e dei convenevoli verso San Marino, ma prima di metterci a tavola Ugolini volle mostrarci un oggetto straordinario: quel croceiisso ligneo attribuito a Michelangelo di cui ancora oggi si discute, dentro e fuori le aule di tribunale: vero o falso? I pareri degli esperti restano contraddittori”.

Come arrivaste a nominarlo ambasciatore?
“Chiedemmo informazioni. – risponde l’avvocato Selva – Qualcuno ci fece avere un dossier verosimilmente confezionato da un apparato d’intelligence. Terrificante. Secondo quelle carte a occuparsi di lui erano diverse questure, Criminalpol, Interpol, sospettato o accusato di nefandezze varie, dal traffico di armi al porto abusivo di abito talare. Ci esposero che il patriarca Maximus V era molto anziano e che Ugolini, certo che il successore non gli avrebbe rinnovato l’incarico di ambasciatore, corteggiava San Marino per mantenere grazie a noi il passaporto diplomatico”.

E l’avete accontentato nonostante quelle pessime referenze?
“I fatti dimostravano un’altra realtà. Due volte tornai a casa sua e due volte cenai con dirigenti dei servizi di sicurezza che si dicevano disponibili a fornire tutto l’aiuto possibile a San Marino. Lo presentai agli altri membri di governo: conquistò tutti, dal segretario del mio partito ai colleghi democristiani. Era sempre circondato da personalità italiane e internazionali, dirigenti ministeriali, alti prelati stranieri, era molto amico anche di don Pierino Gelmini, fondatore della comunità Incontro per il recupero dei tossicodipendenti e dell’arcivescovo esorcista Emmanuel Milingo. Finimmo per convincerci che quel dossier di infamie su di lui fosse cartaccia”.

L’alleato alle Nazioni Unite

“È vero, eravamo tutti entusiasti di lui, noi democristiani almeno quanto i comunisti – conferma Marco Podeschi, all’epoca uno dei giovani rampanti del partito dello scudo crociato – Ugolini sfoggiava un giro di conoscenze apicali, soprattutto al ministero delle Finanze. Ci fece incontrare molte autorità di diversi settori, tutti strategici per la nostra Repubblica. Un esempio: nel marzo del 1992 San Marino entrò a far parte quale membro effettivo delle Nazioni Unite e Ugolini se ne attribuì l’intero merito. In realtà la nostra diplomazia aveva lavorato da tempo e con indiscutibile efficacia a quel risultato. Ma era pur vero che lui poteva ostentare un affabile rapporto con Boutros Boutros-Ghali, segretario generale dell’Onu”.

Ugolini vantava anche molte solide amicizie ai vertici dei servizi segreti, persino Nicolò Pollari, direttore del Sismi, l’intelligence militare italiana. “Vero anche questo – dice Podeschi – Presentato da Ugolini, Pollari nel giugno del 1995 venne a San Marino per ricevere la croce di cavaliere dell’Ordine equestre di Sant’Agata. All’epoca non era ancora direttore del Sismi ma capo di Stato maggiore del comando generale della Guardia di finanza. Insomma un’autorità preziosa per la nostra realtà sempre nel mirino delle fiamme gialle italiane”.

“L’ingaggio di Ugolini ha rappresentato una svolta rispetto alle consolidate abitudini di cautela, al senso di diffidenza che ci ha storicamente accompagnati – aggiunge Alvaro Selva - Ugolini ha portato in Repubblica tante persone, magari anche utili, che a loro volta ne hanno introdotte altre. È da quel momento che abbiamo sentito parlare sistematicamente di infiltrazione di spie, di logge
massoniche irregolari, di compagnie di giro pericolose”.

Tutti i grembiulini del Titano

Prima dell’arrivo di Ugolini i massoni sammarinesi erano così pochi da non riuscire a formare una propria loggia. Due di loro erano dichiarati: Federico Micheloni, medico e direttore sanitario dell’ospedale e Domenico Bruschi, funzionario bancario e più volte campione europeo di aeromodellismo. Entrambi aderenti alla loggia di Pesaro.
Con Ugolini i grembiulini di colpo prolificarono, ma nella confraternita del Titano i sammarinesi erano in minoranza: qualche politico, qualche professionista. La maggioranza veniva da oltre confine. “Non sapevo nulla di massoneria, se non che a San Marino a farne parte erano storicamente personaggi stimati come il professor Federico Micheloni e Domenico Bruschi, già presidente del Comitato olimpico – racconta un neofita dell’epoca che ha chiesto di rimanere anonimo – Ero curioso, volevo capire e Ugolini me la prospettava come una straordinaria opportunità per acquisire inconsuete esperienze culturali, un’alleanza etico-morale tra uomini davvero liberi”.

