By: Bullfin on Lunedì 21 Gennaio 2013 01:54
UNA LETTURA CONTRO L'EURO AL GIORNO LEVA IL MEDICO DI TORNO....BAGNAI...
Es klopft?
La prima me l’ha evocata la tua notazione tecnica. Sì, ricordo bene, anche se sono più giovane di te (quindi forse è un po’ sconveniente che ti dia del tu, ma spero lo accetterai). Nello Sme la determinazione delle parità centrali rispetto all’Ecu, e la definizione delle bande di oscillazione, erano incredibilmente complesse. Il sistema era farraginoso e veniva, pensa un po’, accusato di essere asimmetrico (non vi dico a beneficio di chi), e diviso in club (e non vi dico composti da chi). Per chi fosse curioso, c’è questo bell’articolo un po’ tecnico, nel quale troverete la risposta che è dentro di voi, e che per una volta è quella giusta.
Ora, per quanto asimmetrico fosse il sistema, in particolare nel senso di essere dominato dalla Germania, che di fatto imponeva la propria politica monetaria ai propri partner, esso era pur sempre un sistema di cambi aggiustabili all’interno del quale era previsto ciò che logica vuole, ovvero che i paesi in surplus riallineassero il loro cambio nominale verso l’alto. Eh già! Nello Sme i paesi in surplus potevano rivalutare, cioè fare quella cosa che deve essere tanto bella, visto che è contraria alla svalutazione (che è tanto brutta, signora mia...), ma che nonostante sia tanto bella (la rivalutazione)... nessuno vuole farla! Ma nello Sme era prevista, e infatti fra i tanti riallineamenti che si verificarono, ve ne furono alcuni al ribasso nei paesi in deficit, e altri al rialzo nei paesi in surplus (la cronologia è qui).
Herein!Ma naturalmente anche all’epoca c’era chi diceva: “be’, certo, il sistema è asimmetrico, noi italiani di fatto non abbiamo più una politica monetaria, se abbassiamo il tasso di interesse al di sotto di un certo livello i capitali fuggono verso la Germania, quindi siamo costretti a fare politiche restrittive, e la nostra economia langue... Ma una soluzione c’è: più Europa! Se renderemo più rigido il sistema, guadagneremo in credibilità. Guardate cosa dicono Giavazzi e Pagano: il governo che si lega le mani a un paese forte guadagna tanta credibilità presso i propri cittadini da poter condurre efficaci politiche deflazionistiche, quindi il differenziale di inflazione scompare, quindi il cambio diventa sostenibile, quindi lo spread si annulla. Orsù, ci si leghino le mani, l’Europa chiamò.”
Si entrò così nel cosiddetto Sme credibile (o almeno così lo definivano quei due Paperoga di Frankel e Phillips in un articolo che uscì sugli Oxford Economic Papers nell’ottobre del 1992 : un articolo che Krugman definirebbe “spectacularly ill-timed”, come quello di Paperoga Jonung del quale abbiamo parlato qui). Come andò a finire lo sapete: nel settembre del 1992, proprio un mese prima della pubblicazione dell’articolo che lo definiva credibile, il sistema esplose, dopo aver addotto infiniti lutti non agli Achei (di quelli ce ne sarebbe fregato allora, e ancora oggi ce ne frega, molto poco), ma a noi. Ne abbiamo parlato qui, spiegando il meccanismo della crisi e rilevando alcune veniali imprecisioni dei professionisti dell’informazione.
Ich bin’sMa certo, come dire, uno può sempre pensare che se schiacciarsi un testicolo fra due mattoni faccia male, schiacciarli entrambi possa procurare un sottile piacere (incluso quello non trascurabile di fare un dispetto alla propria moglie). Non ci crederete, ma è esattamente questa la logica applicata da uno dei più illustri economisti italiani, Franco Modigliani, nel riproporre nel 1997, cinque anni dopo questa success story, la solfa del più Europa. Ne parlai illo tempore in questo working paper sulle conseguenze dell’euro, che forse avete letto. L’argomento di Modigliani era sorprendente: in un articolo scritto col suo allievo Mario Baldassarri (sì, questo Mario Baldassarri - per inciso, veniamo dallo stesso dipartimento – insieme con (in ordine alfabetico): Acocella, Caffè, Carlucci, Cesaratto, De Cecco, Piga e tanti altri economisti che mi avete sentito nominare) e apparso sul Financial Times del 14 marzo 1997, intitolato “The EU should go ahead with the single currency”, Modigliani serafico ammette che la strada seguita finora con lo Sme è stata sbagliata, e quindi bisogna... cambiare direzione, direte voi? No! Troppo facile! Percorrerla fino in fondo! Cioè bisogna andare verso il “più Europa”, ma un “più Europa” ancora “più Europa” del “più Europa” precedente (Sme credibile), che era sì un “più Europa” (più rigidità del cambio), ma forse non abbastanza “più”: ci voleva la moneta unica, che avrebbe risolto i nostri problemi.
