UKRAINA e SANZIONI

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: traderosca on Domenica 30 Settembre 2018 00:51

Bullfin, vieni giù dai monti!!!! ma chi soo il branco di falliti,quelli che ci hanno trascinato in questa situazione con un debito

di 2300 miliardi oppure quelli che governano da qualche mese e cercano di cambiare la situazione.....?

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Bullfin on Domenica 30 Settembre 2018 00:37

Anti, nessuna pezza al cul...l'europa se ne farà una ragione e brinderà al governo del cambiamento.

 

AHAHAHAHAH...LA BARZELLETTA DEL SECOLO...AHAHHAHA RIDICOLO....

Guarda sto qui in Italia solo per quello che vedete sotto...altrimenti col cazzo che strarei in mezzo ad un branco di falliti....

(ps e quella di sotto è molto piu' intelligente di voi tutti...)...

 

 

 

 

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: traderosca on Domenica 30 Settembre 2018 00:21

"Come andra' a finire? Non sara' una passeggiata, a breve bisognera' ricorrere alla bomba atomica minacciando

l'uscita dall'euro, prima pero' bisognera' fare un discoroso alla nazione (cose che provochera' un putiferio),

per preparare il popolo alla resistenza e a 10 anni con le pezze al cul."

 

Anti, nessuna pezza al cul...l'europa se ne farà una ragione e brinderà al governo del cambiamento.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: antitrader on Sabato 29 Settembre 2018 23:41

Le versioni rettiliane son sempre ridicole, anche' perche' basterebbe riflettere per trovare spiegazioni

le quali, incredibilmente, risultano sempre di una banalita' sconcertante.

Il papa non puo' essere un conoscitore di finanza, economia, deficit, bilanci, mercati e quant'altro, ergo,

come si forma la sua opinione? Deriva da quelli dei palloni gonfiati, professori, economisti di grido,

politici che sembrano credibili, etc... etc...

Insomma, nessun complotto pluto-giudaico-massonico, abbiamo tutti contro e non potrebbe essere

altrmenti visto che questo e' il primo governo rivoluzionario del dopoguerra in occidente.

Come andra' a finire? Non sara' una passeggiata, a breve bisognera' ricorrere alla bomba atomica minacciando

l'uscita dall'euro, prima pero' bisognera' fare un discoroso alla nazione (cose che provochera' un putiferio),

per preparare il popolo alla resistenza e a 10 anni con le pezze al cul.

Pero' puo' anche arrivare un colpo di cul, che la ribellione coinvolga anche la Spagna e quel coglione

di Tsipras, e allora diventa tutto piu' agevole.

A conti fatti l'Europa l'ha salvata proprio la Lepen, la Francia era pronta per un presidente populista, ma,

molti francesi si rifiutano (giustamente) di votare per un partito nazifascista.

 

 

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Bullfin on Sabato 29 Settembre 2018 23:23

saro' molto franco Oscar....messa così sarebbe da sostenere Lega e 5S senza se e ma....quando tutti ma tutti si mettono contro allora vuol dire che siamo nella direzione giusta...

Pero' vi è un pero'...e sono i miei pochi dindini che non voglio perdano valore dopo la fatica che ho fatto a guardagnarli...per questo e solo per questo sono contro di voi...preferisco dati 100 dindini perderne 1 all'anno che perderne 50 in un colpo...ovviamente....

Notte caro...

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: traderosca on Sabato 29 Settembre 2018 23:19

roba da scomunica leggere repubblica e basta........

 

quindi abbiamo contro: il papa,il presidente della repubblica,l'europa,quasi tutti i media,le banche,tutti i partiti di destra,sinistra e centro.

i negher,i rom,bullfin,ecc.ecc. ma come faremo a resistere? forse qualcosa sta cambiando veramente!!!!

 

p.s. domani grande manifestazione del PD a Roma,perderanno minimo altri 500.000 voti

 

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Bullfin on Sabato 29 Settembre 2018 23:09

Daje de complotto!!!.......rob de mat....

comunque quel papa faccia i cazzi suoi....

FULTRA 10 MARZO 2020: Qui sotto la fotocopia dal vero "cialtrone medio italico" : Antitrader. Fatene una copia del pensiero per i posteri e quando tra 50 anni vorranno capire perchè l' talia sia finita miseramente

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Tuco on Sabato 29 Settembre 2018 21:26

Oscar, Papa  Francesco con le sue esternazioni ( starnazzi ), e nella fattispecie quest’ultima, dovrebbe rappresentare la pietra tombale

sul fatto che esista una cricca Massonico-Mondialista che avversa ferocemente i governi sovranisti è tutto ciò che è volontà naturale del popolo.

Oppure credete ancora, nonostante tutto, che sia un caso?

p.s.

ci aggiungiamo la ciliegina: http://www.ilgiornale.it/news/politica/papa-francesco-leggo-solo-repubblica-1132836.html

SLAVA UKRAINII !


 Last edited by: Tuco on Sabato 29 Settembre 2018 22:10, edited 3 times in total.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: traderosca on Sabato 29 Settembre 2018 21:14

te pareva,così chiudiamo il cerchio.....

"Papa Francesco boccia il reddito di cittadinanza: non aiuta a sviluppare un Paese"

 

proprio i preti che vivono di assistenzialismo.......rob de matt

 

 

 

Tajani contro la Nadef: Ue pronta alla battaglia sui conti  

  By: themaui on Sabato 29 Settembre 2018 21:01

Tajani contro la Nadef: Ue pronta alla battaglia sui conti

28 settembre 2018, di Alberto Battaglia

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (Forza Italia), si è smarcato dall’alleato leghista dopo l’annunciato accordo sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef), che comprende un rapporto deficit/Pil al 2,4% – in crescita rispetto al 2,3% dell’anno scorso.

Aver dato il via libera ad un governo gialloverde è stato un gesto di responsabilità per il Paese. Fermarlo è un atto d’amore per l’Italia e per gli Italiani. Noi non molliamo”, ha dichiarato in un tweet l’ex nome di punta per la guida del centrodestra unito.

Tajani ha poi ribaltato la retorica governativa che ha definito quella in embrione come la Manovra del popolo: “È una manovra contro il popolo. Una finanziaria che impoverisce il Nord senza aiutare il Sud, con molto assistenzialismo e pochi investimenti per la crescita. Danneggia il risparmio, fa aumentare il costo del mutui e dei prestiti a famiglie e imprese”.

Il principio che si sarebbe imposto nella redazione della Nadef, è invece quello dell’aiuto alle fasce più deboli della popolazione. Questo grazie a misure come il “reddito di cittadinanza”, gli sgravi fiscali alle partite Iva e l’aumento delle pensioni minime a 780 euro mensili.

Italia, guerra aperta con l’Ue

La vera partita che si aprirà, però, è quella sulla compatibilità con le regole europee, a cominciare dal vincolo del deficit strutturale (il rapporto al netto dell’andamento congiunturale dell’economia) che deve essere contenuto allo 0,5% del Pil. Sul tema è intervenuto in mattinata il Commissario agli affari economici europei Pierre Moscovici:

Se gli italiani continueranno a indebitarsi che cosa succede? Succede che i tassi di interesse aumentano, il servizio del debito, cioè i rimborsi, diventa più oneroso, e tutti gli euro destinati al servizio del debito, gli italiani non si ingannino, è un euro in meno per le autostrade, un euro in meno per le scuole, un euro in meno per la giustizia sociale”.

In verità molto dipende dalle decisioni della stessa Commissione: se essa darà un segnale di chiusura alla manovra, minacciando procedure d’infrazione, il mercato vedrà concretizzati i rischi di un allontanamento dell’Italia dall’Ue e, in ultima analisi, dall’euro.