Lei accolse l’invito. Rimase sorpreso nel non trovare poi accanto a sé Micheloni, né Bruschi? “No. Mi era stato anticipato che si trattava di una loggia speciale, un’obbedienza esclusiva, di carattere internazionale, nonostante si chiamasse proprio Loggia di San Marino. Una cinquantina di accoliti in tutto, solo quindici del nostro territorio. C’erano industriali che venivano da Roma e Milano, spesso con aerei personali parcheggiati a Rimini; c’erano un francese, qualche militare, molte persone interessanti, intelligenze vivaci, eloquio ricercato. Ci riunivamo una o due volte al mese, quasi sempre in un tempio ubicato nella rocca di San Leo, la prigione del conte di Cagliostro: un rituale enfatico e meticoloso con simbolismi architettonici e geometrici e poi spadini, insegne, un mantello con cappuccio che Ugolini chiamava ‘cocolla’ sopra all’indispensabile smoking. Quindi tutti a cena in una sala riservata dell’Osteria Belvedere. In alternativa le tornate avvenivano in un salone appartato del Grand Hotel di Riccione”.

Una loggia solo gastronomo-esoterica o prendevate anche iniziative risolutive?
“Non ricordo iniziative, ma conferenze per istruire i membri sui simboli massonici, dissertazioni di filosofia, gnoseologia, ovvero l’analisi dei limiti della conoscenza umana, mai un confronto o riferimenti sulla religione. Ugolini tuttalpiù manifestava un’esaltante passione per l’arte: andava fiero del suo crocefisso ligneo attribuito a Michelangelo anche in virtù di una perizia – più volte contestata, anche recentemente dal consulente tecnico nominato dal Tribunale di Rimini - di padre Heinrich Pfeiffer, docente di arte sacra alla Pontificia Università Gregoriana. Rammento che Ugolini voleva a tutti i costi portare in mostra a San Marino la maschera funeraria del faraone egizio Tutankhamen, a sua detta per esaudire un travolgente desiderio di Boutros-Ghali. Ma sorgeva un problema di superstizione: quell’antico manufatto si trascina da sempre dietro
un’opprimente fama di porta-sventure. E c’erano due membri del governo sammarinese che soltanto a sentire nominare la maschera si lasciavano andare ai più volgari degli scongiuri. Così Ugolini fu invitato a ripiegare su un’altra mostra, quella di Giorgio De Chirico, inaugurata nei saloni del nostro Kursaal dal vicepresidente del Parlamento europeo Sandro Fontana alla presenza di numerose autorità italiane, persino il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Luigi Federici. Una straordinaria esposizione, che impegnò allo stremo i militari della gendarmeria per la sicurezza delle 120 opere prestate da musei e privati di tutto il mondo. La mostra ebbe un costo economico giudicato eccessivo: diciamo pure un bagno di sangue, al quale però Ugolini fece in parte fronte personalmente. Si trattava di sue personali iniziative, niente a che spartire con la loggia che si avvitava invece attorno alle solite enigmatiche prolusioni. Dopo due anni di lavori d’officina, così li chiamava Ugolini, deluso e annoiato, dissi basta e abbandonai la conventicola”.

Il 5 maggio 2023 ho chiesto all'AI il miglior titolo da comprare a Piazza Affari: Banca Profilo, oggi scende dello 0,46% a 0.2180 Euro
Lo sbarco sulla Luna, la più grande truffa della storia del mondo, dopo il Covid.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: pana on Venerdì 26 Novembre 2021 07:15

GRANDI 5 STELLE

Manlio Di Stefano 

talia.

Si tratta di una intera palazzina di quattro piani che è al contempo un’esposizione permanente del meglio del Made in Italy, ma anche un caffè italiano, una libreria e persino uno spazio polifunzionale dove organizziamo eventi di promozione del Sistema Italia.

Stiamo parlando di oltre 800 metri quadri, in una delle vie più esclusive di Seoul, interamente dedicati al nostro paese.

Il cliente, entrando, sceglie di respirare il tricolore e può comprare tutto quello che lo circonda inquadrando un semplice codice a barre. La merce esposta è ovviamente in rotazione continua per dare a tutti la possibilità di presentarsi in quello che è il nostro primo mercato per vendita pro capite in tutta l’Asia.

Potete saperne di più sul sito https://highstreetitalia.com/

High Street Italia è un progetto che abbiamo promosso e finanziato con i fondi del piano promozionale per il Made in Italy e che gestiamo grazie all’ufficio ICE di Seoul.

Un progetto concreto, vincente e semplice, ideato principalmente per le nostre piccole e medie imprese, che sono quelle che hanno più difficoltà ad affacciarsi a un mercato così lontano, ma anche così desideroso di Italia, come la Corea del Sud. Se avete un’azienda che produce Made in Italy e volete affacciarvi sul mercato sudcoreano, contattate il desk ICE di Seoul attraverso il sito dell’agenzia.

Ne sono molto orgoglioso.

Avanti così.

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: XTOL on Giovedì 25 Novembre 2021 17:39

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: pana on Giovedì 25 Novembre 2021 07:10

per questi ammeregans

tarragone sarebbe in italia...annamo bene



1 dead, 3 injured after leak at Italian nuke power plant... Developing...

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: XTOL on Mercoledì 24 Novembre 2021 16:58

la cosa tragicomica arriva subito dopo:

At the same time it has started work to tackle new variants, aiming to rapidly develop and produce effective vaccines against these variants on a large scale.

