"L'ASCESA DEI NAZIONALISMI IN OCCIDENTE SPIEGATA A PIDDINI, EURISTI, GLOBALISTI E RADICAL CHIC
1) Anni '80 circa; con la scusa dell'inflazione, dei governi corrotti, e dell'isteria da deficit, le elites assolutiste riescono a far accettare ai popoli e ai governi lo smantellamento delle socialdemocrazie, e l'instaurazione di un nuovo ordine globale, più comunemente noto come "pensiero unico neoliberista" (T.I.N.A.);
2) Con la realizzazione del WTO, dell'€urozona, prese quindi il via al superamento degli Stati nazionali, delle Costituzioni, e lo smantellamento dei diritti di chi lavora, nel nome del libero mercantilismo, dei tempi che cambiano, della modernizzazione, e dell'abbattimento delle frontiere;
3) Le sinistre, che dovevano difendere l'interesse dei subalterni, accettano supinamente il cambiamento, passando prima da essere "socialiste" a liberali, e da liberali a libbbberiste, saltando sul carro dei capitalisti.
In mezzo ci metto anche le destre moderate, anche se non hanno mai avuto senso nella loro storia;
4) L'occidente viene via via deidustrializzato (chi piu' chi meno), e le aziende delocalizzano nei paesi cosiddetti "emergenti" dove traggono il massimo profitto a costo zero, grazie allo sfruttamento della manodopera a basso costo e all'assenza di regole e di diritti sindacali (e anche ambientali);
5) Allo stesso tempo, l'€uropa a guida tecnocratica sovranazionale, adegua a suon di riforme i cittadini (lavoratori) europei agli standard di quelli dei lavoratori cinesi e dell'est Europa, specie i lavoratori del sud Europa.
Cio' che resta e' stato trasformato in consumatore di merce a basso costo proveniente dai paesi considerati"virtuosi";
6) In Europa e negli USA, vengono cosi' distrutte le classi medie, aumentano i livelli di povertà, di disoccupati, e di sottoprecari.
Ben presto, la "plebaglia" si accorge che il "nuovo mondo" globocratico neoliberista tecnocratico spacciato per paradiso e' in realta' un inferno.
Il paradiso e' per le lobby.
Allo stesso tempo, i paesi aderenti alla zona €uro non possono rispondere al disastro, perche' privi di sovranità parlamentare e di leva monetaria.
Possono solo continuare a svalutare ulteriormente il lavoro;
7) I danni della globalizzazione creano i primi effetti collaterali, uno su tutti l'immigrazione verso i paesi occidentali (per buona parte indotta da chi sappiamo bene).
Si scatena di fatto, specie in €uropa, una guerra tra poveri per la sopravvivenza.
8) La classe medio-bassa, che secondo qualche teorico (tra questi ci metto soprattutto gli autori di "The crisis of democracy") doveva essere messa ai margini per "laissez-faire" alla "giusta guida delle elites", presa consapevolezza dell'inculata (scusate il francesismo) e soprattutto del tradimento delle sinistre, decide, per difesa, di guardare altrove...
9) Nel frattempo, il capitalismo lasciato a sè stesso continua a far danni, comincia ad aver problemi seri, scricchiola...dà i primi segni di un'implosione certa.
Il sistema non e' piu' credibile agli occhi delle masse.
Il capitale cerca di giustificare tutto questo incolpando gli "sconfitti della globalizzazione" di essere lavativi, poco produttivi, choosy, ecc...
Ovviamente, tutto questo si trasformera' in un boomerang velenoso.
10) Ora, indovinate dove saranno convogliati i voti dei "meddlesome and ignorant outsiders", e chi trarrà beneficio dal tradimento delle sinistre...
11) Il resto e' cronaca odierna."
Stefano Faccin