Nel caso in cui prevalesse la permissività, sarebbe lecito attendersi minori ripercussioni sullo spread, ma al prezzo di minare la credibilità delle istituzioni comunitarie. Nel mezzo, c’è un governo che decide di affrontare a viso aperto la Commissione, nella speranza che, a fronte della sua grande popolarità in patria, l’Ue concederà qualcosa in più a Roma.

http://www.wallstreetitalia.com/tajani-e-moscovici-contro-la-nadef-lue-pronta-alla-battaglia-sui-conti/

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: traderosca on Sabato 29 Settembre 2018 20:46

pure Boldrin,quello  di Fermare il Declino che alle elezioni prese 1% ,c'erano in quattro ed hanno litigato in tre,però aveva un bel programma,

riduzione del debito nazionale del 20% del PIL , la riduzione della spesa pubblica di almeno il 6% e la riduzione della pressione fiscale di almeno il 5%,

peccato che non abbia mai detto:come,quando,perchè.... rob de matt

 

La manovra economica del Governo  

  By: themaui on Sabato 29 Settembre 2018 20:44

La manovra economica del Governo

La manovra economica autunnale sta prendendo corpo, dovremmo anche noi iniziare a riflettere seriamente sulle decisioni assunte dal Governo e sulle ricadute sociali e lavorative. 
Farlo è della massima importanza, e urgenza, senza prendere per oro colato quanto scrivono i giornali e lungi dal ripetere le critiche neo liberiste sullo sforamento del deficit.

  • A quanto ammonterà la manovra? A non meno di 30 miliardi. Cosa faranno? Intanto non cancellano la Legge Fornero ma approvano delle piccole  e parziali revisioni applicando la cosiddetta quota 100, ora si tratta di capire come sarà modulata questa proposta, se ci saranno paletti per  limitare la spesa previdenziale.  Al momento si parla di requisiti minimi pari a 62 anni di età e 38 anni di contributi senza paletti di sorta ma da qui alla stesura del testo siamo certi che non arrivino correzioni? E basteranno 41 anni e mezzo di contributi per andare in pensione a prescindere dalla età anagrafica?  E chi anticipa la pensione vedrà confermate le forti decurtazioni pari alla riduzione dell'1,5% per ogni anno di anticipo? E' stata quantificata la platea dei lavoratori e delle lavoratrici che anticiperanno, da qui al 2019, l'età della pensione? Parlare di soli 400 mila unità non è forse riduttivo? Non sarebbe il caso di riflettere sugli effetti che la manovra previdenziale  avrà sulla Pubblica amministrazione con enti che vedranno migliaia di uscite senza nel frattempo avere previsto un piano straordinario di assunzioni (visto che permangono i tetti per la spesa di personale in rapporto alla spesa corrente)?
  •  Quanto  costerà il reddito di cittadinanza per 6 milioni di italiani sotto la soglia di povertà? Per far quadrare i conti da settimane si parla di flessibilità nel rapporto Pil\deficit, e quindi su un disavanzo  che per il prossimo anno si attesterebbe abbondantemente sopra quota 2%,  da qui l'intesa al Governo sul 2,4 . 
  • Poi avremo la flat tax che sappiamo favorirà i redditi elevati e non quelli piu' bassi.  Far pagare meno tasse a chi ha piu' soldi avrà effetti benefici sull'economia o piuttosto incrementerà la disuguaglianza sociale e retributiva nel paese rendendo sempre piu' ardua la mobilità sociale? Nel calcolo poi della Legge di bilancio dovranno prevedere anche gli interessi per l'aumento del debito 
  • E la cosiddetta pace fiscale, la riduzione dell'Irpef quanto costeranno e soprattutto quali saranno gli effetti reali sull'economia?  Ma ancora prima di questa domanda, la pace fiscale serve a fare cassa ma allo stesso tempo chi ne beneficerà? Il lavoratore indebitato o l'imprenditore furbetto che non disdegna la speculazione? Ridurre la leva fiscale è sinonimo di ripresa economica? Forse dovremmo saperne di piu' guardando agli Usa e alla Gb dove queste politiche sono già state adottate
  • Si sfora il deficit rispetto agli anni precedenti ma l'indebitamento servirà a creare posti di lavoro e a rinazionalizzare le aziende da anni privatizzate? La domanda sulla quale insistere è sempre la stessa: è preferibile investire in occupazione stabile creando posti di lavoro anche per la manutenzione del territorio e la bonifica dei siti inquinati (ce ne sono centinaia) o pensiamo che la soluzione sia la erogazione di un reddito di cittadinanza?
  • Infine, quali sono le misure intraprese in materia di lavoro? Ne vediamo poche, nessun attacco al jobs act, nessuna revisione della disciplina sui licenziamenti, si continua con i rinnovi contrattuali a singhiozzo e con aumenti irrisori.
  • Certo che questa manovra rispetto al passato segna una forte discontinuità, per la prima volta dopo 30 anni si anticipa, e non si posticipa, l'età della pensione, si riducono le tasse (poi bisogna vedere con attenzione chi ne beficerà), si introduce il reddito di cittadinanza. Anche di queste novità, e non solo della pessima flat tax, bisogna discutere perchè il segnale lanciato al paese è di rottura con il recente passato. 
  • Infine il capitolo Europa, al di là dell'aumento del deficit (anche in Francia ne stanno parlando) permangono tutti i tetti di Maastricht, si allentano i parametri senza metterli in discussione. Sarà cio' sufficiente?
  • https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2018/09/la-manovra-economica-del-governo.html?m=1