E come?Semplice!Nello Sme i paesi membri erano costretti a seguire la politica monetaria della Bundesbank: se il loro tasso di interesse era troppo basso rispetto a quello tedesco, cioè, più esattamente, se essi tentavano di ridurre lo spread (che preesisteva a Berlusconi), i capitali fuggivano verso la Germania, e quindi bisognava di corsa rialzarlo (il tasso, cioè lo spread). Ma quando ci fossimo tutti uniti nella moneta unica, questo “più Europa” monetario avrebbe portato un immenso beneficio. Perché? Perché la Bundesbank, così come tutte le banche centrali nazionali, avrebbe fatto un passo indietro per lasciare la conduzione della politica monetaria alla Banca Centrale Europea (Bce). E così “monetary policy would be conducted by a European central bank in which Germany would have an important - but not an absolute – voice”: la conduzione della politica monetaria sarebbe passata, con la moneta unica, a una Bce nella quale la Germania avrebbe espresso un parere importante, ma non determinante. Avete capito bene. Modigliani sosteneva che siccome la Bce sarebbe stato un organo collegiale (daje a ride), la sua politica monetaria sarebbe stata più attenta agli interessi della periferia. E tutti (fra cui De Grauwe) a spiegargli: “ma benedetto uomo, ti rendi conto che la Germania in questo organo collegiale potrà disporre di un gruppo coeso di paesi (Belgio, Olanda, Austria, Finlandia, Francia) e che dall’altra parte c’è uno spezzatino di paesi che non riescono a mettersi d’accordo? Quindi collegiale de che? (come dicono a Roma) Alla fine comanderà sempre la Germania”. E lui, bizzoso: “no, no, più Europa, più Europa, la moneta unica porterà a politiche più favorevoli alla periferia, e poi i tassi di interesse si abbasseranno e gli investimenti faranno ripartire la crescita, vedrete, sarà bellissimo”.
Ora... voi forse non ve lo ricordate (magari su Youtube c’è), ma Modigliani era diventato un’icona della sinistra, e come? Semplice, nel modo più ovvio: aveva litigato con Berlusconi a “Porta a porta” (o trasmissione equipollente, non ricordo bene). E quindi, capirai i piddini! A loro basta che gli dici: “così fai un dispetto a Berlusconi!” e non c’è fesseria che non compiano d’empito, toto corde: capaci di buttarsi dalla finestra, se gli dici che Berlusconi ha detto “9,823 metri al secondo per secondo”. E loro: giù! Tanto se l’ha detto Berlusconi, l’accelerazione di gravità non c’è, è una menzogna. Di converso, se la propone un avversario di Berlusconi, allora anche la moneta unica può essere una buona idea, contro ogni ragionevole evidenza.
Herein!E quindi dicemmo “avanti” per la seconda volta. Com’è andata a finire lo sapete. Dopo aver fatto per un decennio il porco del comodo dei paesi del Nord (come mostra Cesaratto a pag. 10 del lavoro che presenterà a Pescara), la Bce “collegiale” scrive lettere non esattamente d’amore a tutti i governi europei dicendogli per filo e per segno quello che devono fare, e alla fine della storia ci troviamo, chi se lo fosse mai creso, con tassi di interesse insostenibilmente alti, mentre la Germania si finanzia a tassi reali negativi, tant’è che perfino Ferruccio De Bortoli, un intellettuale al quale invidio una sola cosa (che non vi dico, vediamo se la indovinate...) se ne adonta! (ed è comunque già molto che se ne sia accorto). Non c’è che dire, un bel risultato.
Du mußt es dreimal sagen
E quindi ecco come stiamo messi, dopo aver detto “più Europa” per due volte: stiamo messi come don Falcuccio, ma naturalmente, ça va sans dire, la colpa è nostra (e tte pareva?). E perché? Bravi, sì, indovinato, perché non abbiamo detto abbastanza “più Europa”. Dobbiamo dirlo ancora, una terza e decisiva volta, dobbiamo cioè fare gli Stati Uniti d’Europa, insomma, l’unione fiscale e politica, perché se la moneta unica non funziona non è per i mille e un motivi che la letteratura economica indica (scarsa mobilità del lavoro, divergenza dei tassi di inflazione, diverso grado di apertura delle economie, scarsa differenziazione produttiva delle economie periferiche, scarso coordinamento delle politiche economiche, ecc.), e fra i quali non compare l’assenza di unione politica (vedete ad esempio la mia rassegna sulla convergenza macroeconomica), ma è proprio per questo motivo, che la moneta unica non supportata da una politica fiscale unica ecc. ecc.
Quindi?Quindi “più Europa”. Toc toc... Es klopft...
Aspettate un attimo a dire “Herein”. Facciamo prima il riassunto delle puntate precedenti.
Ci avevano detto che con “più Europa” alias “Sme credibile” avremmo abbattuto il nostro differenziale di inflazione e favorito la nostra crescita rendendo sostenibile il cambio fisso con la Germania. Il risultato è stata la crisi del 1992.
Ci avevano detto che con “più Europa” alias “moneta unica” avremmo potuto influire sulla gestione della politica monetaria europea (e non ci stiamo riuscendo nemmeno con un italiano alla presidenza della Bce) e avremmo beneficiato di bassi tassi di interesse (e lo spread è sopra i 400 punti).
Ora ci dicono che con “più Europa” alias “unione fiscale” tutto andrà a posto, perché, udite udite, naturalmente potremo fare tanti bei trasferimenti a vantaggio dei paesi in difficoltà (e come no!), finanziando in essi, tramite gli eurobond (euroche?), "un sacco di bei proggetti che porteranno un sacco de crescita un sacco bbella..."
Voi ci credete?
Io no. Sono diventato un pochino mißtrauisch. Che ci volete fare? Sarà l'età! E quindi io “herein” non lo dico. E mi dispiace tanto se Angela non mi dirà "so gefällst du mir." Ho elaborato lutti amorosi peggiori.
Perché vedete, io non so voi come traducete “wer immer strebend sich bemüht, den können wir erlösen“. Io lo traduco: perseverare diabolicum. Mi direte che non mi intendo molto di latino, e forse nemmeno di tedesco. Può essere. Ma mi intendo un po’ di economia. Prima di vedere tanti bei progetti finanziati in Vestfalia o in Turingia coi soldi nostri (perché tanto andrebbe a finire così), preferirei che ci tirassimo fuori. Vedete voi...
FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente