A me è piaciuto molto anche il passaggio sulla politica estera. Sicuramente uno scostamento da quanto sentito fin'ora. Sembra un'adozione di quella che vuole essere la politica globale di Trump: una soluzione delle crisi mondiali attraverso accordi multilaterali tra le grandi potenze, e non solo unilaterali USA come invece nella dottrina Obama-Clinton. Il tutto ribadendo la nostra fedeltà al campo atlantico, agli USA e alla NATO. Bravo Conte!
"La politica estera dei prossimi anni dovrà imperniarsi su alcuni elementi chiave di primaria importanza.
L’impegno è realizzare una politica estera che si basi sulla centralità dell’interesse nazionale e sulla promozione a livello bilaterale e multi-laterale.
Si conferma l’appartenenza all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato, con una apertura alla Russia, da percepirsi non come una minaccia ma quale partner economico e commerciale potenzialmente sempre più rilevante. A tal proposito, è opportuno il ritiro delle sanzioni imposte alla Russia, da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali (Siria, Libia, Yemen).
È inoltre necessario rifocalizzare l’attenzione sul fronte del Sud.
Non costituendo la Russia una minaccia militare, ma un potenziale partner per la Nato e per l’UE, è nel Mediterraneo che si addensano più fattori di instabilità quali: estremismo islamico, flussi migratori incontrollati, con conseguenti tensioni tra le potenze regionali. Nell’area, l’Italia dovrebbe intensificare la cooperazione con i Paesi impegnati contro il terrorismo."'