 Last edited by: themaui on Sabato 29 Settembre 2018 20:48, edited 2 times in total.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Tuco on Sabato 29 Settembre 2018 20:21

il dovere di questo governo è quello di essere sconsiderato, populista, lento, anti competitivo.

 

Chi mi ha letto in passato sa il perché.

SLAVA UKRAINII !


 Last edited by: Tuco on Sabato 29 Settembre 2018 20:22, edited 1 time in total.

Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Bullfin on Sabato 29 Settembre 2018 18:11

INTERVENTO MAGISTRALE DI BOLDRIN....

 

 

Ecco a voi la finanziaria dell’Italia mediocre e piagnona (che non serve allo sviluppo)

Una finanziaria che fa debito. Dimenticando la razionalizzazione delle spese, il miglioramento dei servizi pubblici, la scuola, l’importanza di attrarre investimenti, la situazione delle banche. Una finanziaria, in breve, di mediocrità e piagnistei

di Michele Boldrin

28 Settembre 2018 - 07:00

Da quando, ieri pomeriggio, è apparsa la “Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza”, nei media e nei social network è un susseguirsi crescente di commenti sopra le righe, equamente suddivisi in due tipologie apparentemente opposte ma infatti complementari.

Da un lato il giubilare dei sostenitori del Governo i quali celebrano i nuovi trasferimenti, le esenzioni ed i condoni fiscali, ineggiando all’inizio di una magica rivoluzione che riporterà l’Italia ai fasti di un passato che non è mai esistito. Dall’altro lato è tutto uno stracciarsi le vesti per il debito addizionale, per la mancanza di coperture finanziarie e, paradosso nel paradosso, per il fatto che i nuovi sprechi sono, alla fine, ridicolmente inferiori a quanto i due partiti di Governo avevano promesso ai loro rispettivi elettorati. Il tutto condito da affermazioni di sorpresa per il fatto che – dopo aver minacciato fuoco e fiamme – il ministro del Tesoro non si sia dimesso pur essendo stato, all’apparenza, esautorato dei propri poteri.

Per parte mia devo dire che non vedo ragione alcuna per tanto cancan: non c’è proprio alcuna rivoluzione ed era tutto perfettamente prevedibile, e previsto fin da prima delle elezioni. Il Governo ha deliberato ciò che la stragrande maggioranza dell’elettorato italiano chiede a gran voce da sempre: più sussidi a chi non genera reddito o intende smettere al più presto di generarlo, minori tasse a chi già ne paga relativamente poche e minori sanzioni a chi le tasse le ha già evase o intende evaderle. E, ovviamente, il contabile della banda è saldo al suo posto a cercar di vedere come far quadrare dei conti che, come mostreranno gli anni a venire, quadrabili non sono.

 

Non c’è proprio alcuna rivoluzione ed era tutto perfettamente prevedibile, e previsto fin da prima delle elezioni. Il Governo ha deliberato ciò che la stragrande maggioranza dell’elettorato italiano chiede a gran voce da sempre: più sussidi a chi non genera reddito o intende smettere al più presto di generarlo, minori tasse a chi già ne paga relativamente poche e minori sanzioni a chi le tasse le ha già evase o intende evaderle

Aggiungo brevemente – per i patiti della troika che deve venire a salvarci da noi stessi, ma non verrà – che, mentre il debito addizionale generato da questi provvedimenti pianta senza dubbio l’ennesimo chiodino nella bara in cui la società italiana ha deciso di rinchiudere da tre decenni il proprio sistema economico, non saranno quei 9-10 punti addizionali nei prossimi tre anni (vedrete che non mi sbaglio) a far crollare via XX settembre. Assisteremo nelle prossime settimane alle “solite” danze nel mercato dei tassi, seguite da dichiarazioni tranquilizzanti di questo o quell’altro esponente del Governo (non so con quale credibilità Tria reciterà la parte assegnatali, ma lo farà di certo con la professionale faccia tosta dei mesi precedenti) e da assestamenti dello spread nell’appartamento al piano di sopra. Perdonatemi il cinismo, ma lo ritengo d’uopo.

Assisteremo, soprattutto, ad un botta e risposta “sovranista” con la Commissione che avrà come punto di riferimento le elezioni europee di primavera: per questo fine e non altri è stata così scritta questa Finanziaria. Alle quali elezioni la coalizione rosso-brunata si presenterà in ordine sparso per colpire unita: contro l’Unione Europea e per il ritorno alla sovranità nazionale attraverso i trasferimenti clientelari finanziati a debito, conditi con il sangue degli affogati in mare.

Detto questo a mo’ di analisi, io credo che la vera notizia del giorno sia invece un’altra: la caratteristica più importante e, per l’ennesima volta, negativa di questa legge Finanziaria viene tranquillamente ignorata sia da chi governa che da coloro che vi si oppongono. E, per quanto ho visto sino ad ora, da tutti i commentatori. Questa Finanziaria non solo ignora la crescita economica e le ingiustizie sociali ma è, contemporaneamente, nemica della prima e foriera delle seconde. Non c’è alcuna razionalizzazione della spesa pubblica in questa legge, non c’è nemmeno un cenno retorico al miglioramento dei servizi pubblici, alla riforma e rifinanziamento dell’obsoleto sistema scolastico e universitario, nulla per alimentare concorrenza ed attrarre investimenti produttivi dall’estero, nulla per riformare un sistema bancario incastrato da un decennio in una paralisi senza uscita, non un cenno ai monopoli sindacali che controllano il settore dei servizi: nulla di nulla che possa aiutare la stagnante produttività del sistema economico italiano ad aumentare.

Gli effetti? Sussidiare i ceti sociali improduttivi ed assistiti penalizzando gli, oramai minoritari, gruppi sociali produttivi che pagano asfissianti imposte. Come scrissi tempo addietro, la maggioranza degli italiani sembra aver scelto di privilegiare mediocrità e piagnistei finaziandone con il debito le richieste assitenziali

C’è solo la conferma che la follia dominante – condivisa in realtà da maggioranza ed opposizione – è saldamente al potere: i governi servono per redistribuire reddito dal resto del sistema economico ai gruppi sociali che compongono il proprio elettorato e per poi raccontare al paese che questi nuovi trasferimenti e sussidi faranno ripartire la crescita. Menzogna, come 40 anni di storia patria insegnano.

