By: banshee on Martedì 18 Giugno 2002 10:29
La scelta di Greenspan, Beppe, non è quella di far crollare tutto da più in alto possibile.
La scelta di Greenspan è quella di tentare di diluire quanto più a lungo nel tempo il crash, tentando quindi di far pagare buona parte dei costi ai consumatori finali, ma dolcemente. Dando modo agli istituzionali di liquidare (idem est, distribuire) la cartaccia che gli è rimasta in mano quanto più agevolmente possibile, ed a prezzi che possono ancora salvaguardarli dall'andare in malora.
In attesa che in malora li mandi la questione debito, la più grave in assoluto delle magagne che affliggono ai giorni nostri i mercati finanziari americani.
Basta in effetti poco per far si' che questa velleità vada a gambe all'aria.
E devo dire che io quasi mi auguro tale fallimento. Credo sarebbe molto meglio per chi opera sui mercati che la crisi scoppi quanto prima possibile, non importa quanto devastante ciò possa essere, e faccia il suo corso rapidamente. Molto meglio di una crisi infinita!
Cosi' si potrebbe tornare seriamente a pensare all'investimento finanziario, in mercati purgati dalle alterazioni oggi presenti, e senza spade di Damocle oscillanti sulle nostre teste.
Quindi, secondo il mio auspicio, il primo rialzo dei tassi cui sarà (spero) costretto Greenspan sarà da salutare con un bel brindisi, configurandosi come l'inizio della fine di questo stillicidio.
Se invece il tentativo di Greenspan riuscirà, avremo almeno un quinquennio di questo andazzo.
Con ogni tanto delle belle spikes in direzione nord, tanto per dare qualche bastonata a quelli posizionati al ribasso, e lenire i dolori dei padroni del vapore (finanziario).
Tipo quella di ieri, che potrebbe benissimo essere una bella rottura di breve. O anche di medio, se confermasse sopra certi livelli.