Tra ieri e oggi, commentando le decisioni di Lombardia (https://t.me/MarCosent/1041) e Toscana (https://t.me/MarCosent/1048) di tenere i medici reintegrati non vaccinati lontano dai pazienti fragili, le definivo incomprensibili in quanto i vaccinati contagiano tanto quanto i non vaccinati e per di più hanno meno possibilità di accorgersi di portare a spasso il virus. Ma almeno, concludevo, il vaccino li protegge a livello personale. Un minimo.
E invece niente. Disinformato e poco aggiornato come sono, ci aveva già pensato l'Istituto Superiore di Sanità a mettere i puntini sulle "i" con il suo report dello scorso 2 novembre (data significativa), da cui è tratta la tabella qui allegata, la numero 5 a pagina 26 (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_2-novembre-2022.pdf).
Facile accorgersi che, almeno fino ai 60 e direi anche agli 80 anni d'età, i non vaccinati hanno in buona parte un minore rischio di contagiarsi, finire in ospedale e pare anche di concludere la loro esistenza terrena, rispetto ai vaccinati con due dosi e anche con tre. E dove i vaccinati vanno meglio, il margine è comunque abbastanza risicato.
Questi numeri valgono il giusto, intendiamoci. Ce lo siamo sempre detto. Ma tenendo anche presente che chi li raccoglie e li elabora per poi pubblicarli non è certo un novax, qualcosa a questo punto vorranno pur dire. Di certo, dovrebbero suggerire quanto siano insostenibili, antiscientifiche, odiose, malevole e francamente idiote le decisioni orientate a discriminare i medici e i sanitari non vaccinati. E chi le ha adottate se ha un minimo di coscienza se ne dovrebbe vergognare