By: alberta on Mercoledì 24 Agosto 2011 02:30
Potrebbe esserci anche la terza ipotesi: hanno un premio incentivante in percentuale agli importi recuperati (è così con gli uffici tributi/riscossioni comunali).
Qualcuno lavora all'Agenzia delle Entrate e può confermare o smentire i miei dubbi?
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Te lo confermo. Le istruzioni che i dipendenti ricevono sono indirizzate in questo senso e se qualcuno tenta di far ragionare i propri responsabili, viene bollato di complicità con gli evasori, anche quando è evidente che l' accertamento o il tentativo di recupero è infondato.
Alla fine, quindi, il contribuente paga comunque.
Per intero, se non resiste; pro-quota, se resiste, vince il ricorso ed alla fine..... le spese di giudizio le paghiamo tutti noi, mica il Funzionario che ha firmato la pratica.
Questa è la riforma che andrebbe fatta: ma ovviamente i sindacati insorgerebbero.....
Quindi nella P.A., nessuno è responsabile, pagando di persona, per le cappellate che commette.
Non capisco per quale motivo si dovrebbe essere leali con una controparte (pubblica, quindi che dovrebbe anche fare il Tuo interesse), che ha istruzioni scritte di non esserlo con il contribuente tartassato.
Negli altri paesi civili del Mondo, a cominciare da quelli Anglosassoni, sempre citati per l' implacabilità degli acceratmenti contro gli evasori, il funzionario pubblico che sbaglia, paga spesso con il posto di lavoro o di tasca propria, il fisco manda a casa dei contribuenti i rimborsi fiscali per crediti o somme non dovute entro TRE MESI dalla dichiarazione fiscale......., senza richiedere NULLA, mentre da noi MAI, se non fai ricorso... ed a volte non basta e devi pignorare l' Erario in Banca d'Italia (sic!).
faccio questo lavoro e posso documentare tutte le cose che ho scritto.
Questi sono fatti... il resto è demagogia di bassa lega.....