Questa, a mio avviso, la vera morale. Il Governo rosso-brunato – prodotto di una scelta decennale, compiuta da tutte le elite del paese, di rimuovere la realtà del declino nazionale e di non assumersi la responsabilità di riportare il paese sul sentiero della crescita economico-sociale – conferma di voler fare quel che aveva promesso.

Ovvero sussidiare i ceti sociali improduttivi ed assistiti penalizzando gli, oramai minoritari, gruppi sociali produttivi che pagano asfissianti imposte. Come scrissi tempo addietro, la maggioranza degli italiani sembra aver scelto di privilegiare mediocrità e piagnistei finaziandone con il debito le richieste assitenziali. Di questa scelta son responsabili tanto gli attuali governanti – che intendono portarla al proprio apice – quanto quelli precedenti che ne hanno gettato le fondamenta ed i presupposti cultural-politici malgovernando ed insistendo che era l’Europa ad impedirci di crescere con la sua “austerità neoliberista”. Se predichi per decenni che la crescita può venire solo da maggiore spesa pubblica, non c’è di che stupirsi se poi il popolo ti crede e questa spesa esige. Ed oggi ha cominciato ad ottenerla: ce n’est que le début.

I lettori dovranno, per oggi, accontentarsi di questo giudizio sintetico che verremo sviluppando nelle prossime settimane mano a mano che i dettagli dei provvedimenti ora solo annunciati prenderanno forma.

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Re: Next is Italy, La Prossima è l'Italia  

  By: Bullfin on Sabato 29 Settembre 2018 17:50

PERFETTAMENTE D'ACCORDO CON PEROTTI...PURTROPPO...ovviamente poi menestrelli (il duo gialloverde) mica stanno stampando nuove lire...prima bancomat bloccati per un mesetto poi se ne parla....ignorandi dilettanti....

 

Il debito pubblico e il piano nascosto della Lega

@neXt quotidiano | 29 settembre 2018

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Roberto Perotti in un editoriale pubblicato oggi da Repubblica scrive che la Lega asseconda i progetti del MoVimento 5 Stelle che portano a un aumento del debito pubblico per creare un contrasto con Bruxelles e uscire dall’euro:

La vera domanda è perché la Lega assecondi tutto questo: dopotutto, misure come il reddito di cittadinanza non hanno niente a che vedere con la sua base storica. La realtà è che la Lega ha tutto da guadagnare da un aumento del debito pubblico. Nel breve periodo porta consensi; nel lungo periodo, se le cose vanno male, è un’occasione d’oro.

La crisi del debito pubblico del 2011 fu risolta dalle controverse politiche del governo Monti, ma soprattutto dal duplice intervento della Banca centrale europea, che comprò titoli di Stato italiani. Alla prossima crisi non ci sarà un intervento della Bce. L’unica possibilità di replicare quell’intervento sarà di crearci la nostra banca centrale, cioè di uscire dall’euro.

«Noi ci abbiamo provato, ma i mercati stranieri, le banche straniere, le agenzie di rating straniere, i commissari europei, il governo tedesco, tutti ci hanno perfidamente boicottato; non possiamo dargliela vinta, usciamo dall’euro e usiamo la nostra banca centrale per comprare il nostro debito pubblico, tutto si risolverà». Consensi alle stelle, perché c’è tanta voglia di incolpare gli “altri”; e finalmente si esce dall’euro.

Cosa può volere di più la Lega? Se c’è una lezione dalla storia del Ventesimo secolo è che i movimenti che si battono visceralmente per un’idea possono rinunciarvi strumentalmente per arrivare al potere; ma anche se scompare per un po’ dalle loro esternazioni pubbliche, quell’idea prima o poi ritorna. Non illudiamoci, una grossa parte della Lega vuole ancora uscire dall’euro, e l’aumento del debito pubblico è il modo migliore per raggiungere lo scopo.

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