 

in pratica ci dicono che ci dobbiamo "vaccinare" 10 volte con un "vaccino" che già adesso non copre le varianti


 Last edited by: XTOL on Mercoledì 24 Novembre 2021 16:59, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: XTOL on Mercoledì 24 Novembre 2021 16:46

The European Commission has secured up to 4.6 billion doses of COVID-19 vaccines so far and negotiations are underway for additional doses.

 

gli europei sono circa 450.000.000, quindi...

forza, forza, preparare i deltoidi, ci sono 10 dosi a testa già acquistate... (erano in saldo?)

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: XTOL on Mercoledì 24 Novembre 2021 15:47

l'eurocoriandolo dovrebbe essere pronto per un rimbalzo, prima della scomparsa nelle nebbie della storia

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: XTOL on Martedì 23 Novembre 2021 09:52

Il Problema è l'Europa

Grasping the Future Unfolding Before Our Eyes

...Europe has no choice. The EU agenda has completely failed. This is why they have embraced Schwab’s agenda. To retain power and prevent the people from storming the palaces of the elite and parading their heads on spikes through the streets, they needed the lockdowns, destroy people’s ability to pay their debts, then sweep in with absolving everyone of debts as they default....

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Lunedì 22 Novembre 2021 22:54

Gian,

le mie informazioni son realtive ad alcuni lustri fa, adesso non saprei proprio se gode

di "buoni pettegolezzi".

Tra l'altro anche Barbara e Luigi ci provarono, fecero un sito per la froceria et similia

non so che fine ha fatto.

Lo stesso Arpe (il socio di Lugi) ha fatto un disastro con eprice.com

Ovviamente non significa niente, che tu abbia fatto il tronista o il bibitaro puoi sempre

scendere in politica, ma devi almeno saper parlare.

La fidanzata attuale del cav sai come la chiamano in parlamento? La muta.

 

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Lunedì 22 Novembre 2021 22:46

Anti, io so cosa ne dice la gente che ci lavora insieme, e ho avuto input molto diversi dai tuoi......

Anche su Piersilvio so qualcosa, ma non posso scriverlo

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Lunedì 22 Novembre 2021 22:44

Gian,

sai cosa si diceva ai tempi a p.zza affari e dintorni?

Marina e' stata messa alla Mondadori perche' a stampar libri e' impossibile perdere

soldi. Lo dicevano operatori di un certo peso eh?

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Lunedì 22 Novembre 2021 22:37

Anti, tutto giusto, tranne che Marina non è assolutamente una mezza calzetta.

Al limite è lesbica.  

 

Ma io a voi non vi capisco proprio, ma non vi sono bastati 27 anni (e non e' ancora finita eh?)

e la devastazione morale e materiale di un intero paese ???

Beh, ma quello che desideriamo o meno conta nulla. Qui si fanno solo previsioni di cosa potrebbe accadere.

 


 Last edited by: gianlini on Lunedì 22 Novembre 2021 22:40, edited 2 times in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: antitrader on Lunedì 22 Novembre 2021 22:34

Ma io a voi non vi capisco proprio, ma non vi sono bastati 27 anni (e non e' ancora finita eh?)

e la devastazione morale e materiale di un intero paese ???

Ma poi, Piersilvio e Marina due mezze calzette, Barbara ci ha gia' provato con esiti disastrosi

quando una decina di anni fa, rilascio' un'intervista a sfondo politico sulle patrie TV.

Subito dopo il padre la esilio' al MIlan dove la cosa piu' significativa che fece fu quella di

attentare alla castita' dei giocatori.

Eleonora (l'unica laureata assieme a Lugi) ha mandato tutti affancul e sta in USA.

L'unica speranza e' Luigi, ma e' ancora un ragazzino (o quasi), e poi si e' messo a giocare

in borsa assieme a Matteo Arpe, e han fatto solo disastri.

 

P.S. Barbara ha appena avuto il quinto figlio.

 

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: gianlini on Lunedì 22 Novembre 2021 22:24

Invece secondo me chi si è costruita un'immagine di donna intelligente, forte, decisa ma anche sobria e senza alcun grillo per la testa è proprio Marina. 

Che non dimentichiamo è apprezzatissima manager di Mondadori da più di 15 anni ormai. 

Barbara è una pazza scatenata che segue l'istinto e basta e che ha rovinato il Milan quando c'è stata un paio di anni.....


 Last edited by: gianlini on Lunedì 22 Novembre 2021 22:25, edited 1 time in total.

Re: Il Problema è l'Europa  

  By: Morphy on Lunedì 22 Novembre 2021 22:16

Se la famiglia Berlusconi ha qualcuno da mandare in politica, si muove con largo anticipo pubblicitario occulto. In rete Barbara Berlusconi ha molta più visibilità di Marina. Mi ricordo che agli inizi degli anni 90 Berlusconi con la sua campagna pubblicitaria si mosse due anni prima dell'annuncio della sua discesa in campo...

 

– Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace...