By: Moderatore on Giovedì 06 Novembre 2014 13:57
Che idea si è fatto dell’operazione Mare nostrum?
«Il fenomeno capitale della storia del XX secolo è l’esplosione demografica che domani sommergerà l’Europa con flussi migratori incontrollati, soprattutto se si pratica la politica della marina italiana, che consiste nel cercare i barconi sulle rive della Libia per portarle precauzionalmente a Lampedusa quando bisognerebbe convincere questi Paesi a impedire loro di partire. Che poi è quel che succedeva quando c’era Gheddafi ma sfortunatamente noi abbiamo seguito la politica americana e abbiamo distrutto questo equilibrio. Ora abbiamo il caos, l’anarchia, gli jihadisti.
L’islam è un nemico dell’Europa?
«L’islam è una religione che combina insieme spirituale e temporale, cosa che la rende a mio avviso difficilmente conciliabile con le forme democratiche. L’islam ha dalla sua un mondo che conta più di un miliardo e mezzo di abitanti, che hanno 21 anni di media e in cui ogni donna ha da tre a cinque bambini. Noi abbiamo 650 milioni di abitanti in Europa, che hanno 45 anni di età media e 1,4 bambini per donna. Questo è il problema».
C’è un libro o un autore che vi ha particolarmente segnato?
«Vede, io qui ho circa diecimila libri. L’ultimo che ho letto il diario 1940-45 di Ernst Jünger. Mi è sembrato interessante il suo sguardo su questo periodo, che è servito anche da sfondo a tutta l’opera di Modiano, che ha appena ricevuto il premio Nobel. E poi ho cominciato a leggere con molto interesse “Le suicide français” di Éric Zemmour, che ritengo un’opera importante».
Europa e Unione europea: per lei è la stessa cosa?
«No, no, io penso che questa Europa è una fregatura, una trappola. Noi siamo certamente europei, anche se esistono due categorie di europei. Ci sono i latini (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Romania) e poi ci sono i popoli germanici, nordici e anglosassoni, che hanno delle strutture mentali differenti. Ci sono differenze di valutazione ma c’è un’unità etnica. Personalmente la mia concezione dell’Europa è di una Europa “boreale”, che va dall’Atlantico al Pacifico, includendo ovviamente i Paesi slavi e la Siberia. L’Europa di Bruxelles è invece una Europa di distruzione, è l’Europa della Torre di Babele, noi siamo obbligati a uscirne se vogliamo ritrovare la nostra libertà, la nostra sovranità, la nostra capacità di controllare le frontiere».
La storia europea è stata attraversata da molte guerre e incomprensioni...
«Ma la guerra non è forse lo stato naturale della vita? È la pace che è probabilmente un’eccezione. E c’è una pace che è la peggiore di tutte, è la pace dei cimiteri».
Cosa pensa di Vladimir Putin?
«Penso che sia un grande uomo di stato. La Russia ha avuto fortuna a trovarlo sulla sua strada».
Ci sono speranze, quindi, per chi ha a cuore le identità dei popoli europei?
«Constato una cosa: alle ultime elezioni europee un partito che non ha né quotidiani né radio, né televisioni, né mezzi finanziari è arrivato davanti a tutti gli altri. È il Front national»
(intervista a Jean-Marie Le Pen, 6 novembre 2014, Libero)