By: giorgiofra on Mercoledì 14 Dicembre 2011 13:36
L'evasione quintuplicata è una scemenza da giornalisti , che prendono una frase di qua un'altra di là e si inventano il resto .
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La verità è che esiste una campagna mediatica nella quale i giornalisti, gran parte dei quali assolutamente inconsistenti, si prestano e vengono manipolati, facendo a gara a chi la spara più grossa. Questa vergognosa quanto subdola campagna serve a far accettare alla popolazione misure illiberali ed incostituzionali che altrimenti verrebbero rigettate.
L'obiettivo è la spoliazione del popolo italiano a favore della finanza, e per raggiungere tale obiettivo occorre mettere in atto misure tanto delinquenziali che, in un contesto normale, provocherebbero vere e proprie sollevazioni. Il potere finanziario sta fomentando l'odio tra la gente, facendo credere ad ogni persona che la causa dei mali del Paese risieda nella enorme evasione fiscale, e non nello sperpero indecoroso di 50 anni di pseudodemocrazia.
Le cifre che sparano sono sostanzialmente prive di ogni fondamento. Tempo addietro un professore di Scienze delle finanze della Bocconi disse una cosa che qualunque persona equilibrata non può non condividere: la gran parte dell'evasione fiscale è una evasione di sopravvivenza, impossibile da recuperare. Esistono centinaia di migliaia di aziende che sopravvivono solo grazie all'evasione fiscale. Nel momento che vengono beccate semplicemente chiudono. Nessuno è disposto a lavorare esclusivamente per lo stato, ne in Italia, ne il alcun altro paese al mondo.
Centinaia di migliaia di lavoratori autonomi evasori totali, negli Stati Uniti potrebbero lavorare alla luce del sole semplicemente perchè il loro reddito è talmente basso che non sarebbe in alcun modo tassato. E questo nessuno lo dice, così come nessuno dice che nei paesi considerati con bassa evasione fiscale lo stato provvede, per chi è privo di reddito, a somministrare un assegno di disoccupazione che consenta almeno la minuta sopravvivenza.
Un mio amico, Angelo, padre di 5 figli, ha perso il lavoro circa un anno fa. L'azienda in cui lavorava ha chiuso, e benchè avesse cercato anche in altre regioni, non ha trovato nessun impiego, anche perchè, oramai, a 50 anni nessuno ti vuole più.
Ha percepito un assegno di disoccupazione per sei mesi, dopodichè è rimasto completamente privo di reddito.
Vive facendo piccoli lavori di falegnameria, riparazioni, manutenzioni, riuscendo a racimolare tra mille e milleduecento euro al mese. Fortunatamente non paga l'affitto, vivendo nella casa con la madre vedova.
In un paese normale Angelo potrebbe lavorare alla luce del sole, avendo un reddito appena sufficiente alla sopravvivenza.
In Italia è considerato un evasore totale, artefice di tutti i mali del nostro Paese. Egli dovrebbe, per essere in regola, privarsi di circa 700 euro al mese tra contributi e tasse varie. Ciò nonostante, non sarebbe nemmeno creduto dal fisco, subendo sicuramente accertamenti fiscali arbitrari che gli sottrarrebbero, un giorno, anche la piccola casa che erediterebbe dalla madre.
In questa situazione si ritrovano e si ritroveranno sempre più italiani. Cosa faranno tutti coloro che stanno perdendo il posto di lavoro a seguito della moria delle aziende?
Qualcuno crede che riusciranno a trovare, nel breve, un nuovo impiego? E dove, visto che il nostro Paese si sta deindustrializzando. Cosa faranno queste centinaia di migliaia di ultracinquantenni, finiranno sotto i ponti o a fare la fila alla Caritas? Oppure cercheranno di portare la pagnotta a casa con l'alta probabilità che lo stato li spogli di quel poco che hanno risparmiato in una vita di lavoro?